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Very Hot Topic (More than 25 Replies) Riflessioni tra me e me sul c.basso (Read 54643 times)
Alverman
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Riflessioni tra me e me sul c.basso
22.02.2007 at 12:50:57
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Ho studiato c.basso perchè mi piace da sempre il ruolo che esso ha nell'ambito della musica soprattutto cameristica; un ruolo di sostegno..il "fondamento" come diceva Telemann...
Ve avessi voluto fare il solista avrei studiato violoncello. Un bellissimo e vasto repertorio sia da solo che accompagnato dal cembalo o dal pianoforte, sia da piccoli ensemble che da grandi orchestre...che bello!
E il c.basso come strumento solista??? Vogliamo continuare a prenderci in giro? Repertorio scarsissimo scritto soprattutto da contrabbassisti stessi in quanto erano bravi ma nessuno dei grandi compositori del passato aveva pensato a scrivere qualcosa per loro. E poi accordare un tono sopra per ottenere un suono più acuto e poi via a rubare repertorio altrui con infinite trascrizioni...patetico. 
Ho tantissimi cd ma quelli per contrabbasso saranno al massimo 4 o 5. Dopo secoli, per sbaglio quasi, ho riascoltato la Tarantella di Bottesini...che effetto che mi ha fatto! Ho pensato: ecco un pezzo da suonare al circo, tra i fenomeni da baraccone...ma a chi vogliamo darla a bere?
Vedere dei filmati in internet con tanti contrabbassisti che si arrampicano sulla tastiera...ma perchè tanto sforzo per emettere suoni nasali elefanteschi di cui godono solo pochi appassionati? Saint-Saens non aveva mica tutti i torti...
Il jazz è un'altra cosa senza dubbio...un vero piacere sentire gli assoli improvvisati di Scott LaFaro, quelli con l'archetto di Paul Chambers, il bel timbro del cb di Charlie Haden...ma per quanto riguarda la classica...lasciamo stare, torniamo alle origini, al Fondamento e ringraziamo Rossini per le belle sonate a 4 e Schubert per Die Forelle e i tanti cosidetti compositori minori del classicismo viennese che ci hanno regalato tante belle pagine cameristiche (anche se in realtà erano destinate al Violone-C.basso viennese che ha un'altra accordatura)..ma questa è un'altra storia...

Saluti,
Alverman
P.S. Per coloro che ci credono ancora vendo un po' di spartiti. Devo lasciare spazio a nuove (vecchie musiche).
Meglio tornare alle origini, al Fondamento.
  

Saluti,&&Alverman
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Amin
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #1 - 22.02.2007 at 13:21:45
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Capisco perche' sostenga queste cose, e non la biasimo affatto.
Cio' nonostante condivido solo parte di cio' che ha scritto.
Perche' dovremmo limitarci e limitare le potenzialita' del nostro strumento?
Oramai con lo sviluppo tecnico degli strumentisti e dello strumento abbiamo un raggio d'azione molto piu' ampio che 200anni fa..
Misek, Larsson, Rota, Hindemith, Mortari, Henze, Berio e mille altri cos'erano, tutti contrabbassisti? 
I grandi compositori del passato non scrivevano per Contrabbasso perche' non c'erano i grandi contrabbassisti..erano mosche bianche.. Haydn ne aveva uno a Estheraza (Georg Von Schwenda) e gli scrisse un concerto che poi ando' perduto, ma del quale possiamo essere quasi sicuri circa la sua esistenza ed esecuzione (sembra ne avesse una copia anche Kaempfer che esegui' il suddetto concerto).
Il primo grande contrabbassista fu forse Dragonetti (non vorrei sbagliarmi pero'..) e siamo gia nell'800, poi venne Bottesini e poi iniziarono a scrivere anche gli altri una volta appurate le potenzialita' del Contrabbasso ampliamente espresse dal "Paganini" del Contrababsso.
Ma non essendo colto in materia di Storia (tutt'altro..)non mi azzardo a vendere come inconfutabili le mie affermazioni.

E' sacrosanto affermare che il contrabbasso , per sua natura, abbia delle peculiarita' che lo investono di un ruolo particolare di sostegno e accompagnamento, ma da questo a lasciare intendere che il solismo contrabbassitico sia deprecabile e/o grottesco, ne passa..

E certo che ringrazio Schubert (uno dei miei autori preferiti in assoluto), e anche Rossini..che ha scritto un brillante e divertentissimo Duetto per Contrabbasso e Violoncello! (oltre alle bellissime Sonate a Quattro).

