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Very Hot Topic (More than 25 Replies) Riflessioni tra me e me sul c.basso (Read 54649 times)
proudhon_bakunin
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #40 - 05.03.2007 at 21:54:08
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Forse non sono il più titolato per parlarne, dal momento che dando gli esami da privatista sono arrivato al diploma in 4 anni, però devo dare ragione a Alverman quando dice che 7 anni non sono sufficienti per diventare un buon contrabbasso di fila o di musica da camera (non parliamone per quanto riguarda il solismo).
Per il resto sono daccordo con gpto non credo che il problema della mancanza di lavoro nella settore musicale sia da addebitarsi a "musicisti part-time" ma piuttosto ad un sistema culturale a dir poco scadente, a carrozzoni spropositati che assorbono il 90% dei fondi pubblici e ad un'imprenditoria privata poco propensa a finaziare alcuna iniziativa culturale.

Preciso che il discorso vale in ambito classico, forse (ma non ne sono così sicuro) nel jazz funziona diversamente.

Ciao a tutti
Daniele
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #41 - 05.03.2007 at 21:56:48
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Amico mio, mi sembri proprio su di giri e avolte mi sembra di parlare ai sordi.
Se paghi i contributi enpals forse vuol dire che hai anche una matricola enpals e quindi siamo colleghi e sei un professionista anche tu, correggimi se sbaglio.
Forse non sono stato chiaro riguardo lo studio dei 7 anni di conservatorio. Te lo ripeto per la terza volta: se anche nel corso degli anni canonici di studio dello strumento hai le idee chiare su quale sarà il genere musicale che vorrai seguire, la specializzazione la farai DOPO il diploma. Se vuoi fare jazz non sarà il tuo maestro di conservatorio a insegnartelo, ma dovrai studiare DOPO il diploma in una scuola jazz o con un maestro jazz privato. Idem se vuoi fare musica antica o altro. DOPO, perchè nel corso dei sette anni devi fare certi esami, studiare certi libri, preparare certi studi e certi concerti che non sono degli standard jazz o dei concerti per clavicembalo e archi; quelli li farai DOPO se vorrai specializzarti in un genere. Spero di essere stato chiaro questa volta.
Se hai capito che i miei sette anni di conservatorio non mi hanno dato niente vuol dire che non hai capito niente di quello che ho scritto.
Su altre cose che ti sei permesso di scrive preferisco non risponderti nemmeno...starei fresco se dopo 27 anni di carriera dovessi chiedermi se questa è la mia strada.
La musica è di tutti, basta distinguere a quale livello si vuole fare. Per quelli come me che ancora ci credono e che hanno dedicato la propria vita allo strumento è anche una professione che serve a sfamare se stessi e la propria famiglia e ti assicuro che in certe realtà a te sconosciute è un'impresa non facile. Ma io e quelli come me, ci crediamo ancora e andiamo avanti stringendo a volte la cinghia ma spinti ancora da una passione difficile da spegnere, nonostante tutto.
Ora dedicati al tuo studio e ne riparleremo fra una trentina d'anni.
In bocca a lupo per tutto.

  

Saluti,&&Alverman
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #42 - 05.03.2007 at 21:59:53
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Precisazione: il post di cui sopra è per gpto.
  

Saluti,&&Alverman
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Amin
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #43 - 05.03.2007 at 22:15:26
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Purtroppo la situazione generale da noi e' abbastanza critica.

Capisco le varie posizioni e le varie motivazioni riportate.

Personalmente mi ritrovo nelle parole Alverman che all'apparenza puo' sembrare fatalista e disfattista, ma invece in realta' e' estremamente puntuale e lucido quando descrive la situazione lavorativa generale..
Poi ognuno ha le sue idee ed e' giusto cosi', rispetto totale per tutti.

E'dura, e' durissima, e sbarcare il lunario e' sempre piu complicato. Le prospettive sono di-sa-stro-se.
Non escludo che emigrare possa essere una soluzione.
All'estero in alcuni posti d'europa -al nord principalmente- (senza andare oltreoceano) c'e' una considerazione diversa del nostro mestiere, le strutture funzionano e ci sono piu possibilita'.

Da noi insegnare oramai e' una chimera.
Le orchestre non assumono. Chi ha il posto lo tene stretto. Il solismo contrabbassistico non offre lavoro,e' per pochi e comunque assolutamente elitario.. insomma o si e' proprio dei fuoriclasse o se si e' normodotati non basta neanche essere preparati in maniera maniacale.

