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Very Hot Topic (More than 25 Replies) A proposito di contra dimenticati: Eberhard Weber (Read 30011 times)
danilo
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A proposito di contra dimenticati: Eberhard Weber
24.05.2007 at 10:58:41
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #1 - 24.05.2007 at 17:13:26
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danilo wrote on 24.05.2007 at 10:58:41:


...secondo me èmolto meglio questo. sia come contrabbassista che come insieme generale.

http://www.youtube.com/watch?v=EDe-8W9tEgE
  
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danilo
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #2 - 25.05.2007 at 11:14:15
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Sono d'accordo ....George Mraz è un altro grande....talvolta gli artisti sotto l'egida ECM diventano un po' troppo "stilizzati" per così dire, come se dovessero fare, osa dire, obtorto collo una musica "altra" e rischiano invece di approdare ad una simil fusion pur se di alto livello......
Anche l'intervista a Weber ad Innerviews ove lui asserisce che voleva fare qualcosa per forza di non jazz nel suo ultimo lavoro porta un po' di quest'aria....non dico snob ma quasi.....talvolta si rimpiange il "semplice" (??) Charlie Haden che con "poche" note (magari le sapessi fare io !!!) di traccia un quadro musicale meraviglioso....
saluti
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #3 - 25.05.2007 at 12:47:12
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Miles Davis, poco prima di morire disse che il jazz è morto.
Come dargli torto. Non lo disse solo perchè se ne stava andando, ma lo disse perchè aveva capito che le nuove correnti (già allora) avevano perso lo "spirito" che caratterizzava quel genere...una perdita di stile. Oggi si ha che fare con gente superpreparata, ma senza spirito. 

Una volta i musicisti jazz avevano fame, oggi sono stra sazzi.

Il Davis nel miglior periodo, insieme ai suoi compagni d'avventura avevano esplorato tutto il possibile...di più nel jazz non si poteva fare! Ecco perchè alla fine "è morto". Oggi assistiamo a pessimi tentativi di trovare strade nuove (alla fine si scimmiotta qualcosa gia trito e ri trito) oppure a validi tentativi di ricostruire quelle atmosfere. Porto ad esempio un disco un disco italiano degli "HIGH FIVE" quintet, un gruppo Italiano che in "Jazz for more..." c'è uno splendido tentativo di ricreare le atmosfere di un tempo. Qualche pezzo conosciuto misto ad altri originali, creano un disco ad alto contenuto jazzistico fresco e divertente. Gli euretti spesi per questo disco, secondo me sono spesi bene...a differenza di quelli spesi per Stanley Clarke.
Io rimango legato alle vecchie sonorità ed ai tentativi di ricreare certe atmosfere, il resto mi interessa veramente poco;  sembra non avere anima.

In quel video, Garbarek ha in bocca un sax ma il suono è quello di un tenore???
Il bassista cosa suona?
Il pianista con la bontempi?

Secondo me non conta solo l'arte che puoi proporre, ma anche gli strumenti che utilizzi!!!
Questa filosofia che io son talmente bravo che posso suonare con un chiodo non la condivido.

