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Very Hot Topic (More than 25 Replies) l'arco e il polso (Read 18361 times)
pino
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l'arco e il polso
09.03.2007 at 12:14:23
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Sono un dilettante alle soglie della depressione. nonostante gli sforzi, la fluidità dell'arco latita a causa di un polso che non si sblocca. il fatto è che se cerco di essere mobile l'arco letteralmente mi sfugge di mano (è il pollice, secondo me, che tradisce...), tutte le dita scivolano in avanti e il controllo va a farsi benedire. Se serro la presa tutte le dita restano al loro posto, ma la tanto agognata fluidità va a farsi benedire!
Il mio pazientissimo maestro dice che si tratta di insistere. Ma io comincio a pensare di non avere sufficiente capacità per arrivarci. Tra l'altro ho anche la scusa buona da accampare: sono mancino, ma ho sempre suonato in modo "regolare" (la sinistra sulla tastiera, tanto per intenderci). I consigli sono oltremodo ben accetti, ma mi piacerebbe leggere qualche storia triste sull'argomento, magari con il lieto fine.
giuseppe
  
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Alverman
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Re: l'arco e il polso
Reply #1 - 09.03.2007 at 13:35:41
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La butto lì così...e se provassi con l'arco alla tedesca?
  

Saluti,&&Alverman
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pino
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Re: l'arco e il polso
Reply #2 - 09.03.2007 at 14:39:11
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Caro Alverman, la tua è un'idea indubbiamente sensata. Ricordo che anche Vito suggeriva ai jazzisti di approcciare l'arco alla tedesca. Aggiungo io che questo consiglio forse è ancora più valido se si tratta di dilettante neanche più tanto giovane con poco tempo per il necessario esercizio.

Il punto è che dovrei cambiare arco e probabilmente maestro e, soprattutto, dovrei darmi per vinto!

Spero ancora di trovare qualcuno che mi racconti di come, dopo tanto tempo passato senza ottenere risultati apprezzabili, un giorno, improvvisamente....
  
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dinibass
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Re: l'arco e il polso
Reply #3 - 09.03.2007 at 16:03:44
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Guarda Pino che ha ragione il tuo maestro: si tratta di insistere!

In base alla mia personale esperienza, la curva dell'apprendimento dell'arco è a scalini, ovvero quando ti pare di non progredire e ti demoralizzi un po', è il momento di insistere e questo permette di fare un primo progresso. E così via.
Il tempo di apprendimento di ogni 'step' è variabilissimo, per alcuni è più lungo ma non è questione di insufficiente capacità come suggerisci tu: nessuno nasce imparato! 

Non saprei se il tuo mancinismo possa causare tempi più lunghi di apprendimento, ma non credo. Non vedo come l'arco tedesco possa risolvere le cose, è il braccio che lo tira mica va da solo (ma capisco la natura del suggerimento, se ne è discusso in qualche post).

Molto utile esercitarsi davanti allo specchio, per vedere se si assume una posizione 'arroccata' o comunque inesatta o se invece si sta seguendo la strada giusta.

Non so se sono stato utile, ma alla fine l'unico vero suggerimento è di continuare a studiare!

ciao
g
  
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Alverman
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Re: l'arco e il polso
Reply #4 - 09.03.2007 at 16:07:56
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Caro Pino,
non sono un jazzista e non so se ci sono dei vantaggi particolari per i jazzisti a usare l'arco alla tedesca. Da qualche tempo sto iniziando a usare anch'io quel tipo di arco ma da "autodidatta" e quando suono certi brani sinfonici mi trovo meglio e in certi casi mi stanco di meno. L'unica cosa che non ho risolto perfettamente è il passaggio veloce da arco a pizzicato e viceversa.
Tempo fa su you tube ho visto un video di un'americano (?) che spiegava molte cose su i due differenti modi di tenere l'arco, facendo numerosi esempi. Purtroppo non ricordo più come ci sono arrivato. Prova a fare qualche tentativo.
In ogni caso non demordere!!!
Ciao
  

Saluti,&&Alverman
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vitoliuzzi
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Re: l'arco e il polso
Reply #5 - 09.03.2007 at 16:55:01
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Caro Pino,
devi seguire il tuo Maestro e tutte le indicazioni che ti fornisce.
Tutti ti hanno dato dei preziosi suggerimenti, specie Giorgio con lo studio davanti allo specchio.