Mettiamoci un po' di mentalita' clientelare e mafiosa che da noi si sa, non manca, la miscela e' esplosiva.

Pero', e qui mi rivolgo ad Alverman, sono grato per aver letto queste frasi, che possono darmi un motivo in piu' per crederci con piu fervore:

"Per quelli come me che ancora ci credono e che hanno dedicato la propria vita allo strumento è anche una professione che serve a sfamare se stessi e la propria famiglia e ti assicuro che in certe realtà è un'impresa non facile. Ma io e quelli come me, ci crediamo ancora e andiamo avanti stringendo a volte la cinghia ma spinti ancora da una passione difficile da spegnere, nonostante tutto. "

GRAZIE.
amin
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #44 - 05.03.2007 at 22:28:21
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Caro proudhon_bakunin (il tuo nick mi piace molto!),
forse il problema di noi musicisti è quello di aver scelto di fare una professione che per molta gente è vista come un hobby. Sai quante volte parlando con qualcuno e dicendo che facevo il contrabbassista mi son sentito chiedere: si, ma di lavoro vero cosa fai?
Questa domanda mi ha sempre fatto un certo effetto demoralizzante se pensavo a qual'è il livello culturale della gente e, soprattutto, a quanto il potere voglia mantenere basso il suddetto livello.
Il sistema culturale è a pezzi. Una volta avevamo 4 orchestre rai e ora solo una. 
Se si pensa alla cultura come a un'azienda sulla quale investire per avere dei guadagni con interessi allora siamo fritti e purtroppo certi governanti hanno pensato in maniera aziendale e quindi vai con i tagli al FUS (fondo unico per lo spettacolo). 

Io non ce l'ho con i musicisti che lavorano "part time", in fondo siamo nel libero mercato e fra poco faremo a gara per vedere chi prende di meno per fare un concerto. 
Forse ce l'ho con quelli che lo fanno solo per hobby che magari fanno in nero quello che tu vorresti fosse il tuo mestiere, quello che ti da da mangiare. Ma tanto agli organizzatori cosa importa? basta che si faccia un po' di musica. Non è così? 
Ma tu forse non affideresti mai la sicurezza della tua auto ad un postino che  fa il meccanico per hobby o non ti faresti costruire una casa dal salumiere con l'hobby di mettere su mattoni.
Forse bisognerebbe mettere un po' di ordine nel settore e far fare a ognuno il proprio mestiere; poi per diletto ognuno può fare quello che vuole nella cantina di casa sua 
per il divertimento personale e di parenti e amici.



  

Saluti,&&Alverman
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #45 - 05.03.2007 at 22:49:39
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Caro Amin,
ti ringrazio per le parole che hai scritto.
Tanti anni fa, da studente, ho sognato molto a occhi aperti mentre macinavo note e note sullo strumento, poi, da professionista la realtà ha iniziato a prendere il sopravvento ma non abbastanza finchè ero ancora a casa dei genitori che mi davano vitto e alloggio gratis. La realtà si è fatta ancora più chiara quando ho messo si famiglia e quando ti accorgi di quanto sia duro guadagnare quei pochi soldi solo quando metti le dita sullo strumento.
Magari cerchi di mettere anche su un piccolo gruppo per fare qualche concerto extra ma devi vedere se il tale assessore alla cultura è sensibile o meno. Magari ne trovi uno sensibile che ti fa fare qualcosa ma poi ci sono le elezione e lui non viene rieletto e magari ti ritrovi con quello che da 10.000 euro alla squadra di calcio dell'oratorio ma non ti ha 1000 euro da dividere in sei-sette persone per un concerto a natale (tanto ci sono gli alunni delle medie che fanno il saggio in quel periodo...e non sto scherzando! Ho avuto veramente queste risposte).
E' vero, potrò sembrare fatalista, ma, per la realtà che mi riguarda sono solo realista e quello che scrivo lo scrivo perchè l'ho vissuto. Ma sono anche testardo e ripeto, ci credo ancora, e solo un mese fa ho comprato il mio quarto strumento e non navigo per niente nell'oro.