Ti presenti con un bel basso elettrico, un fender roads e suoni le stesse con piu gusto.
Ovviamente sono solo opinioni personali. Embarrassed
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #4 - 30.05.2007 at 08:50:43
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scusate se mi permetto, ma che state dicendo?
"una volta i musicisti di jazz avevano fame, oggi sono stra sazi"
chi? quando?
sai che miles aveva la ferrari, duke ellington guadagnava talmente tanti soldi da poter permettersi di stipendiare strayhorn anche senza fargli far nulla, che armstrong era una star, che coltrane dalla impulse aveva un contratto di alcune migliaia di dollari (degli anni '60)+macchina station wagon, che parker guadagnava un bel po'di soldi alla settimana, peccato che se li buttasse tutti in eroina, che coleman hawkins nel 1939 ha venduto 4 milioni di copie del singolo Body and Soul, ecc.ecc. la lista potrebbe continuare.
l'uguaglianza jazzista povero=grande artista (con lo speculare jazzista ricco=artista sputtanato)
è un luogo comune trito e ritrito di certa critica romantica che vede solo nell'artista bohemien il vero artista.
quello che conta è il risultato finale e si può fare ottima musica guadagnando tanti soldi come fare cagate essendo poveracci.
importante avere idee.
e secondo me anche oggi le idee ci sono. certo che 100 anni di storia del Jazz hanno prodotto tanto, ma armandosi di curiosità, e voglia di ascoltare si scoprono tanti grandi musicisti anche oggi (e per grandi non intendo che sappiano suonare impeccabilmente; se poi lo sanno fare tanto meglio per loro). se vi interessa vi indico qualche buon disco attuale che reputo interessante.
per quanto riguarda Weber, beh l'ho ascoltato dal vivo l'anno scorso ed era francamente imbarazzante: il suono era quello di un basso elettrico freetless e lui ere stonatissimo. bah...?
  
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danilo
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #5 - 30.05.2007 at 10:49:36
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L'intervento di Tito in effetti completa meglio il quadro ed ha ragione a dire che una schiera di jazzisti era ben lungi dall'essere sotto pagato, nè tanto meno povero. In primis Ray Brown che ha sempre dichiarato di guardare il lato del "soldo" ben bene... (anche giustamente...! onore al merito!).
L'autobiografia di Davis accenna ad ogni piè sospinto a quanto lui cercava di guadagnare sempre più...
Comunque, sazi , satolli o meno, rimane il fatto che capolavori come SO WHAT sono difficilmente replicabili o ripetibili...lo steso Davis ha confezionato delle ciofeghe bestiali dopo capolavori inestimabili....vedi il grande lavoro di BITCHES BREW e la cacofonia di LIVE/EVIL....eppur appartenenti allo stesso periodo. Ma questa è una cosa comune in arte, ma anche nelle professioni più "normali". Ad esempio nel design c'è stata la lampada TIZIO di Richard Sapper: un capolavoro...poi per attendere un oggetto della stessa portata...beh...ancora aspettiamo!
Stessa cosa ad esempio per Eddy Gomez: grandissimo disco di apertura degli STEP AHEAD e poi la routine....ho preso 2 vinili di Gomez proprio sabato scorso, a sua firma, e beh, tutto è ancora ancorato a quel sound di grande fusion ma poco spessore, a parte un unico brano da pelle d'oca come BESAME MUCHO....
La routine è una brutta bestia da affrontare.
saluti
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #6 - 30.05.2007 at 19:22:01
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Grazie Tito, per avermi illuminato su quanto ricchi erano i musicisti Jazz "di quel periodo". sai essendo nato ieri molte cose me le sono perse.

A parte il fatto che molti di questi artisti hanno iniziato a guadagnare nel perido top della lora carriera quando il business entrò nella musica. Escludendo Miles Davis che era figlio di dentista e pochi suoi colleghi, non mi risulta che gli altri provenivano da famiglie con papà imprenditori e mamme in carriera...questo non lo dico io, basta leggere qualche libro. La cultura musicale la si ottiene anche informandosi sul contorno, (cosa che faccio da diversi anni) e non solo ascoltando la musica o suonando scale, cosa che faccio da diversi anni pure. La differenza sta agli inizi!

MAH!

Il punto era un altro!

Nessuno ha parlato di soldi, si stava parlando di spirito artistico e quando intendevo dire fame mi riferivo al fatto che allora c'era un mondo da scoprire oggi è gia tutto delineato, ci si arriva alle cose in maniera piu diretta. Questo, secondo me vuol dire essere sazi.
Musicalmente parlando prima ti saziavi suonando, ora sei sazio prima di incominciare.

