Normal Topic Tecnica: rafforzamento del mignolo (Read 3677 times)
vitoliuzzi
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Tecnica: rafforzamento del mignolo
27.03.2008 at 06:36:19
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Tecnica: esercizio di rafforzamento del mignolo



Avevo scritto per i miei allievi qualcosa di simile per poter rafforzare il mignolo. Poichè sapete che considero il Forum come una specie di giornale on-line, mi piace mettere a disposizione la mia esperienza per coloro che sono interessati e niente più.

Come potete vedere, trattasi di un esercizio di per sè molto semplice, anche guardandolo a prima vista ed i cui risultati si apprezzano solo nel tempo. Premetto che il libro del Petracchi contiene esercizi di tecnica impareggiabili e che di per sè aiutano a rinforzare il mignolo, uno delle dita più a rischio. In questo caso, però, si è voluto proprio "isolare" il mignoletto per fare in modo che esso abbia, in posizione, una sua autonomia rispetto alle altre dita.

Tale esercizio può essere eseguito sia con l' arco che con il pizzicato, ma consiglio di non abusarne perchè potrebbe sovraffaticare la mano con spiacevoli conseguenze. Anche qui parliamo di "tecnica pura". I risultati che si hanno nel tempo sono impressionanti, specie quando si deve lavorare in posizione allargata (penso ad un Dittersdorf) ed il mignolo comincia a diventare essenziale per una tecnica salda e consistente.

Io, personalmente, lo utilizzo alla fine dei miei studi proprio per non affatticare la mano in fase iniziale ed a freddo, cosa che potrebbe ingenerare dei rischi per la sinistra che è meglio scongiurare.

Di qui un' altra osservazione. E cioè il consiglio di iniziare sempre con la tecnica molto semplice e solo a mano calda sfruttare gli esercizi di più ostici.

Un giorno spero anche di parlare anche di un ipotetico "piano di studio" giornaliero che è si molto soggettivo, ma che mi è stato richiesto in seguito a MP o mail private che ricevo. Il pagamento delle lezioni va al patron Bonacchi Wink!

Non dimentichiamo sempre lo stretchin' di ogni singolo dito per mantenerne l' agilità, specie dopo esercizi "spaccamano" come questi. 
Ve ne solo molti che si possono fare, semplici ma efficaci. Spesso però li si sottovaluta, quando invece fanno la differenza. Non sarebbe comprensibile lo stretchin' che gli atleti eseguono prima e dopo l' esercizio. Se riesco a scattarmi qualche foto parleremo di questo aspetto che considero importante, come l' uso delle molle da palestra. Qualcuno sorriderà ed è giusto che sia così. Ma il rafforzamento della destra e della mano sinistra, abbinato ad esercizi saggi di allungamento, permettono di mantenere agilità e prontezza in ogni situazione, allontanando ogni problema di "infortunii" sul lavoro.

Ritorno un attimo all' esercizio in questione che dovreste vedere sopra. Naturalmente nella discesa sulla corda, il primo e terzo dito rimangono in posizione al loro posto e ben saldi, mentre il mignolo lavora "autonomamente". E' questo l' aspetto più importante, altrimenti se spostiamo ogni volta la mano in prima corda, ci aiutiamo a livello di digitazione pressoria con le altre dita e l' esercizio non ha più senso.

Suggerisco inoltre, se si lavora con l' arco, di sciogliere le note inizialmente. La legatura infatti è un "optional" che si può adoperare anche legando le note a due. Infine, anche se ci sarebbe da dire molto, conviene eseguire l' esercizio anche a duine, terzine, quartine di semicrome e puntate. L' esercizio verrà reso più piacevole, cosa che non è, ma oltre a rinforzare la sinistra obbligando il mignolo ad abituarsi alle situazioni più disparate, si rafforza anche la propria tenuta dei differenti colpi d' arco.

I più ardimentosi, dopo un certo periodo, potranno eseguire anche l' esercizio "a bicordi", un pò come si fa con le quinte del Petracchi. Solo che questa situazione è ancora più complessa poichè il mignolo deve lavorare proprio da solo e senza l' aiuto di altre dita.

Concludo. Il rafforzamento del mignolo, unito all' appoggio del dito anulare, permette anche di sviluppare un miglior vibrato, o quanto meno di variegarlo nelle sue diverse tipologie, tenendo conto che l' oscillazione vibratoria non deve seguire sempre una certa velocità ma potrà produrre un' onda più larga o più stretta a seconda del tipo di effetto che vogliamo ottenere o del genere di musica che stiamo suonando.

Spero di aver risposto a chi mi aveva chiesto di affrontare questo argomento, specificando sempre di farsi consigliare dal proprio maestro. Ognuno ha una visione propria della tecnica contrabbassistica e quindi deve essere rispettato il volere del docente, che magari potrebbe trovare improprio od inutile l' utilizzo di tale tecnica.

Vito liuzzi
  

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vitoliuzzi
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Re: Tecnica: rafforzamento del mignolo
Reply #1 - 27.03.2008 at 06:43:14
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Come al solito dimentico sempre qualcosa.
Si dovrebbe cominciare l' esercizio sia come esseo è stato scritto ma anche rendendolo più arduo. Infatti possiamo isolare il mignolo sulla II corda suonando sempre, ma cominciando con la-sol#-la-fa(II).

Infine, sempre per i più virtuosi, non è il mio caso, si dovrebbe eseguire l' esercizio anche trasportando il tutto sulle altre corde. La cosa che veramente mi preme dire e di non esagerare; se si è stanchi fermarsi assolutamente e non andare oltre. Tuttavia i benefici anche a livello di intonazione sono notevoli.

Ciao
  

vito liuzzi
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Re: Tecnica: rafforzamento del mignolo
Reply #2 - 27.03.2008 at 23:24:40
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complimenti vito !!! veramente molto utile .
  
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vitoliuzzi
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Re: Tecnica: rafforzamento del mignolo
Reply #3 - 28.03.2008 at 05:03:29
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Grazie Ile, troppo gentile.
Ma ce ne sono di cose da dire ancora Wink!

Vito
  

vito liuzzi
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