Con simpatia,
Alverman
  

Saluti,&&Alverman
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gpto
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #46 - 06.03.2007 at 07:52:18
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Senti Alverman, ora non ti vanno bene nemmeno le squadra di calcio dell'oratorio...per favore.
Concludendo ed è l'ultima veramente, visto che vediamo il mondo con occhi differenti. Ho l'impressione che soffri di manie di onnipotenza, scendi sulla terra e se proprio sei in difficoltà economiche ci sono sempre i mercati generali. 
La precarietà e l'incertezza sul lavoro e uguale in tutti settori, solo che gli altri si organizzano con lavori alternativi spaccandosi la schiena, i musicisti (in generale) se la prendono sempre con le istituzioni o con la società...per favore BASTA!

Nessuno ti torce il braccio per fare il musicista, ma sputare nel piatto dove si mangia non lo trovo corretto.
Scusa la franchezza, ma è quello che penso.

Te ne dico un'altra. Se avevi la passione per il jazz potevi interessarti parallelamente senza aspettare la "manna" dal cielo, non impari a suonare jazz a 40 anni. 

A questo punto non mi resta che salutarti e lasciarti il privilegio dell'ultima parola.

Ciao
Paolo

  
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Mauro_Gargano
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #47 - 06.03.2007 at 08:32:27
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Peccato che questa conversazione sia degenerata. Il confonto fra generazioni é importante per far avanzare il nostro mestiere... per far "aprire gli occhi" a certi.... e per "motivarne" altri..... Posso dire di essere daccordo con Alvermann. Il nostro mestiere é difficile e pieno di momenti bui specie se si deve lottare costantemente con il salvadanaio... Chi di voi non si é confrontato a questo? Sono però altrettanto in sintonia con Paolo. Che é pieno di speranze e di aspettative per il futuro e per i sui studi. Incontratevi nel mezzo...Wink Un saluto! Mauro
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #48 - 06.03.2007 at 08:47:06
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...questo ragazzo mi preoccupa veramente...fate qualcosa...
caro gpto, non si estrapolano frasi da un discorso e si buttano l' a casaccio. Non ho niente contro la squadra di calcio dell'oratorio ma con i cosiddetti assessori alla cultura che si susseguono nelle amministrazioni che a volte restituiscono a quella o a quell'altra associazione quanto hanno ricevuto in termini di voti senza fare sempre e comunque un discorso uguale per tutti. Loro fanno sempre campagna eletorale, capisci queste cose amico mio?
Se a un concerto di musica classica, in un comune qualsiasi, ci vanno 50 persone e alla partita di pallone tra oratori rivali ce ne vanno mille loro, gli assessori saranno lì in prima fila a farsi vedere per dire "vedete? sono stato io a organizzare, rivotatemi".
Mi è successo una volta che tramite una banca che finanziò tutto il progetto, organizzai con un collega l'integrale dei concerti brandeburghesi in due serate. L'amministrazione comunale non tirò fuori una lira, solo sul programma di sala era scritto: "con il patrocinio del comune di..."; la prima serata la grande chiesa dove si svolgeva il primo dei concerti era stracolma di gente, mai visto tanto pubblico. La voce giunse all'orecchio degli amministratori e alla seconda serata sindaco e assessore erano lì,  in prima fila a sorridere e a stringere mani a tutti.
Io te l'ho scritto prima, ne riparliamo fra 30 anni, quando, se avrai deciso di fare il musicista di professione sbatterai il tuo musetto contro certe realtà, a meno che non diventerai, come ti auguro, il primo cbasso dei berliner o un acclamatissimo cbassista jazz.
Da dove hai intuito che soffro di manie di onnipotenza? da quello che scrivo non i sembra proprio. Non mi lamento della mia situazione economica personale, il mio era un discorso generale sullo stato attuale della difficoltà di fare musica a livello professionale, ma ripeto ancora, forse non conosci ancora certe realtà, ne riparliamo fra un po' di anni, mi hai capito questa volta?
Ingenuamente scrivi: "i musicisti se la prendono con le istituzioni"...e se fai il musicista chi è il tuo interlocutore? chi è che deve sganciare la grana? Le associazioni musicali forse...e da dove prendono i soldi? Lo sai tu?
Se farai il musicista, chi sarà il tuo datore di lavoro che ti farà fare concerti? Il principe Esterhazy è morto da tempo e molti altri come lui...

Non ho nessuna intenzione di studiare jazz, tranquillo, il jazz mi piace e lo ascolto spesso; e poi chi ti dice che non si può imparare il jazz a 40 anni, da quale geniali intuizioni scientifiche lo hai dedotto? Io conosco persone, sia direttamente che indirettamente che mi dimostrano il contrario.
Non ho ben capito quale sarebbe la manna dal cielo che sto aspettando. 

