Egregio Maestro (pabbass), Niente di personale. Ammiro la Sua arte che cela con discrezione il concetto di anima. Una foto di troppo mi ha consentito l’iperbole sonora, estrapolando dalla Sua citazione. Non me ne voglia. Mentre Lei inviava il Suo Post io completavo la mia nuova composizione, per le/la Pasqua a venire. Testo per il programma di sala: Fernando Grilllo – « Le Globe Crucifère, à travers la croix » (La Desolata, 2008) Pour chœur de bas et sopranos, avec les voyelles des notes musicales « à bouche fermée ». Prima esecuzione assoluta. Commento: “Il monaco benedettino Guido Monaco (XI secolo) derivò i nomi delle note musicali in italiano (do, re, mi, fa, sol, la, si ) dalle sillabe iniziali dei versi di un antico canto, in latino, rivolto a San Giovanni:
Ut queant Laxis resonare fibris Mira gestorum Famuli tuorum Solve polluti
Labii reatum
Sancte Johannes.
Tradotto in italiano, significa:
Affinché i tuoi servi
a gola spiegata
possano della tua vita
esaltare i fasti
togli dalle loro labbra ogni impurità
o San Giovanni. La ut iniziale fu successivamente modificata in do. La didascalia per i cantori è: Eseguire, attraverso la solmisazione cantata “a bocca chiusa”, le vocali delle note musicali: dO rE mI fA sO lA sI, del monaco benedettino Guido d'Arezzo”.
Fernando Grillo Buon lavoro, anche a Lei! Suo, m° Fernando Grillo
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