Cordialita'.
Amin
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #2 - 22.02.2007 at 14:00:31
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L'accordatura del contrabbasso di Haydn era quella del v.basso viennese La1-Re-Fa#-La e diversi concerti di Dittersforf e Vanhal sono stati scritti per questa accordatura (le prime tre note del concerto di Dittersdorf sarebbero delle corde vuote per es.).
Per tirare fuori le "potenzialità" dello strumento si deve usare lo stratagemma dell'accordatura un tono sopra...piccoli trucchetti per cercare di rendere il suono più gradevole all'orecchio umano.
Il concerto di Rota poi...una cosa caricaturale composto da Rota mentre sentiva gli allievi di Petracchi fare lezione nel Conservatorio di Bari...andiamo avanti così, con gli artifizi e le caricature giocando sul fattore "simpatia".
Saluti
Alverman
  

Saluti,&&Alverman
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Alessandro Capomassi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #3 - 22.02.2007 at 17:43:20
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Sono abbastanza daccordo, il violoncello come solista non è avvicinabile, per motivi di suono.
Non amo il contrabbasso solista nella classica...ma de gustibus..
  
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vitoliuzzi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #4 - 22.02.2007 at 20:21:08
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Wow ... che post!
Molto interessante quanto ho letto.

Vito
  
vito liuzzi
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Alessandro Capomassi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #5 - 23.02.2007 at 08:16:10
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Alverman è vero che nel jazz è diverso...ma anche lì mi sono innamorato del basso prima e del contrabbasso poi, proprio per quel carattere "nascosto" ma fondamentale e portante che lo caratterizza. (Suskind lo descrive meravigliosamente).
Anche li sono portato più ad ascoltare musica in cui ci sono grandi accompagnatori (e Pastorius lo adoro soprattutto perchè è riuscito ad accompagnare risaltando come un solista) che grandi solisti (come Patitucci).
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #6 - 23.02.2007 at 08:31:18
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Caro Alessandro, ti ringrazio di aver espresso la tua opinione. Come ho già scritto, è proprio per il ruolo "nascosto" ma fondamentale e portante di cui parli (grazie per la citazione di Susskind!) che mi sono avvicinato a questo strumento. Credo che il Italia i grandi virtuosi da un lato e l'opera dall'altro hanno distrutto completamente il desiderio di fare musica d'insieme, a tutti i livelli. O sei Paganini o non sei nessuno!
Per quanto riguarda il jazz, ho ascoltato di recente due cd di Renaud Garcia-Fons il quale, come saprai, suona uno strumento a 5 corde con la quinta corda acuta. L'impatto del primo ascolto è stato di stupore e meraviglia per la tecnica straordinaria e per la novità di ascoltare questo strumento con questa quinta corda acuta, ma già a un secondo ascolto iniziavo a stufarmi dopo un po'...questione di gusti...
Ciao
Alverman
  

Saluti,&&Alverman
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akoustico
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #7 - 23.02.2007 at 11:38:40
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Pienamente d'accordo con te Alverman. Ho studiato chitarra classica e pianoforte dove esiste un repertorio sconfinato e possibilità espressive enormi, ma il contrabbasso (o basso elettrico ) mi ha affascinato ( al punto di "mollare" i predetti stumenti e iniziare a studiarlo) proprio per le sue peculiarietà inserite però sempre in un contesto musicale più o meno ampio. Non si può scrivere una parte solistica per uno strumento che, una volta tradotta,  rischia di diventare caricaturale. Sarà un problema fisico di acustica che rendono le note gravi sgradevoli all'udito ( qualcuno si scandalizzerà ma  trovo insopportabili e quasi ridicole le sue pretese solistiche in ambito classico ), ma il suo sostegno ritmico e pulsante, il suo dettare le progressioni armoniche del brano musicale( ascolta la linea del basso e puoi suonare anche senza conoscere gli accordi), il suo essere  nascosto ma non troppo lo rendono, a mio modesto avviso,  uno strumento insostituibile in ogni contesto  musicale dove però va necessariamente  inserito. Certo nel jazz musicisti come come Scott La Faro, Holland, Haden, Patitucci etc. e Pastorius per il basso elettrico hanno dato allo strumento una dignità  "solistica" sorprendente , riscattandolo da un ruolo apparentemente da comprimario a cui sembrava confinato; ma quando si fa musica, ogni voce ha il suo ruolo e non si può certo chiedere al contra di cantare come il violoncello o  la chitarra(v. basso a sei corde); semplicemente non è tenuto e non può farlo.
  
