Normal Topic SIEMENS ELA 91-03 ... un ampli reperto (Read 9316 times)
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SIEMENS ELA 91-03 ... un ampli reperto
09.03.2007 at 10:22:00
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Probabilmente non farò contento Vito tornando a scrivere di amplificatori ma qui si tratta di qualcosa di particolare che probabilmente per le sue caratteristiche può in qualche modo interessare più i contrabbassisti che non i bassisti elettrici, che se non hanno alle spalle un sistema con potenze da far sventolare i pantaloni non prendono assolutamente in considerazione l'oggetto (pare che per molti 400 watt siano ormai il minimo sindacale).

Questa piccola testata è un reperto di tecnologia audio italo-tedesca riportato alla luce … o meglio alla voce … per scommessa e diventato poi l’Amplificatore, principale compagno del mio contrabbasso e dei miei bassi elettrici.

Non è quindi un telefono a muro con combinatore a disco!

Questo amplificatore è un phono-stage amp allo stato solido davvero particolare, prodotto in Italia dalla Siemens AUSO a Cascina Castelletto - Settimo Milanese , probabilmente tra il 1966 e il 1973, in un complesso architettonico del XV secolo che, restaurato, tra il 1966 e il 1974 fu sede di laboratori di produzione e uffici, nel comprensorio industriale divenuto poi di Italtel.

http://www.fieramilanoedintorni.it/static/upl/Ca/Casc.-Castell.-ital.Cornar1.jpg

A quei tempi la Siemens AUSO, ramo italiano di Siemens AG tedesca, si occupò di sistemi audio  anche per studi televisivi, radio e  studi di registrazione (e ho scoperto che aveva addirittura una squadra di pallacanestro che militò per alcuni anni nel campionato di serie B !), prima di cambiare target produttivo nel 1974, dedicandosi alla telefonia in primis e a sistemi di trasmissione e controllo impianti in secundis.

Dall’alleanza TAB/ Siemens / Telefunken si ebbe in quegli anni anche la diffusione del V72 mic pre, sviluppato dapprima tra il 1949 e il 1952  nella Germania dell’Est con l’avvento delle comunicazioni broadcasting in FM, e poi usato come preamplificatore valvolare microfonico negli studi di registrazione. Fu considerato “The Beatles’ mic pre” perché era presente negli studi di Abbey Road per la registrazione Sergent Pepper’s nel 1967.
E’ rimasto per molto tempo uno strip channel di riferimento sui banchi degli studi delle principali etichette discografiche statunitensi ed europee.

Sempre dell’epoca è l’alleanza Siemens/Revox per la costruzioni dei primi sistemi di registrazione audio da studio.

(...)

« Last Edit: 12.03.2007 at 08:45:56 by campus »  
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Re: SIEMENS ELA 91-13 ... un ampli reperto
Reply #1 - 09.03.2007 at 10:23:30
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La testata

La testata che ho trovato grazie ad un amico tecnico e musicista, appassionato più di bel suono che di vintage collezionistico  è una Siemens AUSO mod. ELA 91-03 (ELA era anche l’acronimo per la divisione Electro Acoustic di Telefunken - Elektroakustische Anlagen) solid state da 100 watt compatta assemblata completamente a mano, che pur avendo le dimensioni di una Little Mark, pesa circa 15 kg. a causa principalmente della presenza di due pesanti trasformatori, uno di alimentazione e uno di uscita (quest’ultimo variamente configurabile). 
Ed è quest’ultima la caratteristica che la rende piuttosto insolita.

http://digidownload.libero.it/tweakacoustic/ELA%209113%20inside.JPG

I trasformatori di uscita ebbero negli anni sessanta grande attenzione per le caratteristiche di fedeltà che potevano conferire ai sistemi audio, soprattutto valvolari, garantendo, se ben realizzati, una banda passante sulle frequenze molto ampia. Normalmente venivano utilizzati negli amplificatori audio valvolari per adattare l'alta impedenza delle valvole d' uscita con la bassa impedenza dell'altoparlante.
Per i curiosi qui trovate documentazione tecnica specifica di quel periodo sui trasformatori d’uscita.

http://digilander.libero.it/giunchifabrizio/biblioteca.htm

La componentistica all’interno di questa testata è accuratamente cablata manualmente point to point  e i cavi sono raccolti con un filo di spago sottile, per intenderci quello che si usava e si usa per legare gli arrosti. Si è resa necessaria la sostituzione dei soli condensatori elettrolici esausti e una buona pulita per rimetterla a nuovo.

Mi è stato riferito che è possibile trovare praticamente tutta la componentistica per eventuali interventi manutentivi e soprattutto configurarla in tanti modi diversi secondo i propri desiderata, un po’ come una piccola multiplex allo stato solido. La componentistica di bordo è di gran qualità.

Il telaio è in alluminio con due pannellini laterali in teak avvitati su lamiera.
Il pannello frontale ospita 6 distinti potenziometri, 4 per i segnali di ingresso, con i primi 3 splittabili in modo da fungere da Gain separati sullo stadio di preamplificazione, il quarto da Master generale e due pots per i controlli di tono (bassi e alti).

http://digilander.libero.it/tweakacoustic/ELA%209113%20dimensioni.JPG

Ho fatto configurare la testata in modo da avere un unico controllo generale di volume già ottimizzato per i miei strumenti con il solo quarto potenziometro (in definitiva ho un solo volume generale) e nel contempo poter aver a disposizioni ben due ingressi indipendenti per utilizzare due distinti microfoni, dinamici o a condensatore e un ingresso jolly con due impedenze selezionabili con apposito switch.
Gli altri due controlli sono controlli di tono shelving per bassi e alti, molto discreti ma anche molto efficaci.

