Hot Topic (More than 10 Replies) ecm (Read 11273 times)
lory
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ecm
04.06.2007 at 22:46:37
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amici cari , io studio prettamente musica classica , però ho avuto il piacere di ascoltare dei prodotti ecm che non so se definire jazz , classica o solamente ottima musica ?sono (logicamente ) principalmente dischi con il nostro strumentone però un paio senza , vi dico i titoli e mi PIACEREBBE DI CUORE UN VOSTRO COMMENTO , sia negativo che positivo .

THIMAR : d. holland , a. brahem , j. surman ( secondo me un buon  disco , però anche un pò sopra le aspettative )

ATMOS : m.vitous e j. garbarek ( pazzesco )

DECEMBER POEMS: g. peacok e j. garbarek ( sinceramente sono ancora fermo al primo pezzo , dove peacok si sovraincide .... credo che sia una delle cose più belle che siano mai state fatte !!!! mi sono innamorato di questo pezzo , dovrò continuare l'ascolto del resto del disco )

EMERALD TEARS : dave holland ( grande la genialità e padronanza di questo musicista ... sicuramente non è un disco per i lunghi viaggi in auto , se no vai a male !!! )

STILL LIVE : k . jarrett ( questo disco è uscito il 13/6/86 ... be credo che sia il disco più bello degli ultimi 20 anni per quanto riguarda gli standards .. c'è il solo di jarrett su autumn leaves che è fuori da ogni buon senso , strepitoso  )

BELONGIN : k. jarret european 4th ( grande )

KOLN CONCERT : k. jarrett ( secondo me se è totalmente improvvisato, ho sentito voci che qualche appunto l'aveva già in testa , però credo che non sia vero , dimostra e conferma la sua genialità )

SOL DO MEIODIA : e.gismonti ecc.. ( bellisimo , accidenti si viaggia e si balla )

RAGA SAGAS : j. garbarek ( grande )

... scusate se sembro un pò presuntuoso , però dopo un pò di ascolti mi è venuta voglia di chiedere e sapere i più disparati consigli su questi capolavori ...

un'abbraccio . lorenzo elvisi


  
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tito
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Re: ecm
Reply #1 - 05.06.2007 at 07:25:10
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non conosco "Atmos" e gli ultimi due che hai citato. tutti gli altri ce li ho  mi piacciono, soprattutto "Emerald tears" e "Belonging". Mi è piaciuto molto "Thimar": ero andato anche al concerto del trio a Milano e mi era interessato assai. l'Oud ha un suono stupendo e dopo quell'ascolto ho comperato un po' di dischi di musica tradizonale libanese, egiziana, tunisina, algerina e turca con suonatori di oud strepitosi. anche la loro musica si basa sull'improvvisazione ed è affascinante. se ti interessa, trovati qualcosa di Hadj Mohamed Tahar Fergani (algerino) e di Udi Yorgo Bacanos (turco). 
Dave Holland ha inciso un altro disco in solo pochi anni fa: è molto diverso da Emerald Tears, soprattutto come scelta del repertorio, che poi influenza anche il suo modo di suonare e viceversa, ma comunque interessante e la testimonianza di un grande musicista. si chiama "One's all".
per quanto riguarda il disco di Jarrett, non farei classifiche. ognuno ha il suo modo di interpretare gli standard. per esempio in quegli anni Paul Bley ha fatto un paio di dischi in trio di standard per la Steeplachese, molto belli anche quelli ma di minor impatto mediatico. ma mi fermo qui perché non vorrei generare altre polemiche con qualcuno...Smiley
ciao, tito.
  
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tito
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Re: ecm
Reply #2 - 05.06.2007 at 07:28:15
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...dimenticavo: Koln Concert non mi è mai piaciuto. a mio parere è un disco sopravvalutato e dopo anni anche un po' datato. preferisco di gran lunga Jarrett con i quartetti, sia americano che europeo.
mia modesta opinione.
  
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tito
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Re: ecm
Reply #3 - 05.06.2007 at 08:09:38
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scusa nella fretta ho toppato il nome: il suonatore di oud algerino si chiama Cheikh Salim Fergani.
  
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gpto
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Re: ecm
Reply #4 - 05.06.2007 at 10:34:55
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Guarda Lory, non so se ti puo servire il mio consiglio.
Tu dici che sei prevalentemente "classico",quindi se ascolti cio che hai elencato perchè ti piace e ti interessa vai tranquillo, poco importa su come elencarlo. 
Se ti interessa conoscere e capire il Jazz, ti consiglio di iniziare con le produzioni di Norman Granz.

