Quote:Cari amici e colleghi,
credevo di essere cacciato fuori dal forum a pedate dopo il mio primo post e invece sto leggendo delle belle risposte. Grazie a tutti.
Vorei fare ora una considerazione e un appunto agli insegnanti di c.basso: insegnate ai vostri allievi che non sempre (quasi mai) nella musica da camera e sinfonica il c.basso è protagonista! Spesso mi ritrovo con dei colleghi che non sanno suonare piano quando ci vuole, che non conoscono il mezzo forte e che spessissimo dimenticano il loro ruolo e non ascoltano quello che sta succedendo intorno a loro. E' veramente umiliante sentir continuamente dire ai direttori di suonare piano, di stare attenti ai colori, di "fare finta" di suonare . Mi rendo conto che costa troppa fatica stare attenti anche alle sfumature sonore ma è il nostro lavoro e quando si fa parte di un insieme bisogna rispettare i ruoli. Per me il massimo dei complimenti è quando mi sento dire che ho accampagnato bene ossia, in quel determinato contesto, ho fatto bene il mio lavoro.
Ciao
Alverman
Concordo in tutto e per tutto, caro collega.
E' strano! Ma se da solista un contrabbasso rischia quasi sempre di essere affossato da un pianista o da un' orchestra poco sensibile, in orchestra (o nella musica da camera ... che bello!) le frequenze gravi viaggiano che è una bellezza nella loro dolce ondulazione. Quasi sempre, effettivamente, suoniamo troppo forte, anche quando due crini sarebbero più che sufficienti. Forse questo dimostra che la vera natura del nostro strumento è proprio quella dell' accompagnamento (da non confondersi con la " pensione"). Scoperta dell' America!
Però ci sono solisti e giovani prodigiosi in tutto il mondo che hanno dimostrato (e dimostrano) come anche nelle vesti da "solista" non sia poi così male. Le trascrizioni? Le aborro ... ma se ben fatte aiutano a sviluppare un certo tipo di difficoltà (diverse ma non minori di quelle orchestrali) e un migliore fraseggio. Insomma, nelle composizioni per contrabbasso solo siamo indietro di due secoli e passa. Ma non è mica colpa nostra! Un "errore storico" determinato da tanti fattori fra i quali l' oggettiva difficoltà intrinseca dello strumento e la mancanza di una tecnologia adeguata in fatto di corde ed archi.
Chissà quale pensiero percorse la mente di Mozart quando compose "Per questa bella mano". Niente di particolare tranne i bicordi iniziali. Però ...
Bel post, complimenti Alveram.
Vito