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Very Hot Topic (More than 25 Replies) Ryoanji (Read 85068 times)
Enrico Francioni
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"L'arte inizia dove la
natura cessa d'agire..."

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Ryoanji
25.01.2008 at 21:27:47
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Ciao a tutti.

Qualcuno del forum potrebbe darmi indicazioni, suggerimenti, spunti, o idee, per una "messa in esecuzione" di una possibile versione di Ryoanji di Cage (ovviamente in versione con contrabbasso e... non so... cos'altro che si sovrapponga... ad esempio altri contrabbassi preregistrati, o live electronics...).

Ecco le note introduttive che ho preso dalla parte:

;=================

J.CAGE - RYOANJI 
per contrabbasso

INGLESE

Each two pages are a "garden" of sounds. The glissandi are to be played smoothly and as much as is 
possible like sound events in nature rather than sounds in music. The dynamics, not given, are to be
soft rather than loud, as a rule, a rule that has exceptions.

The pieces are for bass solo ________ , with vocalise ad libitum (straight differentiated lines, see below,
above the staff) and prerecorded parts. These latter are ...., __ __, and _._. Each part is to have
its own sound system.

The score is a "still" photograph of mobile circumstances. That is, where there are two or more parts
active at the same time their relationship in time need not be exactly the one delineated. Each part
should be played or recorded independently of the others but within the same total length of time and
following the general outlines of proportional notation.

The piece for instrumental ensemble or percussion begins and ends a performance, in each case with
about two measures. It continues during silences of any length between bass pieces.



;===================


ed ora una brutta traduzione in

ITALIANO

Ogni due pagine costituiscono un "giardino" di suoni. I glissandi devono essere suonati "smoothly" e tanto quanto è possibile come gli eventi sonori nella
natura piuttosto che i suoni nella musica. Le dinamiche, non date, debbono essere morbide piuttosto che forte, di regola, una regola che ha delle
eccezioni. 

I pezzi per contrabbasso solo sono ________, con vocalizzo ad libitum (le linee diritte differenziate, vede di sotto, al di sopra di il personale) e
le parti registrate. Queste ultime sono ...., __ __, e _. _. Ogni parte deve avere il suo proprio impianto per la riproduzione del suono. 

La partitura è una "still" una fotografia di circostanze mobili. Cioè, dove ci sono due o più parti attive allo stesso tempo il loro rapporto non deve
essere in tempo esattamente l'un delineato. Ogni parte dovrebbe essere suonata o dovrebbe essere registrata indipendentemente degli altri ma entro la
stessi durata ed entro il seguito totali i profili generali di notazione proporzionale. 

Il pezzo per l'insieme strumentale o la percussione inizia e finisce una prestazione, in ogni caso con di due misure. Continua durante i silenzi
di qualunque lunghezza tra i pezzi di basso.



Bye!

ef

  
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vitoliuzzi
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Re: Ryoanji
Reply #1 - 26.01.2008 at 11:15:30
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Enrico,
non mi sembra una cosa da poco!
Io mi ritiro nel mio pensatoio!!!

Vito

p.s.: dimenticavo ... ma io non ho la parte  Undecided Non è che Cage ha composto qualcosa di etremamente "silenzioso"? 

p.p.s.: http://www.columbia.edu/itc/ealac/V3613/ryoanji/ryoanji.htm
Enrico ma si tratta di questo giardino giapponese ? Scusa la mia ignoranza, ma avevo bisogno di capirci qualcosa. Ora sembra chiaro ... beh non tanto  Embarrassed
  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: Ryoanji
Reply #2 - 27.01.2008 at 08:48:37
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JOHN CAGE

  
vito liuzzi
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vitoliuzzi
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Re: Ryoanji
Reply #3 - 27.01.2008 at 08:55:31
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http://www.mediatheque.ircam.fr/cgi-bin-loris/bibrebond.pl?titl=1&loc=1&dspshape...

Forse tutti i suoi lavori sono indicati qui.

Scusa Enrico, so di essere Off Topic, ma almeno documentiamo la grandezza di un uomo che ha determinato la morte e la nascita di un nuovo linguaggio sonoro.
Credo che forse sul Forum del maestro Bocini dovresti poter trovare qualche risposta alle tue domande.
Non so!!

Ti saluto

Vito
  
vito liuzzi
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Enrico Francioni
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"L'arte inizia dove la
natura cessa d'agire..."

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Re: Ryoanji
Reply #4 - 27.01.2008 at 11:38:30
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Ciao Vito.

