Hot Topic (More than 10 Replies) Lo Slap, che passione (Read 11876 times)
boogieman
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Lo Slap, che passione
22.10.2007 at 11:01:47
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Eccoci qui, miei cari bassettucci a parlare di quest'argomento che, se da una parte schifa alcuni, dall'altra appassiona molto, ovvero lo slap sul contrabbasso TADAAAAAAAANNN!!

dunque, lo slap nasce come tecnica percussiva per (almeno nella primo blues e poi nel jazz)
- farsi sentire acustici in una big band con corde di budello (le prime big band non erano amplificate, infatti il bassista era una specie di gladiatore che il walking se lo sognava, menava il contrabbasso seguendo le note della tuba, e non è un caso che l'andamento in 2 sia iniziato così), fino a quel bassista che iniziò il walking, di cui ovviamente adesso non ricordo il nome mettetecelo voi che è meglio
- riuscire a suonare senza batteria, e qui vi attacco un articolo preso da spaghetti e blues e scritto da Gianni Franchi, storico bassista romano (inteso anche come accompagnatore, non per forze ricercatore di accordi di decima su quattro corde
La funzione ritmico armonica del basso nel blues vede probabilmente le sue origini nelle marching band di New Orleans dove tale parte era affidata al basso tuba o al sousaphone. Essendo gruppi che si esibivano in movimento per accompagnare feste , funerali o parate, la parte ritmica doveva essere svolta da uno strumento a fiato trasportabile insieme alle percussioni come nelle migliori tradizioni delle grandi marching band militari della fine dell’ottocento. Tra le bande militari da segnalare quella di John Philip Sousa che fu anche l’inventore del sousaphone sopra citato, ovvero una tuba da parata, più facile da trasportare che da lui prese il nome. Tale strumento che tuttora viene utilizzato nelle band dixie o nelle marching band di New Orleans, svolge la stessa funzione del “nostro” basso a corde ed alcuni strumentisti di oggi, come Kirk Joseph della Dirty Dozen Brass Band, riescono a suonarlo con grande maestria. 
Ma il modo di suonare il basso nel blues viene sicuramente influenzato, oltre che dalle già citate brass band di New Orleans ed dalle jug band, anche dal modo pizzicato di suonare il contrabbasso adottato nel jazz . La tecnica dei primi contrabbassisti jazz è probabilmente derivata dalla tradizione classica infatti ,come si può notare in alcune foto dei primi del ‘900, è prevalentemente suonato con l’archetto; pian piano però l’evoluzione tecnica di questa musica comincia a richiedere un diverso portamento del basso. Si sviluppa quindi la tecnica “walking” accentando ognuno dei 4 beat della misura. Per far si che il basso potesse “camminare” i contrabbassisti cominciarono ad utilizzare la tecnica del pizzicato. Tale tecnica, anch’essa di derivazione classica, consiste nel pizzicare con uno o due dita le corde (generalmente con indice e medio, talvolta anche con l’anulare). La leggenda narra che uno dei pionieri del contrabbasso jazz, avendo rotto l’archetto durante un concerto, dovette per forza di cose cominciare a suonare in questa maniera creando così il nuovo stile .
Tra i grandi di questa tecnica si annoverano Walter Page dell’orchestra di Count Basie, Jimmy Blanton, Ray Brown e molti altri .
Ma il modo di suonare il basso nel blues è stato sicuramente influenzato anche dalle parti suonate sui bassi del pianoforte soprattutto nel boogie o nello stile jump, jive (come ad es. nei timpany Five di Louis Jordan). In tal senso anche il modo di suonare dei chitarristi blues, con l’uso delle corde basse, ha avuto la sua importanza. Molte linee di basso del Chicago Blues infatti sono dei raddoppi della chitarra ritmica, tanto è vero che in molte incisioni dei primi anni della Chess(Little Walter, Howlin’ Wolf) non c’è un bassista ma spesso due o più chitarre di cui una che suona delle linee sulle corde basse. Spesso le chitarre venivano accordate un ottava sotto.
Un altro antenato del nostro basso fu uno strumento molto rozzo che veniva costruito con una cassa in legno o metallo, un manico di scopa ed una sola corda. Willie Dixon lo chiamò, durante una intervista con Rob Wasserman, il tin-can bass. Altre volte veniva denominato wash tub bass . In questo strumento ancestrale bisognava tirare con forza la corda ( meglio usare i guanti per non distruggersi le mani !) mentre cambiando l’angolazione del manico si cambiava l’altezza delle note. La tinozza faceva da cassa armonica. Da questo probabilmente deriva un modo molto ritmico di suonare il contrabbasso che viene da alcuni chiamato lo slap (che verrà poi ripreso anche sul basso elettrico funky) . Questa tecnica, molto usata anche nella musica popolare dei bianchi (country,bluegrass, hillibilly), consisteva nel tirare la corda con forza verso l’alto mentre la si pizzica creando così un effetto ritmico al suo rimbalzo contro il manico. Tale utilizzo era molto efficace proprio quando il bassista doveva accompagnare un solista senza l’ausilio di una batteria. Un grande esecutore di questa tecnica, è stato Big Ernest Crawford che si può ascoltare nelle prime incisioni di Muddy Waters per la Chess di fina anni ’40 (I can’t be satisfied o Rollin’ and Tumblin) . Se vi appassionate a questa tecnica è essenziale dare una occhiata ai grandi bassisti bluegrass (fanno addirittura un “ triple slap”) ed ai contrabbassisti rockabilly che ne hanno fatto un vero e proprio marchio di fabbrica (ne cito uno famoso: Lee Rocker ex Straycats). 
Sicuramente non si può parlare di basso nel blues senza far riferimento a Willie Dixon. 
  
