THE BASS GANG and DVD. Mi appaiono come i quattro cavalieri dell’apocalisse, ma è un « trompe l’œil » e, aggiungerei, un « trompe d’écoute », disgraziatamente per loro. Dal pianeta dove mi trovo, getto talvolta uno sguardo commiserevole sulla condizione, non ancora irrimediabilmente perduta, del nostro strumento ad arco. Dei 4, presi singolarmente, l’uno ha studiato con il m° Corrado Penta e con me, diplomandosi a Perugia con 10 e lode, l’altro è stato da me premiato (I° premio) al Concorso Bucchi (Presidente: F. Grillo), l’altro ancora è stato da me indicato quale eventuale supplente, sempre in osservanza ai requisiti istituzionali e di graduatoria, nella mia Classe di Titolarietà, e, non per ultimo, da me omaggiato con la mia “Suite I”, senza ricevere alcuna risposta al riguardo, sebbene sollecitato a farlo. L’ultimo non lo conosco se non per gli estroversi eccessi comportamentali che portano tanta allegrezza alla “gang”. Mentre si produce una “letteratura”, il buon Pighi non me ne voglia, per 4 c.bassi, mi prodigo, segretamente e con egual dovizia, nel ricreare una letteratura per uno splendido organico strumentale “Il quintetto d’archi” (2.1.1.1.) non a vantaggio di 4, ma bensì di tutti. Viene da interrogarsi a proposito e per traslato: cosa c’è di peggio di un contrabbasso? Quattro contrabbassi! Poi, questo “fiorentinaggio” alla Benigni, del mistico Dante, che con il suo “volgare” (cito: grossier) mascherato da “dolce stil nuovo”, stancante, ci ha privato di un idioma universale, aulico, inequivocabile qual’è il latino, e il “nostro” Vito (il m° Liuzzi), almeno in questo e nella circostanza converrà con me, immiserendoci in un linguaggio astruso ed inefficace, da traviata verdiana. In una “Gang” così “provvista” e di grand’ambizione sessuale, curiosamente, non compare alcuna “femmina” e questo, ahimé, ci priva del piacere erotico/virtuale cui il benevolo “benandante” visitatore “Senior Member - boogieman” fa riferimento (sempre puntuale e professionale nei suoi interventi e, a mio avviso, pregevolissimi). Da cattolico apostolico romano, quale io sono, e aggiungo dogmatico, teso al ricongiungimento dell’alto e del basso e viceversa, mi trovo spesso a disagio in quest’orizzonte-orizzontale e di rimando continuo sempre a sostenere che studio, ricerca e buona volontà costituiscono il nostro costante riferimento in una prospettiva di pacifica e non polemica crescita. In un passato di “petracchismo” dirompente e nocivo, grazie a Dio molto ridimensionato, è mio dovere ricordare, (sì perché se non è ancora chiaro io sono per la civiltà del commento e non della critica) il grande ed inguagliabile m° Corrado Penta che ha condotto lo strumento a fastigi sonori, sostenuti da una naturale intelligenza musicale (vero “Donum Dei”) e che richiedono, ormai e in modo perentorio, di essere trasmessi a beneficio di tutti. (Nota: il m° Penta è stato iniziato allo studio del contrabbasso dal di lui padre Cesare, violoncellista illustre) Un altro che “ha capito tutto” è il mirabile maestro della scuola rumena: Jon Chepta. La forza di queste mie affermazioni (non sono uno stupido temerario) risiede nella “Suite I” e in quelle a venire, dove la “facilità” d’esecuzione è la conseguenza della perfetta comprensione dell’evento sonoro, attraverso i parametri del suono: attacco, durata, altezza, dinamica e timbro, ben individuati e trasmessi nel “modus operandi”. Il manto della “grazia” musicale è solo l’aspetto esteriore. L’ignominia DVDiale, che riduce ad un nulla lo “hic et nunc” della manifestazione del suono, è il paradigma della decadenza della nostra civiltà sonora. Spero di aver contribuito, un poco, a portare chiarezza come fa Beppe, mio omonimo, pur avendo tralasciato le “contrabbassate” che si commentano da sè. Buon Anno, ancora, a tutti. M° Grillo p.s. dal Moderatore. Purtroppo ho douvuto effettuare in loco le evidenziazioni di alcuni momementi del Grillo. Originalmente il maestro Grillo ha inteso fornire nel messaggio originale un tono di colore neutro senza particolari sottolineature nel suo discorso. Vista l' insistenza di molti a cercare di capire in questa bellissima diatriba, ho pensato di evidenziare i momenti più salienti del discorso del maestro Grillo, discorso che in veste asettica è stato in prima visione molto sincero e coerente col proprio modo di vedere-non-vedere la vita musicale attuale Spero di aver fornito un servizio utile specie per gli altri Utenti, ma il maestro Grillo, Bocini e Pighi non usano i mezzi che il Forum mette a disposizione degli utenti. "Ho il culto delle gioie semplici. Esse sono l' ultimo rifugio di uno spirito complesso" (Wilde)
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