eh gia!
con questo strumento grazie che suono a diteggiatura cosiddetta naturale, trascrivo musica dal violoncello etc etc.. farla sul CB normale la I sonata di Brahms e' da fenomeni, non su questo bassetto..
Pero' il contrabbasso, diciamocelo, e' un'altra cosa..
Con questo mica si suona in Orchestra.. al massimo ci si fa musica da camera..
e forse neanche solismo visto che ai maggiorni concorsi richiedono almeno un 102cm di diapason... questo non mi sembra che possa arrivarci..
comunque molto bellino..!

secondo me ci puoi pure fare la grigliata

ma no si scherzava
vedi alverman, seppur contrabbassista e persona seria (almeno fino a taranto)
la mia valenza in questo forum è quella di fare battutine
del resto bonacchi me lo disse "falli divertire" e io faccio del mio meglio
quindi si facciamo una bella grigliata. pare che le corde con anima in perlon scaldate per le salsicce siano il massimo

http://www.musicherie.com/YaBBImages/upload/480.jpg


Questa è una foto di un mio violone. Se ho capito giusto su come caricarle ne metto altre...

OT

Grazie Federico per queste belle foto.
Sarebbe interessante capire la meccanica di esecuzione (almeno per me) su un violone del genere. Ad esempio impostazione dell' arco, tipi di colpi d' arco maggiormente usati, diteggiatura ed impostazione della mano sinistra. Insomma cose di questo genere. Se ti va ed hai del tempo, magari mi spieghi anche con poche parole un pò a cosa andrebbe incontro chi si volesse cimentare su tale strumento.

Inoltre, a livello di situazione lavorativa, pensi che si riesca a suonare più proponendo musica barocca (parlo di piccole formazioni) o la c.d. classica in generale. Forse anche questo aspetto potrebbe interessare.

Ti ringrazio in anticipo per eventuali risposte.

Grazie e ciao

Vito

Caro Vito la tua domanda finale in risposta al post di Fede mi ha lasciato molto perplesso.

Hai scritto: "Inoltre, a livello di situazione lavorativa, pensi che si riesca a suonare più proponendo musica barocca (parlo di piccole formazioni) o la c.d. classica in generale. Forse anche questo aspetto potrebbe interessare."

Ho visto molte persone in questi anni riciclarsi a barocchisti sulla scia del nuovo mercato che stava offrendo qualche  possibilità in più; ho visto classi di musica barocca riempirsi di gente ignorante che si è iscritta ai corsi solo per avere un pezzo di carta in più (in particolare classi di canto).
Uno dovrebbe avvicinarsi a un genere musicale solo per pura passione, per una specie di empatia tra un genere e la sua natura, il suo carattere e non facendo dei calcoli del tipo: "mi metto a fare questo jazz perchè c'è lavoro o mi metto a fare canzonette che è ancora meglio".
Dov'è finita la passione che parte dal di dentro?
Personalmente non sarei affatto contento di lavorare con persone che fanno il mio stesso genere musicale per un puro calcolo.
In ogni caso la situazione della musica barocca in Italia non è tanto florida. Piccoli festival sparsi qua e là. I gruppi famosi lavorano molto di più all'estero che da noi. 

caro Vic, 
lasciaci un po' di speranza....
saluti,
b

VIC può apparire un po' negativo, ma è certamente molto realista.

Comunque la qualità di quello che si suona è a prescindere dal fatto che gli permetta di mantenersi oppure no: quindi un plauso a chi si mantiene suonando, e un plauso anche a chi per vivere fa altro ma resce a suonare ad un buon livello nonostante non possa dedicarsi full time.

Ma vorrei fare la seguente osservazione: visto che c'è molta più offerta che domanda e quindi le opportunità di lavoro non sono sufficienti per mantenere tutti i musicisti in circolazione (e quelli che ogni giorno si aggiungono, sottraendo quelli che per qualsiasi ragione abbandonano), il sapersi vendere diventa indispensabile, può fare la differenza; solo che secondo me è una "condizione necessaria ma non sufficiente", nel senso che chi si vende bene ha molte possibillità in più, ma solo se ha una preparazione di base a un determinato livello -- altrimenti può vendersi bene quanto vuole ma se manca la sostanza non va lontano....

ciao
g

Ciao Giorgio

Il famoso ago della bilancia, chiamiamolo giustizia o equità, non sempre pende dalla parte di chi lo merita. Se si arriva stremati al penultimo piano (e di sostanza non ce n'è più) un provvidenziale ascensore ti dà un bell'aiuto per arrivare in cima. Potrei farti nomi a nastro di cosidetti artisti creati in sala d'incisione (leggasi ascensore).
Per quanto riguarda il mondo del lavoro è dura per tutti; per i musicisti e per i non musicisti tranne che per i furbi, i disonesti, i pataccari e i raccomandati ascensoristi.

Un caro saluto

OT

Ho letto personalmente cose molto interessanti. Da una parte concordo con Alverman, sotto altri punti di vista il pratico realismo dell' ascensorista o di chi si sa vendere sono il risultato di una battaglia costante per farsi spazio in un mondo, specie il nostro, dove detto spazio si fa sempre più piccolo. Idealismo, realismo, praticità e furbizia. Abbiamo perso di strada la bravura ed il talento. Saranno ancora importanti? Mah...

VL