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Very Hot Topic (More than 25 Replies) Ryoanji (Read 85059 times)
Ricky7524
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Re: Ryoanji
Reply #40 - 09.02.2008 at 16:09:35
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Monkcage, di Giampiero Cane, ed. Einaudi...

Schoenberg disse: "Of course he's not a composer, but he's an inventor—of genius.", che è un po' diverso... 
...lasciate stare Clausius, Leopardi e Nietzsche che non c'entrano nulla... 
  
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Antares
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Re: Ryoanji
Reply #41 - 09.02.2008 at 17:07:41
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-  Riposte a Fede


- Circa il senso del ridicolo in Cage

Caro Fede,
quella mia affermazione è innanzitutto sorta dalla lettura delle indicazioni di Cage. Personalmente (intendo dire 'da compositore') sarei portato a tradurle così:

Ogni due pagine rappresentano un singolo giardino di suoni. I glissando devono esser suonati languidamente, così come usano mostrarsi gli eventi sonori in natura (e non quelli consueti in musica). Le dinamiche - non stabilite - siano lievi piuttosto che forti, ma tale regola tenga conto delle dovute eccezioni.

I brani sono realizzati per 'Contrabbasso solista' (sic:  ________ ), con 'Vocalismi' ad libitum (quelle linee diritte separate - vedi infra - poste al di sopra del pentagramma) e 'Parti registrate' (sic:  ....;   sic: __ __;   sic:  _. _. ). Ogni parte dovrà avere a propria disposizione un separato impianto di riproduzione sonora. 

La partitura è come una fotografia di situazioni mutevoli. Ovvero: dove ci sono più parti attive nello stesso momento il loro rapporto temporale non deve 
essere necessariamente quello tracciato. Ogni parte dovrà esser suonata e registrata indipendentemente dalle altre, ma sempre entro la stessa lunghezza totale di tempo, e seguendo le indicazioni generali della notazione proporzionale. 

La parte per 'Formazione strumentale' o 'Percussione' introduce e termina l'esecuzione (in entrambi i casi per circa due misure). Dovrà ripresentarsi durante i silenzi tra le parti di 'Contrabbasso', qualunque lunghezza essi possano mostrare.


Ora, io qui trovo ridicolo che, a fronte di poetiche indicazioni (giardino di suoni) nonché di specificazioni tecniche molto probabilmente superflue e forse provocatorie tout court (Ogni parte dovrà avere a disposizione un separato impianto di riproduzione sonora) venga lasciato oscuro ciò che solitamente (e razionalmente) rappresenta l'essenziale. ...Le parti di tre Contrabbassi su quatto, innanzitutto, e come minimo. Correggimi dove ho inteso male.

Sarebbe come se - faccio un esempio - i chirurghi dovesse preliminarmente leggersi il Giuramento d'Ippocrate, quindi lavarsi minuziosamente le mani, indossare il camice sterilizzato, i guanti, la mascherina... e dopo tutto ciò potessero indifferentemente operare - oltre che con il bisturi - pure con il cavaturaccioli, la pagaia, il pennello da imbianchino ed il casco da parrucchiera accessoriato di bigodini. ...E nessuno avesse la benché minima osservazione da fare. Nemmeno il Gabibbo.

Questo procedere, o è ridicolo (io la penso così), o è irrazionale (ed allora non può pretendere, in cambio, ossequiosi atteggiamenti razionali da parte degli esecutori e del pubblico). Tanto normale, in ogni caso, non è; dunque non è congruo dedicargli una normale attenzione.

Rifiutare un simile procedere lanciando pomodori e fischiando, o più semplicemente lasciando ammuffire la "partitura" in cantina, sarebbe un atteggiamento comprensibile.

Condividere un tal procedere vestendosi da farfalle invece che in frac, oppure prorompendo in scena con un tosaerba da 300cc, sarebbe, parimenti, un atteggiamento comprensibile (poiché rappresenterebbe un'irrazionale coerenza verso l'irrazionalità di partenza).

Rapportarsi invece ad un tal procedere come se si stesse predisponendo l'esecuzione della BWV 244 ...coerente non è. Significa accettare acriticamente su sé il ridicolo che John Cage ha predisposto.

Poi, riguardo all'intera sua Opera, sono d'accordo con te che non possa assolutamente venir intesa monoliticamente. Le tue precisazioni, in questo senso, sono molto utili oltre che pertinenti, e relativizzano la mia troppo generica affermazione com'è giusto che sia. La brevitas mi aveva imposto di condensare in una singola frase ad effetto le troppe e troppo complicate cose da illustrare.



