Quote:
Le trascrizioni sono utili a chi non ha repertorio originale, e a chi non vuole accettare il ruolo originario del proprio strumento.
Ti ricordo, per concludere che persino il famoso concerto di Dittersdorf, ma anche Hoffmeister, Sperger, Vanhal, e tutti i brani provenienti da area viennese sono stati manipolati fino alla falsificazione per poterli adattare ai comuni contrabbassi accordati per quarte.
OT
Mi è piaciuto tutto il tuo discorso, caro Alverman, cosa che dimostra la tua notevole preparazione professionale.
Ma questo tuo ultimo concetto mi ha fatto veramente riflettere e sorridere al contempo
!
Insomma, il contrabbasso non è solo uno strumento trasportatore ma anche in sè per sè "trascrittore"
! E certo! Dover passare da trentamila corde, poi a sei, cinque, quattro, tre ... sembra un conto alla rovescia, da una parte si accordavano in un modo, nella fattoria accanto ne preferivano un' altra, e poi questa accordatura "alla Viennese", e poi le attuali edizioni che riportano lo stesso brano "scritto" in modo magari totalmente diverso l' uno dall' altro (a seconda del "revisore" o "trascrittore"), edizioni tutte che dicono di attingere alla fonte manoscritta. Insomma, uno strumento mi sembra dalla storia travagliata sotto tutti i punti di vista.
Non so, caro Alveram, se pensare ad un contrabbasso in evoluzione tecnica sotto il profilo dell' utilizzo di "trascrizioni" da altri strumenti (specie il violoncello, ma distorcendo la parte anche dal violino) oppure sotto quello di un grande innovatore come Rabbath (anche se alla fine non so se il suo metodo possa considerarsi universale e se queste Corelli da violoncello lasciano inalterato il vero timbro di un "contra-basso"). Tutto sommato Proto scrive per Rabbath cose difficilissime ma contrabbassistiche !!!
Un saluto
Vito