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Very Hot Topic (More than 25 Replies) A proposito di contra dimenticati: Eberhard Weber (Read 30047 times)
tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #20 - 02.06.2007 at 10:09:00
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forse mi rendo antipatico, e sarò anche fuori topic, ma un paio di cose a gpto le devo dire. mi spiace rendere partecipi tutti di questa querelle, ma magari a qualcuno interessa.
-1°: non sei l'unico che legge dei libri
-2°:quelli che ho citato (Basse Sfere, Collettivo-Jam, El Gallo Rojo ecc) non sono locali, ma associazioni di musicisti "creativi" (scusa la parola) che si danno da fare per proporre la loro musica e creare contatti fra musicisti sparsi per l'Italia. il fatto che tu non li conosca testimonia che sei molto lontano dalla vitalità del jazz
-3°: al Birrificio di Lurago hanno suonato sicuramente bravi musicisti, ma non lo prenderei come metro per valutare la vitalità del jazz
-4°: trovo un'incongruenza in quello che dici: dici che il jazz è morto (sì, lo so, lo ha detto Miles e non so chi altro, ma se tu riporti la citazione fai tuo il concetto, è un vecchio trucco retorico). quindi tu dici che il jazz è morto, però salvi il disco degli High Five. bene. gli High Five sono musicisti bravissimi, che stimo. sicuramente suonano quello stile in maniera impeccabile. tanto di cappello. però mi sembra proprio che ripropongano appunto uno stile di jazz, che possiamo assimilare a certi dischi Blue Note anni '60. non li vedo come gli alfieri di qualcosa di nuovo e vitale. non sono dissimili, concettualmente, da chi suona ancora in stile New Orleans. non proprio testimonianza di vitalità. il problema è che da un certo punto in avanti il jazz, come la musica classica, è diventata musica di repertorio. e così anche il pubblico, si divide in chi vuole ascoltare il repertorio e chi è interessato a cose nuove magari più rischiose. forse a te piace di più il repertorio. non è un problema, ma non sparare a zero su quello che non ti piace. 
-5°- concordo con Giorgio Dini: non il cosa ma il come. se non dici nulla suonando Autumn Leaves non vali di più di uno che non dice nulla suonando un suo brano. hai mai sentito Albert Ayler suonare uno standard? francamente preferisco Dexter, ma quando Ayler suona la sua musica in trio con Peacock e Murray è incredibile!
-6°: ho paura che tu nel 1961 a Parigi saresti andato a fischiare Coltrane. per non parlare di quello che avresti fatto al concerto sempre di Coltrane a Milano nel '63
scusate,non devo convincere nessuno e non sono un piazzista, ma quando sento tutte 'ste storie trite e ritrite sul jazz vivo o morto, standard sì/cacofonie originali no, mi inalbero un pochino.
un abbraccio a tutti, tito.

O.T.: ciao mauro (gargano, s'intende). ho suonato l'altra sera con fabio accardi (batterista, per chi non lo sapesse): bravissimo, molto vitale Wink
  
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Mauro_Gargano
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #21 - 02.06.2007 at 10:36:47
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Ciao Tito, assolutamente daccordo con te.
Sono contento che tu abbia suonato con Fabio.
É un mio grande amico e un batterista fortissimo.
Ti abbraccio forte e spero di vederti presto. Wink