-  Circa la rottura di Cage col passato cultural-musicale

Occhio, qui cambiamo registro. Il sistema di riferimento è ora l'intero excursus filosofico prodotto dall'occidente negli utimi tre millenni!  Ti risponderò - e didascalicamente - in una prossima occasione.

Ciao,
Antares
  
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Re: Ryoanji
Reply #42 - 09.02.2008 at 17:19:53
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- Risposta a Ricky


"Schoenberg disse: "Of course he's not a composer, but he's an inventor—of genius.", che è un po' diverso"

No. Ha il medesimo significato di ciò che ho riportato io andando a memoria.    



"lasciate stare Clausius, Leopardi e Nietzsche che non c'entrano nulla"

Io credo di sì, dunque ne parlerò. Se tu non arrivi a vederci un rapporto è solo con te che si rivelerebbe inutile discutere.


Un saluto,

Antares  
  
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Re: Ryoanji
Reply #43 - 09.02.2008 at 18:11:57
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- Risposta a Fede


-  Circa la rottura di Cage col passato cultural-musicale

Caro Fede,
coma già ho detto, qui dobbiamo cambiare registro. Il sistema di riferimento, ora, è l'intero excursus filosofico prodotto dall'occidente negli utimi tre millenni. Sarò pertanto didascalico.

La questione è strutturale, non individuale. Non credo affatto che Cage fosse conscio del proprio necessario ruolo di destrutturatore. Nemmeno Schoenberg lo era. Nemmeno Warhol ed i Beatles. Nemmeno De Saint Simon, Leopardi, Nietzsche, Marx e Mao lo furono.

Soltanto una persona, al mondo, ha finora saputo - oltre che comprendere - divulgare la conoscenza di tale necessaria destrutturazione: il filosofo Emanuele Severino. A lui deve obbligatoriamente far riferimento ogni discussione che osi avventurarsi in tale omnicomprensivo registro.

L'inevitabile disconoscimento dell'antica, erronea, formulazione greca del concetto di verità, è il motivo di ogni dirompimento novecentesco. Le immani rovine (Cage fu un simbolico martello, nulla di più) fanno credere ai nostri contemporanei che nessuna verità sia possibile. Avverso questa cecità, io mi pongo. L'antica falsa verità è rovinosamente crollata, ma la verità ha appena iniziato il suo tragitto verso l'uomo.


Ciao,
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Ricky7524
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Re: Ryoanji
Reply #44 - 09.02.2008 at 18:39:15
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Quote:

"lasciate stare Clausius, Leopardi e Nietzsche che non c'entrano nulla"
 
Io credo di sì, dunque ne parlerò. Se tu non arrivi a vederci un rapporto è solo con te che si rivelerebbe inutile discutere.


... beh, il problema non è se ce lo vedo io o lei, ma se c'è in Cage... io consiglierei di approfondire di più la letteratura musicale americana del Novecento, a partire dall'opera di Charles Ives... e, se posso permettermi, sperando di essere d'aiuto, al M.° Francioni suggerisco vivamente il testo di Cane, che per certi versi è illuminante sull'atteggiamento culturale dell'avanguardia americana del Novecento...

PS. secondo me Cage di Recanati conosceva solo, in quanto esperto micologo - Mike Bongiorno ne sa qualche cosa -, la mostra annuale dedicata ai funghi, ma anche su questo pongo il beneficio del dubbio


Quote:
"Schoenberg disse: "Of course he's not a composer, but he's an inventor—of genius.", che è un po' diverso"
 
No. Ha il medesimo significato di ciò che ho riportato io andando a memoria.    
 


mah, sinceramente mi sembra proprio fuori luogo...in effetti, molto spesso questa traduzione è la + comune: "Non è un musicista, (ma è un geniale inventore)" (veda wikipedia italia)
  
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Re: Ryoanji
Reply #45 - 09.02.2008 at 19:06:34
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Leopardi è stato il primo filosofo (nonché intellettuale, nonché artista) ad indicare al mondo il crollo della verità secondo la concezione originale greca - ovverosia il futuro crollo della civiltà occidentale - e tu ti preoccupi se un musicista poco abile in composizione lo conosca?

Lasciamo perdere.  