Non so se guardare dei video o DVD tipo quello di Rabbath possano realmente aiutarti. Magari ti possono confondere più le idee, visto che le tecniche per l' arco alla francese e l' arco all' italiana sono abbastanza differenti.

Insegnare a tirare l' arco per qualsiasi Scuola si segua è difficilissimo ed a volte noioso, poichè il docente magari non si esalta molto (non parlo del tuo). E' chiaro che c'è chi ha più facilità nell' assimilare certi movimenti e chi ha bisogno di più tempo. E poi, vista la particolare fisiologia di ognuno di noi, non ci saranno mai due contrabbassisti che tireranno l' arco nello stesso modo.

E' vero: la Scuola dell' Arco non finisce mai!

Ma nel tuo caso credo che sia una questione di giusti tempi di maturazione. Nella mia umilissima carriera ho visto ragazzi volenterosi e studiosi che magari dopo un pò più di tempo hanno cominciato ad capire la c.d. "biomeccanica" del movimento. Altri che sembravano spacciati a non comprenderla mai perchè non studiavano; al primo serio impegno hanno cominciato a risolvere mille problemi.

Sono convinto che tu ti dedichi allo studio ed anche tanto. Arriverà anche per te la giusta situazione di compromesso che ti farà tornare a sorridere, continuando però con impegno e dedizione, anche se ciò dovesse prenderti più tempo del necessario. Confrontati con i tuoi compagni più esperti; osserva molto. Questo di solito aiuta.

Mancinismo. Un mio ex allievo l' ho impostato tranquillamente come un destrimano. Nessun tipo di problema ... e quindi non creartene anche tu.

Buono studio   

Vito 

p.s.: se qualche video ti può essere di aiuto credo che bastino quelli del Petracchi su xbass.org quando suona da solista con l' orchestra giapponese. Mi pare che la sua tecnica sia la più sobria ed esauriente. Poi ognuno la può pensare diversamente, questo detto non in tono polemico, sia chiaro.
  
vito liuzzi
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savist
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Re: l'arco e il polso
Reply #6 - 14.03.2007 at 11:53:09
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qualcuno mi spiega per quale motivo si spinge i mancini a studiare, come dice Pino, "in modo regolare"?

Perchè non ci trovo molta logica; se si esclude il problema del suonare in orchestra, in cui si può dar vita ad un duello spadaccino con il contrabbassista posto alla tua sinistra!!!





  
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vitoliuzzi
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Re: l'arco e il polso
Reply #7 - 14.03.2007 at 12:36:40
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Quote:
qualcuno mi spiega per quale motivo si spinge i mancini a studiare, come dice Pino, "in modo regolare"?

Perchè non ci trovo molta logica; se si esclude il problema del suonare in orchestra, in cui si può dar vita ad un duello spadaccino con il contrabbassista posto alla tua sinistra!!!


Savist,
pensa anche che non è così naturale e semplici trovare dei contrabbassi per mancini. Non è certamente una giustificazione, ma spesso ne è la causa principale. 
Lo so per esperienza scolastica. Però devo dire che un mancino impostato da destrimano suona ugualmente bene, specialmente se segue una vecchia regola (non fino a che punto valida ancora) che dice: "mano sinistra forte, arco leggero". E in questo i mancini sembrano essere avvantaggiati.

Ciao

Vito



  
vito liuzzi
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pino
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Re: l'arco e il polso
Reply #8 - 14.03.2007 at 15:18:01
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intanto grazie a tutti per gli interventi. Ciò che mi colpisce sempre è la pazienza e la passione con cui professionisti di talento rispondono a dilettanti un pò sgangherati come me! grazie davvero. 
Per quanto riguarda l'impostazione, la mia è una storia buffa che risale alla notte dei tempi (primi anni settanta). Volevo imparare a suonare la chitarra e mio cugino, molto gentilmente, si offri' di aiutarmi a decifrare quel simpatico libretto che si chiamava "chitarristi in 24 ore". Ora, quando mi spiegò come imbracciare la chitarra, io protestai la mia mancinità e la sua risposta lapidaria fu: io so suonare così; se ti sta bene, bene, altrimenti arrangiati.
Ecco.
giuseppe
  
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vitoliuzzi
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Re: l'arco e il polso
Reply #9 - 14.03.2007 at 15:53:06
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E adesso Pino, come sei impostato sul contrabbasso? Mi pare di capire che sei un mancino puro.

