Fede wrote on 15.06.2008 at 11:19:11:
Ciao a tutti!
Alcune piccole informazioni su Solo per poter anche meglio capire il lavoro di Enrico.
La versione originale del 1966 prevede oltre al solista 4 assistenti per l'apparecchiatura elettronica, tre di loro gestiscono e controllano un paio di potenziometri ciascuno e son dunque parte determinante del risultato musicale non solo in senso di aiuto tecnico, interagiscono infatti con il solista interpretando le dinamiche segnate nel form-schema, in relazione a ciò che esegue il solista (questo lo precisa il compositore stesso) e variano le porzioni di melodia che vengono registrate "perforandolo" (cioè togliendoli volume per qualche istante) a piacere (K.S. scrive il numero di perforazioni da eseguire e la zona temporale in cui farlo, all'interno della quale vi è la pura discrezione del tecnico). Con il computer negli anni successivi, i 4 assistenti sono potuti diventare uno, o, come nel caso di Enrico, nessuno oltre al solista che si programma col computer il lavoro degli assistenti virtuali, gestendolo in tempo reale (così mi ha confermato anche il maestro di musica elettronica del conservatorio della mia città). In alcune esecuzioni live il solista può anche suonare sopra una base già costruita e registrata (una sorta di karaoke), anche se questo tradisce parzialmente l'idea base di suonare insieme con ciò che si è appena suonato e con ciò che si sta per suonare, uno dei primi esempi di live-electronic (dico giusto Enrico?).
Per quel che mi riguarda, non avendo io compiuto studi di musica elettronica, ho avuto un approcio completamente diverso dal maestro Enrico nello studio di Solo. Non mi sono sbattuto per crearmi una programmazione al computer che rispondesse alle richieste di Stockhausen, ma ho cercato di focalizzare come doveva essere il risultato finale (ho fatto insomma una sorta di partitura mentale (e in parte scritta) dei vari strati sonori, perforazioni e altre interazioni elettroniche comprese, per poi rimettere insieme tutto a posteriori). Questo è stato il mio diagramma di flusso...
- traduzione e studio dell'introduzione
- ricerca di altri testi in proposito, studio generico sulla musica di Stockhausen, ricerca di registrazione di varie versioni di Solo, confronti, pareri. Obiettivo: capire il più possibile Solo
- Scelta della Version in relazione allo strumento contrabbasso e una serie di abbinamenti possibili tra pagine (facendo in modo che determinate pagine più facilmente contrabbassistiche potessero essere favorite nei tempi e negli incastri, ripsetto ad altre), scelta dei timbri dello strumento (tutti acustici)
- Scrittura a mano della mia versione per contrabbasso, rispettando i dettagli e le proporzioni delle parti originali (fotocopie ingrandite, carta da lucido per copiare i glissandi... ecc.)
- Perforazioni altre indicazioni sul feddback, scritte sulla parte
- Registrazione della parte solista; copia e incolla con ProTools per realizzare il feedback circuit, applicazione delle perforazioni e delle dinamiche e degli effetti (sempre solo di dinamica o di incastri tra i canali); correzione man mano della parte del solista per simulare una perfetta musica d'insieme tra il solista e il feedback (come se avessi suonato insomma sentendo gli strati), tra i vari Io, come scrive K.S.
Per scelta non ho utilizzato nessun effetto (phaser, chorus o modulatori vari...), se non ovviamente un po' di sano riverbero al solista che si sopiasse poi sul feedback. Mi piace poter valorizzare al meglio il suono dello strumento acustico e non inserire troppi "imput" nell'orecchio di chi ascolta.
Per il momento direi che è tutto... spero di poter sentir presto la versione di Enrico. ciao
Fede
Ciao.
In merito ad alcune informazioni date da Fede:
In alcune esecuzioni live il solista può anche suonare sopra una base già costruita e registrata (una sorta di karaoke), anche se questo tradisce parzialmente l'idea base di suonare insieme con ciò che si è appena suonato e con ciò che si sta per suonare, uno dei primi esempi di live-electronic (dico giusto Enrico?). si... questa tecnica l'ha applicata lo stesso Stockhausen nel CD in vendita presso il suo sito internet...
Un karaoke, in definitiva, che potrebbe diventare ovviamente anche un vero e proprio playback (come dice l'autore nell'Introduzione al lavoro) qualora venga inserito anche l' "in" del solista nel lavoro di montaggio in multitraccia. Totale: il solista in concerto potrebbe addirittura far finta di suonare... no?
Ma questo non mi era sembrato lo scopo e la filosofia del pezzo, invece interamente concepito sulle "linee di ritardo" (delay-line)! Ricordiamo anche altri lavori come Spiral...
Ecco perché la mia (e non solo la mia) scelta di optare per la soluzione di scrivermi (con Csound-MacCsound, ma si potrebbe fare anche ad es. con Max/msp, o con altri vari software) un algoritmo che simulasse tutto il lavoro (originariamente) svolto dai registratori (copia di testina) - analogico.
- Scrittura a mano della mia versione per contrabbasso, rispettando i dettagli e le proporzioni delle parti originali (fotocopie ingrandite, carta da lucido per copiare i glissandi... ecc.) Questo passaggio l'ho risolto con l'uso di Finale, anche se ho dovuto sempre fare i conti con l'Interpretation-Schema (ancora una volta dato dall'autore): per un totale di sei pagine (questo numero magico ricorre spesso: sei Form-schema, sei pagine, sei cicli...
[continua]