indubbiamente è diventato un post con diversi spunti... Per quello che riguarda la musica che faccio coi violoni, come scrivo sopra, due di quelle foto sono presi da contesti decisamente non barocchi (questo avevo sul computer...), ma di improvvisazione (...chiamiamola libera?) con un chitarrista israeliano e un W. Gibran (palestinese) un grandissimo suonatore di oud. Mi può capitare di farci anche quello, ma più normalmente mi occupo di musica barocca (o tuttalpiù rinascimentale, o galante e classica). Riguardo al lavoro, se non è florido con la musica antica, è comuqneu meglio che in moltri altri parti, nel nord Italia. Io lavoro abbastanza e penso che, sbattendomi di più, potrei anche sopravvivere solo come basso continuista, ma mi interessa anche far dell'altro. Riguardo alla tecnica, è un po' difficile riassumere in poche righe. Ho alle spalle almeno 7 anni di esperienza sul barocco, e tante cose ancora da imparare. Tecnicamente le principali differenze (oltre al numero di corde, e all'accordatura) potrebbe essere innanzitutto il diametro più piccolo delle corde e una minore tensione, rispetto al contrabbasso (con corde in budello); il che comporta una risposta dell'arco, una diversa emissione. (la stessa differenza che ci può essere tra una viola da gamba (bassa) e un violoncello). L'impostazione dell'arco è diversa. Io utilizzo addirittura due o tre impostazioni diverse: "alla francese" ma con la mano ben oltre il tallone (come da foto), "tipo viola da gamba" con possibili differenze su come tenere le dita e eventuale inversione delle arcate (l'arcata forte o "buona" dalla punta verso il tallone...). Abituarsi ai tasti, a mettere molte volte le dita sul tasto, non è difficile. L'accordatura e la sistemazione dei tasti è all'inizio un po' traumatizzante. Sulla prassi, ci sono fior di trattati. Di solito conviene leggerne un po', ascoltare dischi e suonare con gente che ha esperienza. Per il momento mi fermo qua, e spero di avere almeno parzialmente soddisfatto la curiosità dei lettori. Ciao Fede
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