La cosa che mi gratifica maggiormente e che questa mia teoria, si sposa quasi perfettamente con quella di un certo Michel Petrucciani. Lui per primo, in una sua intervista (una delle ultime), evidenziava i due modi differenti di diventare musicista jazz; quello di ieri e quello di oggi.
Ieri 8lo diceva il povero Petrucciani) salivi sul palco quasi in soggezione se eri un giovane e la gavetta consiteva nel farsi il mazzo nel vero senso della parola. Oggi sali sul palco con la supponenza di un saputello della musica che sa gia tutto ed è li solo per illuminarci. 

Tradotto: una volta il jazz lo imparavi on the road, oggi dietro i banchi di una scuola professionale. E' qui la differenza!

Vogliamo dire che non è cosi?

Per me è cosi!

Poi Petrucciani dava delle definizioni ancor piu pesanti delle mie, ma lui se lo poteva permettere io no e quindi evito.

Concludo dicendo che una volta era possibile trovare in un gruppo di Jazz musicisti del calibro di Mulligan che avrebbe potuto scrivere 1000 trattati di armonia e altri tipo Monk che forse manco lo sapeva suonare il piano; oggi pensi che situazioni così possono esistere? 

Io dico di no e forse è anche questa è la differenza.

P.s.
I Davis, Ellinghton, Coltrane sono morti ricchi, vero. Pensa ai loro inizi.
Se non facevano i musicisti cosa avrebbero potuto fare nella vita? Gli impiegati in un bell'ufficio acquisti di una multinazionale per neri?
Fatti questa domanda, e capisci che forse avevano un po' piu fame di noi bravi teorici.

  
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neroantico
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #7 - 31.05.2007 at 07:55:32
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Mah, ognuno fa il suo. 

Probabilmente oggi esiste molta più didattica e si possono reperire più fonti rispetto al passato.
Partendo dal presupposto che non tutti i strumentisti sono artisti e non tutto viene recepito come arte fare certi discorsi è un po complicato.
A mio parere il jazz non è morto, sono gli stili che si modificano e si adattano all'esigenza dei tempi. Anche il sacrosato bebop non era considerato musica agli inizi. 
Ci vuole tempo per maturare gusti ed affinare la ricerca sopratutto la propria, sia per quanto riguarda la scelta d'ascolto e sia per ciò che suoniamo.
Tempo fa Dave Holland mi poteva stancare, oggi lo divoro.
Quanto tempo si dedica alla ricerca del proprio suono? 
Un altro discorso è la conoscienza stilistica e l'adattamento personale nel suonare, es. Quante volte avete sentito live dei bei temi bebop e poi dei soli che non rispettano tale stile?
Ci si può affezionare a certi stili ed autori, personalmente spero un giorno di poter suonare generosamente e non "con mestiere" ed a dirla tutta senza sembrare un museo ambulante (anche se amo molto la cosidetta tradizione)

Vabbè vi ho tediato abbastanza per oggi.
Grave è bello.

ciao

Giovanni   Shocked
  
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danilo
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #8 - 31.05.2007 at 10:56:34
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Smiley ottimo intervento di Neroantico!   Cool
  
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Alessandro Capomassi
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #9 - 31.05.2007 at 10:57:28
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Il discorso è interessante ed io sono molto ignorante (non è falsa modestia). Vorrei aggiungere i miei 2 cents, come dicono gli americani, ai tempi di Davis & co, il jazz era musica viva, musica che le persone andavano a ballare (ricordo una fantastica descrizione di un concerto di Parker in un club fatta da Kerouack in suo libro) e...insomma era musica del momento, che sentivi  ovunque. Ora non è così, un concerto jazz ti costa un occhio della testa il più delle volte e per radio non se ne sente praticamne te mai...

non pensate che sia una bella differenza arrivare a 15-16 anni e scoprire che esiste questa musica invece di averla nelle orecchie fin dalla culla, in ogni momento della giornata/vita?
  
