Hot Topic (More than 10 Replies) insegnanti a vienna (Read 9368 times)
randolf
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neprando

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insegnanti a vienna
25.10.2008 at 20:05:53
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ciao a tutti, dopo mesi di assenza eccomi per una domanda d'aiuto, rischio di potermi fare qualche giorno a vienna a gennaio, siccome studio con l'arco tedesco impugnatura streicher, la stessa che usano in wiener mi sembra, vorrei fare qualche lezione da qualcuno li, sapreste mettermi in contatto con qualcuno? grazie mille! simone
  

sull'intonazione dei bassi e sulla fedeltà delle donne nulla si puo' dire per certo...(toscanini, non sono esattamente così le parole ma vado a memoria...)
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Fernando Grillo
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Re: insegnanti a vienna
Reply #1 - 26.10.2008 at 12:41:42
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Simone,

Potrà rivolgersi, se lo vorrà, al mio amico Prof. Alfred Planyavsky presso „Das Wiener Kontrabassarchiv“ (The
Vienna Double Bass Archive). Potrà fare ugualmente il mio nome e porgergli i miei saluti; sono certo che verrà incontro alla Sua desiderata.

Mastro Grillo

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Io uso: solo l’arco, bene; il plettro meno bene di cui: così così gl’in giù, e modesti gl’in su, ma sono illuminato da lampi (non sono esattamente così le parole ma vado un poco a memoria...).
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A riprova dell’amicizia che mi lega ad Alfred ( ? ):
„Priester des Kontrabasses“. 
Das Wiener Kontrabassarchiv hatte gemeinsam mit der IGNM den italienischen
Kontrabassisten Fernando Grillo zu einer Veranstaltung eingeladen, für die der Begriff  „Konzert“ nicht reicht. Dem Musiker geht
der Ruf voraus, ein kompromissloser Individualist der Avantgarde zu sein, der
keiner Schule anzugehören wünscht. Er hat nicht nur den Namen eines Tenors – er sieht auch so aus. Kein Wunder also, daß er über den Rahmen des concertare hinaus, ohne
Begleiter, in die Bezirke kultischer
Selbstdarstellung vorstößt, wobei ihm das etwa gleich große Streichinstrument als das geeignetste Medium erscheint. Grillo strebt nach einer „Klangskulptur mit symbolischer Gestik“, und tatsächlich gelingen ihm, neben bereits Gehörtem und Gesehenem, durchaus eigenschöpferische Phasen von einprägsamer Wirkung.

Das hat mehrere Neutöner begeistert, die für ihn schreiben und ihn von einem Festspiel zum andern weiterreichen. Seit dem 1. Preis beim Gaudeamus-Wettbewerb 1975 reißt auch die Kette der Ehrungen nicht ab.
Auf dem Programm standen “Œuvre I-V“ von Grillo selbst, teilweise bereits im Druck
erschienen, sowie Xenakis' “Theraps“. Was man hörte, klang nicht immer nach Kontrabaß in der hergebrachten Vorstellung. Oder waren das jene Sphärenklänge, die, nach der Darstellung der Renaissancemeister von der heiligen Cäcilie aus dem Riesenkorpus der Erzgambe gezaubert worden waren? Jedenfalls verfolgte das in exklusiver Spärlichkeit
erschienene Publikum die kultische Handlung mit Aufmerksamkeit. Angefangen vom weihevollen Hereinschweben mit dem alten italienischen Instrument, während der rituellen Vorbereitung des Introitus, wobei Grillo auf einem farbenprächtigen Orientteppich Aufstellung nahm und, von Punktstrahlern erhellt, mit seinem Baß Zwiesprache hielt. Dem Stufengebet aus Doppelgriffen unter den Saiten und über dem Sattel angestrichen, folgten Kaskaden aus Flageolettglissandi, lange Passagen Tremolo “sul ponticello“ von erstaunlicher
Tiefenwirkung aus Ober- und Untertönen, die seit fünfhundert Jahren in diesem widerborstigen Rieseninstrument schlummerten. Höhepunkt dieser Choreographie der Opferung: der plötzlich und erschreckend eindringlich erfolgte Stoß zwischen die Rippen des anderen Ich (will sagen, das Hineinschnellen des Bogens zwischen Saiten und Griffbrett und die darauf folgenden Zuckungen des klirrend ausschwingenden Bogens). Schließlich bestattete dieser Priester des Kontrabasses sein alter ego, über dem er bereits kniete und dem er mit zwei Bögen zugleich die letzte Ölung. Mit der Beschwörungsgestik des Medizinmannes umstreichelte Grillo sein Kultobiekt, ließ klingen, was nicht klingen kann im großen Abgesang für F-Loch und Stachel. 
Ein ungewöhnlicher Abend von nachhaltiger Wirkung für alle, die bereit waren, Fernando Grillos Klangskulptur im Geiste mit ihm nachzuvollziehen. Von Alfred Planyavsky. Das Orchester.
  
