vitoliuzzi wrote on 21.04.2008 at 10:09:38:
Caro Enrico,
il primo concetto sulle corde era evidentemente uno scherzo innocuo, ma con un fondo di verità. Se tutti suonassero con le corde in budello l' effetto sarebbe degno di nota. Del resto non ti preoccupare dei due corni così come scritti da Ditters. All' epoca avevano una minore potenza timbrica e il raddoppio era una prassi molto comune anche in formazioni rimaneggiate. E poi in quei tempi il contrabbasso si sentiva ancora meno e quindi le indicazioni del nostro Ditters sono ineccepibili. Tutto qua!
OT ... ma non troppo!
Per il secondo aspetto vedo che non trovo risposta: quando fu composto il concerto in questione? E' probaile nel 1767 o questa data è sbagliata?? Grazie per l' aiuto.
Vito
La data esatta non l'ho ancora trovata (dicevo tra il 1760 ed il 1770... no?), ma da questo documento di Lo Gatto si può andare ancora più vicini alla risposta:
[cito]
"Il Basso Viennese nel 1700
L’impiego del contrabbasso nella musica della seconda metà del ‘700 austriaca, ha una dimensione unica rispetto al panorama europeo contemporaneo, per virtuosismo e un nuovo ruolo di assoluto protagonismo.
Si pensi alla difficoltà tecnica di molti passaggi delle sinfonie di Haydn o Mozart, o ai “a solo” delle sinfonie 6,7,8 e 31 di Haydn, o all’impiego del basso nelle serenate di Mozart. E soprattutto alla letteratura solistica e cameristica dedicata a questo strumento da parte di compositori come Hoffmaister, Vanhal, Dittersdorf e lo stesso Mozart.; letteratura considerevole e che si può paragonare solo alle opere di Bottesini e Dragonetti nel secolo successivo.
La ragione sta nel fatto che si sviluppò una scuola di altissimo valore che vide i suoi massimi risultati nelle figure di Mattias Sperger (1750-1812) e Friedrich Pischelberger (1747-1813), entrambi figure di spicco del panorama musicale viennese.
Il primo, prolifico compositore oltre che solista, ebbe un ruolo chiave per gli studiosi moderni, perché trascrisse un gran numero di concerti per contrabbasso scritti dai suoi contemporanei, e in molti casi le sue copie dei concerti sono le uniche arrivateci.
I primi concerti per contrabbasso risalgono al 1760 ad opera di Carl Ditters von Dittersdorf (1739-1799) e furono scritti per Pischelberger, contrabbassista presso la Cappella Episcopale di Grosswardein, il cui direttore era Dittersdorf stesso.
Pischelberger, famosissimo a Vienna, fu anche il primo esecutore il 12 luglio 1791 dell’aria “Per questa bella mano” scritta da Mozart per il basso F.X.Gerl (primo Sarastro della storia), originale per basso,contrabbasso obbligato e orchestra. E’ questa una delle composizioni più originali di Mozart per l’idea delle “nozze” di due voci profonde, unite nel cantare una dichiarazione d’amore.
La particolarità di queste composizioni è che furono scritte non per il contrabbasso così come modernamente lo si concepisce, ma per uno strumento accordato per terze e quarte, con l’accordatura aperta in RE maggiore, chiamato appunto Basso Viennese o Terz Violon.
A quattro o cinque corde, in base a un uso prettamente solistico oppure orchestrale, il basso veniva intonato la, fa diesis, re, la basso, ed eventualmente fa bequadro.
Questo spiega la grande preferenza dei compositori per la tonalità di RE maggiore.
Eppure molte composizioni, come il concerto di Vanhal, o Hoffmeister, recano la dicitura “Concerto in MI Bemolle Maggiore”. Questo è dovuto al fatto che gli esecutori, per dare maggiore brillantezza allo strumento solevano innalzare l’accordatura di un semitono esatto, così che continuando essi a suonare in RE, l’orchestra accompagnava in Mi Bemolle.
Purtroppo quella dell’accordatura fu una delle ragioni per cui per quasi un secolo e mezzo questa letteratura assolutamente unica rimase nell’oblio, oltre probabilmente alla lacuna di esecutori in grado di interpretarla, e alle esigenze di suonare in sale da concerto sempre più grosse, in contrasto con il carattere intimista e cameristico di questa musica."
bye!
ef