Mauro
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #22 - 02.06.2007 at 13:22:44
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tito wrote on 02.06.2007 at 10:09:00:
forse mi rendo antipatico, e sarò anche fuori topic, ma un paio di cose a gpto le devo dire. mi spiace rendere partecipi tutti di questa querelle, ma magari a qualcuno interessa.
-1°: non sei l'unico che legge dei libri
-2°:quelli che ho citato (Basse Sfere, Collettivo-Jam, El Gallo Rojo ecc) non sono locali, ma associazioni di musicisti "creativi" (scusa la parola) che si danno da fare per proporre la loro musica e creare contatti fra musicisti sparsi per l'Italia. il fatto che tu non li conosca testimonia che sei molto lontano dalla vitalità del jazz
-3°: al Birrificio di Lurago hanno suonato sicuramente bravi musicisti, ma non lo prenderei come metro per valutare la vitalità del jazz
-4°: trovo un'incongruenza in quello che dici: dici che il jazz è morto (sì, lo so, lo ha detto Miles e non so chi altro, ma se tu riporti la citazione fai tuo il concetto, è un vecchio trucco retorico). quindi tu dici che il jazz è morto, però salvi il disco degli High Five. bene. gli High Five sono musicisti bravissimi, che stimo. sicuramente suonano quello stile in maniera impeccabile. tanto di cappello. però mi sembra proprio che ripropongano appunto uno stile di jazz, che possiamo assimilare a certi dischi Blue Note anni '60. non li vedo come gli alfieri di qualcosa di nuovo e vitale. non sono dissimili, concettualmente, da chi suona ancora in stile New Orleans. non proprio testimonianza di vitalità. il problema è che da un certo punto in avanti il jazz, come la musica classica, è diventata musica di repertorio. e così anche il pubblico, si divide in chi vuole ascoltare il repertorio e chi è interessato a cose nuove magari più rischiose. forse a te piace di più il repertorio. non è un problema, ma non sparare a zero su quello che non ti piace. 
-5°- concordo con Giorgio Dini: non il cosa ma il come. se non dici nulla suonando Autumn Leaves non vali di più di uno che non dice nulla suonando un suo brano. hai mai sentito Albert Ayler suonare uno standard? francamente preferisco Dexter, ma quando Ayler suona la sua musica in trio con Peacock e Murray è incredibile!
-6°: ho paura che tu nel 1961 a Parigi saresti andato a fischiare Coltrane. per non parlare di quello che avresti fatto al concerto sempre di Coltrane a Milano nel '63
scusate,non devo convincere nessuno e non sono un piazzista, ma quando sento tutte 'ste storie trite e ritrite sul jazz vivo o morto, standard sì/cacofonie originali no, mi inalbero un pochino.
un abbraccio a tutti, tito.



Visto che alzi i toni, allora mi sento autorizzato ad alzirli anche io: SEI SOLO UNO CHE PENSA DI SAPERE MOLTO DI PIU DI QUANTO SA!

Ti rispondo per gradi:

1°...e per fortuna, ma penso che tu sia distantissimo, se non capisci un semplice discorso, un opinione, figuriamoci un libro intero.

2°...non sono lontano dalla vitalità del jazz, sono solo molto lontano da te...se poi questo significa essere molto lontano dal mondo del Jazz significa anche che hai un grande opinione di te forse troppo.
Una cosa è certa io non ho tessere e non appartengo a nessuno. Chiaro?

3° ...non ho detto e nemmeno pensato che il Birrficio di Lurago sia il centro del mondo!

4°... questo punto dimostra la tua difficoltà di comprendonio, quindi passo oltre!

5°...questo punto lo lascio a Dinibass, io non sono parte in causa.

6°...qui mi sbalordisci, io che fischio Coltrane, IO CHE FISCHIO COLTRANE???  lasciamo perdere perchè sto per diventare volgare.

per concludere inalberati pure, poco importa ma per favore non iniziare con io ho suonato con tizio ed io ho suonato con caio, classico esempio di come quando non sia hanno argomenti si cerca di stupire con le collaborazioni autorevoli. Io ti dico che di questo ne parlo con tanta gente, ne ho parlato con semplici ascoltatori, critici musicali, e perfino con un certo Herbie H. (ho detto niente nomi) e tutti hanno interesse a discutere su questo, tu mi sembra che sei talmente pieno di te e della tua arte che rivendichi il rispetto per il tuo pensiero  senza risettare il mio.

Con questo ti saluto, so che questa sera suonerai più incazzato del solito ed a beneficiarne sarà chi ti ascolta. Ciao a presto.