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Fernando Grillo
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Re: insegnanti a vienna
Reply #2 - 26.10.2008 at 12:49:06
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… che tradotto in italico fiorentino, suona così:

“Il sacerdote del contrabbasso”.
Il „Wiener Kontrabassarchiv“ insieme all’IGNM aveva invitato il contrabbassista italiano Fernando Grillo ad una manifestazione che non è sufficiente chiamarla “concerto“. Il musicista è preceduto dalla sua fama di essere un individualista dell’avanguardia che non accetta compromessi, che non desidera appartenere a nessuna scuola. Non viene soltanto chiamato Tenors - ma ha anche l’aspetto di esserlo. Non c’è da meravigliarsi quindi che vada oltre il concertare per sconfinare, senza accompagnatore, nelle zone della rituale autorappresentazione, per la quale lo strumento a corde – all’incirca della stessa sua altezza – gli sembra essere il mezzo più appropriato. Grillo ambisce creare una “scultura sonora con gesti simbolici" – e, in effetti, oltre a riprodurre cose già sentite e già viste, riesce ad arrivare a fasi senz’altro di propria creazione e d’effetto suggestivo.
La qual cosa ha appassionato diversi “Neutöner“ che scrivono per lui e che lo rinviano da un festival all’altro. A partire dal primo premio ottenuto al concorso “Gaudeamus” del 1975 non si è mai interrotta la sua serie di premiazioni.
In programma vi erano “Œuvre I-V“ dello stesso Grillo, opera in parte già pubblicata, e “Theraps“ di Xenakis. Quello, che si è udito, non sempre sembrava essere musica per contrabbasso così come solitamente la s’immagina. O forse erano questi i suoni sferici, che – secondo una raffigurazione dei Maestri del Rinascimento di santa Cecilia – furono miracolosamente create dal corpo gigantesco dell’arcigamba? In ogni caso il pubblico, non numeroso ma elitario, ha seguito con attenzione l’atto rituale: a partire dall’entrata solenne e leggera, quasi svolazzante, con l’antico strumento italiano, durante la preparazione rituale dell’Introitus, nel corso della quale Grillo si è messo in posizione su un tappeto orientale dai colori sgargianti, dando vita, illuminato dalle luci degli spots, a un dialogo con il suo contrabbasso. All’Introito di doppie note, suonate sotto le corde e sopra il capotasto, seguivano delle cascate di suoni flautati, lunghi passaggi di tremolo sul ponticello con sorprendente effetto di profondità di suoni armonici superiori e inferiori, che da cinquecento anni dormivano lì, in quel gigantesco strumento tutt’altro che maneggevole. Il culmine di questa coreografia del sacrificio: il colpo, improvviso e terribilmente insistente, tra le costole dell’altro Io (ovvero, lo scatto rapido dell’archetto tra le corde e la tastiera e le successive convulsioni dello stesso che cessava di oscillare, stridendo). Questo sacerdote del contrabbasso, infine, celebrava il funerale del suo alter ego, sopra il quale si era già inginocchiato, dandogli contemporaneamente con due archetti l’estrema unzione. Con le gesta magiche dello sciamano, Grillo accarezzava il suo oggetto di culto, faceva suonare quello che non poteva suonare in questo grande commiato per fessure a “effe” e cordiera. Una serata insolita, d’effetto insistente, per tutti quelli che erano pronti a seguire mentalmente la scultura sonora di Fernando Grillo. Recensione di Alfred Planyavsky. Das Orchester.
  
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Fernando Grillo
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Re: insegnanti a vienna
Reply #3 - 26.10.2008 at 18:21:56
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OT
Nel secolo scorso Fernando Grillo fondò l’Orchestra di Contrabbassi e 7/12 Chitarre basse elettriche « ARC-EN-CIEL ». 
Chitarre variamente amplificate e “pizzicate” con il plettro e/o con le dita. Chitarristi bassi, tutti suoi allievi, fedelissimi.
A nulla valse il suo invito ai Bassi di chitarra elettrica: “State buoni, se potete!”.

