ragazzi, temo di dover inserire nuove 18 righe, speo di non deprimere nessuno, ne parlavo l'altro giorno con un mio compagno di studi, e penso siano considerazioni che possono essere curiose e potranno interessare qualcuno, si parlava delle varie esperienze che formano un uomo, e chiaramente si constatava come la musica possa essere parte integrante se non colonna di queste esperienze, e nel caso del contrabbasso si è raggiunto il discorso della capacità introspettiva dello strumento che abbiamo a disposizione, la similarità con i rapporti della vita, in breve e schematicamente, po ise se ne vuole parlare e mi farebbe veramente piacere instaurare un discorso sull'argomento, anche uno scambio di mail tra gente che si tira menate simili come me (noi): - il lato probabilistico, è solo con la frequentazione che possiamo fare del contrabbasso un compagno solido, l'intonazione è puramente un lato probabilistico, e chiaramente chi piu' riesce a frequentare lo strumento e riesce ad instaurarci un dialogo sincero e profondo col tempo riuscirà meglio ad avere note intonate, un buon suono, e una buona mano. come un rapporto uomo-donna, amico amico. Più di qualsiasi discorso, o di qualsiasi attività sessuale pero' lo strumento ha la peculiarità di essere uno strumento che passivamente si dispone a te, sul quale tu rifletti i tuoi stati d'animo (oggi preso dal nervosismo ho ricevuto un caziatone per il suono troppo forte e nervoso che avevo, senza accorgermente, ero incazzato col maestro per delle cose e le ho riversate sullo strumento senza accorgermene...) e le tue idee, chiaramente piu' hai la conoscenza dello strumento piu' ti permetterà di incanalare questa capacità in positivo, cioe' tirandoci effettivamente fuori un tuo discorso e facendone uno specchio del tuo inconscio, della tua anima. la tastiera priva di tasti ne fa uno specchio della vita, ne incarna l'aspetto probabilistico di cui prima, ogni passo nella giornata è mosso da diversi fattori, e fino a quando non appoggi il piede e tasti il terreno non sai se è un passo sicuro, col tempo impari a camminare e da adulto cammini abbastanza bene, ma ancora devi stare attento a dove appoggi i piedi. Impari a parlare, sperimenti e arrivi a poter dire cose interessanti, ma non sempre le parole che misuri vengono dette come avresti voluto, perchè è probabile che tu dica le cose che vuoi, e piu' parli e piu' pensi e piu' vivi e piu' sarà probabile, ma come pirandello insegna da qui ad avere la certezza delle tue parole ne corre. Il nostro strumento penso ci metta in oggetto questo aspetto, e ce lo ponga di fronte come niente altro, e col tempo consci o inconsci ne assorbiamo la lezione, modelando il nostro vivere grazie anche a questa che puo' essere a tutti gli effetti chiamata una terapia. Mi piacerebbe approfondire un po' tutto questo discorso, magari parlandone tutti assieme e portando le nostre esperienze. sono giovani idee no? ok anche questa volta ricevero' bacchettate da boogie... Mi è arrivato l'arco tedesco e iniziero' l'avventura!!! un bacio, simone
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