P.s. Non hai ancora risposto su chi preferisci tra i due video...tutto sto livore ti fatto perdere la strada.
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #23 - 02.06.2007 at 18:21:06
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Mauro_Gargano wrote on 02.06.2007 at 09:57:10:
Ciao Gpto,
io personalmente non ci trovo niente di male.
Il mio metro di paragone é se mi piace o non mi piace e se "ha significato per me".
Il fatto che ci sia gente che ha un background che non é quello della musica afroamericana non mi disturba affatto.
C' é gente magari che viene dalla musica contemporanea europea o classica ed esprime comunque la volontà di esprimersi anche secondo certi parametri improvvisativi.
Che non sono quelli degli standards.
Per me non c'é niente di male in questo.
C'è sempre + gente che improvvisa in maniera straordinaria sugli accordi ma non ha + voglia di suonare gli standards.
I metri di paragone per giudicare un musicista che "improvvisa" credo che siano cambiati con il tempo.
Gli standards non credo che rappresentino l'unico metro di paragone.
Ora ad un musicista di jazz veramente attuale é richiesta non solo l'assimilazione del linguaggio "classico" o standards, 
ma anche la capacità di poter padroneggiare le tecniche + contentemporanee,
nell'improvvisazione come nell'ambito compositivo.
Per me le vere "castronerie" sono le proposte che non sono "sincere" o sono mal realizzate.
E personalmente mi disturba  molto di + qualcuno che resta nella struttura di Autumn Leaves e non dice assolutamente niente, rispetto a qualcuno magari + maldestro ma che esprime qualcosa.
Un sentimento, una sensazione, o uno stato d'animo.
Ma magari qui rientriamo in un ambito + soggettivo..
Anche se per me é importante anche l'impegno dell'ascoltatore nella riuscita di un'opera.
Per andare al di là dell'ovvio.
Forse é solo una questione di volontà e curiosità. Boh?
Cmq, non sono un antitradizionalista se vuoi saperlo.
Ieri ho suonato con Bobby Durham in un club in un ambito "straight ahead"..
Mi sono divertito un casino, ma mi diverto un casino anche quando suono jazz moderno, free, o musica contemporanea.
Non ho voglia di mangiare la stessa cosa tutti i giorni...
Ho bisogno di cambiare ed affinare il mio gusto...
La sto andando oltre... Shocked
OPs!
Scusate la prolissssssità..
Un salutone
Mauro Wink


Eccomi di nuovo , oggi non avevo tempo per rispondere a tutti e due.

Partiamo dal presupposto che ogni musicista è libero di fare e di pensare come crede, ma anche di essere criticato.

Se tu mi dici che il tuo unico metro di paragone è il tuo gusto, cio che ti piace o non ti piace, allora non c'è nemmeno discussione. Se riporti questo concetto sul palco alla fine risulti suonare per te stesso...cosa molto diffusa tra i musicisti Jazz attuali.
Se suoni per te stesso non hai seguito di gente, e non e colpa del pubblico se non hai seguito.
Tu hai idea quante volte ho sentito da parte dei musicisti con cui ho suonato bravi o meno bravi, la fatidica frase: "la gente non capisce un cazzo"!!!?  TROPPE VOLTE.

Non è la gente che non capisce, sono i musicisti che non si fanno capire. 
Tu pensi che il Be Bop quando è uscito aveva delle sonorità di facile presa sulla gente comune? Se pensi cosi ti sbagli, il successo del Be bop è dovuto al fatto che "significava" qualcosa per la gente  che lo ascoltava e basta...era una musica nera aveva un senso, era una protesta una ribelliane celata ditro accordi dissonanti e tempi fast al limite del cardiopalma...una specie di frustata sui denti, esprimeva un malessere. Oggi cosa esprimi??? Quando vado a sentire suonare, spesso esco col mal di mascelle a causa degli sbadigli! 

Per la seconda parte del messaggio ti dico, che va bene suonare i pezzi originali, va bene avere qualcosa da dire, ma se decidi di suonare uno standard (anche autumn leaves va bene) me lo devi suonare bene, altrimenti perdi credibilità nei confronti del pubblico. Bisogna "conoscere le regole" prima di infrangerle altrimenti è facile. Se non ti interessa suonare gli standard perchè ne sei nauseato ti do ragione, se non vuoi perchè li consideri roba vecchia, passata, allora quello che fai non potrai mai chiamarlo Jazz...è una mia opinione. Chi ama il Jazz, chi si professa Jazzista DEVE conoscere le radici altrimenti stai facendo altro.
Il Jazz è una filosofia di vita, non solo un genere musicale.
Poi non capisco cosa c'è di male suonare uno standard, infondo dopo il tema, è libertà assoluta!