Antares
  
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Ricky7524
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Re: Ryoanji
Reply #46 - 09.02.2008 at 19:49:23
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Antares wrote on 09.02.2008 at 19:06:34:
Leopardi è stato il primo filosofo (nonché intellettuale, nonché artista) ad indicare al mondo il crollo della verità secondo la concezione originale greca - ovverosia il futuro crollo della civiltà occidentale - e tu ti preoccupi se un musicista poco abile in composizione lo conosca?

Lasciamo perdere.   

Antares


Mi scusi, pensavo fosse un topic su John Milton Cage e non su Giacomo Leopardi !!!

al mondo ? Ma, diciamo che io vivo all'estero, e qua Leopardi non lo conosce nessuno(nonostante ciò, tanto di rispetto, però come poeta e letterato...), mentre Cage lo conoscono tutti quanti, e non per la sua passione in Micologia...poi si può condividere o no, ma dire "musicista poco abile in composizione" mi sembra un tantino forte, no ?
  
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Re: Ryoanji
Reply #47 - 09.02.2008 at 20:23:49
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Stimatissimo Maestro,
vedo che insiste, tanto nel rivolgermi la parola in maniera formale quanto nel ribadire tesi che non intendo discutere con Lei. 

Ordunque, per l'uso formale del linguaggio la soddisfo subito e volentieri. Per il desiderio di discutere - come ho già cercato di spegarLe - io intendo la problematica in maniera talmente diversa da Lei che vano sarebbe cercar di comprendersi. Il tono poco affettuoso, poi, che Lei ha usato sin dall'inizio nei miei confronti (e che, noto, va man mano indurendosi) rafforza, come sono certo comprenderà, la necessità appena espressaLe.



La saluto ossequiosamente.

Antares
  
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Re: Ryoanji
Reply #48 - 09.02.2008 at 20:31:42
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Antares wrote on 09.02.2008 at 17:07:41:
-  Riposte a Fede


- Circa il senso del ridicolo in Cage

Caro Fede,
quella mia affermazione è innanzitutto sorta dalla lettura delle indicazioni di Cage. Personalmente (intendo dire 'da compositore') sarei portato a tradurle così:

Ogni due pagine rappresentano un singolo giardino di suoni. I glissando devono esser suonati languidamente, così come usano mostrarsi gli eventi sonori in natura (e non quelli consueti in musica). Le dinamiche - non stabilite - siano lievi piuttosto che forti, ma tale regola tenga conto delle dovute eccezioni.

I brani sono realizzati per 'Contrabbasso solista' (sic:  ________ ), con 'Vocalismi' ad libitum (quelle linee diritte separate - vedi infra - poste al di sopra del pentagramma) e 'Parti registrate' (sic:  ....;   sic: __ __;   sic:  _. _. ). Ogni parte dovrà avere a propria disposizione un separato impianto di riproduzione sonora. 

La partitura è come una fotografia di situazioni mutevoli. Ovvero: dove ci sono più parti attive nello stesso momento il loro rapporto temporale non deve 
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La parte per 'Formazione strumentale' o 'Percussione' introduce e termina l'esecuzione (in entrambi i casi per circa due misure). Dovrà ripresentarsi durante i silenzi tra le parti di 'Contrabbasso', qualunque lunghezza essi possano mostrare.


Ora, io qui trovo ridicolo che, a fronte di poetiche indicazioni (giardino di suoni) nonché di specificazioni tecniche molto probabilmente superflue e forse provocatorie tout court (Ogni parte dovrà avere a disposizione un separato impianto di riproduzione sonora) venga lasciato oscuro ciò che solitamente (e razionalmente) rappresenta l'essenziale. ...Le parti di tre Contrabbassi su quatto, innanzitutto, e come minimo. Correggimi dove ho inteso male.

Sarebbe come se - faccio un esempio - i chirurghi dovesse preliminarmente leggersi il Giuramento d'Ippocrate, quindi lavarsi minuziosamente le mani, indossare il camice sterilizzato, i guanti, la mascherina... e dopo tutto ciò potessero indifferentemente operare - oltre che con il bisturi - pure con il cavaturaccioli, la pagaia, il pennello da imbianchino ed il casco da parrucchiera accessoriato di bigodini. ...E nessuno avesse la benché minima osservazione da fare. Nemmeno il Gabibbo.

Questo procedere, o è ridicolo (io la penso così), o è irrazionale (ed allora non può pretendere, in cambio, ossequiosi atteggiamenti razionali da parte degli esecutori e del pubblico). Tanto normale, in ogni caso, non è; dunque non è congruo dedicargli una normale attenzione.