Credo che... si, nella nota introduttiva che avevo riportato sopra (e che appare nella parte Edition Peters N.66986c) cia sia un comunque un riferimento indiretto al giardino giapponese Ryoanji - riferimento che tu hai documentato.

Stefano Scodanibbio mi ha comunque detto che lui il brano lo esegue in questo modo (mi permetto di riportare la sua mail, non me ne vorrà spero...):

Ryoanji è per 4 parti di contrabbasso, una dal vivo e le altre 3 registrate. Non c'è materiale informatico. Ognuno deve farsi il proprio nastro. Basta seguire le istruzioni. Se ha pazienza entro l'anno dovrebbe uscire la mia nuova versione per la casa MODE in un cd tutto dedicato a Cage.
cordialità

A suo dire, la sua versione è ricavata seguendo scrupolosamente le note introduttive di Cage.

Ciò che cercavo invece di capire personalmente-curiosamente, è se fosse stato possibile invece (leggendo tra le righe della nota introduttiva di Cage) realizzarne una versione per cb dal vivo e... qualcos'altro (registrato ma anche non registrato... o che interagisse con il live).

Non sono stato chiaro ? 
Il brano era stato dedicato da Cage alla Leandre nel marzo del 1984 (New York).

Infine, in merito al Forum di Bocini che tu citi, posso sapere a quale forum ti riferisci ? Quello della NBB Records forse ?

Attendo comunque altre idee e suggerimenti.

Ciao.

ef

  
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vitoliuzzi
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Re: Ryoanji
Reply #5 - 27.01.2008 at 12:05:27
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Parlando del Forum di Bocini ovviamente parlo della Nbbrecords (lui ha fondato tutto!!).

Essendo frequentato da classicisti puri e dintorni, forse qualche cosa potrebbe uscire.
Anche se qui si può trovare il Grillo che magari qualche idea ce l' ha, se ha voglia di scrivere.
E' già un onore averlo ... però poi !!

Buona ricerca Enrico.

Vito
  
vito liuzzi
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Fede
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Re: Ryoanji
Reply #6 - 28.01.2008 at 16:36:29
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http://www.stefanoscodanibbio.com/contributions.htm

Cliccando sulla prima contribution, c'è un'intervista a cage che riguarda proprio l'esecuzione di Scodanibbio di Ryoanji. Ho anche sentito  dal vivo una sua esecuzione qualche mese fa a milano.
La versione di leandre l'ho invece in cd.

Amo Cage, ma questo non è un pezzo che sinceramente mi fa impazzire. Consulto un paio di libri e ti rispondo meglio e volentieri (giacchè amo cage e questo è uno dei pochi pezzi, se non l'unico dedicato a un contrabbasso)

A presto (dammi due o tre giorni)
Fede
  
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vitoliuzzi
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Re: Ryoanji
Reply #7 - 28.01.2008 at 16:47:51
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Fede,
sarebbe questa la pagina da cui si possono carpire delle indicazioni.

No. He didn't bother with that. That was something that Joelle could do, and so she wanted me to do both. But Joelle doesn't play the double bass as beautifully as Scodanibbio. And neither does Frances-Marie Uitti. In fact I haven't heard better double bass playing than Scodanibbio's. I was just amazed! And I think everyone who heard him was amazed. Many musicians, faced with the freedom that my notation provides, or directions provide, take – well, as Paul Zukofsky says in the notes (for MOMA Summergardenprogram) – where I give them a little freedom, they take more, and so on, until the piece is quite out of reach my original work. And this is certainly the case with many musicians, so that instead of making a solo, and making three recordings of it, which is part of my directions (for Ryoanji ), they choose three other musicians with different instruments and make a kind of chamber ensemble, which is not what I had in mind. What I had in mind was a person becoming four people, hmm? and then playing in this complicated way, one over the other. And Scodanibbio actually did that. He criticizes himself – the way he does it - and each year improves his tapes that he plays with, so he doesn't think of his work as being finished. He's always carrying it further. He's really extraordinary. I think. So, I've decided to write a microtonal piece for him, using ( pointing to notes with arrows ) this kind of notation. To write three such pieces for him, which he will again play with themselves. So that he would be surrounded by, say – there would be two double basses standing on either side of him, while he would be playing the middle one. And they would all be heard together… from three loudspeakers. I think it would be marvellous if the loudspeakers were not greatly amplified, so that the instrument he played wouldn't have to be amplified at all. Or maybe, I don't know yet, maybe just enough amplification to the ones beside him, so that you hear the three as being together. I'm actually thinking of the experience of one of Feldman's pieces.- 

......