Orchestra « ARC-EN-CIEL » 
Direttore: Fernando Grillo

Fernando Grillo - Arc-en-ciel (1987). Cliccare (volendo): DivShare File - Fernando Grillo - Arc-en-ciel _1987_ per .mp3
per l’Orchestra di contrabbassi « ARC-EN-CIEL » e 7 chitarre basse elettriche

Fernando Grillo - DUO (1988). Cliccare (volendo): DivShare File - Fernando Grillo - DUO _1988_ per l’Orch.mp3
per l’Orchestra « ARC-EN-CIEL »
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Io uso: solo l’arco, bene; il plettro ancor meglio e di cui: splendidi  gl’in giù, e superbi gl’in su e anche le 10 dita, e sono illuminato da lampi (non sono esattamente così le parole ma vado un poco a memoria...).
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randoservice
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Re: insegnanti a vienna
Reply #4 - 27.10.2008 at 22:40:25
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(bow)

  
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randoservice
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Re: insegnanti a vienna
Reply #5 - 27.10.2008 at 22:43:05
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Mannagia, .... le faccine solo quelle di default??? Maestro in paragone quelli di Heroes sono dilettanti!!!
Ossequi
Giann

  
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vitoliuzzi
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Re: insegnanti a vienna
Reply #6 - 28.10.2008 at 11:29:52
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Randolf,
controlla qui.

http://doublebassblog.org/2007/09/a-semester-abroad-eric-steffens-to-study-doubl...

Si tratta di un giovane insegnante che è stato allievo di Jason Heath.
Sembra che insegni in una high school. Potrebbe essere un contatto interessante, almeno all' inizio. 

Oppure:

http://www.niederhammer.com/e/

Non so se tenga corsi proprio a Vienna, credo di si ma sarebbe meglio chiedere a lui direttamente.
  

vito liuzzi
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Fernando Grillo
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Re: insegnanti a vienna
Reply #7 - 28.10.2008 at 16:10:46
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Bene. Il mio compito per ora si è esaurito, ed era quello di contribuire, tra gli altri, a stimolare il gran rientro.

Arrivederci, a presto.

F.G.
  
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randolf
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Re: insegnanti a vienna
Reply #8 - 01.11.2008 at 15:02:16
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grazie, speculero'! simone
  

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Boris
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Re: insegnanti a vienna
Reply #9 - 02.11.2008 at 19:58:00
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Se ti interessa ho un amico allievo di Streicher molto bravo e disponilbile; è italiano e vive a Vienna.
Il Planiawsky suggerito dal Grillo avrà almeno 90 anni.
Se ti interessa scrivimi in privato.
Ciao
  
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Fernando Grillo
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Re: insegnanti a vienna
Reply #10 - 04.11.2008 at 18:34:36
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Quale “buon cantore” io son, per questo l’ho suggerito; in 90 (dicasinovanta) anni si conosce un pochettino di più del mondo e dei suoi abitanti e si è risolto, forse, se è meglio suonare con l’impugnatura dell’arco: 
In Italia e In Francia: « alla francese » 
In Austria e in Germania: „alla tedesca“ 
In ………….. :: „ alla Grillo ».

Gli archi, così individuati, sono “speculari”, ma in modo tridimensionale ed ugualmente condizionati dalle varie destinazioni dei paesi d’origine; certo è che, solo prospetticamente, sono soggetti a diverse valutazioni … e gli anni passano.

Tutto questo in luogo di un giovincello alle prime armi.

100 anni ad Alfred!

G.F.

  
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Fernando Grillo
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Re: insegnanti a vienna
Reply #11 - 06.11.2008 at 11:34:20
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• Pietra su vienna

io mi riferivo solo alla veneranda età, che non è sinonimo di saggezza o stupidità, ma occasione di doveroso rispetto verso chi ha percorso e percorre un cammino nella nostra travagliata esistenza, seppur piacevole per diversi aspetti che non intendo descrivere QUI (con o senza la gratificante sposa milionaria).

non sono garante di alcuno, ma garantisco solo per me stesso

non “possiedo” amici, ma intrattengo rapporti amicali, e non mi servo di persone per gratificarmi; su quest’ultimo aspetto confido molto sulla mia pochezza

VIC mi piace

L’uomo è solo (la donna pure)

G.F.