Spesso suonare l'originale fa molto artista, altre volte si suonano gli originali perchè oltre all'ingaggio ci sono i diritti d' autore, altre volte è una necessità, ma spesso si cela l'incapacità di essere creativo su un giro armonico conoscito e quindi la paura di essere criticato...in fondo l'originale è mio e me lo suono come voglio nessuno mai sapra se sto facendo cagate; sono tutti abbellimenti.




  
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #24 - 02.06.2007 at 19:33:43
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OT

carissimi,
mi tocca fare il noioso ed invitarvi ad abbassare i toni (quelli acuti, ovviamente!).
Non vorrete copiare i politici che vanno nelle stracazzosissime trasmissioni tv?!
Ricordo brevemente che si possono dare le proprie opinioni più sincere ed azzardate e si può anche  evidenziare il fatto di non essere daccordo, ma sempre nel rispetto dell'altra persona. Grazie.

A questo punto potremmo metterci tutti daccordo dicendo che il Jazz non è affatto morto, al limite noteremo con garbo che qualche volta sembra solo un po' in coma... ma poi si risveglia, era solo un sonnellino del momento vero?!


OT2 - per gpto: nessuno è mai stato scacciato per prolissità, il peggio che può capitare è che... non si venga letti!
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #25 - 03.06.2007 at 10:55:05
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gentile GPTO, amico carissimo.
la smetto subito con questa inutile querelle perché vedo che siamo su due piani differentissimi.
vorrei solo precisare che:
-non suono mai incazzato. quando suono sono felice e rilassato, perché sto passando un'ora e mezza bellissima con musicisti che di solito sono anche miei grandi amici, che stimo, rispetto e che mi piace ascoltare. in più sono contento del fatto che qualcuno (il pubblico) sia uscito per venire a sentire della musica e cerco di dare il meglio sul palco, primariamente per far suonare bene la band con cui suono. se la band suonerà bene, il pubblico sarà felice. da incazzato non riuscirei a fare nulla del genere. la musica è per me felicità e amore. in ogni caso non mi hai fatto incazzare.
-bisogna intendersi per cosa significhi suonare bene: se si intende non fare errori, non mi interessa.
io credo significhi metterci tutto se stessi sempre, concentrazione e amore per il suono. il suono è per me la cosa più importante, le note vengono molto dopo. quindi non capisco cosa significhi per te suonare bene uno standard. e poi smettiamola di dire che per forza si debba conoscere il passato musicale e essere farrati prima su quello prima di provare altro. se un pittore dipinge un qudro astratto (poniamo Willem de Koonig) che mi comunica qualcosa, non mi  interessa sapere se sa dipingere anche un figurativo.
-la citazione di Fabio Accardi era ad uso di Mauro Gargano, che anche se non conosco personalmente, stimo per quello che ho sentito e con il quale ogni tanto ci scambiamo messaggi (ma prima o poi spero ci incontreremo). non mi sembrava nulla di male.
-non ho risposto alla domanda sul video per una ragione molto più sempice della tua lettura psicologica da quattro soldi: semplicemente non ho la linea veloce e non posso mai guardare i video. però ho scritto che ho sentito E.W. dal vivo due anni fa e non mi era piaciuto.
detto questo ti auguro una vita colma di gioie e di soddisfazioni, piena di musica e amore.
ti abbraccio, Tito.
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #26 - 04.06.2007 at 07:50:27
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La bellezza della musica sta nella libertà di interpretazione.
La comunicazione è altrettanto importante, perché ti permette di far arrivare ciò stai facendo.
I cosiddetti “grandi” avevano ed hanno questa dote naturale ed è per questo che hanno scritto pagine importanti della storia della musica…non avevano nessuna formula magica.
Se prendiamo ad esempio Miles Davis, possiamo suddividere la suo carriera in tre fasi, la prima quando apparteneva alla prestige, la seconda quando apparteneva alla Columbia, ed in fine il periodo primo della sua morte.