(Adesso l'amico mio che passa la vita ad ascoltare il suo fantastico suono aspettando che qualcosa possa succedere dira: "si l'etichette come la prestige la pinco la pallino e la sempronio dove le mettiamo??? E io gli risponderei con piccole affettuose pacchettine sulla testa: "si amico mio, hai un bellissimo suono aspetta ancora un po' che qualcosa accadrà, ma intano sistemati l'ovatta che non è ancora ingiallita, non è tempo per cambiarla).

Una volta conosciuto il punto di partenza ti avventuri nelle 1000 sfaccettature del fantastico mondo della musica d'improvvisazione...ma senza perdere il punto di partenza, spero.

Ciao
  
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danilo
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Re: ecm
Reply #5 - 05.06.2007 at 10:39:28
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Forse dirò un'eresia ma anche a me non piace il jarrettiano Kohln Concert nè i dischi di solo piano.
saluti
  
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lory
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Re: ecm
Reply #6 - 05.06.2007 at 11:57:29
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grazie a tutti  per le numerose risposte ...

per tito: un altro grande suonatore di oud è farouk tebilek ... anche a me piace molto questo tipo di musica e di ricerca .

  
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tito
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Re: ecm
Reply #7 - 05.06.2007 at 13:16:57
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grazie lory per la segnalazione del suonatore di oud. lo cercherò.

OT.: se c'è ancora un moderatore può dire qualcosa a GPTO? senza che io scrivessi nulla, nella sua risposta a Lory mi ha prevenuto mettendomi in bocca una risposta che non avevo nemmeno immaginato e nelle orecchie non ho capito bene che cosa, parla di ovatta, boh...
qualcuno puo moderare?
  
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gpto
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Re: ecm
Reply #8 - 05.06.2007 at 14:52:08
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tito wrote on 05.06.2007 at 13:16:57:
grazie lory per la segnalazione del suonatore di oud. lo cercherò.

OT.: se c'è ancora un moderatore può dire qualcosa a GPTO? senza che io scrivessi nulla, nella sua risposta a Lory mi ha prevenuto mettendomi in bocca una risposta che non avevo nemmeno immaginato e nelle orecchie non ho capito bene che cosa, parla di ovatta, boh...
qualcuno puo moderare?



-ognuno ha il suo modo di interpretare gli standard. per esempio in quegli anni Paul Bley ha fatto un paio di dischi in trio di standard per la Steeplachese, molto belli anche quelli ma di minor impatto mediatico. ma mi fermo qui perché non vorrei generare altre polemiche con qualcuno... 
ciao, tito. -


Questo l'ha scritto frate indovino?

Chissa a chi è riferito..eh?
  
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dinibass
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Re: ecm
Reply #9 - 06.06.2007 at 15:06:13
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Lory,
sono davvero contento che tu ti stia avvicinando all'ECM: è un'etichetta artisticamente universale e non solo Jazz. 
A dir la verità sono i soli CD che compro oggigiorno, soprattutto la "ECM NEW SERIES" è una linea eccezionale che ci regala una grande musica senza confini, di grande spessore artistico senza guardare alle mode. E per un'etichetta che nonostante la diffusione sia restata indipendente nell'anima è una gran cosa - se no ci dobbiamo ascoltare Count Basie a vita (non fraintendetemi: adoro le sue incisioni Pablo Today, solo non dobbiamo fermarci a quello che GLI ALTRI vogliono farci sentire!), che per le multinazionali del disco sono stra-ammortizzati e ci guadagnano di più che non con nuove coraggiose proposte. Mi fermo qui con le disquisizioni da no-global musicale...
Tornando all'ECM, tu che studi classica apprezzerai la NEW SERIES anche per le proposte tipo certa musica barocca suonata finalmente con un suono di oggi (mica si devono sempre per forza usare gli strumenti d'epoca, anche la musica barocca può permettere esplorazioni improvvisative interessanti con l'orecchio dei nostri giorni!) oppure Grande musica come Maderna, Berio, Scelsi...

Infine, il Koln Concert: mai piaciuto; Jarrett in piano solo (Ecm) è molto meglio in THE PARIS CONCERT, LA SCALA, e l'album dove suona un ispiratissimo repertorio di GURDJEFF.

Mi tocca infine scrivere qualcosa che esula da questo argomento, farò un tpoic a parte.

vi saluto
  
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Fede
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Re: ecm
Reply #10 - 06.06.2007 at 18:30:35
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dinibass wrote on 06.06.2007 at 15:06:13:
Lory,

Tornando all'ECM, tu che studi classica apprezzerai la NEW SERIES anche per le proposte tipo certa musica barocca suonata finalmente con un suono di oggi (mica si devono sempre per forza usare gli strumenti d'epoca, anche la musica barocca può permettere esplorazioni improvvisative interessanti con l'orecchio dei nostri giorni!) oppure Grande musica come Maderna, Berio, Scelsi...