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vitoliuzzi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #8 - 23.02.2007 at 12:14:11
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Quote:
Per quanto riguarda il jazz, ho ascoltato di recente due cd di Renaud Garcia-Fons il quale, come saprai, suona uno strumento a 5 corde con la quinta corda acuta. L'impatto del primo ascolto è stato di stupore e meraviglia per la tecnica straordinaria e per la novità di ascoltare questo strumento con questa quinta corda acuta, ma già a un secondo ascolto iniziavo a stufarmi dopo un po'...questione di gusti...
Ciao
Alverman


OT: Renaud Garcia Fons
Dichiaro che anch'io mi sono stufato dopo un paio di ascolti di Renaud Garcia Fons, con questi costanti saltellati alla punta dell' arco (stile Rabbath) ed una buona tecnica ma priva di fraseggio e di qualsiasi forma di vibrato. Per non parlare di queste corde ipersottili (credo Corelli) che spaziano nel registro del violoncello, oltre ad essere sempre amplificato anche nei concerti live. Le composizioni possono essere anche piacevoli per chi ama quel genere. Ma mi chiedo! Non avrebbe fatto meglio a suonare il violoncello? Almeno evitava di portarsi a spasso il mastodonte. Il suo suono non sa nè di carne nè di pesce. Però sembra che il suo "notevolissimo" pubblico lo apprezzi.  E ben venga Garcia Fons !!!

Fine OT

Vito
  
vito liuzzi
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tito
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #9 - 23.02.2007 at 12:32:13
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Anche a me piace il contrabbasso perché ha un suono grave e scuro. una presenza che pochi riescono a cogliere pienamente in un gruppo, ma che se lo togli la musica non sta in piedi: molto esoterico.
E anche io non sopporto Gracia-Fons: perché non suona la chitarra? o al limite il basso elettrico a sei corde, o se proprio vuole usare l'arco ci sarebbe il violino, con quelle terribili frequenze alte...
Evviva i 40 hertz!
ciao, Tito.
  
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Alessandro Capomassi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #10 - 23.02.2007 at 13:16:22
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OT: Garcia fons dichiara di usare spyrocore
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #11 - 23.02.2007 at 13:34:16
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Cari amici e colleghi, 
credevo di essere cacciato fuori dal forum a pedate dopo il mio primo post e invece sto leggendo delle belle risposte. Grazie a tutti. 
Vorei fare ora una considerazione e un appunto agli insegnanti di c.basso: insegnate ai vostri allievi che non sempre (quasi mai) nella musica da camera e sinfonica il c.basso è protagonista! Spesso mi ritrovo con dei colleghi che non sanno suonare piano quando ci vuole, che non conoscono il mezzo forte e che spessissimo dimenticano il loro ruolo e non ascoltano quello che sta succedendo intorno a loro. E' veramente umiliante sentir continuamente dire  ai direttori di suonare piano, di stare attenti ai colori, di "fare finta" di suonare . Mi rendo conto che costa troppa fatica stare attenti anche alle sfumature sonore ma è il nostro lavoro e quando si fa parte di un insieme bisogna rispettare i ruoli. Per me il massimo dei complimenti è quando mi sento dire che ho accampagnato bene ossia, in quel determinato contesto, ho fatto bene il mio lavoro.
Ciao
Alverman
  

Saluti,&&Alverman
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boogieman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #12 - 23.02.2007 at 13:57:36
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evviva evviva
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #13 - 23.02.2007 at 14:00:36
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tito
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #14 - 23.02.2007 at 19:44:23
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caro Alverman, anche io che suono solo Jazz, sono molto contento quando alla fine del concerto fanno i complimenti al batterista. vuol dire che sono stato un buon sostegno per lui e gli ho permesso di ben figurare e di divertirsi. e i complimenti migliori sono quelli che mi arrivano dai solisti che accompagno che si trovano ben sorretti e stimolati dal mio contrabbasso. è vero, il nostro può sembrare un lavoro oscuro e poco appagante, ma non è così.
un saluto, Tito.
  