Rifiutare un simile procedere lanciando pomodori e fischiando, o più semplicemente lasciando ammuffire la "partitura" in cantina, sarebbe un atteggiamento comprensibile.

Condividere un tal procedere vestendosi da farfalle invece che in frac, oppure prorompendo in scena con un tosaerba da 300cc, sarebbe, parimenti, un atteggiamento comprensibile (poiché rappresenterebbe un'irrazionale coerenza verso l'irrazionalità di partenza).

Rapportarsi invece ad un tal procedere come se si stesse predisponendo l'esecuzione della BWV 244 ...coerente non è. Significa accettare acriticamente su sé il ridicolo che John Cage ha predisposto.

Poi, riguardo all'intera sua Opera, sono d'accordo con te che non possa assolutamente venir intesa monoliticamente. Le tue precisazioni, in questo senso, sono molto utili oltre che pertinenti, e relativizzano la mia troppo generica affermazione com'è giusto che sia. La brevitas mi aveva imposto di condensare in una singola frase ad effetto le troppe e troppo complicate cose da illustrare.



-  Circa la rottura di Cage col passato cultural-musicale

Occhio, qui cambiamo registro. Il sistema di riferimento è ora l'intero excursus filosofico prodotto dall'occidente negli utimi tre millenni!  Ti risponderò - e didascalicamente - in una prossima occasione.

Ciao,
Antares


Credo che tu abbia inteso male... le parti di contrabbasso sono scritte, semplicemente Enrico non può riportare in un post una notazione musicale... Dico giusto?
  
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Fede
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Re: Ryoanji
Reply #49 - 09.02.2008 at 20:53:32
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Antares wrote on 09.02.2008 at 18:11:57:
- Risposta a Fede


-  Circa la rottura di Cage col passato cultural-musicale

Caro Fede,
coma già ho detto, qui dobbiamo cambiare registro. Il sistema di riferimento, ora, è l'intero excursus filosofico prodotto dall'occidente negli utimi tre millenni. Sarò pertanto didascalico.

La questione è strutturale, non individuale. Non credo affatto che Cage fosse conscio del proprio necessario ruolo di destrutturatore. Nemmeno Schoenberg lo era. Nemmeno Warhol ed i Beatles. Nemmeno De Saint Simon, Leopardi, Nietzsche, Marx e Mao lo furono.

Soltanto una persona, al mondo, ha finora saputo - oltre che comprendere - divulgare la conoscenza di tale necessaria destrutturazione: il filosofo Emanuele Severino. A lui deve obbligatoriamente far riferimento ogni discussione che osi avventurarsi in tale omnicomprensivo registro.

L'inevitabile disconoscimento dell'antica, erronea, formulazione greca del concetto di verità, è il motivo di ogni dirompimento novecentesco. Le immani rovine (Cage fu un simbolico martello, nulla di più) fanno credere ai nostri contemporanei che nessuna verità sia possibile. Avverso questa cecità, io mi pongo. L'antica falsa verità è rovinosamente crollata, ma la verità ha appena iniziato il suo tragitto verso l'uomo.


Ciao,
Antares


Io invece dico che Cage era molto conscio del suo ruolo di destrutturatore, o meglio lo afferma lui molto spesso (sempre le stesse fonti citate).
Così come lo erano molti esponenti dell'avanguardia musicale novencentesca, che si poneva come punto chiave la decostruzione o la destrutturazione o perfino la distruzione, primo fra tutti il Boulez di "schoenberg è morto" (spero che riusciamo a capirci l'un altro senza fare troppa confuzione con i termini).
Già che insisti... gli esempi che tu porti non li vedo inoltre più pertinenti di chiunque nel corso di una storia dell'arte si sia posto come innovatore, ...cioè più della metà degli esponenti principali. Se dovessi cercare analogie con Cage, personalmente le andrei a pescare in Duchamp o in Joyce più che in Warhol o in Marinetti...

Perdona invece la mia ignoranza circa la filosofia di Severino, non avrei tempo di affrontarla al momento per poterne discutere adeguatamente e quindi mi taccio.

Non so se è il caso di attribuire all'estetica di cage, qualcosa di collegato a una presunta verità o a una presunta assenza di verità (plurale). (...non capisco esattamente cosa pensi che lui pensi, consiacmente o inconsciamente...)
Forse qua il discorso è effetivamente più ampio (e forse c'è già troppa carne al fuoco), e in ogni caso continuo a veder più a Cage come un caso a sè...