Infine, il Koln Concert: mai piaciuto;




Oggigiorno va abbastanza di moda il cd di musica antica con improvvisazioni, della Ecm mi riferisco in particolare ai cd di Rolf Lislevand, liutista. La musica barocca, più di altre musiche "classiche" si può, o molto spesso si deve, permettere improvvisazione! Non ho capito quindi a che cosa fai riferimento: il problema italiano è proprio quello che non si sa usare la prassi esecutiva (e quindi l'improvvisazione) abbastanza (e il legame strumento d'epoca - prassi adeguata è spesso scontato). Molte le moderne contaminazioni  inoltre (Trovesi tanto per dirne uno).
Cosa vuol dire musica antica suonata finalmente con il suono di oggi? Quale è il suono di oggi? (statisticamente, visto come va l'industria discografice e dei concerti il suono di oggi è quello degli strumenti "d'epoca" (con tutta una serie di compromessi dei qualivolendo si può parlare)).
Il suono "moderno" è forse quello che da 100 anni ci si ostina a dare alla musica barocca, tanto di più fino a 30 anni fa e tuttora in molte realtà di studio italiane?
Non credo proprio di aver capito cosa intendi, probabilmente non conosco i cd di cui parli...
(detto tra parentesi, delle contaminazioni di cui parlo io e dei cd di improvvisazione con strumento antico, raramente ho sentito cose molto interessanti; dal vivo e anche in prima persona, magari sì...)


Sarò un vecchio romanticone ma a me il Koln Concert piace. Mi commuove molto, se pur ne riconosco l'aspetto più "commerciale e commerciabile", quel fare l'occhiolino a molta musica easy listening, al pop, al "bello perchè semplice", alla cantabilità... Specie la traccia uno funziona molto, messa come background, se invitate a casa una fanciulla che vi piace (provare per credere...).
Mi risulta che sia completa improvvisazione (cosa che spesso usa fare Jarrett nei concerti da solo), anche se una precisa scelta estetica è chiaramente ricercata, prova ne è la differenza rispetto a tanti altri lavori di Jarrett.
Salutoni
  
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lory
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Re: ecm
Reply #11 - 07.06.2007 at 01:48:52
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e l'album dove suona un ispiratissimo repertorio di GURDJEFF.


o.t : ohi giorgio , ma sai che questo disco ce l'ho .. devo dire che m'incurisisce di più il fatto che tu abbia questo disco che gli altri dischi di jarrett , scusa l'impertinenza tu segui un pò gurdjieff?

ciao.

  
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lory
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Re: ecm
Reply #12 - 07.06.2007 at 01:52:54
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per fede : apprezzo anch'io di brutto il koln concert e per me dato che è datato 74 e quindi per quel periodo non credo che fosse cosi commerciabile . ciao 

ps :ANDAVA MOLTO LA PRIMA FUSION ( RETURN FOREVER ... ECC .. )

rps : pensiamo che il primo disco degli area è uscito nel 73 .... chi sa com'era in quegli anni la scena italiana?
  
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danilo
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Re: ecm
Reply #13 - 07.06.2007 at 06:02:51
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E' vero: nei primi anni 70' il Kohln jarrettiano era totalmente fuori corrente: ci si divideva tra jazz rock progressive tipo appunto quello degli AREA (mi ricordo un grande concerto a Foligno!....il testo dicev : <il mio mitra è il contrabbasso!!!!>) e la fusion morbida tipo il grande Return to Forever, Light as a feather.....
Realtà che sono in piedi anche adesso: Corea, Clarke, Tavolazzi,  il pianista degli Area, ecc.
saluti
  
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dinibass
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Re: ecm
Reply #14 - 07.06.2007 at 07:06:50
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Ciao a tutti,

rispondo a Lory: non conosco bene le opere di Gurdjeff, ci sono arrivato anni fa proprio attraverso il disco di Jarrett.

rispondo a Fede: ero certo che qualcuno avrebbe accolto la mia piccola provocazione e mi fa piacere che sia tu! Nelle mie righe non mi sono spiegato molto bene anche per brevità; la mia non voleva essere una critica a tutti i costi a chi suona musica barocca perfettamente in stile, con strumenti più o meno antichi e corde rigorosamente in budello: è affascinante ascoltare anche questo, ma intendevo dare il giusto spazio anche a chi tra spunto dalla musica barocca per improvvisare in maniera non necessariamente filologica. 