Nel primo periodo quando tutto si può dire tranne che fosse ricco spondato, Davis espresse il massimo della creatività mai fisto fino ad allora…stiamo parlando di Davis è basta. Nel secondo periodo affinò tantissimo “la sua creatività” rendendola piu mirata, piu selezionata anche perché iniziarono collaborazioni importanti con altri calibri (es. Gil Evans), che lo raffinarono come musicista…attenzione , si raffinò ma non perse la sua spontanea freschezza. Nel terzo periodo penso che possiamo stendere un velo pietoso, un uomo arrivato, pieno di soldi, logoro dalle droghe direi che possiamo non infierire.
Una cosa importante, sempre presente nel corso della sua carriera, fu la cosante ricerca di non essere scontato. La sua ricerca è sempre stata quella di non legarsi e di non legare i suoi musicisti a schemi ripetitivi di esecuzione e di improvvisazione, cambiando le parti da concerto a concerto, cambiando le tonalità, facendo suonare i propri musicisti a prima vista, registrazioni in presa diretta e buona la prima ma soprattutto registrando ogni cosa facesse per riascoltarla e farla risentire ai suoi musicisti mettendo in evidenza quando, dorante un improvvisazione, qualcuno aveva usato un pattern introduttivo gia usato in precedenza…vedi sei scontato gli diceva, inizi una frase sempre cosi. 
Questa mentalità ha fatto si che tutti ,lui compreso, potessero crescere artisticamente.
La grossa difficoltà per un musicista Jazz che ama quello fa, è uscire dall’utilizzo della formula magica per affrontare ogni improvvisazione o ogni esecuzione.
Penso che tutti siamo bravi sul Bbmaj7 di “someday my prince will come”, ad iniziare con un bel fa-fa-eb-eb-D introduttivo, ma quando la cosa si ripete su ogni accordo, tutte le sere per diversi mesi, diventa pesante non per chi ci ascolta che magari non lo nota, ma per noi se siamo onesti con noi stessi. E allora studi altri pattern, ma alla fine son sempre quelli che si ripetono…insomma è un circolo vizioso l’essere creativo non ripetitivo.
Il Jazz muore,nel momento in cui viene a mancare questa intenzione, questa ricerca
Percui dico, che la creatività deve essere un testimone che il vecchio lascia in dono al giovane, che a sua volta non deve dimenticare come quel testimone è stato costruito. Lavorare sulle interpretazioni significa questo, suonare bene uno standard significa questo, non è disonorevole  anzi e una sfida.
Se il Jazz lo privi di spontaneità, chiudendoti in schemi e partiture troppo rigide studiate rigorosamente a tavolino ( so che qualcuno si scrive anche i soli) lo soffochi e quindi muore, perché muore lo spirito che lo contraddistingue. Prova a pensare a Davis quante strade ha percorso per sfuggire alla “monotonia” ma senza perdere l’intenzione di base. Un grande!!!
Quindi forse alla fatidica frase di Miles, “il Jazz è morto” andrebbe aggiunto “perché non ci sono più i musicisti Jazz”.
Quanti oggi fanno questo lavoro di ricerca?
Secondo pochi, ma posso sbagliare.

Penso che ogni musicista prima o poi deve darsi conto di questa inevitabile situazione, quando capisci che fai le cose sempre in uno stesso modo, che ha sempre gli stessi “soli” nelle mani, allora è li che andrà in crisi. Non sarà certo inventandosi nuove sonorità, cose mai sentite, composizioni importanti per noi stessi che si scappa da questa resa dei conti…se ami e credi in quello che fai.
Se non credi a quanto sopra, e componi sarà inevitabile risultare scontato…(stiamo parlando solo di jazz).
Detto ciò, se qualcuno pensa che ho detto qualcosa di interessante, mi piacerebbe leggere altri commenti, altrimenti se ho detto una marea di stronzate; beh allora questo è quanto vi dovevo, e chiudiamo la diatriba con tito che manco lo conosco e tanti saluti.
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #27 - 04.06.2007 at 09:16:16
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Quindi forse alla fatidica frase di Miles, “il Jazz è morto” andrebbe aggiunto “perché non ci sono più i musicisti Jazz”. 
Quanti oggi fanno questo lavoro di ricerca? 
Secondo me pochi, ma posso sbagliare. 