JC : Yes, the people who have played Ryoanji and who have taken liberties – substituted other instruments and so on – don't do as well as Scodanibbio did. His performance was absolutely magic,….

…..

JC : Yes, and they do that, different people. The best, as I say, the best I've heard is Scodanibbio doing the bass version, without voice 

BRAVO!

Vi
  
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"L'arte inizia dove la
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Re: Ryoanji
Reply #8 - 28.01.2008 at 16:49:54
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OK Fede,

intanto grazie per le informazioni, attendo con curiosità le news su Ryoanji.

bye.
ef
  
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Enrico Francioni
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"L'arte inizia dove la
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Re: Ryoanji
Reply #9 - 28.01.2008 at 16:54:33
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Fede wrote on 28.01.2008 at 16:36:29:
http://www.stefanoscodanibbio.com/contributions.htm

Cliccando sulla prima contribution, c'è un'intervista a cage che riguarda proprio l'esecuzione di Scodanibbio di Ryoanji. Ho anche sentito  dal vivo una sua esecuzione qualche mese fa a milano.
La versione di leandre l'ho invece in cd.

Amo Cage, ma questo non è un pezzo che sinceramente mi fa impazzire. Consulto un paio di libri e ti rispondo meglio e volentieri (giacchè amo cage e questo è uno dei pochi pezzi, se non l'unico dedicato a un contrabbasso)

A presto (dammi due o tre giorni)
Fede


...dimenticavo, posso sapere a quale etichetta appartiene il CD della Leandre ?
E' reperibile...?

grazie, 
ef
  
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Re: Ryoanji
Reply #10 - 28.01.2008 at 17:24:28
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http://www.amazon.ca/Cage-Ryoanji-Wonderful-Eighteen-Springs/dp/B000003VRD

Enrico,
prova qua. E' sicuramente reperibile. Peccato che il Sample sia molto ma molto circoscritto.

Ciao

Vito
  
vito liuzzi
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Re: Ryoanji
Reply #11 - 30.01.2008 at 10:47:31
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Il cd di Leandre è proprio quello, datato 1996, Audivis Montaigne.

Gli altri brani di Cage sono trascriziioni di brani originariamente per voce e pianoforte chiuso e 59" 1/2 per strumento ad arco generico, più un pezzo di Leandre per "banda magnetica" (così sta scritto) che richiama alcuni luoghi sonori cageani, dal pinao preparato, a un certo tipo di ripetitività, a suoni da toypiano e tintinii...

La versioni di Ryoanjii di leandre sfrutta anche la voce preregistrata e gli strati sfruttano la stereofonia. La percussione è data da tamburo turco, "cimbaletto" cinese, e altri metallofoni indeterminati. Durata 25 minuti circa.

Scodanibbio dal vivo così come ti ha descritto. Il percussionista con due o tre percussioni orientali, con un suono comunque tendente al sordo e secco (mi sembra di ricordare), base con contrabbassi e vai di karaoke: gli strati di glissandi si miscelano e spesso la percussione ne determina l'inizio o la fine di una sezione.

Rypanjii è il nome di quel giardino di Kyoto citato (1490 ca.), costituito da 15 pietre disposte asimettricamente sulla sabbia.
Il brano non è così distante da altri ambienti cageani: la ricerca di un suono continuo, non regolare nel tempo, casualità, suono della natura...
Non so se il concetto di interazione nel senso di interplay o live electronics, sia contemplabile, ma credo invece che si possa pensare a una versione di Roanjii con più strumentisti e non necessariamente contrabbassisti; se non erro una delle prime pubblicazioni di questo brano è per "qualsiasi combinazione di voce, flauto, oboe, trombone e contrabbasso con obbligato di percussioni" (1983-85).

Oppure un'idea potrebbe essere quella di preregistrare i tre cb e disporli su diversi tre altoparlanti e il contrabbasso dal vivo nell'angolo sprovvisto di altoparlante, e la percussione al centro. Forse è un'idea un po' stockhauseniana... mah

Non mi è chiara una cosa: hai descritto tutta la partitura completa? E la parte di percussioni come è segnata?

Ciao
federico
  
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Enrico Francioni
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"L'arte inizia dove la
natura cessa d'agire..."

