Salve a tutti!
Studio da 3 anni il contrabbasso, e nonostante i progressi mi entusiasmino e lo studio mi catturi, noto che su due cose sto apparentemente sempre allo stesso punto:
1. Intonazione insicura
Nonostante complessivamente pare che la mia intonazione sia buona, è sempre governata da un fattore "probabilistico", e quella cosa una volta esce e una volta no. Anche se non è un passaggio difficile. E questo dà una forte insicurezza... Quando poi c'è da intonare intervalli alla "cieca", cioè muovendosi da posizioni lontane, beh è ancora più complicato...
Quanto conta il modo con cui le dita premono le corde?
E il pollice è solo un perno meccanico per permettere alle altre dita di schiacciare le corde, oppure funge da "riferimento" lungo il manico?
Esercizi, consigli, approfondimenti, cucche... Sono bene accette!!
2. Fase iniziale della produzione del suono:
Noto che il suono non raggiunge istantaneamente la sua piena espansione, ma attraversa una fase iniziale di "stallo/aborto" non so come chiamare questa cosa, in cui è biascicato e debole... Osservando la vibrazione della corda vedo che essa non si espande pienamente formando una "pancia" in mezzo, ma vibra come per armonici.
Poi, raggiungo la pienezza del suono, ed istantaneamente osservo cambiare il modo in cui la corda vibra. Spesso per arrivare a questa cosa esercito una pressione esagerata, che appesantisce l'esecuzione, rende la dinamica poco fluida ecc..
Questo succede soprattutto sulla 3° e 4° corda, in particolare quando dei legati costringono a saltare da una corda all'altra, e se i passaggi sono rapidi...
Anche qui avverto un senso di insicurezza, perchè non riesco a controllare questa cosa e non posso gestire finemente la "qualità" del suono, sperando piuttosto che esca...
Possono entrarci il crine (che però ho cambiato di recente), la pece (Pop Rosin', ultrafamosa), le corde (effettivamente vecchiotte), oppure si gioca tutto nella tecnica dell'arco?
Grazie per la pazienza!!