Cari Amici,
Ma come si fa ad ottenere una serata decente?
A Milano gli spazi sono un po ristretti e riuscire ad inserirsi è problematico.
Un noto locale sulla darsena ti fa suonare fino alle 3 di notte, paga comunque 150 eur al trio o sestetto che sia, non puoi fare ballad perchè al gestore tra una pista e l'altra piace il tempo up. Sul tardi inizia la jem con i soliti personaggi dove più che al piacere di suonare scatta lo sfogo e la sfida.
sempre in zona naviglio, altro locale, sempre le 50 eur a testa se va bene, ti capita di essere sovrastato da urla a squarciagola e spruzzi di vino o birra, esci per la pausa tra un set e l'altro e trovi ragazzi che fanno piegamenti sulle rotaie del tram, l'ottimo gestore li vede e si unisce a loro nel gesto atletico.
Situazione opposta in un jazz club dietro il Duomo ultra esclusivo, dove però pretendono che tu devi portare il pubblico, manco fosse una festa privata.
Oppure trovi chi si occupa di programmazione che non ti ascolta per niente e fa suonare sempre i soliti, e comunque chiede sempre : quanta gente porti?
Sono convinto che comunque la qualità a lungo termine sia vincente o quantomeno susciti interesse. Personalmente il mio obiettivo non è la professione ma il suonare ciò che vorrei ascoltare. Con il mio gruppo ACCUSTOMED JAZZ 4TET abbiamo scelto un repertorio di standard meno battuti, dove scambiamo ordini tra solo e tema, introduzione di pedali, anche effettistica. In qualche modo, se richiesto, cerchiamo una nostra interpretazione.
Spesso incontro anche cosidetti professionisti che al di là di Parker ed il Davis anni cinquanta non ascoltano e non reputano neanche jazz (leggi Dave Holland è un pi..a) ovviamente siamo in grado di fare anche di esecuzioni più tradizionali, ma a quel punto non credo ci sia una grossa differenza tra la mia band ed un'altra.Poi ci sono i gestori che ti danno il tagliando per la consumazione e poi decurtano la paga.....Zona FS Cadorna.
Perdonate lo sfogo........
Giovanni