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Re: Ryoanji
Reply #12 - 30.01.2008 at 17:39:41
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Federico ha scritto:

Il cd di Leandre è proprio quello, datato 1996, Audivis Montaigne. 
 
Gli altri brani di Cage sono trascriziioni di brani originariamente per voce e pianoforte chiuso e 59" 1/2 per strumento ad arco generico, più un pezzo di Leandre per "banda magnetica" (così sta scritto) che richiama alcuni luoghi sonori cageani, dal pinao preparato, a un certo tipo di ripetitività, a suoni da toypiano e tintinii... 
 
La versioni di Ryoanjii di leandre sfrutta anche la voce preregistrata e gli strati sfruttano la stereofonia. La percussione è data da tamburo turco, "cimbaletto" cinese, e altri metallofoni indeterminati. Durata 25 minuti circa. 
 
Scodanibbio dal vivo così come ti ha descritto. Il percussionista con due o tre percussioni orientali, con un suono comunque tendente al sordo e secco (mi sembra di ricordare), base con contrabbassi e vai di karaoke: gli strati di glissandi si miscelano e spesso la percussione ne determina l'inizio o la fine di una sezione. 
 
Rypanjii è il nome di quel giardino di Kyoto citato (1490 ca.), costituito da 15 pietre disposte asimettricamente sulla sabbia. 
Il brano non è così distante da altri ambienti cageani: la ricerca di un suono continuo, non regolare nel tempo, casualità, suono della natura... 
Non so se il concetto di interazione nel senso di interplay o live electronics, sia contemplabile, ma credo invece che si possa pensare a una versione di Roanjii con più strumentisti e non necessariamente contrabbassisti; se non erro una delle prime pubblicazioni di questo brano è per "qualsiasi combinazione di voce, flauto, oboe, trombone e contrabbasso con obbligato di percussioni" (1983-85). 
 
Oppure un'idea potrebbe essere quella di preregistrare i tre cb e disporli su diversi tre altoparlanti e il contrabbasso dal vivo nell'angolo sprovvisto di altoparlante, e la percussione al centro. Forse è un'idea un po' stockhauseniana... mah 
 
Non mi è chiara una cosa: hai descritto tutta la partitura completa? E la parte di percussioni come è segnata? 
 
Ciao 
federico

;================



Ciao Federico,

grazie per le indicazioni, direi come minimo, preziose.
Il cd della Leandre lo ordinerò immediatamente...

Per quanto riguarda "le versioni" di Ryoanji, dimenticai di scrivere che nella copertina della partitura (Edition Peters - cit.) appare anche il seguente sottotitolo:

"with percussion or orchestra obbligato and ad libitum with other pieces of the same title".

L'idea che mi suggerisci (sfruttando la quadrifonia, dunque) si riallaccia alla letteratura "elettroacustica" che ha per tema la spazializzazione, ma anche ad altri miei ultimi lavori e rivisitazioni (come Aria su FontanaMix ed altri brani per pianoforte di Cowell) in cui sfrutto ad esempio la quadrifonia, ma anche il movimento del suono (move) il quale attraversa lo spazio acustico con varie geometrie... 
Credo però che il problema da risolvere sia sempre lo stesso: un uso delle tecniche di spazializzazione (così come molte altre tecniche informatiche) fine a se stesso, per far bella l'aria, oggi non serve più... (di esempi ne potrei fare a decine) è molto più interessante e creativo invece piegare le tecniche alla funzionalità del pezzo, ad un'idea di comunicazione attiva... 

Non sarebbe neppure sbagliato mettere in atto ad esempio tecniche di spazializzazione Ambisoniche. 
Per gli addetti ai lavori sarebbe consigliabile visitare il sito: http://www.sonicarchitecture.de/it/home.html (per avere un'idea di quel che si può fare con la spazializzazione del suono).


Per le percussioni invece ci si può riferire alla nota introduttiva di Cage che alla fine - ripeto - recita:
"The piece for instrumental ensemble or percussion begins and ends a performance, in each case with 
about two measures. It continues during silences of any length between bass pieces.".


Che ne dici?
A presto.

ef

  
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Fede
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Re: Ryoanji
Reply #13 - 31.01.2008 at 11:08:45
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per ciò che riguarda il cd della leandre, comunico per pura cronaca, che, per quanto originale nel suo essere un cd contrabbassistico, non è uno dei miei cd preferiti...