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danilo
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #10 - 31.05.2007 at 11:04:41
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Beh, credo che la questione si possa anche ricentrare sul fatto che l'informazione (leggi: scuole di musica; libri; info sul web; corsi jazz nei conservatori; et cetera)  oggi è molto più disponibile che ieri, e le condizioni economiche generali della società, permettono di più ai giovani di spingersi (più o meno pazzamente...!!) nella "carriera" del musicista, quindi creando -il tutto- una base molto più ambia per i suonatori di jazz di ieri.
La base più ampia porta ad elevare le qualità intrinseche dei musicisti (di coloro ovviamente che hanno talento e voglia di esercitarsi a dovere) ma non sempre la capacità pura e semplice di "Far musica" equivale a fare della "buona musica".
Ecco che un contrabassista può essere incredibile tecnicamente, vedi NHOP, ma non eccelso come compositore, e d'altra parte , Mingus, era eccelso come compositore senza essere un fenomeno come contrabassista (se paragonato a mostri come Patitucci, ecc.).
I musicisti talvolta pensano di far musica per i loro simili: in realtà la musica la si fa per il pubblico (grande o piccolo che sia!).
Aloha!
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #11 - 01.06.2007 at 10:07:50
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Io sono un jazzista (che ha imparato il 90 percento di quello che sa suonando con gli altri e non a scuola, non ho nessun titolo); io sono vivo; il Jazz è vivo.
a parte questo provacotorio sillogismo, ripeto in ogni momento della storia del jazz c'ara qualcuno che diceva che il jazz era morto. Armstrong era accusato negli anni '20 di aver ucciso il Jazz; lui stesso negli anni '40 non comprendeva il genio di Parker (ovviamente queste cose non le dico per GPTO che ha letto molti più libri di me e conosce benissimo il contorno e forse anche la frutta). Smiley
concordo sul fatto che fino agli inizi degli anni '50 il Jazz era La Musica popolare per eccellenza in america. poi è arrivato il rock'n'roll a rompere i cog...oni.
purtroppo oggi chiedono molti soldi per andare a sentire i Big del jazz che però spesso, come si diceva, sono stanchi e suonano musica di routine.
credo che per andare a sentire qualcosa di buono si debba tenere le orecchie aperte e andare a sentire musicisti nuovi magari in contesti non top tipo teatri o mega festival. in Italia ci sono interessanti proposte da muisciti che gravitano intorno ad aasociazioni come Basse Sfere a Bologna, El Gallo Rojo in Veneto, Collettivo-Jam a Milano e anche OtoLab, Cervello a Sonagli a Roma e altri che ora mi sfuggono. a Livorno c'è Dimitri Grechi Espinoza, grande sassofonista, che riunisce attorno a se realtà importanti. a Torino pure c'è una scena interessante così come in Puglia ecc. questo per rimanere in Italia. se poi si allarga all'estero...
certo bisogna essere curiosi e rischiare un po', cosa che la maggior parte dei critici non fa: preferiscono andarsi a sentire per l'ennesima volta il Grande del Jazz ad un mega festival dove anche i giornalisti sono serviti e riveriti come delle star.
ah, e conosco anche dei musicisti interessanti che, beati loro, hanno i genitori imprenditori o mamme in carriera (io purtoppo non sono fra quelli e mi devo fare un discreto mazzo per mantere la famiglia, ma questo credo che non interessi ai più).
abbracci, tito.
  
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Mauro_Gargano
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #12 - 01.06.2007 at 12:28:31
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Ciao a tutti.
Mi riconosco tantissimo nelle parole di Tito (che saluto caldamente).
Il Jazz é vivo, se é vivo il suo entusiamo creatore originale.
Lo stesso che ha alimentato Armstrong, Hawkins, Parker, Coltrane, Miles, O.Coleman, Jarrett, e tutti gli altri moderni, americani ed europei.
E noi musicisti abbiamo il dovere di esprimere sempre questa passione creatrice.
Indipendentemente dal suono e dallo "stile di jazz".
Gia' il termine "stile" nell'ambito jazz delinea un "limite"....
Io penso anche che i "veri" nuovi creatori sono quelli che hanno integrato "interamente" la storia del jazz.
E non solo il jazz anni 50-60 o il recentissimo...
E la guardano senza affermare VERITA' incrollabili su questo o quello stile...
Mi é capitato spessisimo di incontrare musicisti fattisi "paladini" della verità del jazz.
Il jazz per me porta la sua verità nel suo pricipio creatore originale e non in uno stile.
Aggiungo anche che personalmente le cose + interessnti jazzisticamente parlando le sento produrre in Europa e non in USA.
Ma nonostante tutto c'é ancora da parte degli addetti del settore una sudditanza palese a un certo tipo di immagine desueta del jazz.
In Italia specialmente ci sono musicisti realmente creativi che non hanno niente da invidiare ad altri provenienti da oltreoceano, ma che purtroppo non sono supportati come dovrebbero e non hanno la possibilità di evolvere come meriterebbero.