Ciao
Fede
  
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Ricky7524
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Re: Ryoanji
Reply #50 - 09.02.2008 at 20:59:03
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...non sono M.° (già specificato altrove, come il M.° Liuzzi può confermare)...

...però Dottore si, in Lettere e Filosofia, con una specializzazione in Musicologia, in particolare conseguita con una tesi sulla musica elettro-acustica - Musica e Scienza nella Composizione Elettroacustica -, quindi, magari, un pochettino me ne potrei anche intendere... 

In ogni caso, il mio voleva essere solo, possibilmente, con molta umiltà, un aiuto al M.° Francioni, di cui stimo moltissimo l'abilità esecutiva, nel trovare qualche possibile soluzione all' "enigma" Ryoanji, la cui unica soluzione sta nella personalità creativa di Cage, e non certo in Leopardi...

Mi dispiace l'astio nei miei confronti...

Valsecchi Riccardo
  
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Re: Ryoanji
Reply #51 - 09.02.2008 at 21:08:40
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Lo temevo. Bene, allora posponiamo tutto il discorso ad un'altra composizione, ad esempio quella per i radioricevitori da sintonizzarsi in scena (non so quale fosse il titolo di quell'opera, esattamente; forse "Music for radio"?).

La perfettissima rotazione di alcune rotelle di sintonia radiofonica conduce, in quel caso, ad un orripilante groviglio sonoro. Non so se vuoi concedermi l'aggettivo 'orripilante', comunque penso potresti concordare sulla provenienza totalmente casuale del risultato.

Al di là degli aspetti concernenti la provocazione, l'innovazione et cetera, dunque, io in simili procedimenti noto la mancanza del buon senso, come ho espresso supra, o se preferiamo.. la presenza del ridicolo.


Antares
  
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Re: Ryoanji
Reply #52 - 09.02.2008 at 21:18:04
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Stimatissimo Dottore,
parlare di astio nei suoi confronti non è rispondente al vero, molto semplicemente.
Le auguro, anzi, serenità (poiché io la reputo superiore a qualunque successo o guadagno).

Riguardo a tutto il resto, non intendo ribattere.



Di nuovo ossequiosamente, la saluto.

Mirko M. Galli
  
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Silvia_Bottesini
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Re: Ryoanji
Reply #53 - 09.02.2008 at 21:37:45
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grilloman...ia wrote on 07.02.2008 at 21:37:58:
Possiamo ora stendere un pietoso cagiano silenzio? 

  
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Re: Ryoanji
Reply #54 - 09.02.2008 at 21:42:07
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Fede wrote on 09.02.2008 at 20:53:32:


...mi taccio.

...forse c'è già troppa carne al fuoco...



Simpatico il "mi taccio".

Nessun "forse" (!), meglio raccogliere le idee che proseguire oltre, a questo punto. Meditiamoci su, con molta calma.




Ciao,
Ant
  
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Re: Ryoanji
Reply #55 - 09.02.2008 at 21:46:46
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Silvia_Bottesini wrote on 09.02.2008 at 21:37:45:


...un pietoso cagiano silenzio? 


Se voleva essere una battuta... anche di seconda mano, ci sta bene.


Antares
  
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Re: Ryoanji
Reply #56 - 09.02.2008 at 22:42:37
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Antares wrote on 09.02.2008 at 21:08:40:
Lo temevo. Bene, allora posponiamo tutto il discorso ad un'altra composizione, ad esempio quella per i radioricevitori da sintonizzarsi in scena (non so quale fosse il titolo di quell'opera, esattamente; forse "Music for radio"?).

La perfettissima rotazione di alcune rotelle di sintonia radiofonica conduce, in quel caso, ad un orripilante groviglio sonoro. Non so se vuoi concedermi l'aggettivo 'orripilante', comunque penso potresti concordare sulla provenienza totalmente casuale del risultato.

Al di là degli aspetti concernenti la provocazione, l'innovazione et cetera, dunque, io in simili procedimenti noto la mancanza del buon senso, come ho espresso supra, o se preferiamo.. la presenza del ridicolo.


Antares


Giusto; nulla di contrastante con ciò da me affermato (infatti come dicevo è un discorso molto valido per alcune composizioni).

Io non stenderei troppo pietosi veli, il problema è non perdersi in mille e creare confusione. L'oggetto di questo topic è Ryoanji, e penso in proposito siano state tirate fuori molte idee interessanti e stimolanti (e vi assicuro che è un piacere affrontare tematiche di questo genere). Il pietoso velo di silenzio verrà da sè, quando sarà il caso, come in tutte le discussioni di questo forum.
  