Per la spazialità, entro in campi che ben conosci meglio di me (bello quel sito di sonic architecture, mi vengono molte domande, alle quali non ho intenzione di cercare una risposta nell'immediato); quello a cui pensavo era appunto la creazione di un giardino sonoro che avvolgesse il pubblico utente, per trasformare il giardino simbolico e etereo in luogo, concepibile appunto spazialmente (l'idea di "avvolgimento" l'ho sentita per la prima volta da stockhausen, autodefinitosi padre della musica spaziale, per i suoi ultimi e recenti concerti di musica elettronica). Non so quanto possa essere attinente, nel rispetto cioè della parte, ma penso che, visto il pezzo, la quadrifonia non sarebbe solo un mero effetto fine a se stesso, ma una prospettiva più ampia di concepire "il giardino".

Sull'idea di comunicazione attiva o interazione fra gli eventi, penso che bisogna tenere conto del senso di accettazione degli eventi sonori in sè, che pervade molte delle opere di cage. Cerco di spiegarmi meglio... se si "eccede in comunicazione" non si rischia di corrompere l'evento sonoro, caratterizzandolo con ciò che noi vorremmo che fosse?
(Ti prego di non fraintendermi, sono molto lontano dal voler insegnare o polemizzare con altri che hanno molta più esperienza di me, scrivo una serie di pensieri e riflessioni, spinto dal piacere del confronto e della discussione.)

Forse sono seghe mentali, ma credo che uno dei noccioli fondamentali della musica di cage si proprio lì: a metà tra il significato e il non significato di ciò che risuona, tra ciò che si vuol comunicare e ciò che non si vuol comunicare.

O forse in questo caso il contrabbasso (o i contrabbassi) è un solista sopra una base immutabile in movimento?

Per l'obbligato di percussione non mi è tanto chiaro il significato di "performance": si intende con questa parole delle sezioni scritte in partitura. Nell'esecuzioni che ho sentito il suono di percussione, sempre uguale (come pietre?), continua per tutta la composizione, in maniera percettibilmente irregolare, nei silenzi (molti) e tra i glissandi, ogni tanto corrisponde a un inizio o a una fine sezione. Si parla di due misure, la scrittura dei glissandi suppongo sia scritta tradizionalmente in durate fra loro proporzionali, con movimenti di rallentandi e accellerandi...
Bisogna fare riferimento necessariamente all'obbligato di Ryoanjii per percussioni solo?


Ti riporto alcune citazioni di Cage su Roanji, spero ti siano utili:

"ora sto scrivendo alcuni song con lo stesso titolo, Ryoanji, e credo di dover essereio a renderli diversi... (...) la nuova versione, diversamente da quelle precedenti si stava avvicinando all'idea di drone." (1983)(con drone cage intende un "suono continuo", tipo un bordone...)
"Se ascoltiamo i suoni che ci circondano, indipendentemente dal luogo in cui ci troviamo, riusciamo ad apprezzarli solo ascoltandoli con quella stessa disposizione di apertura, e così faremo attenzione a ciò che accade piuttosto che fissarci su ciò che dovrebbe accadere. Ho appena terminato un pezzo per orchestra intitolato Ryoanji, che è il nome di un giardino di Kyoto, ma il pezzo che lo precede e che è simile, è scritto per un solo percussionista. Realizzando il pezzo per l'orchestra ci saranno 20 strumenti ma nessuno viene specificato. Tutti gli strumenti suonerannolo stesso ritmo, e tutti gli strumenti potranno produrre qualsiasi suono (...). Una volta che ha deciso quale suono produrre, dovrà ripetere sempre lo stesso suono per tutta l'esecuzione, esattamente come se si trattase di un percussionista con un singolo strumento a disposizione. (1984)
"sto scrivendo alcuni poezzi che hanno lo stesso titolo, Roanji, (...) e si avvicinano molto a questa idea di suono continuo tranne per il fatto che non è esattamente un drone, perchè si tratta di musica metrica per percussioni" (1983)
"In questo gruppo di pezzi, Roanji, quello per solisto non quello per orchetra o percussioni, sto esploarndo dei glissando al''interno di un'estensione molto limitata (...) ciò che sto cercando di individuare con ciascuno strumento è quella parte della sua estensione in grado di generare un glissando molto dolce" (1984)

Tratti da "John Cage - lettera a uno sconosciuto"

Ciao
fede
  
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Re: Ryoanji
Reply #14 - 31.01.2008 at 15:26:23
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Federico ha scritto:
Re: Ryoanji
Risposta #13 - Oggi alle 12:08:45   

per ciò che riguarda il cd della leandre, comunico per pura cronaca, che, per quanto originale nel suo essere un cd contrabbassistico, non è uno dei miei cd preferiti... 

