Salve!

Ho sentito dire che è possibile bollire le corde del contrabbasso per far riprendere loro vigore giovanile, un timbro più chiaro ed una pelle elastica...

In particolare forse mi aiuterebbe a rimuovere una pessima incrostazione di pece che si è accumulata col tempo all'altezza dove passa l'arco...

Se è possibile, e se mi consigliate questa operazione, mi potreste aiutare con un "vademecum per il perfetto bollitore di cordiere", dal momento che ora ora non posso comprarmi una cordiera nuova, soprattutto se rovino questa!  ^^


Grazie!
Gianfranco

E il brodo come viene?
Boogieman ti ho anticipato!

Che io sappia funziona con le corde del basso elettrico che non essendo lisce si incrostano di porcherie.
Per quanto riguarda le corde per contrabbasso a mio avviso è più che sufficiente pulirle con uno straccio agni volta che si termina la sessione di studio/concerto.
Per quanto riguarda la pece io uso un po' d'alcool su uno straccio che poi passo sulla corda; ma fai attenzione! Se non ricordo male Paola (che mi sembra molto competente in materia) dice che potrebbe essere pericoloso per la vernice del cb.

Ciao

Scusate Paola mi ha fregato sul tempo!

Daniele

la presenza dei granellini bianchi credo sia dovuta al fatto che la pece ha passato qualche sbalzo di temperatura.. :P
in genere io compro la pece ogni stagione, per averla sempre più "umida" e gommosa, anzichè polverosa..

una volta ho avuto a che fare con una muta di spirocore incrostatissima di pece.. appena ho allentato una corda per toglierla dal ponte, si è subito spezzato il "guscio di pece" che la avvolgeva.. :)
praticamente si è staccata dalla corda una specie di pelle di pece (come i rettili che fanno la muta, stavolta era stata la mia muta di corde a fare a loro volta una muta...che ridere!)..
le parti più difficili da scrostare le ho tolte con pò d'alcol ed un coltello usato dalla parte che non taglia (o qualsiasi coltello che ti forniscono in pizzeria, con quello è impossibile scalfire una margherita, figuriamoci delle corde per contrabbasso!)..

ma a questo proposito porgo anche io una domanda:
[b] con che genere di panno devono essere pulite le corde, dopo aver suonato? [/b]

vi chiedo questo perchè ho l'impressione che certi panni, anzichè pulire la corda, tendono a lasciare dei piccoli batuffoli pelucchiosi del materiale in cui sono fatti.. e questi batuffoli a volte fanno ancora più danno, perchè si attaccano alla pece rimasta sulla corda, che quindi trattiene ancora più "materiale estraneo"..!
dalla padella alla brace!

grazie a tutti.. ciao!

Provate a bollire le Obligato, o Dominant o altre corde con un core non in acciaio (tipo Perlon per non pensare a quelle in budello anche se rivestite). Sarete fortunati se il giorno dopo le ritroverete ancora lì.
Tutte le corde dopo un pò di tempo ed in relazione alle ore di utilizzo tendono a perdere le loro caratteristiche originali. Non ci vuole un genio per capirlo. E' un fatto meccanico! Un vecchio collega d' orchestra quando io ero giovane mi disse:"Vito, queste sono le corde migliori. Sono della Thomastick e ce le ho montate da più di dieci anni ... senti come suonano". Non vi racconto il resto.

Vito

Certo bollire corde in budello o più sofisticate (tipo con anima sintetica come Dominant o Obligato) non mi sembra una buona idea, e nemmeno quelle che utilizzano filamenti di seta intrecciati all'interno.

Però tanti anni fa feci bollire una muta di Spirocore che erano veramente indecenti e il risultato fu una muta bella ripulita che ha riacquistato un po' di brillantezza di suono che aveva perso nel tempo (ci credo, con la patina di sudore che le aveva ricoperte...).