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Enrico Francioni
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Re: Ryoanji
Reply #57 - 10.02.2008 at 10:29:18
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Bene!

Rientro dopo una pausa di:

4'33"



Vedo che l'argomento sta appassionando molti...

Alcune cose:
 
Per la traduzione di Antares: 
l'ho iniziata a leggere più volte e più volte sono stato interrotto, in pratica l'ho letta a pezzi; mi sembra molto buona, m'aiuterà senz'altro. Quindi m'interessa e come! Rileggendola (in questo preciso momento) qualche modifica (per qualche termine e per qualche verbo cambiato di posto) però la farei..

;==================

Per la pagina di partitura che volevo allegare:
in uno dei miei post su Ryoanji avevo espresso la mia difficoltà ad allegare (magari solo) una pagina di partitura di Ryoanji in quanto senz'altro è coperta da uno stretto copyright che ne vieta la divulgazione on-line anche parziale... è questo forse che Antares (come faceva notare Fede, giusto Fede) aveva frainteso?

;==================

Per la letteratura che circola intorno all'argomento:
• credo che il testo 'Lettera a uno sconosciuto' lo acquisterò senz'altro, mi sembra davvero molto interessante;
• sono molto curioso di poter sbirciare almeno qualche pagina del testo di Giampiero Cane, che si citava sopra (Valsecchi).


;==================

Per la messa in esecuzione del pezzo:
• ho acquistato (ieri) anche la parte della percussione obbligata (Edition Peters), insieme al Solo di cb del Concerto per pianoforte (di Cage naturalmente);

;==================

...chiedo:
secondo voi tutti, in quale rapporto sta (metricamente, dal punto di vista cioè del solfeggio) la parte della percussione obbligata con le (4) parti di cb ?
O se volete come si sovrappone temporalmente la percussione nei giardini di suoni?
Anche su ciò Cage è stato (giustamente) molto vago, no?

A presto (4'33" ca.)

ef
 
  
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Antares
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Re: Ryoanji
Reply #58 - 22.02.2008 at 10:10:47
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Heri dicebamus... che le misure della Percussione paiono essere di  12 / 13 / 14 / 15  quarti, il che è molto interessante.

Il Rioanji, difatti, è un tempio il cui giardino contiene 15 pietre. Non tutte però sono visibili: a seconda della prospettiva se ne possono vedere un numero variabile; al masimo 14. Ne può vedere 15 solamente la persona che raggiunge il satori (l'illuminazione trascendentale).

L'arcano è presto spiegato: durante il satori la coscienza esce dal corpo in linea azimutale, ed ha così modo di osservare dall'alto.

Ora, le misure di 15 quarti, forse, sottintendono un collegamento con quell'esperienza? Conoscendo un poco le metodologie di Cage temo che egli abbia prodotto delle relazioni solo vagamente logiche tra la musica, il Rioanji, ed il satori, e che pertanto... tentarne  una lettura completamente razionale sia quantomai forzato.

Tener presenti le sopra eposte considerazioni, però, può sicuramente illuminare meglio (non in senso trascendentale) l'ambito ispirativo del Maestro.



Un saluto ai bentornati,

Antares   (Ares' ant)
  
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Enrico Francioni
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Re: Ryoanji
Reply #59 - 22.02.2008 at 14:15:18
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Ben ritrovati e ritornati sul forum !
Un saluto al nuovo Moderatore!


Ora ho anche la parte completa della percussione obbligata (acquistata da Edition Peters, insieme alla parte del Solo - del cb - del concerto per piano) e, dopo un bel colloquio musical-elettronico col mio Maestro, sono finalmente in grado di avere un quadro completo che sicuramente mi aiuta a(d) (re)-interpretare il lavoro: Ryoanji, appunto.


Molto interessante la considerazione filosofica di Antares, ne terrò senz'altro conto nelle realizzazioni !

Il piccolo allestimento è iniziato con la campionatura di un suono di percussione e la messa in essere (nel tempo) attraverso la score di csound, seguendo alla lettera la distribuzione temporale della parte della percussione obbligata.

Credo di usare anche dei vocalizzi (un ad libitum indicato in paritura da Cage) sottoposti a vari trattamenti di sintesi (non so bene quale fonte-vocale usare, avete delle idee?); il tutto ovviamente (agitare bene, bene) in sottofondo ai fatidici 4 cbb (di cui 3 registrati): una miscela esplosiva...

bye!

ef

ps
...Fede batti un colpo se ci sei !


  
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