Detto questo vi abbraccio tutti.
A presto
Mauro
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #13 - 01.06.2007 at 16:28:09
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Come sempre si parte da un punto, e inevitabilmente si va fuori tema.

Una volta si andava dallo psicanalista a scaricare le proprie frustrazioni, oggi basta iscriversi ad un forum…con notevole risparmio.

Bella la battuta del contorno e della frutta! Resta il fatto che se non si legge non si sa…

A scanso d’equivoci, la frase il jazz è morto l‘ha detta Miles Davis non Gpto…supportata da Petrucciani parecchi anni dopo in un intervista pubblicata da Musica Jazz…sia chiaro io mi permetto solo di condividerla.

Tito, tu il jazz lo hai imparato suonando? Mi fa immensamente piacere e sono certo che sei un grande bassista. Hai elencato una serie di locali dove a detta tua si puo andare a sentire del buon Jazz ne farò tesoro! 
Sai io sono abituato ad andare ad assistere ai concerti del panettiere sotto casa mia , è uno spettacolo quando viene suonato da sua moglie dopo che fatto la cresta sull’incasso.
Scherzi a parte, sono stato un abituè del Burrificio di Lurago Marinone in provincia di Como (ai tempi d’oro), e scusa la franchezza ma il livello generale lo trovo veramente scadente…come del resto quando vado ai festival estivi in giro qua è la, soprattutto in Svizzera…ed anche in qualche locale alternativo.

Mauro_Gargano, sono d’accordo in parte con te sul jazz made in Italy, infatti ho elogiato palesemente gli “High Five” che per chi non lo sapesse sono: Daniele Scannapieco al sax, Fabrizio Boss alla tromba, Julian Pazzariello al Piano, Pietro Cincaglini al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria…italiani D.O.C.G. almeno spero. Mah,  potrei elencarti una serie di castronerie italiane infinite. Non sarei carino e quindi taccio!

Una domanda per tutti, per capire quali sono gli assiomi della discussione.

Tra i due video postati all'inizio del messaggio, chi preferite?


  
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #14 - 01.06.2007 at 20:09:57
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ma che bello, un po' di sano scambio di opinioni! bravi!

mi fa piacere leggere diversi punti di vista e trovo molte cose che dite condivisibili e in certi casi si tratta di diverse sfaccettature e punti di vista di un argomento comune.

il jazz è vivo o morto? che brutta domanda.... credo la risposta sia: entrambe le cose - dipende da chi lo suona! Ma permettetemi di ampliare la discussione: questo non vale per tutta la Musica? Non circoscriverei questo aspetto solo al Jazz.

Le sonate di Chopin possono essere interpretate grandiosamente ed allora è musica vivissima!
IT di Karl Heinz Stockhausen può risultare spazzatura (= morto) oppure un pozzo di creatività a seconda di chi lo suona.
Una canzone di Vasco Rossi può risultare 'morta' o 'viva' anche qui a seconda dell'interprete...