La mia conoscenza della musica barocca è certamente superficiale, mi ci sono avvicinato per il desiderio di approfondire l'aspetto improvvisativo di questa musica, che temo si sia un po' perso oggigiorno - cosa che mi confermi anche tu leggendo le tue righe; tuttavia, conosco diversi musicisti classici che si dedicano a questa musica professionalmente e nessuno di questi ha mai improvvisato una nota. Quindi se vogliamo la filologia tanto ricercata si perde in partenza, non trovi?

Le contaminazioni in questo discorso non le vorrei fare entrare, perchè si tratta di prendere spunto da alcune caratteristiche di questo genere per arrivare altrove, il che va bene come approccio ma l'obiettivo è un risultato diverso dalla musica barocca (talvolta interessante, talvolta entusiasmante, talvolta scontato) e non lo vorrei mescolare in questa serie di considerazioni.

Il suono: capisco di non essere stato granchè chiaro e mi scuso. Vediamo di rimediare ma considera l'elemento SUONO fortemente correlato al risultato finale e al REPERTORIO CHE SI AFFRONTA, perchè c'è interazione tra essi, non separazione (mia opinione); permettimi anche di essere schematico anche se questo comporta una certa generalizzazione (e di conseguenza approssimazione); da una parte individuo il SUONO D'EPOCA, che come dicevo prima è suonato su strumenti settati come una volta, con arco barocco e corde in budello. Evidentemente la maniera di suonare (e la tecnica, le arcate etc) in questo caso ha anch'essa un approccio filologico, nel pieno rispetto di quello che all'epoca l'autore ha composto.
Dall'altra parte pongo invece quello che ho precedentemente definito come SUONO D'OGGI, dove quindi la strumentazione e il settaggio possono essere moderni (quindi ok corde in acciaio o quantaltro, per citare l'elemento più evidente) ed il modo di suonare e la tecnica anche - nel caso dei cd editi da ECM poi l'ambientazione e i riverberi che tradizionalemente caratterizzano da sempre l'etichetta aggiungono ulteriore modernità (opinione personale).

Spero che un paio di esempi possano aiutare: i cd Ecm di S. Stubbs (Teatro Lirico); di Maya Homburger con Barry Guy (ce ne sono diversi, tutti belli).

Ma non vorrei essere frainteso: non dico che l'approccio MODERNO è da preferire quello D'EPOCA, non è una scelta da fare; ma è bello prendere atto dei due approcci e volevo sottolineare che le operazioni d'epoca tralasciano troppo spesso l'aspetto improvvisativo (mi piacerebbe essere smentito con degli esempi, colmerebbe qualche mia lacuna!) mentre l'approccio moderno riceve ancora poco spazio (anche qui: se la mia è una visione limitata i vostri commenti sono benvenuti!).

Complimenti a chie è arrivato alla fine di questo lungo scritto!
  
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Re: ecm
Reply #15 - 07.06.2007 at 09:45:21
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lory wrote on 07.06.2007 at 01:52:54:
per fede : apprezzo anch'io di brutto il koln concert e per me dato che è datato 74 e quindi per quel periodo non credo che fosse cosi commerciabile . ciao 

ps :ANDAVA MOLTO LA PRIMA FUSION ( RETURN FOREVER ... ECC .. )

rps : pensiamo che il primo disco degli area è uscito nel 73 .... chi sa com'era in quegli anni la scena italiana?



Sì ma è anche vero che se ne veniva dal grande periodo del folk e della ballata (melodia e semplicità innanzitutto...).
Gli anni 60-70 penso in tutta franchezza che siano stati il periodo più prolifico, vario e interessante del secolo scorso, in tutti gli ambiti musicali (si prenda questa considerazione come opinione personale); ho il fratello patito di italia '70... la scena era molto più ricca di quel che ci ricordiamo, anche prima del '73 (e forse anche molto più di adesso)
  
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Re: ecm
Reply #16 - 07.06.2007 at 10:06:49
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dinibass wrote on 07.06.2007 at 07:06:50:
Ciao a tutti,


La mia conoscenza della musica barocca è certamente superficiale, mi ci sono avvicinato per il desiderio di approfondire l'aspetto improvvisativo di questa musica, che temo si sia un po' perso oggigiorno - cosa che mi confermi anche tu leggendo le tue righe; tuttavia, conosco diversi musicisti classici che si dedicano a questa musica professionalmente e nessuno di questi ha mai improvvisato una nota. Quindi se vogliamo la filologia tanto ricercata si perde in partenza, non trovi?

