Hot Topic (More than 10 Replies) Diteggiature (Read 6708 times)
blueshine83
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Diteggiature
13.01.2008 at 13:06:46
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Sollevo una questione forse sciocca...  Roll Eyes

Mettiamo che vogliamo provare ad eseguire un esercizio che non è scritto da nessuna parte, o magari che è riportato su un qualche libro, che non ha però le diteggiature...
Oppure chessò una semplice scala, ma suanata in altro modo per esempio con dei salti di terza.
O ancora, ci va di riprodurre sullo strumento un motivo che abbiamo ascoltato.

Quali sono i criteri per essere sicuri di adottare una corretta diteggiatura (nel caso che non vogliamo necessariamente chiedere di volta in volta indicazioni al nostro insegnante)? Oppure nel caso di diverse possibilità quale preferire?

Grazie!
  
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vitoliuzzi
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Re: Diteggiature
Reply #1 - 13.01.2008 at 14:50:57
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Beh ... è stato calcolato penso da Rabbath o Morton che ci sono 247 per diteggiare una scala.
Questo per dire che non esiste la diteggiatura giusta ma quella LOGICA. Poi le differenti Scuole preferiscono ad esempio il Capotasto come quella del grande Petracchi, altri gli allargamenti come Rabbath. Altri i Cromatismi come Karr, con una bella infarinatura di scivolamenti ... non per terra!

Bye

VitC
  
vito liuzzi
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el contrabajo
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Re: Diteggiature
Reply #2 - 13.01.2008 at 15:32:16
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sicuramente non sono il più adatto per darti qst consigli, e non sono nemmeno all' altezza del Maestro Liuzzi....però voglio esprimere lo steso il mio parere.
Quando hai di questi problemi devi adoperare e studiare diverse diteggiature, scegliendo poi quella che è più logica, che ti consente di suonare le stesse note con il minor numero di spostamenti, quella che suona meglio, ti permette quindi di avere un suono pulito e il pezzo è intonato....Non ci sono regole fisse (tranne qlkuna come x il legato....almeno credo....maestro mi corregga se sbaglio....) per le diteggiature, si vede di volta in volta e comunque sono anche "personali", perchè in un certo senso devi preferirla tu e non fare x forza qll che fanno gli altri.....
  
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blueshine83
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Re: Diteggiature
Reply #3 - 13.01.2008 at 15:39:41
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Quindi ha senso suonare una semplice scala andandosi a cercare delle diteggiature diciamo non proprio praticissime, al solo scopo di studio?
Facendo un esempio basilare, è un buon esercizio suonare una innocente scala di DO maggiore eseguendola a cavallo della terza e seconda corda, in tutte le possibili combinazioni, anzichè risalire in prima corda?

E poi mi incuriosisce la storia dei legati...
  
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el contrabajo
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Re: Diteggiature
Reply #4 - 13.01.2008 at 16:42:03
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certo!!!! fallo ti aiuterà a scoprire tnt cose nuove o ad accorgerti se per caso hai alcune carenze nella conoscenza delle posizioni...
io la scala di DO Magg la sto studiando con varie diteggiature durante lo studio del capotasto (ad es..capotasto in sol, in la scendendo per la prima corda, oppure scendendo solo per la seconda o per la terza......).
per quanto riguarda il legato, in un passaggio legato, non puoi "divertitrti" a cambiare posizioni, ma devi trovare delle posizioni parallele a mano ferma, così il passaggio è + stabile e non si sentono tutti gli spostamenti (naturalmente quando è possibile.....).
  
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vitoliuzzi
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Re: Diteggiature
Reply #5 - 13.01.2008 at 17:06:35
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Il nostro Ciccio ha ben sintetizzato il problema. Provare più alternative è un esercizio di studio notevole. L' applicazione dei bicordi può diventare un valido esercizio su alcune scale. I legati: ci si rende conto che occorre cercare di evitare gli spostamenti nei legati come logica vuole. Se dovesse capitare non è un dilemma.
Studiamo in tutti i modi: un pò come le posizioni dell' amore. Più se ne conoscono più si fa piacere al proprio docente (anche ad un eventuale docente di specializzazione). Nel secondo caso dovrebbe essere il proprio partner a giovare, od entrambi. 

Sintetico

Vito

  
vito liuzzi
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Paz S.Cecilia
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Re: Diteggiature
Reply #6 - 13.01.2008 at 17:36:48
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per il fatto delle scale fatte con diteggiature diverse e modi diversi c'è il pratico billè secondo corso che ti fa fare scale in ogni modo possibileper esempio la scala di do maggiore fatta partendo dal do in quarta corda...
e ciò da grande giovamento... lo noto anche se lo sto usando da poco tempo...
  

penzamm a salut!!!!
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Paz S.Cecilia
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Reply #7 - 13.01.2008 at 17:40:16
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vitoliuzzi wrote on 13.01.2008 at 17:06:35:
Il nostro Ciccio ha ben sintetizzato il problema. Provare più alternative è un esercizio di studio notevole. L' applicazione dei bicordi può diventare un valido esercizio su alcune scale. I legati: ci si rende conto che occorre cercare di evitare gli spostamenti nei legati come logica vuole. Se dovesse capitare non è un dilemma.
Studiamo in tutti i modi: un pò come le posizioni dell' amore. Più se ne conoscono più si fa piacere al proprio docente (anche ad un eventuale docente di specializzazione). Nel secondo caso dovrebbe essere il proprio partner a giovare, od entrambi. 

Sintetico

Vito




grande vito ci terrei a sottolineare questa grande perla di saggezza venuta da un grande artista quale lui è
  

penzamm a salut!!!!
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el contrabajo
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Re: Diteggiature
Reply #8 - 13.01.2008 at 17:41:04
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maestro Liuzzi complimenti x il paragone azzeccatissimo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Wink Wink Wink
  
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blueshine83
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Reply #9 - 13.01.2008 at 18:40:03
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vitoliuzzi wrote on 13.01.2008 at 17:06:35:

Studiamo in tutti i modi: un pò come le posizioni dell' amore. Più se ne conoscono più si fa piacere al proprio docente (anche ad un eventuale docente di specializzazione). Nel secondo caso dovrebbe essere il proprio partner a giovare, od entrambi. 


La mia riverenza nei confronti del M.Liuzzi cresce in modo esponenziale  Cheesy
« Last Edit: 13.01.2008 at 22:02:09 by blueshine83 »  
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VIC
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Re: Diteggiature
Reply #10 - 13.01.2008 at 22:18:12
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Un grande maestro di cui non ricordo il nome ebbe a dire "le diteggiature sono come le palle, ognuno ha le proprie". Stante la profondità di tale pensiero immagino fosse anche tennista. Resta però, innegabilmente, il valore una sacrosanta verità.

Ciao da vic
  

La grandezza dell'uomo è inversamente proporzionale al suo voler apparire (anonimo)
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