Hot Topic (More than 10 Replies) Bottesini - elegia in re (Read 11905 times)
cflowers
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Bottesini - elegia in re
25.10.2008 at 22:30:46
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..o dovrei dire in do?? Huh ..mi spiego,qualcuno di voi sa dirmi se c'è un'edizione dell'elegia per accordatura da orchestra? Smiley
grazie!
  
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vitoliuzzi
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #1 - 26.10.2008 at 16:12:10
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Sinceramente non ne ho mai viste di edizioni per orchestra. Capita spesso che qualcuno la possa aver trascritta per motivi personali.
Magari usando una base midi ed un programma di editing musicale forse si dovrebbe riuscire facilmente ad abbassare di tono la parte pianistica.
Per curiosità ho provato con Finale ed effettivamente è semplicissimo, peccato che non riesco a trovare tra i miei Midi quello dell' Elegia. Ma c'è di sicuro.
Infatti nella lista c' era anche l' Elegia in Re che ora è diventata in Do.
  

vito liuzzi
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Fernando Grillo
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #2 - 26.10.2008 at 17:31:50
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Oppure potresti continuare a chiamarla in Re, per il rispetto dovuto all’autore, pur suonandotela in Do … tanto della minuscola differenza non se n’accorge nessuno, in concerto. Se poi, non si sà mai, dovessero accorgesene, puoi sempre giustificarlo, il Do, come un piccolo malore depressivo. Come escamotage non mi viene altro, per ora. Tranquillo, poi, che la mia personale versione, in Re e per contrabbasso solo, non se ne avrà a male (ma il pf. SÌ).
  
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cflowers
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #3 - 26.10.2008 at 18:18:01
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ok grazie!mi sa che continuerò per un pò la ricerca e nel frattempo vedrò di trasportarla con finale.tengo buono anche l'escamotage del M.o Grillo,non si sa mai...  Cool
  
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piermario
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #4 - 27.10.2008 at 14:11:03
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Puoi trovare la parte pianistica per l'accordatura d'orchestra dell'Elegia in Re sia sul Metodo di Bottesini sia, nel vol. 3 della "Yorke complete Bottesini" ed Yorke (naturalmente).
Questa Casa Editrice pubblica le parti pianistiche per l'accordatura orchestrale, quindi puoi trovare quasi tutta l'opera di Bottesini "un tono sotto".
Buono studio!

Piermario Murelli
  
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vitoliuzzi
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #5 - 27.10.2008 at 14:40:27
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piermario wrote on 27.10.2008 at 14:11:03:
Puoi trovare la parte pianistica per l'accordatura d'orchestra dell'Elegia in Re sia sul Metodo di Bottesini sia, nel vol. 3 della "Yorke complete Bottesini" ed Yorke (naturalmente).
Questa Casa Editrice pubblica le parti pianistiche per l'accordatura orchestrale, quindi puoi trovare quasi tutta l'opera di Bottesini "un tono sotto".
Buono studio!

Piermario Murelli


E' vero Piermario, mi era totalmente sfuggita. Sul mulo penso che si possano trovare i tre volumi per intero.
  

vito liuzzi
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Fernando Grillo
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #6 - 29.10.2008 at 16:26:21
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Per dirla tutta … io ero conoscenza dell’edizione del mio amico Rodney (Rodney Slatford, creatore della York Edition), che qui saluto, ma animato come sono attualmente da un spirito autarchico che mira a sostenere il prodotto italico nazionale, per quanto possibile, non l’avevo menzionata. Mentre va riconosciuta alla nostra Casa Editrice Ricordi, il merito di un’eccellente sostegno al nostro strumento (Bottesini, Billè ...). 
Per questo motivo, ugualmente, da diverso poco tempo non nomino più la mia “Suite I” (notare la malcelata ipocrisia), perché ora è il tempo di ritirare i remi in barca ed apprendere un’arte ed un mestiere, e perché no, pensando al suolo italico.
 
Ora l’argomento è di nuovo rimbalzato, inopinatamente, alla ribalta. Sì, perché nel secolo scorso si sollevò la questione (quella fu veramenteuna diatriba!) di ricondurre tutto il repertorio contrabbassistico all’accordatura d’orchestra, a grave danno, in particolare e a mio avviso, dell’immagine del nostro amato Giovanni Bottesini.