Amico mio, ora, per favore, vai a studiare, devi ancora diplomarti e parli di cose che non conosci...Billè ti aspetta, non perdere tempo a giocare con me.

Tanti sinceri in bocca al lupo per il tuo diploma..mi raccomando, metticela tutta e non perdere tanto tempo al pc.

Con simpatia,
Alverman
  

Saluti,&&Alverman
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #49 - 06.03.2007 at 08:58:11
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Caro Mauro,
grazie per le tue parole. Non so cosa sia successo a questo ragazzo al quale non faccio altro che augurargli ogni bene possibile nel campo musicale e non.
Nei miei post parlo solo di certe realtà che, purtroppo, ho toccato e continuo a toccare con mano e che molti altri qui hanno sperimentato sulla propria pelle.
Non voglio stroncare i sogni di un ragazzo, parlavo solo di certe realtà che purtroppo in Italia ci sono. Spero tanto per lui e per tutti noi che le cose migliriorino e si arrivi anche in Italia a livelli culturali europei...non dico che si ritorni alla potenza musicale che eravamo nel 700. Ho tanti amici che hanno lasciato l'Ialia per l'Austria, la Svizzera, la Gran Bretagna...
Questo non è sputare nel piatto dove si mangia (si mangia poco, ma si mangiucchia), questo constatare delle realtà che sono già successe...non scrivo cose di mia invenzione, faccio la cronaca di certe realtà.

Ciao e grazie ancora
  

Saluti,&&Alverman
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campus
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #50 - 06.03.2007 at 09:14:53
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Mi ritrovo anch'io, probabilmente per esperienza (come musicista e organizzatore per enti pubblici di eventi musicali) ed età, nelle lucide riflessioni dettate dal disincanto e ancora sostenute dalla passione di Alverman.
 
Il numero di febbraio di Classic Voice contiene un servizio che fotografa a mio avviso in modo molto realistico, se ancora ci fosse bisogno di una conferma , quali sono le professioni più richieste e meno richieste in Italia che hanno a che fare con la musica: in Italia chi riesce in un pomeriggio a realizzare un gingle pubblicitario acchiappone da 30" che abbia la fortuna di passare su un canale televisivo o su un radio-spot o una suoneria da cellulare o seleziona brani altrui per sonorizzare una sfilata di moda o l'acquisto all'ipermercato ha di che vivere bene da sei mesi ad un anno. E' lavoro di un pomeriggio.
Chi sa lavorare bene con Logic e ProTools ha la possibilità di avere la sua giornata lavorativa davvero piena.

Chi bazzica a vari livelli tra pubbliche relazioni, eventi mangerecci, saloni del gusto, motor show et similia proponendosi come promoter che sa condire di musica l'offerta, di nuovo ha molte più prospettive del musicista più navigato ma comunque fuori circuito classifica. 

In generale sono al ribasso strumentisti e arrangiatori.

L'offerta poi di musicisti (6000 diplomati solo dai conservatori) è esageratamente superiore rispetto alla voglia del pubblico di ascoltare musica.
 
Se a ciò si aggiunge che in generale non c'è sensibilizzazione e cultura musicale e c'è una marea di gente che si scarica la suoneria della rana pazza e che non chiede prodotti di altra qualità, potete ben pensare quali prospettive abbia da noi un musicista che suona uno strumento per molti anacronistico ed inudibile ai più.
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #51 - 06.03.2007 at 09:24:48
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Caro Campus,
grazie per il tuo intervento...ce n'era bisogno.
Formando 100 nuove orchestre da 60 elementi si potrebbe dare lavoro ai 6000 neodiplomati ai quali fai riferimento, dati alla mano, nel tuo post. Sarà così? Ne dubito molto. Come ho scritto in precedenza, di 4 orchestre rai ne hanno fatto solo una...
Ciao e grazie
  

