o... il capotasto... ho 23 anni... e vi amo a tutti...
la settimana scorsa ero alla cena dei contrabbassi, è stato emozionante sentire persone diplomate e non musicisti dirmi che il contrabbasso, il suo studio, sia stato per loro una scuola di vita, a differenza di qualsiasi altro strumento, un percorso che li ha condotti al fianco di loro stessi e nelle caverne dei loro pensieri piu' profondi. Io pensavo (è poco che studio, ho cominciato 2 estati fa in un momento di crisi di coppia, sono corso in conservatorio e ho chiesto di iscrivermi, ho fatto l'ammissione non avendo nemmeno un arco, suonavo, "suonavo" solo, "solo", jazz, e il giorno dopo ho cominciato le lezioni, trovandomi ora a preparare il 4°) io pensavo di stare vivendo delle emozioni forti (a per la cronaca poi si è sistemata la situazione sentimentale...) e intense nello studio dello strumento, come momento introspettivo ogni giorno di studio, ore in una stanza del conservatorio tutti i giorni a confrontarmi con lui, e con me stesso, a pensare ai passaggi e all'intonazione, sullo spartito e dentro di me, e pensavo che provavo una strada mai percorsa, mi confrontavo con altre persone, altri strumenti, e mi accorgevo che queste emozioni per quanto presenti anche in loro erano diverse, e piu' proseguo i miei studi piu' mi si confermano queste cose, e solo confrontandomi con la nostra banda sento le stesse vibrazioni. non so se ho diluito il messaggio in troppe parole, quello che voglio dire è che probabilmente il fatto che questo strumento sia grosso, ingombrante, intenso nel peso, faticosi, soferto, frustrante per molti mesi e anni, ti porti al suo incontro in età avanzata per forza, magari dopo tutto un percorso indipendente fatto di bassi elettrici tastiere e ocarine, e questo ti permette di fermarti un attim oe confrontarti con la tua vita, a differenza di altri strumenti ai quali ci abituano fin da giovanissima età a dattilografarci sopra, questa è una scelta nostra per penso tutti noi, siamo noi che decidiamo di affiancarci un compagno così, e ci vuole una testa ben particolare per decidere di intraprendere l ostudio del contrabbasso, sono laureato in psicologia, e mi sarebbe piaciuto nella specialistica portare una tesi sul rapporto tra personalità e strumento suonato nei musicisti, purtroppo ("purtroppo"?) ho deciso di fermarmi con l'università e investire tutto nel mio grosso amico, pero' penso che la cosa non sia per niente casuale, ed è un invito che faccio a tutti voi, fermatevi a pensare cosa è per voi lo studio del contrabbasso, e cosa comporta e cosa ha comportato nella vostra vita, come guardate le cose ora, e se qualcuno dei "vecchi" over 20 ha qualche cosa da raccontarci siamo qui attorno al fuoco (creato dal contrabbasso di lady bass a cui abbiamo dato fuoco...
).
poi diciamoci la verità... dove c'è piu' solidarietà che tra noi contrabbassisti? forse tra i violinisti ? tze tutti li con la puzza al naso... col loro pezzettino di legno buono per farci stuzzicadenti...