Ciao

Vito
  
vito liuzzi
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savist
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Re: l'arco e il polso
Reply #10 - 14.03.2007 at 20:35:18
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[quote author=vitoliuzzi link=board=idcontra;num=1173442463;start=0#7 date=03/14/07 alle ore 13:36:40]

Savist,
pensa anche che non è così naturale e semplici trovare dei contrabbassi per mancini. Non è certamente una giustificazione, ma spesso ne è la causa principale. 


premettendo che sono ignorante in materia, ma non è possibile riadattare uno strumento normale in uno per mancini invertendo il ponte e modificando la catena e l'anima?

Ciao Ciao

  
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savist
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Re: l'arco e il polso
Reply #11 - 14.03.2007 at 20:35:26
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[quote author=vitoliuzzi link=board=idcontra;num=1173442463;start=0#7 date=03/14/07 alle ore 13:36:40]

Savist,
pensa anche che non è così naturale e semplici trovare dei contrabbassi per mancini. Non è certamente una giustificazione, ma spesso ne è la causa principale. 


premettendo che sono ignorante in materia, ma non è possibile riadattare uno strumento normale in uno per mancini invertendo il ponte e modificando la catena e l'anima?

Ciao Ciao

  
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Re: l'arco e il polso
Reply #12 - 15.03.2007 at 07:30:23
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sì, confermo che è una cosa che un liutaio può fare piuttosto facilmente (l'ho anche visto fare).

credo che uno dei motivi per cui si impostano i mancini da destri derivi dall'insegnante che non è facilmente portato a insegnare qualcosa 'al contrario'....
  
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Bru
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Re: l'arco e il polso
Reply #13 - 15.03.2007 at 08:08:16
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Cari amici, 
secondo me non è che poi abbia quella gran importanza la questione destro-mancino, anche perché le mani lavorano entrambe moltissimo, sul contrabbasso. Vorrei farvi notare (estemporanea constatazione) che mentre nella tromba i pistoni  si premono con la destra, nel corno si usa la sinistra (e anche con un largo uso del pollice, nei corni doppi), e non credo che la maggior parte dei cornisti sia mancina... 
Magari poi invece mi sbaglio della grossa e tanti violinisti mancini sarebbero diventati dei virtuosi suonando alla rovescia... mah...    
Cari saluti a tutti     b
  
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Alverman
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Re: l'arco e il polso
Reply #14 - 15.03.2007 at 08:13:25
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Ben detto! Ti dirò di più...non sappia la destra quello che fa la sinistra!
  

Saluti,&&Alverman
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savist
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Re: l'arco e il polso
Reply #15 - 15.03.2007 at 08:53:53
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[

credo che uno dei motivi per cui si impostano i mancini da destri derivi dall'insegnante che non è facilmente portato a insegnare qualcosa 'al contrario'.... [/quote]

Scusate se insisto, ma non vedo la difficoltà, perchè quando si studia davanti allo specchio l'immagine proiettata è quella si un contrabbassista mancino. 
E ponendosi di fronte all' allievo l' insegnante non dovrebbe avere problemi. 


Un saluto a tutti
  
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savist
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Re: l'arco e il polso
Reply #16 - 15.03.2007 at 09:06:16
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chiedo scusa per i pastrocchi che invio ma non sono pratico di forum. 

E approfitto per porgere di nuovo un saluto a tutti i visitatori del forum!!
  
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vitoliuzzi
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Re: l'arco e il polso
Reply #17 - 15.03.2007 at 10:27:04
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Quote:
Ben detto! Ti dirò di più...non sappia la destra quello che fa la sinistra!


OT
Ben detto ... "non sappia la destra quello che fa la sinistra"!