Secondo me ti sbagli, ma non è un problema per me.

Andiamo sul concreto. senza citare i musicisti che conosco personalmente e con alcuni dei quali ho la fortuna di collaborare  penso a:
-musicisti in attività da almeno 30 anni: Holland, Braxton, Sam Rivers (ascoltate Violet Violets in trio), Roscoe Mitchell, Kenny Wheeler, Charlie Haden, Dave Liebman... 
-musicisti alla ribalta da una quindicina d'anni ( a spanne) in qua: William Parker, Herb Robertson, Ben Allison, Michael Blake, Brad Mehldau, Mark Turner, David Binney, Kurt Rosenwinkel, Marc Ducret, Kenny Werner, Fred Hersch, Chris Potter,...
e tanti ora ne ho dimenticati.
senza contare che vivono e lottano insieme a noi: Hank Jones, Rollins, Konitz, Mariano, Paul Motian, Jarrett, Paul Bley, Charles Lloyd, SHORTER!, ecc.ecc.
Il Jazz non è morto, purtroppo è morto Miles Davis (ma prima o poi capita a tutti).

notazione autobiografica: non compongo (ma apprezzo chi lo sa fare) e non ho mai studiato un pattern da suonare su uno standard. 
cerco di ascoltare il mio suono e il suono degli accordi e provare a far succedere qualcosa. non sempre mi riesce, ma questo è il bello del jazz.
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #28 - 04.06.2007 at 10:59:34
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Bhe grazie,
i musicisti della prima fascia, volenti o nolenti appartengono alla corrente Davisiana...che ti piacci o no.
I musicisti della seconda fascia, preferisco non commentare.
I musicisti della terza fascia appartengono sempre al quel mondo che tu rifiuti di accettare.

Quelli della seconda fascia dovrebbero essere i "ricambi"...gli altri non sono eterni!

Per concludere, non hai mai studiato un pattern?
Secondo me tu più che alla categoria dei musicisti appartieni a quello degli dei, comunque un pattern non lo devi necessariamente studiare, ma è un cosa che si crea... ma lasciamo perdere perchè è un discorso troppo complicato, se no mi vai in difficoltà anche qui.
In tutta onestà continua pure a godere del tuo suono e cerca di far succedere piu cose possibili che va bene cosi, ascolta il suono degli accordi che sei bravo, che quando l'ovatta si è ingiallirà la cambieremo!
  
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lory
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #29 - 04.06.2007 at 11:14:37
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... dai state più tranquilli , siete sicuramente  2 ottimi musicisti con vedute diverse , non rendiamo il forum come una tribuna elettorale .

ps : scusate se mi sono intromesso facendomi i c...i vostri , vi autorizzo ad insultarmi!!!  Angry
  
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neroantico
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #30 - 04.06.2007 at 13:18:27
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Amici, rispetto i punti di vista di Gpto e Tito.

Il bello di un forum è lo scambio di opinioni ed esperienze, ognuno ha le sue.

Sabato sono incappato in un argomento a mio avviso molto sgradevole, l'ambiente jazz è di destra o di sinistra ? Ma What the fuck? 
Vi evito la mia risposta poichè diventerei palloso.
Quelle che sono interessanti sono le aspettative.
Come precedentemente ho scritto, pesonalmente vorrei suonare ciò che vorrei ascoltare, E NON SEMPRE RIESCO.
Secondo me non si pone la questione Standard o Original. E' questione di progetto e di opportunità.
Credo che anche Dave Holland  ami e conosca profondamente gli standard ed i bassisti dell'epoca, poi ha fatto un percorso diverso, difficile. La sua Musica non è per tutti. Questo non vuole dire che chi non lo apprezzi sia una testa di mi...ia, ma ha solamente delle aspettative/esigenze diverse in quel momento dalla Musica.
Avere progetti è bello, poi è difficile portarli a compimento. A volte si ripiega su standard per esigenze di mercato, in un Grand Hotel purtroppo temo che non vedrò mai Dave Liebman. Sarà più facile imbattersi in un repertorio di standards fatti in stile consono, anche in quel caso il bravo musico è tanto più bravo quanto esprime se stesso pur mantenendo lo stile del brano.
Oppure nel locale da servo della gleba dove bazzico non sentirò mai una ballad per colpa del gestore impippato che vuole  bpm stratosferici.
Essendo milanese ho colto con gioia l'esistenza di collettivo jam, ben vengano queste assiociazioni.
La ricerca è così vasta, ben vengano libri, studi ed analisi. La verità è che suonare è difficile,  ma rimane l'emozione e non sempre al momento del tuo solo sei ispirato ed allora cosa fai? cerchi di fare qualche cosa di dignitoso anche ricorrendo a scorciatoie.
Lo standard ti offre di imparare un linguaggio e l'opportunità di rinnovarti, forse l'originale di da più possibilità di espressione. La critica se si suona male è pari sia sull'originale che sullo standard.

