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Very Hot Topic (More than 25 Replies) curiosità (Read 19857 times)
esteta.del.grave
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curiosità
21.01.2009 at 10:12:51
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Esistono varie scuole sulla diteggiatura a capotasto.Credo che la maggior parte di noi usi la Petracchiana (crom.;s.crom.;diat.),volevo sapere se qualcun altro avesse studiato un metodo diverso su come orientarsi "nelle parti basse" del nostro strumento.
Ciao
  
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vitoliuzzi
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Re: curiosità
Reply #1 - 21.01.2009 at 14:19:52
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esteta.del.grave wrote on 21.01.2009 at 10:12:51:
Esistono varie scuole sulla diteggiatura a capotasto.Credo che la maggior parte di noi usi la Petracchiana (crom.;s.crom.;diat.),volevo sapere se qualcun altro avesse studiato un metodo diverso su come orientarsi "nelle parti basse" del nostro strumento.
Ciao


Esteta,
secondo me bisognerebbe differenziare due aspetti determinanti del nostro contrabbasso: quello classico e quello jazz (inserendo anche la contemporanea, la sperimentale e tutte le differenti correnti di pensiero).

Sul Jazz non mi posso esprimere poichè non sono un jazzista, anche se vedo che alcuni jazzisti utilizzano delle diteggiature a mio avviso migliori nel senso che seguono una certa linearità musicale e possono esprimersi seguendo un' Idea ben precisa che hanno in mente. Del resto la diteggiatura determina anche la Firma dell' esecutore. E' bello infatti cercare di comprendere chi stia suonando un determinato brano senza sapere sin dall' inizio, magari leggendolo sul fronte del Cd, chi è l' esecutore. Cosa c' entra la diteggiatura in questo caso? Molti ottengono un particolare "stile personalissimo" creando una serie di effetti che provengono da diteggiature a loro spontanee (il genio puro non ha bisogno di diteggiare una scala Jazz), e possono dire avere una sorta di marchio impresso, obiettivo principale per chi vuol far Musica sul serio. Ma la diteggiatura non è tutto. 

Nel classico le cose cambiano. Ci sono quelli che diteggiano un brano nota per nota, cosa per me assurda poichè estremamente distraente e non necessaria. Quelli che non ne mettono proprio. Quelli che indicano in fase di studio iniziale le diteggiature basiliari che poi servono come dei paletti su cui far leva. Con lo studio costante di tecnica pura e scale, non ti serviranno più neanche quelle.

Ma dal mio punto di vista due sono le vere scuole razionali di pensiero
a livello mondiale: quella di Petracchi e quella di Rabbath. Sto dicendo un' assurdità adesso. Senti. In realtà queste due Scuole di pensiero che sono secondo me le più importanti al mondo per il loro raziocinio e per una certa facilità di comprensione, alla fine non sono le più utilizzate. Quando mi arrivano mail in cui mi si dice che negli States sanno ben poco di cosa sia una diteggiatura diatonica, rimango assolutamente basito. Probabilmente per il fatto che non tutte le mani hanno le stesse dimensioni, che certi allargamenti non sono congeniali poichè si ha uno strumento che non ha la stessa misura delle scarpe che si indossano e così di seguito. C'è gente come Mark Morton che scrive libri con centinaia di possibili diteggiature di ogni singola scala. E che ci vuole a fare questo? Occorre trovare la razionalità della stessa in relazione al pensiero musicale che si intende offrire all' uditore, nonchè la maniera di risolvere con più facilità un determinato passaggio tecnico.

Nelle tue parti basse, Esteta, non ci vorrei proprio venire! 
Magari altri ti potranno dire come toccano lo strumento in quelle zone.
Billè e Petracchi sono sufficienti (con qualche visita da Rabbath). Simandl lo odio! Purtroppo però bisogna studiarlo.

 
  

vito liuzzi
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VIC
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Re: curiosità
Reply #2 - 21.01.2009 at 15:27:06
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Non mi pronuncio sulle diteggiature del classico.
Primo perchè non è la mia materìa, secondo ma non per questo meno importante perchè Vito nel suo intervento è stato chiarissimo ed esauriente.
E' proprio su una parte di questo intervento che mi piace replicare esprimendo il mio pensiero jazzistico.
Come ebbi già occasione di dire in un precedente post le diteggiature per un jazzista sono come le palle "ognuno ha le proprie" (non sono parole mie ma un'aforisma di un grande contrabbassista jazz). Non esistono tecniche particolari, in quanto queste sono la naturale conseguenza del proprio modo di suonare.
In alcuni metodi sono riportati esempi di diteggiatura ma servono per lo più come placebo psicologico per chi si trova alle prime fasi di approccio allo strumento. Però analizzando queste diteggiature ci si accorge che altro non sono che quelle del classico: Cromatiche - semicromatiche - diatoniche e questo rafforza la teoria che la migliore base di partenza per gli studi musicali è sempre la classica.