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boogieman
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #1 - 22.10.2007 at 11:08:23
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Anche lui, provenendo dal tin can bass, aveva adottato questa tecnica adattandola al contrabbasso e perfezionandola a tal punto da crearsi uno stile personale ed inconfondibile che lui chiamava “double slapping” . Il suo stile consisteva praticamente nel percuotere il manico del contrabbasso mentre “strappava” verso l’alto la corda colpendo nuovamente con il palmo della mano per produrre un effetto ritmico molto efficace. Il primo slap era dato dalla corda che colpiva il manico, il secondo dal palmo della mano. L’idea era quello di avere il colpo del rullante senza avere il batterista! Senza scendere nei dettagli della sua biografia che si può facilmente  reperire, ricordo solamente che, oltre ad essere compositore, talent scout, arrangiatore e produttore, il nostro uomo ha suonato in moltissimi brani della Chess accompagnando artisti come Muddy Waters, Howlin’ Wolf, Bo Diddley, Little Walter, Sonny Boy Williamson e molti altri. Il suo modo di suonare il contrabbasso è quindi per forza di cose un punto di riferimento per ogni bassista.

dopo questo copia e incolla (mica posso scrivere tutto il giorno)

consiglio a tutti gli sleppatori o curiosi di provare quello che a me è capitato accidentalmente
ovvero io ho cominciato a suonare slap con gli zingari per strada, tralasciando le rocambolesche avventure posso dire un paio di cose

- è affascinante il ruolo che danno al contrabbasso, ovvero l'intonazione conta poco ma un contrabbassista zingaro esperto riesce a reggere il ritmo in una banda di anche dieci persone, tra violini clarinetti fisarmoniche, il tutto facendo soli, per chi fosse appassionato di ricerche consiglio un paio di energumeni che stanno a roma, il primo si chiama Sandokan Sandro, e poco centra con l'eroe di Emilio Salgari, l'altro  si chiama Petre, un uomo enorme, tipo cabina del telefono di cui ignoro il cognome ed è sempre in giro per l'italia, tra l'altro vende anche contrabbassi (tutti stradivari ovviamente, ma qualcosa di buono ogni tanto capita)

