...Altre notizie su: John CAGE (1912-1992) RYOANJI for contrabass with percussion obbligato (vocalise ad libitum) (1985) “La serie di composizioni musicali chiamate Ryoanji, intrapresa da John Cage nel 1983, è la translitterazione musicale del famoso giardino di rocce situato a Kyoto che risale al sedicesimo secolo e che porta lo stesso nome. Qui le quindici rocce e la sabbia costantemente rastrellata dal vento che le circonda evocano un paesaggio naturale che può far sorgere differenti associazioni nella mente di chi lo osserva. Seguendo i principi Zen che sottendono alla formazione del giardino, Cage concepì queste composizioni come un'interazione tra elementi che egli definì separati (la sabbia, anche se ciò può apparire contraddittorio) e continui (le rocce). Ai musicisti è lasciata una certa libertà di esecuzione nel rispetto di alcuni parametri relativi al tempo ed al silenzio. I battiti percussivi che giungono ad intervalli variabili disegnano una tessitura musicale e temporale che rappresenta la sabbia rastrellata, gli interventi del contrabbasso (o del trombone) scolpiscono i grandi massi, creando un notevole stato di tensione e precarietà. Fin dagli anni Cinquanta, con l'uso di metodi casuali, l'opera di Cage vive un passaggio che porta a modificare la complessa e profonda dinamica tra suono e silenzio. Questa concezione, scambiare i suoni con i silenzi, è anche alla base di Ryoanji. Da questo momento i silenzi di Cage non sono più "silenzi espressivi", da cui i suoni emergono come bolle sulla superficie dell'acqua, ma divengono ‘l'insieme dei suoni non voluti’. Ci troviamo davanti ad un'urgenza estetica radicalmente diversa, che trasforma un materiale apparentemente identico. La scelta poetica di ‘scambiare i suoni con i silenzi’ non appartiene ad una svolta afasica, ma è conseguente ad un'estetica che cerca di allontanare l'arbitrio soggettivo dal processo compositivo, poetica che ha le sue radici nel rapporto tra arte e natura che Cage adotta dall'arte e dalle dottrine orientali. Questo delicato passaggio segna evidentemente un punto di rottura radicale da un punto di vista estetico: infatti se prima è il compositore che, con una scelta personale di gusto, sceglie l'intreccio tra suono e rumore, dopo, sarà il caso a sostituire la sensibilità del compositore, e suono e silenzio si equivarranno sotto il titolo di materiali musicali.” [dalla pagina: http://www.comune.macerata.it/download/Biografie_compositori_brani.pdf] In 1983 started a composition in progress called Ryoanji, named after the rock garden in Kyoto, Japan. This garden is a collection of 15 rocks, placed in a landscape of raked, white sand. In the summer of 1983 Cage started a series of drawings entitled Where R=Ryoanji, using 15 different stones and drawing around these. Around that time the oboist James Ostryniec asked Cage to write a piece for him, which resulted in the first part of Ryoanji. Between 1983 and 1985 Cage added 4 more parts for voice, flute, double bass and trombone. In July 1992 Cage made sketches (during an interview with Joan Retallack and Michael Bach, described in Musicage - Cage muses on Words, Art, Music. ), together with Michael Bach, for a cello part he never completed. The solos (in any combination or as solos) are always accompanied by a percussion part or a similar 20 member orchestral part. Every solo is a series of 8 songs (9 in the voice version). A song is created on 2 pages, each of which contains 2 rectangular systems. In every rectangle Cage traced parts of the perimeters of the given stones. These curves should be played as glissandi, within the given pitch ranges. In some places, contours overlap, thus being impossible to play for a soloist. In these cases, tape recordings are used to allow the soloist to play duets or trios. The percussion part is a single complex of 2 unspecified sounds, played in unison, wood and metal (not metal and metal). The metres for these materials are twelve, thirteen, fourteen or fifteen. The twenty musicians of the orchestra each independently choose a single sound, which they use for the entire performance. They should play in "Korean unison", their attacks being close, but not exactly together. These parts are a series of quarter notes (like in the percussion part) with notations (different for each instrument) to play slightly before, slightly after or more or less on the beat. The soloists represent the stones of the garden, the accompaniment the raked sand. [dalla pagina: http://www.johncage.info/workscage/ryoanji.html]
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