Grazie Danilo, personalmente ho apprezzato moltissimo questo tuo link su Bill Evans, anche se non sono un esperto.

Chi dice che non si può far musica con un contrabbasso nel Jazz è da epurare, mandare in esilio, sgozzare!!! Evans, con la sua tranquillità interiore e la sua indiscutibile classe tecnico-stilistica, mi ha portato in un' altra dimensione. Veramente immensa classe. La grandezza di questi personaggi sta nel fare apparire le cose difficili estremamente semplici, e poi hanno un loro sound ed un loro modo di pizzicare quelle corde che, viste in un video, sembrano essere le corde della tua anima pizzicate con grande gentilezza e sensibilità umana.

Bello.

Ciao

v.

A tutti consiglio il bel libro scritto da un suo grande estimatore (e continuatore eccelso!!), il ns. Enrico Pieranunzi, edito da Stampa Alternativa.
Una grande lettura!
ciao
Danilo

Interessante!
Come mai?
Cosa ti piace di più?
ciao 
Danilo

NELLO,
cosa ti piace di più di Gomez?
La velocità?
Il sound "chitarristico"?
ciao

Ma spiegatemi il perchè anche "tecnico" di queste vostre lecite  preferenze. Altrimenti come farò ad imparare qualcosa !

Il solito

Io preferisco Scott LaFaro di gran lunga, come suono e come sentimento, lui lo sento veramente nell'anima quando suona.
Nel primo video, quel solo tutto nelle prime posizioni...brividi

Rispondo a Vito, per me è solo questione di suono (molto più caldo con corde in budello o simili e molto più alte sulla tastiera) e di tecnica al servizio della musica, non viceversa come spesso sento (magari sbagliando) nei contrabbassisti moderni.

Vito, tu da ascoltatore ben informato sullo strumento anche se meno sul jazz, cosa senti di diverso tra i due?

...e pensare che dopo la morte di Scott La Faro, bill Evan preso da una crisi depressiva voleva smettere di suonare. In quel periodo molti bassisti si alternarono da Israel a Peacock ma niente da fare. La voce di La Faro era insostituibile...fino all'incontro con Gomez. E con lui che Bill Evans si riprende...finalmente trova una voce affine. Altro grandissimo bassista al suo fianco fu Marc Johnson, nel periodo precedente alla sua morte.

Fonte: Jazz di Arrigo Polillo...mi sembra.

Quote:


Non mi esprimo, Alessandro!
So solo una cosa. Nel Jazz mi piace il suono del contrabbasso pulito e rotondo, meglio in acustico che amplificato. Solo questo.

Sorry!

Ciao

Vito

Condivido appieno le valutazioni che avete espresso su questi grandi interpreti del nostro strumento, in particolare nutro anch'io un amore antico e profondo per Scott LaFaro, per suono, modo di stare sul tempo, concezione armonica, respiro, capacità di ascolto e interplay, tutti elementi ancora di sorprendente modernità e all'epoca di dirompente innovazione per il ruolo che assegnavano al contrabbasso.

Trovo, ma è opinione personale, che tra i principali eredi di quella scuola contrabbassistica vi sia proprio Marc Johnson che citava gpto, che guarda caso ha fatto un lungo percorso artistico accanto ad Enrico Pieranunzi che ebbe tra i suoi "padri ispiratori" proprio Bill Evans.

Di Eddie Gomez apprezzo molto la scansione e il groove latin, meno le fughe solistiche compiaciute ed il suono sbatteccone che pure ne costituisce l'elemento distintivo. Riconosco tuttavia che è un grande e in particolari contesti assolutamente adeguato.   
Lo vidi qualche anno fa accanto a Tania Maria e in quell'occasione l'alchimia riuscì alla perfezione e non avrei potuto pensare ad un miglior alterego musicale per quella donna dalla personalità così ... travolgente.

Per chi vuole ascoltare un tributo non didascalico ma molto sentito alle composizioni di Bill Evans con una magnifica ripresa del suono di tutti gli strumenti e del contrabbasso in particolare consiglio  Stefano Battaglia / Paolino Dalla Porta / Aldo Romano - Bill Evans Composition - (Splasc(h) Records)

Chiedo scusa!   Mi piace molto Chuck Israels, allora!   Che bel modo di suonare!