Dalla mia esperienza, come ho detto, ho impostato (per decisione comune) un mancino da destrimano ed ho avuto ottimi risultati, ma merito dell' allievo che studiava. Ora mi ritrovo con un ambidestro. Sono casi che bisogna prendere nella giusta considerazione. Avrei preferito, sinceramente, impostare il primo allievo come era più ovvio seguendo la sua natura di mancino. Tanto poi la " diversità" di posizione non dovrebbe creare troppi problemi al docente; anzi potrebbe essere un' esperienza costruttiva.
C'è però da fare un' osservazione. Bruno ha detto delle cose giustissime facendo riferimento ad altri strumenti, ma mandare giù un pistone di una tromba non è come voler ottenere un "Martellato" sul contrabbasso, che necessita di una presa ben salda, od altri colpi d' arco dove la predetta tende a "stringere e magari rimanere in leggera tensione", più che a rimanere abbastanza leggera per altri colpi (addirittura potendo sollevare anulare e mignolo specie nei pianissimo). 
Il mancinismo in chi usa la presa all' italiana (peggio se alla francese), potrebbe determinare, se impostato da destrimano, una scarsa attitudine a suonare molto aderente, alla corda e con tutti i crini a note lunghe specie nei pressi del ponticello. Ma come, ripeto sempre per esperienza diretta, come noi destrimani dobbiamo rinforzare la presa della sinistra con esercizi di tecnica ripetitivi, noiosi ma indispensabili, al contrario devono fare questi mancini. Studiare ed irrobustire molto la presa dell' arco, anche con esercizi estemporanei, in modo tale che le diverse "Tipologie" nel condurre l' arco e nell' utilizzare l' arco possano trovare pieno adempimento.
E' un problema complesso, che si risolve semplicemente cercando lo strumento montato al contrario per il mancino e facendolo studiare come tale. Non credo che Billè si arrabbierebbe!
Anzi, cosa strana, ma la diversità maggiore non sta per l' insegnante nell' impostare un mancino con l' arco nella mano sinistra, bensì nel far studiare il mancino contronatura, la sua natura, e cioè da destrimano. Infatti, come ho potuto notare personalmente, ci sono in quest' ultimo caso molti altri problemi che emergono e che bisogna risolvere in qualche modo. Il problema principale, per me, rimane l' arco nella sinistra. Bisogna intervenire con una serie di esercizi controllando costantemente la posizione di tutta la linea ipotetica spalla-braccio-avambraccio-polso-dita, affinchè il mancino riesca a rafforzare gli appoggi naturali ed il baricentro ottimale per modellare il suo suono e conduzione dell' arco su di una linea più robusta e meno labile o flebile. Altrimenti il tipico risultato finale sarà che quel ragazzo non riuscirà mai ad avere una buona cavata di suono. Un tempo si suonava "sulla corda" e solo così. Oggi altre esigenze impongono di suonare anche "nella corda" (fino ad un certo punto altrimenti il suono rischia di non viaggiare correttamente). 
Ma alla fine i mancini hanno il diritto di essere impostati come tali, e non come si faceva un tempo alle scuole elementari dove al mancino che utilizzava  la "mano del diavolo" (che assurdità!), gli si legava la sinistra per imporgli di imparare a scrivere con la destra. Beh, la stessa violenza la si utilizza quando "si costringe" un mancino a studiare "sulla destra".
Senza sapere poi che destra e sinistra sono delle pure convenzioni. Basta vedere come si comporta lo specchio che riflette la nostra immagine in punti virtuali: tu alzi la destra, l' immagine dello specchio alza la sinistra! Simpatico. Lo specchio, non essendo vittima di condizionamenti esterni, è la dimostrazione empirica di tale "convenzionalità"!

Ciao

Vito Liuzzi    
  
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Re: l'arco e il polso
Reply #18 - 15.03.2007 at 13:50:46
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Caro Vito,
penso che in fondo tu abbia ragione... in effetti se deve essere la mano più forte  a impugnare l'archetto o a pizzicare le corde, e l'altra a tastare, il discorso non fa una grinza... anche se suonando da mancini in orchestra qualche problemino forse si può creare... o no? 
saluti b
  
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Re: l'arco e il polso
Reply #19 - 15.03.2007 at 21:06:13
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Quote:
....Scusate se insisto, ma non vedo la difficoltà, perchè quando si studia davanti allo specchio l'immagine proiettata è quella si un contrabbassista mancino. 
E ponendosi di fronte all' allievo l' insegnante non dovrebbe avere problemi. 


sì sì, infatti penso possa più che altro essere una cosa psicologica ...
  
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