Tra le aberrazioni che accompagnano ciclicamente il nostro strumento, va menzionata anche quella, appunto, del secolo scorso, quando un intraprendente movimento di pseudo-cultori del contrabbasso mirava a ricondurre nell’alveo orchestrale il contrabbasso … come? Attraverso l’accordatura per l’orchestra: MI 1 – LA 1 – RE 2 – SOL 2.

Io che sono un bottesiniano convinto, non più né meno di Silvia, e che a quei tempi ero molto più belligerante di oggi (ma non è dovuto all’età, che non avanza) esternando le mie opinioni con estrema violenza, reagii … come? Tacendo! E nessuno potrà contraddirmi al riguardo, infatti, il pensieroGrillo non è mai stato conosciuto, ma sempre sottaciuto finanche quale persona fisica esistente (vedasi qualsivoglia blog/forum) se non quando, di mia libera scelta mi sono pronunciato, da una manciata di mesi, in Contrabbasso Italiano, attenendomi solo ed esclusivamente a questo forum per i miei commenti (voce fuori campo: Cosa abbiamo fatto di male?).

La “diatriba” investì anche la produzione delle materie prime: LE CORDE! 
I produttori delle stesse non videro di buon occhio un’operazione semi-culturale “in fieri” in quanto essa avrebbe comportato una drastica riduzione del prodotto manifatturiero e fors’anche della manodopera, con la perdita di posti di lavoro, per non parlare poi del danno economico in tutta la filiera, dal luogo di produzione (leggasi: TIR per le corde dei contrabbassi) sino a quelli della distribuzione (occhiolino a Elindro, no a Bonacchi), qualcosa di simile di quello che sta avvenendo oggi, ma per altre materie.
Per i fabbricanti di corde la denominazione “Doppio Basso” è molto più significativa e pregnante nel rispetto del piano economico, essa, infatti velatamente sottende un aspetto formidabile, quello di “Doppie Corde Basso + DO 1” a cui qualsivoglia diplomando in un Conservatorio di Stato dovrà assoggettarsi con duplice acquisto di corde (4 SOLO + 4 ORCHESTRA = 8 CORDE + DO 1 ad libitum). Una vera manna per i produttori di corde!. Purtroppo il solidale e parsimonioso Giannantonio poco o nulla potrà fare al riguardo. (io uso: accordatura “solista” e nella musica da camera abbasso le corde di un tono). 

Purtuttavia la York, visto che è stata nominata, perseverò nel travisamento delle reali intenzioni di Giovanni Bottesini a prodursi, egli stesso, con l’accordatura delle triplice corde: SI 1 – MI 2 – LA 2, che altro non era se non aver uno strumento agile e meno ingombrante (di corde) e, in definitiva, la sua propria « boîte à joujou ».

Prerogativa legittima, di un grande musicista che per primo si avventurò nelle regioni stratosferiche della corda vibrante, non per imitare il violino, come gli sciocchi credono, ma per dare, piuttosto, una visione del suono che prescinda dalla semplice azione strumentale.

La cosa che più avvilisce in quel temerario tentativo di pseudo-cultori (globalizzatori “ante litteram”!) e tra questi il mio amico Rodney, che qui saluto di nuovo, fu quella di ricondurre il repertorio contrabbassistico all’uso dell’accordatura orchestrale. Quale repertorio? Principalmente quello mirabilmente creato da Giovanni Bottesini, (e qui ci siamo), miseramente espresso, a mio modesto avviso, da Dragonetti, degno quello Dittersdorf, ancor più immeritatamente per Hindemith che manifestò invece gran rispetto per il contrabbasso, accollandosi di buon grado l’accordatura solista e producendo di converso una formidabile partitura “d’accompagnamento” per il pf. difficilmente trascrivibile anche con Finale 2009; preservando, in definitiva, l'opera da possibili tentativi di modificazione o stravolgimento, e … fuori del tempo con la mia Suite I (voce fuori campo: ci risiamo MaestroGrillo!) … se ho dimenticato qualcuno l’ho fatto volutamente.

