Caro Mr.,
stiamo veramente scendendo nei gironi danteschi

!
Ma non hai torto! E' una domanda che, sentendo anche il parere degli altri, dovrebbe giungere a conclusioni diverse o disparate.
All' inizio, come mi sembra nel tuo caso, c'è effettivamente questo timore che è però immotivato. Il tuo insegnante dovrebbe consigliarti per il meglio ma effettivamente le teorie sono molteplici.
Ti faccio un esempio. Io suono con un arco in fibra di carbonio e mi posso permettere di tirare i crini più del solito tanto l' arco, sotto la loro tensione, non si sfibra. Ma lascio sempre un margine di flessibilità al crine altrimenti ho notato che mi balza male.
Non ti conviene tirarli troppo se hai un arco in legno, rischio sfibramento eccessivo e una dura dell' arco che qualcuno definisce minore. Inizialmente, però, potresti tenerli un pò più tesi, se questo ti dà garanzie che tu non vada a toccare le altre corde. Vedrai, e ricordati le mie parole, che quando avrai più dimestichezza con l' arco tu stesso troverai una sorta di soluzione di "compromesso" in modo tale da poter suonare tutti o la maggior parte dei colpi d' arco.
Perchè è questo il problema primario, ma molto soggettivo.
Altro esempio. Edgar Meyer preferisce tenere i crini del suo archetto ben tirati probabilmente perchè così si sente più a suo agio nel tipo di musica che predilige. Altri contrabbassisti, o archi in genere, prediligono averli molto "molli" perchè amano sentire che sotto il peso delle dita i crini scendano su e risalgano.
Quindi, secondo me, non vi è una soluzione valida per tutti gli archi e definitiva. Dipenderà dal TUO personale approccio con lo studio dell' arco ed alla fine comprenderai che un' eccessiva tensione, oltre ad i rischi di cui si parlava, potrebbe nuocere nell' esecuzione di colpi d' arco che al contrario hanno bisogno anche della naturale flessione del crine!
Non è una cosa ovvia, credimi. All' inizio i miei allievi cercano consigli sotto questo punto di vista e magari propongo io una personale tiratura dei crini. Il problema è che ci sono alcuni che pensano che quella sia ottimale e per mesi non si permettono di girare la vite in un senso o nell' altro .

Ma con l' esperienza ognuno soggettivizza quello che è un discorso assolutamente personale.
Io ti consiglierei di tirare i crini in modo tale che dando il massimo della pressione con le dita, vadano a toccare la bacchetta. E' una soluzione di compromesso che potrebbe andarti bene. Uso il condizionale visto che in questo caso mi sembra molto appropriato.
Sono curioso di sentire gli altri.
Vito
p.s.: mi è capitato di notare che molti jazzisti, ma sarà un caso, che hanno cominciato a studiare cone me, avevano i crini molto tesi. Successivamente si sono accorti che specie per il classico è una soluzione poco redditizia ... però !!!!