neroantico wrote on 12.12.2008 at 07:36:38:
Nel libro citato si fa riferimento ad una respirazione ad hoc, ovvero bisognerebbe respirare come se cantassimo la melodia scritta.
Nel nostro quotidiano qualsiasi azione si compia è subordinata alla respirazione che deve, sempre e comunque, essere coordinata. Questo coordinamento noi lo abbiamo per istinto, relativamente alle azioni ordinarie, mentre per altre è necessario porre in essere adeguati studi propedeutici adatti allo scopo.
Un esempio a caso è come farsi passare il singhiozzo con una particolare tecnica di respirazione, oppure imporsi uno stato di quiete e rilassamento attraverso profonde inspirazioni.
La letteratura è piena di questi argomenti riferentisi a qualsiasi campo di applicazione: lavorativa, sportiva, professionale.
Dove se ne parla meno, è nell'ambito musicale. Forse è sbagliato dire che se ne parla meno, è più corretto dire che è tenuta in minor considerazione.
Data per scontata l'indole dell'essere umano ad ottenere il maggior risultato con il minimo sforzo non si capisce appieno per qual motivo un pianista debba fare esercizi di respirazione, e cosi un qualsiasi altro strumentista che non faccia uso di strumenti a fiato.
Il pensarla così è un errore gravissimo che si paga in termini di capacità e bravura di esecuzione.
Per gli strumenti a fiato è indispensabile prendere il respiro al momento giusto, lo si fa anche parlando e cantando, ed è proprio cantando ciò che si sta suonando, che si ottiene (per continua comparazione ed aggiustamento) anche una migliore intonazione; ecco allora il perchè del titolo "il violino interiore".
Certo è impensabile il suonare uno strumento a fiato e contemporaneamente cantare, in questo caso si canti mentalmente.
Il contrabbassista e tutti gli altri strumentisti che non usano fiati sono in questo grandemente facilitati. Non cantare una o due battute più avanti ma cantare ciò che si esegue nel momento in cui si esegue.
Osservate i grandi pianisti, chitarristi, contrabbassisti jazz, quando suonano muovono le labbra come se parlassero. Non parlano, cantano sottovoce la melodia che stanno suonando.
Il primo strumento musicale che l'uomo ha conosciuto è la propria voce oltre a quella degli animali che lo circondavano. Successivamente e ad imitazione di queste ha inventato gli strumenti musicali, quindi è alla voce che dobbiamo rapportare il suono di qualsiasi strumento.
Per suonare intonati e dare alla musica la corretta interpretazione ed il giusto ritmo, qualsiasi sia lo strumento utilizzato:
Cantare, Cantare, Cantare.
vic