Quote:allora colgo l occasione per chiedere dei consigli a chi si trova o si è trovato in questa situazione..cosa fare dopo il diploma?purtroppo,(senza voler fare il venale!!) una delle mie paure sono anche i soldi..perche se penso sia difficile vivere da musicista, nel jazz le cose mi sembrano ancora piu complicate..
spero di essermi vagamente spiegato e che questo sia già passato per la testa a qualcuno!!
ciao a tutti!
Ciao Enzo.
Innanzitutto in bocca al lupo per il tuo Diploma di vero cuore! Sò benissimo quanto siano difficili questi momenti. Metticela tutta ... non capita due volte nella vita. Ma comunque vada, sarà sempre un seccesso;-)! Scusami per la paternale!
Ma hai posto un problema importantissimo e delicatissimo, ed al quale spero che altri si accodino, giusto per avere più opinioni a riguardo:
che fare dopo il Diploma? La prima cosa che mi viene in mente è spendere altri due anni in un "Biennio di specializzazione" da qualche parte dove è stato attivato. Oggi come oggi non si sa acora come valutarli a livello giuridico. Dovrebbero conferire un Diploma di Laurea? Ma il Diploma normale per Legge non è già tale? Insomma i nostri legislatori non hanno le idee molto chiare, e neanche i burocrati che poi dovrebbero dare concreta applicazione al dettato normativo.
Allora ci troviamo sempre di fronte al problema della
"SCELTA".
Tenere fra le mani più strade per avere maggiori possibilità lavorative a discapito della qualità professionale, o lanciarsi in un sentiero oscuro di cui non si intravede la fine? C'è chi nasce con determinate "qualità superiori" alla media ed è predestinato a fare una determinata cosa. Spero che tu sia uno fra questi. Ma nella generalità dei casi forse, e ripeto il forse, uno dovrebbe seguire la strada per la quale si sente più portato ed impegnare le proprie energie verso questa direzione. Sarà sempre come trovarsi davanti ad un bivio. Ma almeno è un inizio! Diciamoci la verità: oggi non tutti fanno ciò che magari avevano sognato di fare o diventare, e questa cosa è molto frustrante. Molti altri non fanno proprio niente, ahimè, e non è colpa loro! Allora, e forse, bisognerebbe pensare con coraggio a fare una scelta che almeno sia appagante per se stessi, prima di tutto. Un controsenso? Sicuramente ... ma non si rischia una multa! Poi credo che bisogna essere anche "materialisti" e pensare che uno alla fine cerca anche una soluzione che gli procuri un guadagno mediante il quale vivere. Alla fine è logico che sempre qui si va a parare. Ma, caro Enzo, dalla situazione italiana sappiamo che di "solismo classico", per esempio, col contrabbasso (a prescindere dal repertorio che non prevede purtroppo la firma dei Grandi del passato ... anche se ce ne sono alcuni interessanti del presente), non si vive! La storia ce lo insegna. Uheeèè ... è solo una personale constatazione. Prendila con le molle. Se ci credi e ti senti portato mettiti a studiare e i risultati arriveranno.
Ma pensavo al padre del contrabbassismo e solismo italiano, il Petracchi, e non credo che abbia mai vissuto di solo concerti (sebbene abbia suonato tantissimo grazie al suo talento innato), ma aveva sempre una base stabile su cui potersi appoggiare nei momenti di stanca (esempio tipico, l' insegnamento nei Conservatori). Dopo ha lasciato i Conservatori ma per passare a livelli d' insegnamento superiori, anche all' estero, ed affiancando questa attività a quella di solista. La sua bravura è stata anche quella di saper dire di no all' Orchestra in generale, che può portare (ma non è una regola assoluta, anzi...) un pò ad accasciarsi nello studio. Ma dopo tutte queste "belle parole", Enzo in concreto cosa può fare dopo il Diploma? Biennio di specializzazione? Frequentare corsi seri di perfezionamento orchestrale e/o solistico per avere una preparazione più solida e poter competere con una maggiore cognizione di causa in eventuali concorsi? Passare totalmente al Jazz specializzandosi in questo settore? E via dicendo. Pensare all' insegamento (te lo sconsiglio...potrebbe essere veramente tempo perso, purtroppo)?
Forse, Enzo, è prematuro adesso cercare una strada o farsi delle masturbazioni mentali per convincersi di un qualcosa. Ora hai un impegno serio da affrontare: il Diploma. C'è tempo per le scelte! Ma qualsiasi cosa tu dovessi decidere di fare, falla sempre con amore e grande dedizione, passione. Viviamo in tempi iper-specialistici. Il "tutto fare" può andare bene per qualcuno, per altri no! La polivalenza (che non è il "tutto fare alla carlona" ... badiamo bene), invece, è una dote che potrebbe costituire il tuo asso nella manica.
Ma adesso concentrati sullo studio e cerca di concludere questo ciclo importantissimo e severissimo di studi con estrema calma e perseveranza.
Riflessione "scontata", Enzo? Lo so, ma la tua è veramente una domanda tosta. L' "ovvietà" a volte può aiutare meglio della "complessità"!
Tienici informati e sentiamo gli altri, se gradiscono intervenire.
Vito Liuzzi