Saluti,&&Alverman
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vitoliuzzi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #52 - 06.03.2007 at 11:33:02
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Sicuramente questo è l' argomento più interessante che sia mai stato trattato in quasi 10.000 Post singoli in più di tre anni e mezzo dalla nascita del Forum. Bisognava aspettare il momento giusto per parlarne? No! Credo che personalmente, nel bene o nel male, ho sempre cercato di stimolare il Forum per piacere e cercare colleghi (professionisti e non) con cui parlare di contrabbasso, in maniera seria, faceta e con un pizzico di ironia ed esibizionismo al contempo. Questa volta, però, siamo scesi su un vero argomento che riguarda il nostro caro amato mastodonte e che ci ha riportato in un' altra dimensione, quello della scelta del far' musica professionale in qualsiasi ambito ciò avvenga. Grazie ad Alveram e a GPTO e a tutti coloro i quali sono intervenuti in questo vero e proprio dibatitto, che spero vada ancora avanti, anche se le cose che si son' dette permetterebbero di aprire un' inchiesta televisiva o parlamentare per tutto il materiale che si è raccolto. 
La cosa simpatica e tragica allo stesso tempo è che quando studiavo all' Università i miei colleghi mi dicevano:"E ma tanto tu sei fortunato, vai al Conservatorio!". E i colleghi-compagni di Conservatorio mi dicevano: "E ma tanto tu sei fortunato, vai all' Università". Io non mi ponevo il problema. Ma oggi penso, con maggiore esperienza, a quegli amici universitari (pochi per la verità) che magari si sono realizzati o arrabattati alla meglio (con tanto di Laurea) per sbarcare il lunario (non fatevi ingannare dalla giacca e cravatta di un laureato in Legge ... si contano sulla punta delle dita i veri avvocati "ricchi"; stesso discorso vale per i notai), e coloro che hanno dovuto prendere un' altra laurea per cercare soluzioni alternative o lavori estemporanei. Stessa cosa per il Conservatorio. Non parliamo poi della Musica nel Sud. Ma non voglio ripetere cose che sono state già dette e lucidamente riportate. 
Lo sapete che ho sempre parlato apertamente e sinceramente (magari con ironia o sarcasmo proprio per creare un dibattito) nei vari Forum che ho creato o a cui partecipo creandomi amici e molti nemici. Lo dico sempre. E con tanta onestà intellettuale vi vorrei parlare, spero in breve, di chi come me insegna ed ha il c.d. "posto fisso". Cioè un altro tipo di riflessione ma fatta dalla parte di chi non dovrebbe assolutamente lamentarsi. E di che posso lamentarmi se non pensare all' Euro che ha dimezzato il potere di acquisto un pò di tutti ma specificatamente dei "pubblici impiegati"? Eppure è sempre una garanzia! Parziale, perchè se la Provincia di Taranto fallisse come il Comune sarebbero cavoli amari. Da docente se mettessi al corrente i miei pochissimi (per fortuna loro ... o per me? Boh!) allievi dell' esauriente ed esaustiva situazione narrataci con grande zelo e passione da Alveram, farei passare la voglia di studiare a chiunque. Se parlassi loro secondo la passionaria voglia di Paolo (è GPTO?) di pensare alla vita come ad un sogno e che senza sogni non si possa vivere, in qualsiasi momento del nostro passaggio su questo mondo terreno, avrei cinquanta allievi, perchè anche GPTO ha le sue ragioni a mio giudizio condivisibili. Come dicevano i Latini, nel mezzo ci dovrebbe essere la soluzione. A trovarla, però? ....         
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #53 - 06.03.2007 at 11:33:24
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(continuazione) ...
Alveram e GPTO, secondo me, non si sono mai realmente scontrati (non voglio fare l' arbitro sul ring, ma solo esprimere quello che penso). Le vostre posizioni mi sono sembrate scorrere parallelamente e mai scontrarsi. Da una parte c'è l' esperienza di una persona navigata e che cosce bene come realmente funzionano le cose. Dall' altra ci sono le giustificatissime aspettative di un Paolo che crede in quello che fa con grande passione (come del resto Alveram ... ma dite i vostri nomi!!! ... li odio i nick!). Allora il compito di un docente quale deve essere? Secondo me dovrebbe continuare a studiare lui stesso e suonare con i suoi allievi (anche se molte volte la voglia di passa sul serio e non ci sono soldi che possano ripagare questa amarezza, credetemi); poi dovrebbe avere il coraggio di non tenere in classe, solo per far numero, allievi che non hanno la "passione" per questo genere di discorso musicale. Ma non posso disilludere coloro i quali dimostrano di avere passione ed amore per lo strumento. Nessuno dovrebbe avere il diritto di stroncare i sogni di un ragazzo, comunque vadano le cose nel futuro. E il semplice insegnante non può ergersi a giudice istigatore di pene contro le Istituzioni che si sono dimenticate totalmente dell' Arte Musicale in Italia, solo perchè sembra che non rientrerebbe in un discorso di "alto profitto a bassi costi", orientamento generale un pò di tutte le Società moderne. Dovrebbe, anche se non viene pagato per questo, essere coerente con l' allievo ed evidenziare con i giusti termini la situazione reale  (anche se i giovani la conoscono già, sono molto più intelligenti di quando studiavo io) ma nello stesso tempo trasmettere la propria passione e coltivare nella giusta direzione quel del discente. E' una situazione di "compromesso" assolutamente necessaria. 
Da una parte non bisogna lasciarsi scoraggiare o fare le vittime di un Sistema che vive da troppo tempo ormai su falsi valori e visioni eccessivamente speculative in senso monetario (dando rilevanza al "nulla" ed osteggiando l' evidente bellezza di ogni Arte liberale in genere), ma dall' altra sarebbe forse eccessivo anestesizzare od abbattere indebitamente i sogni di un giovane che ci crede e che soprattutto quella passione che magari un "tu" generico ha perso.
L' Italia ha purtroppo perso l' occasione di essere una sorta di "caput mundi" dell' Arte musicale, visiva e scultorea (pensate a quanta roba è sotterrata ed alla carenza di visitatori nei musei). Ne aveva e ne ha tutte le possibilità. Purtroppo chi ci governa, di Destra o Centro o Sinistra che sia, non dimostra di avere grande passione per l' arte (a prescindere dai deficit di bilancio che ci sbattono sempre in faccia ... se si vuole i soldi si trovano). L' imprenditoria ben che meno! Ma dobbiamo rimboccarci le maniche ed andare avanti. 
Noi nella vita possiamo avere una sola grande passione, ed il segreto della vita è di ripetere più spesso che si quella passione.
Mi pare che Wilde la pensasse così.