HO TROVATO SU iTUNES ALTRE DUE VERSIONI DIGITALI ...DIREI DISCRETE, CHE HO ACQUISTATO SUBITO: 
1. UNA DI SCODANIBBIO (LIVE) E 
2. UNA DI ULRICH KRIEGER (al sax) - TUTTE E DUE + PERCUSSIONI. INTERESSANTI ! 

INVECE NON RIESCO AD ACQUISTARE QUELLA DELLA LEANDRE DI CUI M'HAI PARLATO SOPRA (MA SU AMAZON.COM SECONDO VOI IL CD E' IN VENDITA ?).


 
Per la spazialità, entro in campi che ben conosci meglio di me (bello quel sito di sonic architecture, mi vengono molte domande, alle quali non ho intenzione di cercare una risposta nell'immediato); quello a cui pensavo era appunto la creazione di un giardino sonoro che avvolgesse il pubblico utente, per trasformare il giardino simbolico e etereo in luogo, concepibile appunto spazialmente (l'idea di "avvolgimento" l'ho sentita per la prima volta da stockhausen, autodefinitosi padre della musica spaziale, per i suoi ultimi e recenti concerti di musica elettronica). Non so quanto possa essere attinente, nel rispetto cioè della parte, ma penso che, visto il pezzo, la quadrifonia non sarebbe solo un mero effetto fine a se stesso, ma una prospettiva più ampia di concepire "il giardino". 

CREDO CHE OGGI COME OGGI IL DISCORSO DELLA FILOLOGIA APPLICATO ALLA MUSICA ELETTROACUSTICA (SEPPUR PER UN ARCO DI TEMPO CHE VA DAI PRIMI DECENNI DEL 900 AD OGGI) SIA VERAMENTE DISCUTIBILE, QUASI FASTIDIOSO; PENSO CHE CAGE STESSO AVREBBE APPREZZATO UN INTERVENTO CREATIVO SULL'INTERPRETAZIONE - RE-INTERPRETAZIONE - (PERCHE' E' DI CIO' CHE SI TRATTA IN DEFINITIVA) DEI SUOI LAVORI ANCHE PER QUANTO RIGUARDA LA RE-DEFINIZIONE DELLO SPAZIO ACUSTICO. NON CREDI ?
 


Sull'idea di comunicazione attiva o interazione fra gli eventi, penso che bisogna tenere conto del senso di accettazione degli eventi sonori in sè, che pervade molte delle opere di cage. Cerco di spiegarmi meglio... se si "eccede in comunicazione" non si rischia di corrompere l'evento sonoro, caratterizzandolo con ciò che noi vorremmo che fosse? 
(Ti prego di non fraintendermi, sono molto lontano dal voler insegnare o polemizzare con altri che hanno molta più esperienza di me, scrivo una serie di pensieri e riflessioni, spinto dal piacere del confronto e della discussione.) 
 
Forse sono seghe mentali, ma credo che uno dei noccioli fondamentali della musica di cage si proprio lì: a metà tra il significato e il non significato di ciò che risuona, tra ciò che si vuol comunicare e ciò che non si vuol comunicare. 
 
O forse in questo caso il contrabbasso (o i contrabbassi) è un solista sopra una base immutabile in movimento? 

NON CAPISCO COSA VUOI DIRE.



 
Per l'obbligato di percussione non mi è tanto chiaro il significato di "performance": si intende con questa parole delle sezioni scritte in partitura. Nell'esecuzioni che ho sentito il suono di percussione, sempre uguale (come pietre?), continua per tutta la composizione, in maniera percettibilmente irregolare, nei silenzi (molti) e tra i glissandi, ogni tanto corrisponde a un inizio o a una fine sezione. Si parla di due misure, la scrittura dei glissandi suppongo sia scritta tradizionalmente in durate fra loro proporzionali, con movimenti di rallentandi e accellerandi... 
Bisogna fare riferimento necessariamente all'obbligato di Ryoanjii per percussioni solo? 

QUINDI, TU DICI, SI TRATTA DI UN'ALTRA PARTE STAMPATA, DA PETERS... ?