A bomba dò la mia opinione sui filmati, ai soli fini statistici: anche se mi sento musicalmente piuttosto lontano da entrambe le cifre stilistiche, scelgo certamente Stan Getz (e vi assicuro che io sono un grande estimatore di Jan Garbarek, quello dei cd in duo con l'organo (Aftenland), dei quartetti scandinavi e soprattutto della grande musica che suonava con Jarrett in quartetto (Personal Mountains è imperdibile!).

scusate la prolissità...

giorgio
  
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #15 - 01.06.2007 at 20:16:12
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vorrei aggiungere una piccola considerazione:
i msuicisti creativi ci sono in Europa tanto quanto negli USA.   
Tutti possono incontrare difficoltà ad emergere per tante ragioni, ma credo che quelli americani alla fine si scontrino in maniera più grave con il MUSIC BUSINESS (non che da noi non ci sia) e con un certo ESTABLISHMENT MUSICALE (esempio: gli scempi che negli USA un personaggio come Wynton Marsalis sta facendo...).

In Europa forse ci si scontra di più con la pochezza dei mezzi e la scarsa attenzione.

Tutto ciò non in valore assoluto, ci sono una miriade di situazioni differenti!
  
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #16 - 01.06.2007 at 22:33:55
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Anche il mio voto e' per il 2° filmato.

Il Jazz non e' morto, ne sono testimoni i tanti bravi musicisti contemporanei ed i loro lavori, 
diciamo che e' cambiato cosi' tanto che lo sembra.
Del resto la svolta avvenuta a meta' del secolo scorso ha reso il jazz forma artistica complessa ed in continua evoluzione... 

Personalmente apprezzo il lato sociale e "rivoluzionario" del bebop e di altri grandi personaggi andati come il nostro amico Mingus... 
Non vedo questo spirito nei musicisti contemporanei.  Tutti suonano le loro belle storie... esternano la loro intima percezione musicale... la loro poesia... ma un po' di gente incazzosa non c'e' piu'? Qualcuno pronto a denunciare gli scempi di questa societa' evoluta ma cosi' barbara non lo troviamo proprio? Cosa diventa la musica, se non l'arte,se priva del suo contributo verso la societa'? Se priva di un messaggio sociale, politico,  filosofico?
Diventa fine a stessa, appunto come i molti jazzisti bravissimi contempoeranei. 

Ovvia, anche per questa settimana mi son risparmiato lo psicanalista...  Wink

  
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Mauro_Gargano
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #17 - 02.06.2007 at 01:55:20
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Quote:


Come sempre si parte da un punto, e inevitabilmente si va fuori tema.

Una volta si andava dallo psicanalista a scaricare le proprie frustrazioni, oggi basta iscriversi ad un forum…con notevole risparmio.

Bella la battuta del contorno e della frutta! Resta il fatto che se non si legge non si sa…

A scanso d’equivoci, la frase il jazz è morto l‘ha detta Miles Davis non Gpto…supportata da Petrucciani parecchi anni dopo in un intervista pubblicata da Musica Jazz…sia chiaro io mi permetto solo di condividerla.

Tito, tu il jazz lo hai imparato suonando? Mi fa immensamente piacere e sono certo che sei un grande bassista. Hai elencato una serie di locali dove a detta tua si puo andare a sentire del buon Jazz ne farò tesoro! 
Sai io sono abituato ad andare ad assistere ai concerti del panettiere sotto casa mia , è uno spettacolo quando viene suonato da sua moglie dopo che fatto la cresta sull’incasso.
Scherzi a parte, sono stato un abituè del Burrificio di Lurago Marinone in provincia di Como (ai tempi d’oro), e scusa la franchezza ma il livello generale lo trovo veramente scadente…come del resto quando vado ai festival estivi in giro qua è la, soprattutto in Svizzera…ed anche in qualche locale alternativo.

Mauro_Gargano, sono d’accordo in parte con te sul jazz made in Italy, infatti ho elogiato palesemente gli “High Five” che per chi non lo sapesse sono: Daniele Scannapieco al sax, Fabrizio Boss alla tromba, Julian Pazzariello al Piano, Pietro Cincaglini al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria…italiani D.O.C.G. almeno spero. Mah,  potrei elencarti una serie di castronerie italiane infinite. Non sarei carino e quindi taccio!

Una domanda per tutti, per capire quali sono gli assiomi della discussione.

Tra i due video postati all'inizio del messaggio, chi preferite?



