randoservice wrote on 05.12.2008 at 12:22:45:
Visto che è l' angolo del liutaio, salto di palo in frasca come argomento: riflettevo, su alcune parole sentite tempo fà da un liutaio, sull' effettiva realizzazione e firma dello strumento. Non riporto tutto il discorso, però dalla mia riflessione ad alta voce capirete subito. Non trovo nulla di male o sbagliato se un Maestro Liutaio incarichi qualche suo apprendista a sgrossare o smussare parti dello strumento in costruzione, basta che la rifinitura finale e il set-up sia il Suo!!! O secondo voi cambia????
Ciao
Giann
Non per mettere il mio nasone in ogni dove tanto e caro ad un famoso membro della lista, secondo me ho notato che questo tipo di situazione descritta da Giannantonio sia ormai oggi diventata la regola, cioè quella di farsi aiutare o da apprendisti, o da una semplice manovalanza esperta come quella che riguarda il mio liutaio, oppure da personale già molto preparato che, per un motivo o per un altro, si trova nelle condizioni di dover lavorare in una certa situazione di subordinazione lavorativa, nell' attesa di mettersi magari in proprio.
Poi ci sono anche realtà di chi preferisce lavorare da solo, per tanti motivi ma che non inficiano il lavoro di coloro i quali sono supportati da altri "tecnici del mestiere". Un esempio Gian che potrebbe calzare bene è questo. Ascolta. Nei tempi bui durantei quali facevo pratica in un noto studio legale della mia cittadina, eravamo noi praticanti-avvocati a mettere sù una causa od un ricorso. Si facevano studi sulla giurisprudenza di merito, su eventuali sentenze della Cassazione e via discorrendo. Ma alla fine, l' atto prima di essere depositato in cancellaria, anche denunce penali, doveva passare al vaglio del Avvocato che ci ospitava. Egli poteva stracciare tutto, dirti che avevi fatto un buon lavoro, rettificare alcune frasi o più sovente era lui stesso che apportava le mofiche finali prima che l' atto iniziasse il suo iter giudiziario.
Certo, si tratta anche di una situazione di deontologia professionale quella ad esempio di non mettere in giro archetti costruiti di sana pianta da un apprendista con la firma del "principale", e farsi pagare l'arco una cifra che magari va ben al di sopra di quelle che sono le sue reali qualità. Anche perchè alcuni danni sono irreparabili e se non c'è un minimo di etica professionale quel prodotto verrà sempre messo sul mercato come un abito di Versace, ma su cui lo stilista non ci ha messo neanche un punto incrociato.
Certo se ci fosse la Paola che è estremamente preparata in questo settore magari avremmo avuto delle delucidazioni maggiori.
Se poi qualche nostro maestro liutaio volesse dire la sua opinione, sarebbe molto importante per il forum.
In uno strumento ad arco, ad esempio, sarebbe grave sbagliare gli spessori in un certo punto. Simil' discorso per un archetto. Il riccio è la firma di "bellezza", di estetica dello strumento. Un piano armonico dove si è andati al di sotto del minimo consentito non mi pare, da ignorante della materia, che sia più riparabile.
Ma alla fin' della fiera non mi scandalizzerei se un collaboratore faccia il lavoro di sgrossamento per passare poi nelle mani del Capo lo strumento per le rifiniture sonoramente più importanti.
Termino. L' estetica è importante in qualsiasi settore. Ma a volte la "sostanza", la "materia" direbbe il Grillo prevale sul dato oggettivo finale. A volte? No, penso sempre! I liutai devono comprendere che al nostro strumento serve "potenza sonora", non tanto sulle frequenze basse ma sulle medie-acute. Già sono stati bravi nel ridimensionare uno strumento che doveva essere molto più grande del più mastodontico 4/4. Adesso dovrebbero lavorare anche sull' aspetto citato. Se devo spendere 12.ooo Euro per avere uno strumento bello, con una sonorità fine e raffinata ma che in un concerto si sente solo fino alla terza fila, preferisco il Cinesino che sta imparando molto bene il mestiere, tanto che molte fabbriche illustri vanno trasferendo le loro aziende nel lontano Oriente, per aumentare i ricavi, abbassare i costi e magari innalzare gli investimenti con l' utilizzo di materiali qualitativamente migliori. E cercare di superare una crisi che inflaziona troppo i mercati.