poi che altro, ah si per i jazzaroli puristi ricordo che anche il buonanima ray brown di slap jammolla
se aveste voglia e tempo potreste cercare i dischi superbass 1 e 2, in trio lui, cristian mcbride e john clayton
e li si sleppa benino.
per il resto adesso anche io ho da fare quindi se volete aggiungete pure qualcosa, anzi più aggiungete meglio è
una cosa è sicura, esercitarsi con lo slap con il metronomo è una delle cose più salutari nella vita
(oltre alla dieta mediterranea e le orecchiette alla Liuzzi)
  
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tramaker
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #2 - 22.10.2007 at 15:31:46
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interessantissimo, grazie Boogieman.

stefan
  
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tramaker
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #3 - 22.10.2007 at 15:44:49
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una domanda:
io monto tomastick spyro weich su un minotti piuttosto buono.
se pratico dello slap in quantità significativa corro qualche rischio per lo strumento o mi si consuma prima il set di corde (capisco che sembras scema, non metterti a ridere)

grazie in anticipo

stefan
  
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boogieman
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #4 - 22.10.2007 at 19:25:39
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la colpa è del minotti, è lui che ti odia perchè nelle sue corde riecheggia chi 20 anni fa ci suonava bottesini e ti considera agricolo e palustre

comunque non capisco se sia o meno una domanda
  
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tramaker
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #5 - 25.10.2007 at 10:10:48
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si, era una domanda, ho scordato il punto inetrrogativo. 
io uso abbastanza i bicordi (pizzicando con pollice e indice/medio uniti verso l'alto), che però non è la stessa cosa.
Mi chiedo se slappare (che mi pare chieda una certa violenza sullo strumento) faccia patire corde o tastiera

ciao

Stefan
  
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boogieman
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #6 - 25.10.2007 at 11:36:51
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ma di certo non è come spolverare col lino
tu prova, male che va avrai fatto un esperimento
del resto passi dai romantici bicordi (necessitanti di atmosfera e silenzio)
allo slap che si, è leggermente fisico
ma non solo palestra, può essere molto utile per entrare in alcuni generi
  
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tramaker
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #7 - 28.10.2007 at 16:51:28
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Ok, provo, ma miei bicordi aspirano a rabbioso urlo al mondo, altro che romantici atmosferici!
grazie ancora di indicazioni su storia di slap

Stefan
  
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Antares
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #8 - 05.02.2008 at 10:09:39
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Ciao a tutti!

Qualcuno è pratico della scrittura [i]poppin' & slappin'[/i]?

1) Come vanno indicati, rispettivamente, il colpo dato col fianco del pollice  e lo [i]slap[/i] vero e proprio?

2) Se in una parte da suonarsi esclusivamente in questo stile appongo ad inzio partitura l'indicazione "pop & slap" (senza andarli a distinguere nota per nota) cosa succederà? ...L'esecutore mi manderà degli accidenti? ...Penserà che sono pigro/incapace? ...Capirà da solo praticamentre tutto quel che c'è da fare? ...Sarà felice di poter liberamente sperimentare le possibili combinazioni?

Grazie



Antares
  
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boogieman
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #9 - 05.02.2008 at 10:49:56
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caro antares, il basso elettrico è diverso dal contrabbasso, non e ne eri accorto?
se provi a slappare con il pollicino sul contrabbasso ti portano al cto
detto questo non ho mai vista una partitura per slap, ma ho anche imparato a suonare con gli zingari quindi non saprei dirti molto
quando ho dovuto scrivere usavo le x sulle note (come le ghost nel jazz)
ma va spiegato all'esecutore
  
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Antares
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Re: Lo Slap, che passione
Reply #10 - 05.02.2008 at 11:40:48
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Il pollice lo intendevo... usato sul basso elettrico.
Comunque io non mi sorprenderei; una volta si considerava impensabile pure il capotasto mobile.

Grazie per l'informazione.



Antares
  
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