Ciao Gpto,
non cercavo di dare una risposta alla vostra "querelle".
Ma cercavo solo di esternare alcuni miei pensieri sull'argomento del jazz "vivo o morto"..
Mi interessa sapere però cosa intendi  per "castronerie".
Giusto per curiosità. Wink
M
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #18 - 02.06.2007 at 09:18:39
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Per Emi : condivido pienamente cio che hai scritto e non ho veramente altro da aggiungere.

Per Dinibass: Cavolo se tu sei prolisso e te ne scusi.. allora io? dovete cacciarmi!

Per Mauro_Gargano: 

guarda per castronerie intendo dei vaghi tentativi di creare a tavolino strade nuove, cose mai sentite. E sopratutto questa marea di compositori sempre più crescenti ed ispirati, che scrivono brani musicali dedicati ai piedi del figlio o ai passi della moglie, con impeccabile tecnica esecutiva, magari in tempo dispari (perchè il 4/4 è fuori moda) e poi quando vanno a suonare lo standard di turno, solitamente "autumn leaves", si perdono sul giro armonico. Va bene perdersi un attimo su un anatole o su un AABA generico un po tirato, ma su Autumn Leaves è vietato perdersi.
Ci sono stati fior fior di musicisti del passato che per anni hanno sempre suonato i pezzi dei grandi compositori (gli standards) oggi invece assistiamo ad un buom di compositori ad una esagerata vena creativa...Ma avranno tutti qualcosa da dire?
Beh, comunque i nomi non li faccio, perchè non sarebbe carino nei confronti di chi si impegna comunque ad offrire qualcosa per tirare a fine mese...intendiamoci; porto massimo rispetto verso tuti e tutte le forme d'arte, solo chi non fa nulla è incriticabile.
  
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Mauro_Gargano
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #19 - 02.06.2007 at 09:57:10
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Ciao Gpto,
io personalmente non ci trovo niente di male.
Il mio metro di paragone é se mi piace o non mi piace e se "ha significato per me".
Il fatto che ci sia gente che ha un background che non é quello della musica afroamericana non mi disturba affatto.
C' é gente magari che viene dalla musica contemporanea europea o classica ed esprime comunque la volontà di esprimersi anche secondo certi parametri improvvisativi.
Che non sono quelli degli standards.
Per me non c'é niente di male in questo.
C'è sempre + gente che improvvisa in maniera straordinaria sugli accordi ma non ha + voglia di suonare gli standards.
I metri di paragone per giudicare un musicista che "improvvisa" credo che siano cambiati con il tempo.
Gli standards non credo che rappresentino l'unico metro di paragone.
Ora ad un musicista di jazz veramente attuale é richiesta non solo l'assimilazione del linguaggio "classico" o standards, 
ma anche la capacità di poter padroneggiare le tecniche + contentemporanee,
nell'improvvisazione come nell'ambito compositivo.
Per me le vere "castronerie" sono le proposte che non sono "sincere" o sono mal realizzate.
E personalmente mi disturba  molto di + qualcuno che resta nella struttura di Autumn Leaves e non dice assolutamente niente, rispetto a qualcuno magari + maldestro ma che esprime qualcosa.
Un sentimento, una sensazione, o uno stato d'animo.
Ma magari qui rientriamo in un ambito + soggettivo..
Anche se per me é importante anche l'impegno dell'ascoltatore nella riuscita di un'opera.
Per andare al di là dell'ovvio.
Forse é solo una questione di volontà e curiosità. Boh?
Cmq, non sono un antitradizionalista se vuoi saperlo.
Ieri ho suonato con Bobby Durham in un club in un ambito "straight ahead"..
Mi sono divertito un casino, ma mi diverto un casino anche quando suono jazz moderno, free, o musica contemporanea.
Non ho voglia di mangiare la stessa cosa tutti i giorni...
Ho bisogno di cambiare ed affinare il mio gusto...
La sto andando oltre... Shocked
OPs!
Scusate la prolissssssità..
Un salutone
Mauro Wink
  
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