Quindi puoi farlo senza alcun rischio con corde metalliche al 100%.
Non che questo in realtà ne allunghi la vita: la cosa migliore resta la prevenzione - ovvero come altri hanno scritto, tenerle pulite il più possibile.

In questo io sono maniacale - dopo ogni volta che le suono ripulisco bene pece e sudore con un panno imbevuto di alcool, oppure - ultima trovata  - con quelle sostanze che detergono le mani senza ungere e asciugano molto rapidamente.

ciao

Ho pulito le corde con un panno morbido imbibito 
(uà che bella parola! ^^) 
di alcool denaturato, e il risultato è stato effeffionale!
Se n'è andata tutta l'incrostazione di vecchia pece, dato che non avevo la sana abitudine di pulirle dopo la sessione di studio.

Sono ritornate così lisce che l'arco quasi ci scivolava sopra...   

Ecco, veniamo alla seconda metà del mio problema, l'arco: mi sono reso conto che la pece si è trasmutata in qualcosa di malvagio, che non si depositava sul crine come una polvere bianca (oddio stanno arrivando i carabinieri a casa mia!), ma come dire... delle palline minute, e alla fine sul crine è come se ci fosse uno strato caramelloso, che pare addirittura essersi irrigidito.
Mannaggia.
E l'arco continua ad incastrarsi sulla corda non appena gli rinnovo il make-up di pece.

Penso che, oltre a comprare un nuovo barattolino rosso di pece, dovrei liberare il crine dai depositi precedenti.

A intuito immagino che strifinare il crine con un panno morbido imbevuto di alcol sia una pratica omicida.

Venitemi in soccorso, e vi sarò sempre grato!


Gianfranco

Uhmmm... ottima pratica... specie per l'archettaio che si vedrà arrivare più spesso gli archi col crine snervato da cambiare. Del resto, prova a farlo con i capelli e poi mi dirai che ne pensa il tuo barbiere...

Io - come parecchi colleghi - ho sempre usato l'etere per pulire il crine (e dire che l'etere è molto meno aggressivo dell'alcool): ciononostante, diversi archettai me lo hanno sconsigliato. Non c'è nulla, a loro avviso, di meno aggressivo e di altrettanto efficace della buona vecchia saponaria con acqua e sapone di marsiglia (quello vero).
L'etere sarebbe da limitare alla passata veloce quando si è in orchestra, oppure quando non c'è il tempo di lavare e fare asciugare, per cui si rende necessaria una disincrostazione rapida e a secco.

Cambiare i crini ogni volta che sono un po' troppo sporchi?? Oh, per carità, qualunque archettaio vorrebbe un cliente che la pensa cosi, immagino... basta aver voglia di spendere quattrini.

L'etere si compra in farmacia, il "sottobanco" è relativo (mica è "neve"...!): ci vorrebbe la ricetta, questo è vero, ma se il farmacista consoce il cliente e questo gli spiega le necessità, non dovrebbero esserci problemi... al massimo ci si inventa la scusa che serve per eliminare gattini indesiderati. In genere funziona anche con i farmacisti più pignoli.

Comunque il lavare il crine con saponaria è l'unica pratica approvata praticamente da tutti gli archettai, e quella che loro stessi mettono in pratica quando sono chiamati a fare un restauro che comporti ripettinatura di un crine ancora buono. L'etere è semplicemente un escamotage veloce per pulire efficacemente il crine in orchestra quando magari il caldo scioglie eccessivamente la pece presente: l'unico vamtaggio rispetto ad acqua e sapone è che l'arco è subito pronto ad essere utilizzato senza attendere che asciughi. 
Certo che non è consigliabile farlo tutti i giorni!

Penso che le corde in budello bollite insieme a fagioli e pomodoro siano ottime, in mancanza del classico osso di prosciutto, quelle di metallo forse restano un pò + indigeste. Non ho mai bollito corde neanche ai tempi del basso elettrico, però notai su dei miei amici che lo facevano, che le stesse si risporcavano molto + in fretta di una corda nuova.
Ciao Giann