Saluto tutti

Vito
  
vito liuzzi
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #54 - 06.03.2007 at 14:09:20
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Caro Vito,
grazie per il tuo intervento e per la valutazione che hai dato a questo post. Io non voglio spegnere le aspettative di nessuno e tu lo hai ben capito; in fondo anch'io, nonostante tutto spero che le cose migliorino nel nostro settore a livello nazionale. Fare delle considerazioni sulla realtà che mi circonda o raccontare storie di "vita vissuta" non vuol dire spegnere le aspettative. Sper che il nostro giovane amico gpto viva in una realtà migliore della mia dove c'è una gran sete di musica e di cultura in generale, dove si fanno stagioni concertistiche lunghissime e sale sempre piene di pubblico. Lo auguro a lui e lo auguro anche a me. Vedere di colpo sale piene di un pubblico giovane e nuovo, incentivato sin dall'infanzia ad apprezzare la musica e a seguirla. 
Per quanto riguarda la situazione lavorativa, credo che tu sappia benissimo come stanno le cose. Conosco la situazione in Puglia e la conosci anche tu. Fai il conto di quante Orchestre sinfoniche più o meno stabili ci sono, dell'età media di queste orchestre e quanti conservatori ci sono. Noterai la sproporzione. Inoltre a Taranto c'è un'orchestra che è formata anche da professori che insegnano anche in conservatorio togliendo lavoro ai loro stessi allievi che si diplomeranno e troveranno la stessa persona ad occupare due posti. Questo può andar bene a livello privato, nel senso che un docente di conservatorio è liberissimo di formare un suo ensemble e di trovarsi tutti i concerti che vuole; non mi sembra invece giusto che un docente occupi un posto in un'orchestra sinfonica che prende finanziamenti pubblici. Che ne pensi?

Ciao e a presto.
  