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vitoliuzzi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #15 - 23.02.2007 at 20:38:02
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Quote:
Cari amici e colleghi, 
credevo di essere cacciato fuori dal forum a pedate dopo il mio primo post e invece sto leggendo delle belle risposte. Grazie a tutti. 
Vorei fare ora una considerazione e un appunto agli insegnanti di c.basso: insegnate ai vostri allievi che non sempre (quasi mai) nella musica da camera e sinfonica il c.basso è protagonista! Spesso mi ritrovo con dei colleghi che non sanno suonare piano quando ci vuole, che non conoscono il mezzo forte e che spessissimo dimenticano il loro ruolo e non ascoltano quello che sta succedendo intorno a loro. E' veramente umiliante sentir continuamente dire  ai direttori di suonare piano, di stare attenti ai colori, di "fare finta" di suonare . Mi rendo conto che costa troppa fatica stare attenti anche alle sfumature sonore ma è il nostro lavoro e quando si fa parte di un insieme bisogna rispettare i ruoli. Per me il massimo dei complimenti è quando mi sento dire che ho accampagnato bene ossia, in quel determinato contesto, ho fatto bene il mio lavoro.
Ciao
Alverman


Concordo in tutto e per tutto, caro collega.
E' strano! Ma se da solista un contrabbasso rischia quasi sempre di essere affossato da un pianista o da un' orchestra poco sensibile, in orchestra (o nella musica da camera ... che bello!) le frequenze gravi viaggiano che è una bellezza nella loro dolce ondulazione. Quasi sempre, effettivamente, suoniamo troppo forte, anche quando due crini sarebbero più che sufficienti. Forse questo dimostra che la vera natura del nostro strumento è proprio quella dell' accompagnamento (da non confondersi con la " pensione"). Scoperta dell' America!
Però ci sono solisti e giovani prodigiosi in tutto il mondo che hanno dimostrato (e dimostrano) come anche nelle vesti da "solista" non sia poi così male. Le trascrizioni? Le aborro ... ma se ben fatte aiutano a sviluppare un certo tipo di difficoltà (diverse ma non minori di quelle orchestrali) e un migliore fraseggio. Insomma, nelle composizioni per contrabbasso solo siamo indietro di due secoli e passa. Ma non è mica colpa nostra! Un "errore storico" determinato da tanti fattori fra i quali l' oggettiva difficoltà intrinseca dello strumento e la mancanza di una tecnologia adeguata in fatto di corde ed archi.
Chissà quale pensiero percorse la mente di Mozart quando compose "Per questa bella mano". Niente di particolare tranne i bicordi iniziali. Però ...

Bel post, complimenti Alveram.

Vito
  
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #16 - 23.02.2007 at 21:57:59
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Grazie per i complimenti Vito, vedo con piacere che le persone che hanno risposto finora sono  con i piedi ben piantati per terra. 
Mi spiace dirtelo ma Mozart quando ha composto "per questa bella mano" ha pensato  al Contrabbasso viennese. Un'accordatura diversa fa cambiare un sacco di cose.
Mi fa piacere sapere che ci sono dei giovani prodigiosi che credono nel c.basso solista...ma preferisco Yo Yo Ma che dopo aver cominciato con il contrabbasso ha aperto gli occhi ed è passato al violoncello per non sprecare le sue doti con quei quattro concerti per contrabbasso e le infinite illecite trascrizioni che si possono fare rubacchiando di quà e di là nei repertori altrui.
Con simpatia
Alverman
  

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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #17 - 23.02.2007 at 22:01:01
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P.S. per Vito:
ho visto il tuo video su you tube; per caso il pianista che ti accompagna si chiama Gianni S. ?
Ciao
Alverman
  

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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #18 - 24.02.2007 at 17:33:12
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A proposito dell'ultimo cd del M° Catalin e della scarsità di repertorio e del rubacchiare di qua e di là dal repertorio altrui...

"It has on it Brahms cello sonata in Mi minor, an
arrangement of the Bach violin Chaconne for bass and cello (never
recorded before) and the Rachmaninoff cello sonata (also never recorded
before as far as I know). Because of this repertoire I decided to
entitle the CD "Bass-ic cello notes".
  

Saluti,&&Alverman
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vitoliuzzi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #19 - 24.02.2007 at 21:05:52
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Quote:
P.S. per Vito:
ho visto il tuo video su you tube; per caso il pianista che ti accompagna si chiama Gianni S. ?
Ciao
Alverman


OT

Si è proprio lui. E' scritto anche pubblicamente su youtube.com . E' stato molto bravo all' epoca perchè provammo solo due volte per un recital di 5 brani più un bis ... direte voi ... e si sente ! Ma non è certo per colpa sua, ma mia, che ogni tanto mi perdevo nei meandri di chissà cosa ... giacca stretta ... sudore ... ed impreparazione. Tutta esperienza.
Anzi, ne approfitto per dire che "stranamente" proprio lui sull' edizione della Carish (parlo della parte di pianoforte) fu costretto a rivedere e correggere molte battute inesatte proprio a livello di scrittura pianistica. 

In Topic

Yo yo è un genio che avrebbe fatto bene anche suonando il triangolo Wink!

Ciao

Vito
  
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