 
Ti riporto alcune citazioni di Cage su Roanji, spero ti siano utili: 
 
"ora sto scrivendo alcuni song con lo stesso titolo, Ryoanji, e credo di dover essereio a renderli diversi... (...) la nuova versione, diversamente da quelle precedenti si stava avvicinando all'idea di drone." (1983)(con drone cage intende un "suono continuo", tipo un bordone...) 
"Se ascoltiamo i suoni che ci circondano, indipendentemente dal luogo in cui ci troviamo, riusciamo ad apprezzarli solo ascoltandoli con quella stessa disposizione di apertura, e così faremo attenzione a ciò che accade piuttosto che fissarci su ciò che dovrebbe accadere. Ho appena terminato un pezzo per orchestra intitolato Ryoanji, che è il nome di un giardino di Kyoto, ma il pezzo che lo precede e che è simile, è scritto per un solo percussionista. Realizzando il pezzo per l'orchestra ci saranno 20 strumenti ma nessuno viene specificato. Tutti gli strumenti suonerannolo stesso ritmo, e tutti gli strumenti potranno produrre qualsiasi suono (...). Una volta che ha deciso quale suono produrre, dovrà ripetere sempre lo stesso suono per tutta l'esecuzione, esattamente come se si trattase di un percussionista con un singolo strumento a disposizione. (1984) 
"sto scrivendo alcuni poezzi che hanno lo stesso titolo, Roanji, (...) e si avvicinano molto a questa idea di suono continuo tranne per il fatto che non è esattamente un drone, perchè si tratta di musica metrica per percussioni" (1983) 
"In questo gruppo di pezzi, Roanji, quello per solisto non quello per orchetra o percussioni, sto esploarndo dei glissando al''interno di un'estensione molto limitata (...) ciò che sto cercando di individuare con ciascuno strumento è quella parte della sua estensione in grado di generare un glissando molto dolce" (1984) 
 
Tratti da "John Cage - lettera a uno sconosciuto" 

INTERESSANTI !!! NE CONOSCI LE FONTI ? ciao e
  
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Reply #15 - 31.01.2008 at 17:10:12
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Re: Ryoanji
Reply #16 - 31.01.2008 at 20:36:23
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Per quello che la riguarda la filologia, nel senso che scrivi, sono assolutamente d'accordo, ma (ricollegandomi a quello che ho scritto dopo) penso sempre debba essere valorizzato e non frainteso il significato della musica (...mi rendo conto che un'affermazione fin troppo ovvia); e l'idea che mi son fatto io (...per carità discutibilissima, son qui apposta) di Ryoanji, è fortemente legata all'accettazione dei suoni come eventi sonori, come cose che semplicemente accadono (è un discorso che spesso ritorna nei suoi scritti dopo il 1970), e in questo senso può spesso risultare "ingombrante" una eccessiva "interpretazione" del materiale. Forse non sto dicendo nulla di contrastante con ciò che hai in testa, ma il termine "comunicazione attiva" mi ha un po' spiazzato, visto che Cage ricerca più spesso una passività dell'esecutore.

ll dubbio mi viene però, se non si possa distinguere, la parte di percussioni (la prima e originaria versione di Ryoanji), da ciò che lui stesso chiama solista e che si muove sopra di essa, e che possa quindi questo essere molto libero, anche nell'interpretare.
Forse è un po' kitsch, ma forse nel giardino, la percussione sta alle pietre come il solista (il contrab) agli eventi atmosferici... mah. è un'ipotesi credibile? che pensi?

Da ciò che ho riportato da Cage, e dalla dicitura che tu riporti (with percussion or orchestra obbligato), mi viene da pensare che ci sia una parte scritta dettagliatamente, musica metrica, da rispettare. Se non è riportata nella tua parte, allora è da aggiungere.
Non so se Peters, ma posso controllare sullo stesso testo citato.

"John Cage. Lettera a uno sconosciuto" a cura di Kostellanetz.
Un libro straordinario che consiglio a tutti; una raccolta di interviste a cage. Non l'ho ora sottomano, ma per ogni citazione ti posso riportare la fonte primaria. Domani magari completo questa carenza.

Passo la palla. Spero che questo scambio di idee possa esserti utile... semmai verrò a suonarti le percussioni Wink

Ciao
Federico

P.S.: per il cd della Leandre io sono a tua disposizione, ben lieto di fartelo conoscere... ti scrivo un messaggio privato in proposito

Per Vito: io non mi stupisco tanto... nel sito che hai indicato, la mediateca dell'Ircam non ci sono tutti i lavori di Cage, ne ha fatti molti di più...
  