Sul retro si trovano ben 6 ingressi bilanciati con prese DIN, provvisti di differenti impedenze per sorgenti audio e mic indipendenti (l’AUX , in particolare, è da 600 Ohm, e con un opportuno cavo adattatore è risultato perfetto per il basso elettrico e con un piccolo pre esterno ideale per ospitare anche il segnale del contrabbasso).

http://digilander.libero.it/tweakacoustic/ELA%209113%20retro.JPG


Caratteristica insolita è il pannellino posteriore che, con opportune combinazioni ad inserto manuale di 4 viti ottonate (si lavora di cacciavite), secondo le coordinate dello schema cartesiano sulla destra, consente di adattare il trasformatore di uscita alle esigenze di diversi diffusori e allacciare casse da 16, 8 o 4 Ohm o, mi è stato detto, serie lunghe di diffusori provvisti di proprio trafo (uscita 100 volts).

http://digidownload.libero.it/tweakacoustic/ELA%209113%20impedenze.JPG

Inoltre la testata, concepita all’epoca per il mercato internazionale, ha un selettore di alimentazione che varia da 125 volts a 240 volts e generose protezioni in uscita

http://digidownload.libero.it/tweakacoustic/ELA%209113%20tensioni.JPG


Non so quanti esemplari di questo amplificatore siano stati prodotti e quanti ne esistano ancora in giro perché in rete non ho trovato proprio nulla (ma finirò presto con lo scoprire che ogni buon padre di famiglia nell’Italia di fine anni cinquanta ne aveva uno con cui diffondeva per il vicinato le note di Gorni Kramer dal Musichiere di Mario Riva). 
Per il momento ho potuto ricostruire solo in parte la storia della produzione Siemens a Cascina Castelletto dapprima attraverso le  indicazioni dell’amico tecnico che ci ha messo le mani e poi attraverso cronache di giornali locali dell’epoca trovati in biblioteca.

(...) 
  
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Re: SIEMENS ELA 91-13 ... un ampli reperto
Reply #2 - 09.03.2007 at 10:29:52
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Il suono

E’ l’elemento che mi ha stregato da subito.

A monte dell'ingresso ho usato un piezo BassMax  della K&K con il relativo preamp soprattutto per adattare l'impedenza. 
Collegata la testata con una ACME BII (casse a tre vie dedicata a 4 Ohm di impedenza) e provata con il contra, il suono in flat è apparso da subito caldo, tridimensionale, ricchissimo di armoniche sulle basse frequenze e morbido ma definito sulle alte, nulla a che vedere con un classico ampli a stato solido. Ricorda molto da vicino il suono di un valvolare con 6L6 sul finale, ma con una ricchezza timbrica che non cambia in funzione del volume e con una grande linearità di riproduzione.
Quindi anche a volumi bassissimi il timbro mantiene pastosità, profondità e definizione con grande fedeltà e soprattutto riempie l’ambiente con una consistenza davvero insolita. Rispetto ad un ampli valvolare questo non arriva mai ovviamente a saturare e quindi a distorcere riproducendo molto fedelmente il timbro dello strumento e aggiungendone spazialità.
Rumore di fondo o indotto dai filtri di frequenza assente.
Toccando bassi e alti di tipo shelving (dai 60 Hz in giù e dai 12 KHz in su) l’intervento di incremento e taglio risulta sempre efficace ma mai invadente, e il risultato è la sorprendente capacità di adattamento alle esigenze del contra .  
Ma è in un contesto di piccolo gruppo jazz (con piano e batteria in particolare) che spinta sul volume si caratterizza per tenuta e compattezza di suono, senza nessun tipo di cedimento. In breve musicalissima e solida ma soprattutto presente.
 
Dopo due ore di prove serrate la testata era completamente fredda, anche con una cassa nota per essere affamata di potenza. 
In definitiva un giocattolino che mi sta dando tante soddisfazioni e che se lo trovate in soffitta merita davvero attenzione.

Giancarlo
  
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vitoliuzzi
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Re: SIEMENS ELA 91-13 ... un ampli reperto
Reply #3 - 09.03.2007 at 11:02:44
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Ci ho capito poco, mio fratello è il genio perito elettronico che andrebbe a nozze con queste nozioni estremamente tecniche.
Non mi da assolutamente fastidio che parliate di amplificatori. Ma ci mancherebbe!

Complimenti Giancarlo. 
Mi sembra un Post estremamente ben fatto, completo ed molto tecnico. Gli amanti ne saranno felici.

Ciao

Vito 

p.s.: ma quanto tempo hai perso a scrivere questa valanga di roba, per non parlare della ricerca ?? Wink!
  
vito liuzzi
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Re: SIEMENS ELA 91-13 ... un ampli reperto
Reply #4 - 09.03.2007 at 11:23:29
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Dal momento che ho pochissimo tempo da dedicare a quello che per me è solo un hobby, ho stratificato le informazioni raccolte con molta calma nei mesi scorsi: quando ho avuto finalmente un file un po' dignitoso l'ho condiviso. 

Tutto qui.
  
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danilo
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Re: SIEMENS ELA 91-03 ... un ampli reperto
Reply #5 - 14.03.2007 at 07:05:38
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Grazie!
Grande info!
ciao
Danilo
  
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