Saluti,&&Alverman
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danilo76
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #55 - 06.03.2007 at 14:17:03
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Un saluto a tutti gli iscritti al Forum. 
Non sono un musicista, ma un matematico che 'studia' contrabasso per diletto da un paio d'anni nel (poco) tempo libero. (A tal proposito ringrazio tutti per gli ottimi consigli senza i quali non sarei neppure riuscito a tenere in mano l' archetto).
Volevo intervenire nell' acceso dibattito, dicendo che mi ritrovo particolarmente nelle parole di Alverman, anche in relazione  alla mia esperienza lavorativa in universita', che procede di contratti rinnovati di anno in anno intervallati da periodi di 'lavoro gratuito'. 
Non penso sia giusto che una persona che ha trascorso anni e anni a studiare con impegno (anche se lo ha fatto spinto dalla passione, sia esso per la musica o per la scienza) sia costretto ad accontentarsi di un lavoro qualsiasi, perche' la societa' italiana non offre abbastanza opportunita' per mettere a frutto il proprio talento; non discuto del fatto che le vicende della vita portino a volte anche a questo, ma cio' non vuol dire che sia una cosa normale e che sia giusto accettarla passivamente ed esserne felici. Non credo che una persona che ha scelto di fare della propria passione il proprio lavoro e si e' impegnato in questo, riesca ad essere pienamente felice in altro modo. 
Vorrei infine far notare che in tutto questo ci rimette solo la nostra societa', che perde ogni anno ottimi musicisti (e anche ottimi matematici), che scelgono di andare all' estero o di fare un altro lavoro, dopo aver speso cifre enormi per educarli.

Scusate lo sfogo. Buona musica a tutti e ... coraggio!!

Danilo
  
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gpto
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #56 - 06.03.2007 at 15:07:21
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Grazie Vito, come sempre il tuo equilibrio è supremo.

Sarebbe opportuno andare a rileggere il mio primo intervento, che non aveva nulla di irriguardoso, ma era semplicemente l'espressione di una mia opinione.

Nel giorno in cui dedicidi cosa farai da grande, devi mettere in preventivo molte cose, alcune però hanno la piorità (sto esprimendo una opinione personale).
1) Cosa voglio fare?
2) Che possibilità di lavoro avrò?
3) Dove troverò da lavorare?

Se rispondi a queste tre semplici domande, penso lecite, non puoi trovarti sorprese in futuro.

Se le risposte alla seconda e alla terza domanda, sono rispettivamente "poche e lontano da casa", non devi lagnarti dopo a conti fatti che si fa fatica, e che mi devo trasferire lontano da casa. Se però la tua passione tale che ti consente di proseguire fino al 7° fatidico anno, cio che trovi non sarà un peso ma il normale proseguimento di un percorso intrapreso.

Non mi sembra di dire boiate!

Se invece quando apri gli occhi, e magari ci hai messo 7 anni per capirlo, e ti trovi in un "mondo ostile" che non ti aspettavi...beh allora il problema è molto piu grave.

Detto in soldoni, lo si sa che è cosi non lo si scopre!
Ma se sei veramente convinto lo accetti ugualmente.

Vi ringrazio tutti per il "ragazzo" e per il fatto che mi consideriate un professionista solo perchè ho una matricola Enpals, ma il sottoscritto fa tutt'altro per vivere e nel tempo libero; strimpella.
Anche io ho studiato per una cosa e mi trovo a fare altro che mi gratica altrettanto e mi consente di studiare e suonare...non ci vedo niente di male.


Tornando ai post, penso che un scontro non c'è mai stato anche perchè in non cado in provocazioni del tipo " non capisci, non hai capito, sei su di giri" etc.
Io sono tranquillissimo, l'ultima cosa che mi passa per la testa è di polemizzare con chi nemmeno conosco.
Ho espresso un opinione personale e se qualcuno si è sentito offeso di lesa maestà, non mi riguarda minimamente. Io volevo semplicemente dire al neo diplomato che se gli studi li ha portati avanti con amore e passione non deve preoccuparsi di niente perchè supererà ogni ostacolo.

Saluti a tutti
Paolo
  
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #57 - 06.03.2007 at 15:48:53
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Caro Danile,
grazie molte per il tuo intervento. C'è bisogno di persone lucide e realiste come te.
Se molte persone come te si ritrovano nei miei intervente è perchè credo di non dire niente di nuovo e niente che non rispetti la non felice realtà italiana. 
Non scusarti affatto per esserti sfogato; ben vengano sfoghi come i tuoi. La realtà è questa, ma andiamo avanti!