Apprendiamo dal periodo barocco, dalle viole pompose da braccio e da gamba, sino a giungere al violone o arciviola contrabbassa, dove il numero delle corde e la loro accordatura dipendeva spesso dal “capriccio” dell’esecutore o dalla ”invenzione” del compositore! (e qui il nostro dinibass … “Re: Quali corde usi? Risposta #10 - 27.10.2008 alle 18:30:49
ma infatti sono convinto che il suono sia nella testa e nelle mani, più che nelle corde!” potrebbe aggiungere: “e dall’accordatura delle stesse! Qualora non lo facesse lui (ipotesi molto peregrina) lo farei io”.
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Fernando Grillo
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #7 - 29.10.2008 at 16:41:00
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A mio avviso, quella situazione incresciosa venne a configurarsi a motivo dei rapporti intercorsi tra Bottesini e Verdi (solista e compositore l’uno, compositore e pianista l’altro) e risalenti a due secoli fa e riferita alle opere Aida e Otello. Qui è bene ricordare che rispetto all'opera precedente, Aida (la cui prima esecuzione assoluta ebbe luogo al Cairo nel 1871 diretta da Giovanni Bottesini, e per tutto il ringraziamento Verdi gli pose la IV corda obbligata sullo strumento!), la rappresentazione di Otello avvenne dopo un lungo periodo di silenzio e di resipiscenza verdiana. 
L’anno 1871, infatti, fu cruciale per il compositore di Busseto: nel settembre completa Aida; s’incontra dipoi con Giovanni Bottesini iniziando una collaborazione, tutta a suo vantaggio, con il nostro amato musicista al fine di concordaree la prima rappresentazione al Cairo che avrà luogo il 24 dicembre, al Teatro dell’Opera di quella città. Verdi non si recò in Egitto ( ? ) per presenziare alla “Prima”. Il motivo di quest’assenza è da ricercare per me, in quel fatidico 19 novembre dove, nel Teatro Comunale di Bologna, assistette alla trionfale rappresentazione in Italia del Lohengrin di Wilhelm Richard Wagner, annotando le proprie, sconvolgenti, impressioni sulla partitura: “«Fredda la scena [...] l'insieme è noioso» ma dall'orchestra escono «suoni bellissimi»” In quel “bellissimi!” pronunciato, forse, a denti stretti gli appare, per la prima volta, lo spettro di Iago, con fazzoletto e da lì a Otello il passo fu breve e un nuovo afflato si riversò nel suo concepire il suono. Non più asservito a forme precostituite e chiuse, ma, piuttosto, assoggettato all’inevitabile fluire della materia sonora, come in Wagner, per l’appunto! (Postilla: Né gli sfuggì la presenza in orchestra di un contrabbasso a 5 corde!).
La prima esecuzione di Otello fu rappresentata alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887, dopo ben 16 anni di silenzio!!! Perché?  E, ancora, perché attese tanto …. Tutto a causa di quella maletetta IV Corda ai Contrabbassi! ! ! ! ( ? ). Non sono uno storico, ma ve lo dimostrerò, sempre che qualcuno ne sia interessato.

Il mio Maestro, Corrado Penta, genio assoluto di sapienza e creatività strumentale, si è procurato una strumento dove insistono, nell’armatura, 3 corde con l’accordatura cosidetta “solista”, strumento privo, altresì, della macchinetta del tiraggio del MI 1, annullando, di fatto, l’effetto del cosidetto (non da me) “spartiacque”. Unico strumento in suo possesso, a conferma, se ce ne fosse bisogno, del suo affetto smisurato per Bottesini, di cui è tra i massimi cultori e, aggiungerei, legittimo depositario.

A questo punto per compensare il danno all’immagine di Bottesini, nell’eventualità di una “elegia in do”, consiglio a Simone di rimuovere la IV corda dall’armatura dello strumento, a ricordo visuale del nostro amato Giovanni e privare, così, di un’ulteriore soddisfazione Giuseppe di Busseto. 
Ultimo escamotage suggerito al paziente Simone che ha posto la questione in termini semplici ed ingenui, come giustamente andava posta, ma che, non volendo, ha riaperto ferite non ancora rimarginate nei cuori contrabbassistici.

F:G.

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Apparentemente ho trascurato VIC, non menzionandolo, ma probabilmente si farà vivo cancellando questi miei posts.

  
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VIC
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #8 - 29.10.2008 at 21:39:50
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Fernando,

non credo che la moderazione abbia motivi per cancellare simili argomentazioni. 
Rispecchiano in parte la storia e in parte il tuo pensiero, si può condividere oppure no; l'importante è parlarne serenamente.

(1.) Colgo al volo l'occasione che mi è data per precisare che sono  censurabili i comportamenti scorretti, maleducati e insultanti, oltre che
la non osservanza delle regole del Forum; che altro non sono che un compendio di buona educazione.

Avevo scritto un pistolotto lungo due pagine, poi rileggengolo mi sono reso conto di quanto fosse prolisso e noioso anche se rivolto solo a dei liceali (inteso come collocazione di età anagrafica). I frequentatori di questo Forum sono persone mature, responsabili e corrette che non hanno alcuna necessità di raccomandazioni in quel senso.

