Quote:Sono un dilettante alle soglie della depressione. nonostante gli sforzi, la fluidità dell'arco latita a causa di un polso che non si sblocca. il fatto è che se cerco di essere mobile l'arco letteralmente mi sfugge di mano (è il pollice, secondo me, che tradisce...), tutte le dita scivolano in avanti e il controllo va a farsi benedire. Se serro la presa tutte le dita restano al loro posto, ma la tanto agognata fluidità va a farsi benedire!
Ciao!
Sono anche io un dilettante, e mi sono trovato spesso davanti a questo problema, e mi sto entusiasmando perchè mi sembra di fare dei progressi in questo senso!
Ti racconterò cosa sto facendo, anzi approfitto della cura dei Maestri che leggono questo forum, per vedere loro cosa ne pensano!
Visivamente, quello che mi ha sempre affascinato è osservare una certa "flessibilità" nel modo con cui l'arco si muove: in pratica notavo che nonostante ci fosse la meticolosa cura affinchè il crine passasse sulla corda sempre sullo stesso punto, l'arco aveva un margine di libertà di ruotare, e di fatto cambiare l'angolo che (dal punto di vista dell'osservatore) forma con la corda stessa.
Questa osservazione è stata confermata quando ho visto un video di lezioni di Jeff Bradetich, che appunto mostrava questa flessibilità chiudendo indice e pollice della mano sinistra tra il crine e la bacchetta, anello che virtualmente rappresentava il punto fermo della corda su cui il crine doveva passare. Ed effettivamente simulando un'arcata si nota molto l'effetto diciamo "basculante" dell'angolatura dell'arco.
Ed è bella questa cosa perchè comunica flessibilità e padronanza. Se l'arco deve realmente ruotare un poco significa, a rigor di fisica, che deve farlo attorno a "due punti fissi".
Il mio esercizio è stato quello di focalizzare su indice e pollice della mano destra, che costituivano la "presa forte", come dei "perni" che fissano la mano all'arco, tanto che non è impossibile mantenere l'arco reggendolo contro la corda solo con indice e pollice.
In particolare, mi sono trovato meglio spostanto più in avanti l'indice (maggiore distanza tra indice e pollice -i due perni- si traduce in più controllo), anche a costo di arrivare alla "poco estetica" situazione in cui il medio va a finire un poco sul crine nudo e crudo. XD
Così facendo le altre dita sono una presa "morbida", che non irrigidisce il polso e il movimento, accompagnano e bilanciano ma lasciano ampia libertà di movimento...
Perdonatemi la prolissità :s
Saluti
Gianfranco