Grave è sempre bello

Giovanni
  
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Fede
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #31 - 04.06.2007 at 20:29:28
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Al di là di aggressivismi vari, io non mi sento distante dalle idee di Gpto, per quanto appassionato di tutto ciò che è strano, sperimentale o presunto tale, moderno e postmoderno.

Ma ho il sospetto che l'equivoco sia sul termine "JAZZ"!
Per qualcuno può essere una filosofia di vita, per altri un mero pretesto comunicativo, per altri un contesto sociale, per altri musica con improvvisazione, per altri musica con fraseggi "in levare", per altri una realtà etnomusicologica (più volte ho sentito dire che per fare del vero jazz bisogna essere neri e incazzati!...), per altri anche tutto questo insieme, o altro...
Non è un termine scientifico con una precisa definizione, non scannatevi per questo!

Parafrasando quanto scrisse il buon giorgio, potremmo aprire uno stesso dibattito sul termine "Musica"... alla vostra immaginazione le conseguenze.

Che bello che si creino dibattiti senza le provocazioni del dottor Liuzzi!

Cordiali Saluti

P.s. il video con E. Weber non mi è piaciuto granchè...
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #32 - 04.06.2007 at 20:42:05
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concordo con neroantico.
a gpto: certo che se preferisci non commentare grandi musicisti come Mehldau (che tra l'altro suona alla grande gli standard, riesce a improvvisare in modo attuale e fresco, secondo me), Herb Robertson (che suona in modo del tutto diverso ma ha una sua strada e una sua storia da raccontare) soprattutto uno come Fred Hersh che mi sembra uno che di solito suona standard e non si azzarda quasi mai nelle composizioni originali che tanto ti infastidiscono ( e ripeto che molte volte non piacciono neanche a me). e poi Kenny Werner, che a me personalmente non piace molto col suo trio (ma ascoltate come suona nel disco Rio/Bahia di Joyce: fantastico), ma ha grande personalità e in america è considerato un guru da molti, beh...allora è meglio che la piantiamo qui. mi sembri confuso. però ascoltati Violet Violets di Sam Rivers. c'è un grande bassista che si chiama Ben Street.
per curiosità che dischi ascolti di solito? cosa hai comperato ultimamente?

ah, sono ancora vivi dei giganti come Jim Hall, Phil Woods, Clark Terry...a me piacciono.
vi abbraccio tutti, tito.
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #33 - 05.06.2007 at 07:42:45
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X Fede

Concordo sugli aggressivismi vari, ma quando vengo aggredito reagisco sempre.
Cocordo anche sul fatto che Jazz è un termine che raccoglie un sacco di sfumature, però non bisogna dimenticare chi ha coniato il termine e a cosa si riferiva.
Purtroppo questo non è un dibattito ma una diatriba su chi più è intelligente, ma non l'ho voluta certo io. 