Le contaminazioni in questo discorso non le vorrei fare entrare, perchè si tratta di prendere spunto da alcune caratteristiche di questo genere per arrivare altrove, il che va bene come approccio ma l'obiettivo è un risultato diverso dalla musica barocca (talvolta interessante, talvolta entusiasmante, talvolta scontato) e non lo vorrei mescolare in questa serie di considerazioni.

Il suono: capisco di non essere stato granchè chiaro e mi scuso. Vediamo di rimediare ma considera l'elemento SUONO fortemente correlato al risultato finale e al REPERTORIO CHE SI AFFRONTA, perchè c'è interazione tra essi, non separazione (mia opinione); permettimi anche di essere schematico anche se questo comporta una certa generalizzazione (e di conseguenza approssimazione); da una parte individuo il SUONO D'EPOCA, che come dicevo prima è suonato su strumenti settati come una volta, con arco barocco e corde in budello. Evidentemente la maniera di suonare (e la tecnica, le arcate etc) in questo caso ha anch'essa un approccio filologico, nel pieno rispetto di quello che all'epoca l'autore ha composto.
Dall'altra parte pongo invece quello che ho precedentemente definito come SUONO D'OGGI, dove quindi la strumentazione e il settaggio possono essere moderni (quindi ok corde in acciaio o quantaltro, per citare l'elemento più evidente) ed il modo di suonare e la tecnica anche - nel caso dei cd editi da ECM poi l'ambientazione e i riverberi che tradizionalemente caratterizzano da sempre l'etichetta aggiungono ulteriore modernità (opinione personale).

Spero che un paio di esempi possano aiutare: i cd Ecm di S. Stubbs (Teatro Lirico); di Maya Homburger con Barry Guy (ce ne sono diversi, tutti belli).

Ma non vorrei essere frainteso: non dico che l'approccio MODERNO è da preferire quello D'EPOCA, non è una scelta da fare; ma è bello prendere atto dei due approcci e volevo sottolineare che le operazioni d'epoca tralasciano troppo spesso l'aspetto improvvisativo (mi piacerebbe essere smentito con degli esempi, colmerebbe qualche mia lacuna!) mentre l'approccio moderno riceve ancora poco spazio (anche qui: se la mia è una visione limitata i vostri commenti sono benvenuti!).

Complimenti a chie è arrivato alla fine di questo lungo scritto!



Mi procurerò i cd perchè sono curioso e perchè non credo di aver capito del tutto...

- in base alla mia esperienza, se conosco musicisti di estrazione classica capaci di improvvisare, li ritrovo tutti nella musica antica
- Si potrebbe aprire un lungo capitolo su cosa si intenda per improvvisare in musica barocca e non mi addentro troppo: diciamo che un tastierista, organo o cembalo che sia, in quanto tale improvviserà sempre (davanti avrà sempre e solo una linea indicayiva di basso; gli organisti poi studiano l'improvvisazione come materia a se stante in conservatorio!); diciamo inoltre che gran parte del repertorio seicentesco in apparenza molto elementare, esiste perchè faccia da pretesto per "improvvisazioni" di un certo tipo; diciamo che era comune nel 600-700 improvvisare, ma se ti vuoi sentire Vivaldi lo puoi sentire tranquillamente tutto come scritto; diciamo che anche gli abbellimenti estemporanei rientrano in una pratica improvvisativa; diciamo inoltre che il rapporto improvvisazione-interpretazione è molto sottile.
- Un'altra precisazione: non sono solo corde e arco che dovrebbero fare la differenza tra strumento e strumento, ... ma in molti casi però è così...
- Insisto: il suono d'oggi (per quello che riguarda il suono, non la prassi e l'impro) è quello che normalmente e da molti decenni a questa parte puoi sentire in qualsiasi conservatorio italiano (che, generalizzando, è rimasto indietro...)
- Un'ultilma cosa: è pur vero che L'ECM è tendente al "reverbero con sotto un po' di musica" (non l'ho mai amata tanto questa cosa), ma questa è una tendenza che ultimamente molto si usa per i cd di musica antica.
- Le operazioni con struemnti d'epoca sono quelle che per l'appunto MENO tralasciano l'aspetto improvvisativo (ma non è sempre ovviamente così evidente per chi non ha la parte davanti). Questo è più evidente dal vivo in organici ridotti. In cd c'è poco interesse a esperimenti più vicini a una mentalità jazzistica, fatto salvo operazioni come quella di Lislevand per Ecm e poche altre, distanti e vicine dalla filologia (e per questo discutibile) che giocano sul fascino "esotico del timbro antico" e con una spontanea estemporaneità.
Ci ritorniamo sù, promesso
Ciao
  
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