OT
L’imperdibile Finale 2009!
L’imperdibile Finale 2009, che occhieggia ad intermittenza in alto a destra nella pagina d’apertura di questo forum (occhiolone ad Elindro, no al Patron Bonacchi)!. E se volete, in modo più approfondito, conoscere il sito di MUSICHERIE.COM, visitatelo e troverete formidabili occasioni per migliorare il vostro strumento ad arco, piccolo (violino) o grande (contrabbasso) medi viola e violoncello, che siano. 
Io l’ho fatto e devo dire che ne sono rimasto impressionato dalla mole di presenze di materiali ed argomenti … 
La "Vetrina" di Musicherie: 
                      
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Cercate una partitura al miglior prezzo? Volete un brano "introvabile"? Vi servono partitura e parti staccate di un concerto? Ve lo troviamo noi! MUSICHERIE.COM.

Quanto sopra è doverosamente riportato a conferma dell’alta professionalità e competenza espressa; puntualità nelle consegne e premura nel sostegno economico di questo mirabile forum, esercitata con encomiabile discrezione. Solo per quest’ultimo aspetto MUSICHERIE.COM merita almeno o al più. di essere visitato! 

Anch’io uso, per le mie prime ed ultime necessità, MUSICHERIE.COM, in fede. Firma: Fernando Grillo. 

Ritornando a Finale …. Ecco un minuscolo ingegnoso artificio della mia didattica:
Prendete un qualsivoglia studio del Billè (preferibilmente – NUOVO METODO PER CONTRABBASSO – Parte I – III Corso, e dopo averne approfondito le modalità tecnico-esecutive con il vostro Docente, trascrivete e trasponete, utilizzando due funzioni di Finale, lo studio in tutte le tonalità possibili (aggiungerei anche impossibili!); stampate e predisponetevi all’esecuzione di quel poderoso materiale … Rimarrete sorpresi di voi stessi, della vostra capacità di modulare quella modalità esecutiva in tutte le tonalità, appunto, intavolando variamente le altezze del suono, ma osservandone la prassi esecutiva prescelta. 
Similmente per tutti gli altri studi. 
Unica accortezza (non da poco) suggerita è quella di trasporre all’ottava "sotto" il passo o i passi (con sapienza per quanto riguarda l'ambito), che dovessero “sforare” troppo nel cosiddetto “capotasto”. 
Lasciamo l’uso smodato, dissennato e sfrenato di questo ambito dell’intavolatura strumentale e del conseguente abuso della spalla sinistra a sostegno dello strumento agli sciocchi vanagloriosi che perseverano nell’adattamento sul contrabbasso della sublime opera bachiana destinata al violoncello o alla viola pomposa da gamba (nella circostanza con minimo 5 corde). Se proprio volevasi avventurarsi in quel repertorio l’onestà intellettuale e culturale avrebbe dovuto consigliare altra accordatura ed eventuale aggiunta di un’altra corda. In aggiunta è da osservare il totale fraintendimento del concetto di "intavolatura" del periodo e stile barocco che si fondava sulla “comodità” nell’uso dell’articolazione delle altezze del suono giungendo, per l’appunto, ad aggiungere altre corde per evitare l’uso del capotasto. Giusto! Perché sforzarsi più di tanto? 
Duole notare che tale pratica aberrante di un repertorio ben altrimenti individuato su altri strumenti, è imposta quale “Pezzo d’Obbligo” in Concorsi etc.; a mio avviso questo costituisce discredito e non un “credito”. 

Dopo l'ingegnoso artificio da me suggerito, entrare nella Classe d’Esercitazioni Orchestrali del Conservatorio di Musica di Stato a pieno titolo, è un passo breve e ricco d’indubbi risultati positivi.

Tuttavia mi corre l’obbligo di ricordare che il secolo scorso, quando Finale non era ancora apparso sulla scena dei tipi editoriali, io usavo la matita e la gomma (sinonimi di sapienza e pentimento), così nessuno potrà pronunciare che sono un retrogrado che non apprezza la tecnologia; sì perché uno dei più alti compiti nel nostro esistente è togliere, o quanto meno diminuirne l’effetto devastante, dalla propria ed altrui bocca ogni impurità. 

Maestro Grillo

OT OT OT

… lunedì sono stato al conservatorio … all'ingresso ho visto ... e, dipoi, pure nelle scale che mi conducevano al II piano ...
Maledetto contrabbasso!” [Citazione da: Il maestro di cappella. Intermezzo giocoso per voce di basso-baritono di Domenico Cimarosa].

Come si vede non c’è bisogno di tornare al contrabbasso, perché ci siamo sempre!

  
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