Chiedo scusa, mi erano sfuggite queste domande! Comunque vi ringrazio per l'interesse.
"Uncrying Sky" (traduzione in inglese del titolo originale: IL CIELO CHE NON PIANGE) è un cd piuttosto crudo e tagliente, sia nei suoni che nelle intenzioni. Cercherò di spiegarmi.
LA MUSICA contiene ampi spazi improvvisativi con delle strutture aperte per la maggior parte dei casi senza riferimenti tonali. Non aspettatevi quindi improvvisazioni su strutture armoniche tipicamente jazz.
Anche le composizioni (tutte del violinista Stefano Pastor, già collaboratore di Leveratto, Charlie Mariano etc) non sono sempre scritte in maniera 'canonica', nel senso che in taluni brani (o parti di brano) le melodie scritte sullo spartito non indicano la durata della nota, ma solo l'altezza e la dinamica.
Quindi ampio spazio è dato agli esecutori, anche quando è richiesto di seguire la partitura.
Questo tipo di scrittura quindi ha richiesto l'individuazione di musicisti a proprio agio in contesti del genere, per questo io e Stefano abbiamo individuato Giancarlo Schiaffini come partner ideale.
Mi piace ricordare che Giancarlo, oltre a essere persona squisita, ha vissuto in prima persona la rivoluzione del Free Jazz degli anni 60 ed ha collaborato con musicisti d'Avanguardia come K.H.Stockhausen, G. Sclesi, L. Nono... Tutto ciò si sente nei suioi interventi al trombone, e la sua creatività sembra (è?) davvero inesauribile!
Per quanto riguarda la batteria, devo confessare che io non amo i batteristi e all'inizio mi intestardivo a vole realizzare questo progetto in Trio senza batteria. E' stato Stefano a insistere in quanto la bateria avrebbe dato maggior vigore al tutto - cosa verissima, senza batteria sarebbe stato un disco diverso e in questo modo la forza richiesta viene fuori benissimo.
Poi Daviano Rotella, genovese, che non conoscevo, è stata una bella rivelazione - mi sono trovato molto bene.
Ma non è tutto: solo metà del progetto è musicale, perchè ci sono anche delle poesie scritte dallo stesso Stefano Pastor, che ispirano tutta il lavoro. Queste (una per brano musicale, con molta attinenza reciproca) esprimono un grande pessimismo di fondo e soprattutto una denuncia verso l'appiattimento culturale a cui assistiamo e al consumismo che guida la vita della maggior parte di noi (ivi compresi i gusti musicali - accendete la tv e capite subito cosa intendiamo...).
Le poesie sono contenute nel booklet di ben 28 pagine; premetto che non mi ritengo in grado di criticare o giudicare sulla qualitàdi questi scritti, posso solo dire che a me piacciono, ma hanno ricevuto consensi da certo mondo letterario tra cui il poeta americano Beckett.
Perdonate se mi sonop dilungato...
Al link trovate qualche recensione:
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giorgio