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Fede
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Re: Ryoanji
Reply #17 - 31.01.2008 at 20:46:53
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Sto rileggendo anche ciò che cage dice di Ryoanji, riportato dal sito di Scodanibbio (e da vito su questo forum), forse lì è già scritto tutto, ma non capisco alcune frasi (ho un inglese piuttosto vacillante...).

Vabe' per oggi mi arrendo e mi fermo qua.
saluti
  
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Enrico Francioni
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Re: Ryoanji
Reply #18 - 01.02.2008 at 17:58:17
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Federico ha scritto:

Re: Ryoanji
Risposta #16 - Ieri alle 21:36:23   

Per quello che la riguarda la filologia, nel senso che scrivi, sono assolutamente d'accordo, ma (ricollegandomi a quello che ho scritto dopo) penso sempre debba essere valorizzato e non frainteso il significato della musica (...mi rendo conto che un'affermazione fin troppo ovvia); e l'idea che mi son fatto io (...per carità discutibilissima, son qui apposta) di Ryoanji, è fortemente legata all'accettazione dei suoni come eventi sonori, come cose che semplicemente accadono (è un discorso che spesso ritorna nei suoi scritti dopo il 1970), e in questo senso può spesso risultare "ingombrante" una eccessiva "interpretazione" del materiale. Forse non sto dicendo nulla di contrastante con ciò che hai in testa, ma il termine "comunicazione attiva" mi ha un po' spiazzato, visto che Cage ricerca più spesso una passività dell'esecutore.


IN PARTE, ...concordo... mi riservo di scrivere qualcosa di più approfondito.

 
ll dubbio mi viene però, se non si possa distinguere, la parte di percussioni (la prima e originaria versione di Ryoanji), da ciò che lui stesso chiama solista e che si muove sopra di essa, e che possa quindi questo essere molto libero, anche nell'interpretare. 
Forse è un po' kitsch, ma forse nel giardino, la percussione sta alle pietre come il solista (il contrab) agli eventi atmosferici... mah. è un'ipotesi credibile? che pensi? 
 
Da ciò che ho riportato da Cage, e dalla dicitura che tu riporti (with percussion or orchestra obbligato), mi viene da pensare che ci sia una parte scritta dettagliatamente, musica metrica, da rispettare. Se non è riportata nella tua parte, allora è da aggiungere. 
Non so se Peters, ma posso controllare sullo stesso testo citato. 

INFATTI:
se vai alla pagina: http://www.sheetmusicplus.com/store/smp_inside.html?item=1047915&cart=2011250482...
potrai vedere un estratto della parte delle percussioni obbligate.

 
"John Cage. Lettera a uno sconosciuto" a cura di Kostellanetz. 
Un libro straordinario che consiglio a tutti; una raccolta di interviste a cage. Non l'ho ora sottomano, ma per ogni citazione ti posso riportare la fonte primaria. Domani magari completo questa carenza. 
 
Passo la palla. Spero che questo scambio di idee possa esserti utile... semmai verrò a suonarti le percussioni


CERTO!
...se poi non vuoi viaggiare, potremmo sfruttare il quarto canale (ad es. nella spazializzazione quadrifonica, ma come si diceva sopra le idee ora non mancano) per inserirvi la percussione da te preregistrata in un soundfile, che poi appunto si unirà ai 3 cbb (anch'essi preregistrati), no ?

Ciao 
Federico 

BYE!
ef

 
P.S.: per il cd della Leandre io sono a tua disposizione, ben lieto di fartelo conoscere... ti scrivo un messaggio privato in proposito 

ANCH'IO TI HO INVIATO UN MESS. PRIVATO.
A presto 
ef
  
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Re: Ryoanji
Reply #19 - 04.02.2008 at 12:51:46
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< toc - toc - toc >
Scusate se m'intrometto ma, dovendomi recare al mare di Napoli nei prossimi giorni, potrei sapere se la parola (eufemismo) Ryoanji ha un significato o e' una balla? E dove dovrei buttarla qualora non avesse senso ?
Grazie
Fernando

P. S.
Nel bagagliaio della mia Ford, ultimo modello vedasi pubblicita', c'e' un grande capiente bustone dove puo' entrare di tutto, indifferentemente. 

Boogieman, aiutoooo!, potrebbe andare, eventualmente, al posto di guida ? Io Le sarei accanto, per indicarle la via. Grazie. 
(No spolvero, ma cerco solo di aiutare Vito a uscire dalla penaombra)
  
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