Quote:Ben detto! Ti dirò di più...non sappia la destra quello che fa la sinistra!
OT
Ben detto ... "non sappia la destra quello che fa la sinistra"!
Dalla mia esperienza, come ho detto, ho impostato (per decisione comune) un mancino da destrimano ed ho avuto ottimi risultati, ma merito dell' allievo che studiava. Ora mi ritrovo con un ambidestro. Sono casi che bisogna prendere nella giusta considerazione. Avrei preferito, sinceramente, impostare il primo allievo come era più ovvio seguendo la sua natura di mancino. Tanto poi la " diversità" di posizione non dovrebbe creare troppi problemi al docente; anzi potrebbe essere un' esperienza costruttiva.
C'è però da fare un' osservazione. Bruno ha detto delle cose giustissime facendo riferimento ad altri strumenti, ma mandare giù un pistone di una tromba non è come voler ottenere un "Martellato" sul contrabbasso, che necessita di una presa ben salda, od altri colpi d' arco dove la predetta tende a "stringere e magari rimanere in leggera tensione", più che a rimanere abbastanza leggera per altri colpi (addirittura potendo sollevare anulare e mignolo specie nei pianissimo).
Il mancinismo in chi usa la presa all' italiana (peggio se alla francese), potrebbe determinare, se impostato da destrimano, una scarsa attitudine a suonare molto aderente, alla corda e con tutti i crini a note lunghe specie nei pressi del ponticello. Ma come, ripeto sempre per esperienza diretta, come noi destrimani dobbiamo rinforzare la presa della sinistra con esercizi di tecnica ripetitivi, noiosi ma indispensabili, al contrario devono fare questi mancini. Studiare ed irrobustire molto la presa dell' arco, anche con esercizi estemporanei, in modo tale che le diverse "Tipologie" nel condurre l' arco e nell' utilizzare l' arco possano trovare pieno adempimento.
E' un problema complesso, che si risolve semplicemente cercando lo strumento montato al contrario per il mancino e facendolo studiare come tale. Non credo che Billè si arrabbierebbe!
Anzi, cosa strana, ma la diversità maggiore non sta per l' insegnante nell' impostare un mancino con l' arco nella mano sinistra, bensì nel far studiare il mancino contronatura, la sua natura, e cioè da destrimano. Infatti, come ho potuto notare personalmente, ci sono in quest' ultimo caso molti altri problemi che emergono e che bisogna risolvere in qualche modo. Il problema principale, per me, rimane l' arco nella sinistra. Bisogna intervenire con una serie di esercizi controllando costantemente la posizione di tutta la linea ipotetica spalla-braccio-avambraccio-polso-dita, affinchè il mancino riesca a rafforzare gli appoggi naturali ed il baricentro ottimale per modellare il suo suono e conduzione dell' arco su di una linea più robusta e meno labile o flebile. Altrimenti il tipico risultato finale sarà che quel ragazzo non riuscirà mai ad avere una buona cavata di suono. Un tempo si suonava "sulla corda" e solo così. Oggi altre esigenze impongono di suonare anche "nella corda" (fino ad un certo punto altrimenti il suono rischia di non viaggiare correttamente).
Ma alla fine i mancini hanno il diritto di essere impostati come tali, e non come si faceva un tempo alle scuole elementari dove al mancino che utilizzava la "mano del diavolo" (che assurdità!), gli si legava la sinistra per imporgli di imparare a scrivere con la destra. Beh, la stessa violenza la si utilizza quando "si costringe" un mancino a studiare "sulla destra".
Senza sapere poi che destra e sinistra sono delle pure convenzioni. Basta vedere come si comporta lo specchio che riflette la nostra immagine in punti virtuali: tu alzi la destra, l' immagine dello specchio alza la sinistra! Simpatico. Lo specchio, non essendo vittima di condizionamenti esterni, è la dimostrazione empirica di tale "convenzionalità"!
Ciao
Vito Liuzzi