vittorio ... mi sembra che tu stia esagerando. ecco la disinformazione che faccio [color=#00ff00][color=#00ff00]Esistono tessuti molto fini con una trama molto fitta e regolare che permetta elevata solidità e quindi rigidità. Altre, hanno una trama meno fitta con una intersezione fra i filamenti più ampia (per esempio, un filamento può saltare due o più trame in modo da ottenere una maglia meno dura). Questo si traduce nella possibilità di impiegare un tessuto più flessibile, adatto ad assorbire le forze.[/color] In fine, le fibre, possono essere organizzate in modo unidirezionale, multiassiale e sottoforma di calza.[/color] DIFFERENTI TIPOLOGIE DI FIBRA DI CARBONIO Le qualità delle fibre di carbonio. [color=#0000ff]Esistono diverse qualità di fibre: 1. k 12 2. k 3 3. k 1 La fibra più utilizzata è la k12. Le fibre k3 e k1 sono molto difficili da reperire in quanto le produzioni sono assorbite quasi per la totalità dai settori aerospaziali e alcuni altri. Di conseguenza, risultata difficile il loro approvvigionamento. Le differenze risiedono nel loro peso. Per esempio, la fibre k1 è cinque volte più leggera di quella k12. La fibra k3 è due volte e mezzo più leggera della k12.[/color] Per arrivare alla produzione delle fibre, infatti, i polimeri devono subire prima una pirolisi (variazione della composizione chimica per effetto del calore) a circa 200 C° in presenza di ossigeno e poi una grafitizzazione (eliminazione degli elementi estranei al carbonio) a temperature variabili tra 1600 e 2500 C°. Le elevatissime caratteristiche meccaniche sono dovute ad una trazione esercitata sulle fibre durante il primo oppure il secondo processo e possono essere parzialmente modificate agendo appunto sulle predette temperature. ... Le fibre di carbonio possono essere prodotte per trattamento termico e pirolisi di diversi precursori polimerici quali il rayon, il poliacrilonitrile, le poliammidi aromatiche, le resine fenoliche, ecc. Recentemente sono state introdotte fibre di carbonio e di grafite ottenute da materiali peciosi. [color=#0000ff]Fibre di carbonio da pece Il pitch, pece o residuo catramoso, è il residuo della distillazione del catrame o del petrolio e consiste di migliaia di idrocarburi aromatici di peso molecolare da 200 a 800 che formano un sistema multi-eutettico con temperature di rammollimento tra 50 e 300 °C di gran lunga inferiori alle temperature di fusione dei componenti aromatici puri.[/color] Nella tabella sono sintetizzate le più importanti proprietà delle fibre di carbonio prodotte da PAN e da pitch. Caratteristica Fibre da PaAN Color Fibre da Pece Tenacità (Gpa) 1,8-7,0 1,4-3,0 Modulo Elastico (Gpa) 230-540 140-820 Allungamento a rottura (%) 0,4-2,4 0,2-1,3 Densità (g/cm3) 1,75-1,95 2,0-2,2 L’impresa giapponese ha per prima messo sul mercato un filo in fibra di carbonio con 12.000 filamenti. Lo scopo era quello di permettere la produzione di tessuti per compositi aventi un fattore di copertura molto superiore a quello ottenibile con i precedenti tipi da 3.000 e 6000 filamenti. Questo avviene in quanto il filato, in funzione del piú alto numero di filamenti, riduce in modo drastico la dimensione degli interspazi fibra-fibra nel tessuto, il che poi si riflette in un minor assorbimento di resina nella fase di impregnazione. Con la nuova versione sono realizzabili quindi tessuti (per compositi) del peso di circa 200 g/m2, con un fattore di copertura assai vicino al 100 %, mano morbida e buon drappeggio. Inoltre, i compositi realizzati presentano elevata resistenza all’urto e alta tenacità. Oggi si producono nastri con 48000 filamenti. ... allora ... ti prego non fare commenti sul mio giornalismo ... non è da moderatore
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