x Tito

oramai ho capito che mi ami, e non riesci a stare senza provocarmi, ti piaciano le mie reazioni perchè finalmente ti stimolano a pensare.
I dischi che ho compato ultimamente purtroppo sono pessimi, ed uno l'ho scritto in un'altro post.
Non compro dischi per essere migliore. Ti dico che ho le discofrafie complete di molti artisti, dovrei fare un inventario per saperlo con esattezza. Di solito faccio cosi:
una artista che mi ispira (dopo averlo visto live, se possibile) ne acquisto la discografia piano piano, e me lo studio. Oggi preferisco ascoltare la radio (ma non razio Unz Unz come conoscendoti starai pensando), e per l'esattezza RadioIOjazz ascoltabile su internet a questo link http://www.radioio.com/radioiojazz.php.
Per quanto riguarda la confusione, ti dico che  e ora di finirla con i tentativi di provocazione sei puerile, e la conversazione inizia a ristagnare. Ho capito come la pensi...
La cosa che mi fa tenerezza è che non capisci un semplice concetto e continui ad alimentare polemice sterili in questioni di lana caprina. Io ti parlo di "intenzioni"di "spirito" e tu mi parli di fredda pratica. Forse è meglio finirla qua non pensi? Vuoi l'ultima parola sulla questione?. Tu ascoltati il tuo bravissimo e originalissimo Mehdau ( che ho vistro tre volte live ed ancora mi fa male la mandibola dagli sbadigli) che io continuo ad ascoltarmi Kenny Barron, ed insisto (per l'ultima volta) sul fatto che i musicisti bravi sono quelli che non hanno bruciato le tappe...e lo si capisce dalla musica e dal modo che hanno di proporla.
Comunque non è un caso che tutti abbiano preferito il secondo video...medita su questo.

Salutazioni
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #34 - 05.06.2007 at 08:03:51
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ma guarda che a me piace un sacco Kenny Barron. è un grande. come grande ma diverso è Brad Mehldau. come grande e ma diverso è Kenny Werner. come grande ma diverso è Ben Allison. come grande ma diverso è Hank Jones. come grande ma diverso è Anthony Braxton. ecc. ecc;
poi qualcuno può non piacere a me e qualcun altro a te e qualcun'altro a mia zia (tu ti annoi con Mehldau io a sentire in trio Werner) ma non per questo uno è migliore o più jazzmen di un altro. non si tratta di fare classifiche.
dai, e poi questa storia di bruciare le tappe non la capisco: Armstrong le ha bruciate, Rollins pure, Davis più che mai...purtroppo la storia del jazz è piena di grandi artisti che hanno fatto grandi cose all'inizio della loro carriera e poi si sono un po' fermati. pensa a Herbie Hancock a 25 anni e pensa a cosa fa ora.
boh, punti di vista...
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #35 - 05.06.2007 at 08:07:24
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dimenticavo: secondo le tue fonti chi ha coniato il termine Jazz e a cosa si riferiva? così
ci intandiamo.
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #36 - 05.06.2007 at 10:37:21
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tito wrote on 05.06.2007 at 08:07:24:
dimenticavo: secondo le tue fonti chi ha coniato il termine Jazz e a cosa si riferiva? così
ci intandiamo.


Beh è semplice, la fonte è quella di Boario Terme ed il conio è ad opera della zecca di stato!
Si sanno queste cose
  
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tito
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #37 - 05.06.2007 at 13:24:49
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Ok. io cerco di intavolare delle discussioni franche con tutti. carina la battuta di Boario; però vorrei sapere per davvero secondo la tua opinione o secondo quallo che hai capito/studiato/letto chi ha coniato l'espressione Jazz e che cosa significa. solo così possiamo intenderci. credo che interessi a tutti sapere la definizione di Jazz.
  
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danilo
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #38 - 05.06.2007 at 13:34:08
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Moderiamoci, moderiamoci per favore.
Lo scopo del forum è di imparare e crescere (per tutti).
saluti
  
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gpto
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Re: A proposito di contra dimenticati: Eberhard We
Reply #39 - 05.06.2007 at 14:54:42
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tito wrote on 05.06.2007 at 13:24:49:
Ok. io cerco di intavolare delle discussioni franche con tutti. carina la battuta di Boario; però vorrei sapere per davvero secondo la tua opinione o secondo quallo che hai capito/studiato/letto chi ha coniato l'espressione Jazz e che cosa significa. solo così possiamo intenderci. credo che interessi a tutti sapere la definizione di Jazz.


E' inutile che mi incalzi, penso d'averti detto veramente tutto.
Ciao
  
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