  

Saluti,&&Alverman
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Alverman
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #58 - 06.03.2007 at 16:06:37
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caro gpto,
finalmente abbiamo scoperto che fai un altro mestiere per vivere. Questo mi solleva e chiarisce molte cose perchè mi fa capire che sei veramente fuori dal mondo musicale professionale. E' una realtà che non ti appartiene. 
Continua così: fai bene il tuo lavoro, divertiti a strimpellare di tanto in tanto e tanti sinceri auguri per tutto.
Con affetto e simpatia,
Alverman
  

Saluti,&&Alverman
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vitoliuzzi
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Re: Riflessioni tra me e me sul c.basso
Reply #59 - 06.03.2007 at 16:10:00
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Quote:
Per quanto riguarda la situazione lavorativa, credo che tu sappia benissimo come stanno le cose. Conosco la situazione in Puglia e la conosci anche tu. Fai il conto di quante Orchestre sinfoniche più o meno stabili ci sono, dell'età media di queste orchestre e quanti conservatori ci sono. Noterai la sproporzione. Inoltre a Taranto c'è un'orchestra che è formata anche da professori che insegnano anche in conservatorio togliendo lavoro ai loro stessi allievi che si diplomeranno e troveranno la stessa persona ad occupare due posti. Questo può andar bene a livello privato, nel senso che un docente di conservatorio è liberissimo di formare un suo ensemble e di trovarsi tutti i concerti che vuole; non mi sembra invece giusto che un docente occupi un posto in un'orchestra sinfonica che prende finanziamenti pubblici. Che ne pensi?

Ciao e a presto.


OT
Danilo, come mai non riesco più a ricordare come si risolve un' equazione di 2° grado? Eppure ero bravo in Matematica al Liceo! Mah .... Smiley! Complimenti per tutto quello che stai facendo e grazie per la partecipazione attiva al Forum. E' sempre un piacere. Purtroppo conosco anche la vostra assurda situazione ... tanto per avvalorare la mia tesi che ovunque tu vada a sbattere la testa le cose non sono poi così semplici.

Quoto Alveram.

Meglio non parlare della situazione in Puglia! Però almeno le ICO di Bari e Lecce (quella di Taranto appena nata mi pare di no ... poi sembra che a Brindisi sia nato qualcosa, a Foggia non so se sia una ICO) - ICO, per chi non lo sapesse sono le Istituzioni Concertistico Orchestrali che hanno, chi più chi meno, finanziamenti statali ... ma ce ne vuole di tempo per farle lavorare un anno intero; a Bari è successo forse dopo trent' anni di attività)- dicevo, queste due ICO con un regolamento interno al loro tempo stabilirono che in Orchestra non potevano suonare Docenti di Conservatorio, e credo anche IMP. Figuratevi la reazione dei docenti quando hanno visto saltare il doppio stipendio. Giusto o non giusto che sia, adesso a Bari ci sono quattro (o cinque) "giovani" colleghi che stimo molto (primo contrabbasso maestro Giuseppe Lillo), bravi e preparati, che senza questo regolamento probabilmente chissà cosa avrebbero fatto. Vista la penuria di Orchestre, allora facciamo lavorare i giovani ... anche se dietro vi era una determinata volontà politica abbastanza particolare. E quando le Orchestre dipendono dalla politica non è un bene per il Paese.
Caro Alveram, non è questa la soluzione ideale! Se un docente continua a studiare ed e preparato dovrebbe poter suonare anche in un' Orchestra, come in tutto il mondo. Ma se non si investe nella CULTURA (noi al Sud aspettiamo ancora finanziamenti da cinquant' anni ed il divario si amplia sempre più) - adesso c'è il MIUR, Ministero dell' Istruzione dell' Università della Ricerca Scientifica e della Sacra Sindone ... ma va là! - poco si potrà fare. Ma è un bene che se ne parli, anche nel nostro piccolo e sparuto microcosmo. Purtoppo la carenza di fabbriche, industrie e quant' altro che possano finanziare con sgravi fiscali attività concertistiche da noi non ce ne sono proprio. Al Nord va leggermente meglio! Ma credo che un' Istituzione Concertistica Orchestrale dovrebbe vivere di propria luce, avere un proprio soggetto giuridico tipo una società di calcio, per esempio. Gestirsi, in pratica, in maniera privatistica e secondo le norme del diritto commerciale. Aumenterebbe anche la qualità delle predette istituzioni. Perchè poi uno ti finanzia se alla fine il progetto rende, e per far rendere il progetto devi alzare la qualità dei tuoi giocatori. 
Ma sicuramente è solo una chimera in un deserto "desertificato". Ueeèè... i tempi cambiamo (e il tempo passa, purtroppo). Perchè non sperare ... magari avremo un periodo "neo rinascimentale illuminato da lampade al petrolio" (così finisce finalmente e non se ne parla più!).

Ciao, Alveram

In bocca al lupo per tutto.

Vito




  
vito liuzzi
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