Ho cancellato tutto mantenendo solo un paragrafo ad uso dei neofiti "I liceali appunto".

vic

  

La grandezza dell'uomo è inversamente proporzionale al suo voler apparire (anonimo)
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Fernando Grillo
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #9 - 29.10.2008 at 22:27:41
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Vittorio,

Peccato che non possiamo  (no “maiestastis”) leggere il tuo compendio “pistolotto lungo due pagine”!

Prometti di non cancellarti la prossima volta!

fernando

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"I liceali appunto" … Oddio! La scuola no questa sera!
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Antoine de Saint-Exupéry - Le Petit Prince … ove si tratta anche di come i bambini si interessino alle cose semplici (il fiore, i piccoli vulcani…) e le curino, mentre gli adulti sono solo interessati a sfruttarle o a possederle.
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vitoliuzzi
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #10 - 30.10.2008 at 09:05:58
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OT

Decisamente interessante la disamina fatta dal Maestro. E credo anche che la vena ironica che si evince dalla stessa lasci aperta la strada a quel dubbio amletico sul perchè venga richiesta l' accordatura d' orchestra durante le audizioni (per non parlare della quinta corda) quando solitamente i pezzi d' obbligo richiesti nella prima parte sono stati pubblicati con accordatura solo. Meglio mettere un Concerto di Capuzzi e magari anche una Sonta di Eccles (anche se trattasi di trascrizione od adattamento per contrabbasso) per la verifica del capotasto. Oppure 100 battute a scelta della Suite I .
  

vito liuzzi
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Fernando Grillo
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #11 - 30.10.2008 at 11:02:31
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Bravo! Maestro vito.

Hai colto nel segno! come sempre …

Desumere le conseguenze dai miei brevi cenni, è atto di consapevolezza e d’umanità.

Di questo, infatti, si tratta … non è accettabile che lo studioso, il cultore del suono, l’artista e in definitiva il musicista sia divenuto mero appannaggio dell’orchestra, sottoposto a miserandi esami attitudinali impedendogli di proporsi alla valutazione come più gli aggrada e considerato da quell’istituzione quale pura manovalanza sotto la direzione di fallaci direttori d’orchestra che usano la bacchetta per distruggere e punire.

La tronfia arroganza di coloro che esercitano il potere nel giudicare è, moralmente, da rigettare!

Il canditato ad un esame deve messo nella condizione di proporsi a sua scelta, corde e programma. Premiarlo è scoprirne il talento; compito arduo, indubbiamente, ma di spettanza della commissione. Concetto estensibile ad ogni forma di competizione.

In genere, ed è questo il problema, gli strumenti d’orchestra vengono vivisezionati e poi malamente accorpati a grave pregiudizio del risultato finale, all’ascolto, che dovrebbe tendere invece all’apoteosi del suono, non più distinguibile la fonte (per me è il « trompe d’écoute »).

La musica di Wagner è concepita con questa finalità e prescinde dagli strumenti. 
La capacità di un interprete in orchestra risiede, a mio avviso, nel saper coglire in sé l’uno e il tutto, del risultato sonoro.

Proporsi ad un’audizione, con un programma adeguato e in questa prospettiva, ridurrebbe anche i danni che quei direttori d’orchestra perpretano continuamente nel concepire l’organico strumentale a “sezioni”!

fernando

OT
La “Suite I” … che noia MaestroVito!

  
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vitoliuzzi
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #12 - 30.10.2008 at 12:17:30
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OT

Grazie Maestro per l' ennesima delucidazione. Non credo che siamo in OT vero e proprio visto che il tema della scordatura ha una certa attinenza con quanto si va dicendo.

L' aspetto del programma a scelta è una cosa veramente originale; magari solo i passi d' orchestra potrebbero essere uguali per tutti.
Purtroppo non credo che cambierebbe molto il risultato finale se quel brano non lo hai studiato ad esempio proprio col maestro Grillo.

Spero che i Moderatori siano compiacenti e tengano qui gli Ot.
  

vito liuzzi
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Re: Bottesini - elegia in re
Reply #13 - 30.10.2008 at 13:22:18
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Maestro Vito,

A questo punto ( . ) possiamo accordarci su “accordatura altra” in luogo di “scordatura”.

Fernando

OT
I Moderatori sono stati compiacenti, vedo.

  
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