vic  
  

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Re: curiosità
Reply #3 - 21.01.2009 at 15:40:26
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"Nel classico le cose cambiano. Ci sono quelli che diteggiano un brano nota per nota, cosa per me assurda poichè estremamente distraente e non necessaria. Quelli che non ne mettono proprio. Quelli che indicano in fase di studio iniziale le diteggiature basiliari che poi servono come dei paletti su cui far leva. Con lo studio costante di tecnica pura e scale, non ti serviranno più neanche quelle"

Scusate non sono capace a mettere le citazioni come fate voi. Io, però come dico sempre non faccio testo anzi non vorrei indurre nessuno in errore, spesso mi rileggo quelle righe, dove Bille indica su quali note per ogni corda ci si dovrebbe arrivare (almeno quelle), col quarto dito.
Riflettevo anche quando Vito parlava dell'impostazione jazz 1,2,3,4, dicevo ... furbi questi jazzisti americani! Così hanno già la diteggiatura impostata sulla scala cromatica!!
ciao
Giann

P.S. OT devo scappare che devo portare mia figlia e gli amichetti a inglese!
  
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esteta.del.grave
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Re: curiosità
Reply #4 - 21.01.2009 at 15:49:59
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Quest' estate ho conosciuto un ragazzo che insegna contrabbasso in un università del Texas.lui a 30 e passa anni ancora fa corsi in Italia per imparare questa logica Petracchiana di come mettere le dita dopo il manico..Questo lo dico perchè hai ragione quando dici sugli States..In verità mi riferivo poco al jazz,più che altro pensao al periodo pre-Petracchi in cui,credo ognuno faceva un pò a caso..ho letto da qualche parte che addirittura si teneva la corda tra pollice e indice "tirandola" e muovendosi utilizzando questa quasi come un binario per far camminare le due dite quindi senza utilizzare le altre),oppure la tecnica Mengoli in cui si spinge orizzontalmente la corda senza pigiarla..Ritornando al discorso diatonica e semicromatica,io non rimango piu sbalordito se c'è gente che non la conosce..Ho conosciuto studenti di contrabbasso di tutto il mondo e questa loro lacuna è il motivo principale che li porta a studiare in Italia.
Chissà se in Italia (non parlo di jazzisti) c'è ualcuno che non segue la scuola Petracchiana per il capotasto..
  
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esteta.del.grave
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Re: curiosità
Reply #5 - 21.01.2009 at 16:02:45
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Ad esempio sappiamo che grandi contrabbassisti come Bocini,Calzolari,Ettorre e tanti altri hanno studiato con Petracchi,quindi hanno studiato la sua tecnica e le sue posizioni al capotasto..Ma non credo il 100% dei contrabbassisti degli anni 70-80 hanno studiato tutti con Petracchi..a proposito Vito ti sono arrivate le fotocopie?
  
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VIC
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Reply #6 - 21.01.2009 at 16:32:50
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Breve e veloce corso informatico a beneficio di Giann e di chiunque abbia la stessa necessità.

Come inserire le citazioni nei propri messaggi:

Ogni messaggio presenta in alto a destra una icona di funzione la quale riporta la dicitura "citazione".
Cliccare su "citazione, apparirà la pagina scrivi messaggio con riportato l'intero messaggio citato, in coda si aggiunge il nostro commento e si segue la normale trafila di invio.

CONSIGLIO:  Non citare l'intero messaggio ma modificarlo (sempre sulla pagina scrivi messaggio) cancellando normalmente le parti non necessarie mantenendo quelle che volete commentare, con l'avvertenza di non cancellare i caratteri di comando che appaiono all'inizio e alla fine del messaggio stesso.
Questo serve a non appesantire il forum.

Se non è sufficientemente chiaro, a richiesta, accendo altre lampadine.

vic
« Last Edit: 22.01.2009 at 15:53:05 by VIC »  

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Reply #7 - 21.01.2009 at 18:06:26
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esteta.del.grave wrote on 21.01.2009 at 16:02:45:
Ad esempio sappiamo che grandi contrabbassisti come Bocini,Calzolari,Ettorre e tanti altri hanno studiato con Petracchi,quindi hanno studiato la sua tecnica e le sue posizioni al capotasto..Ma non credo il 100% dei contrabbassisti degli anni 70-80 hanno studiato tutti con Petracchi..a proposito Vito ti sono arrivate le fotocopie?


Mi permetto di aggiungere qualcosa. Innanzitutto Esteta non mi sono arrivate ancora le fotocopie ... ma non ti preoccupare!
Allora nel sitarello ho pensato proprio di divulgare la tecnica del Petracchi con foto e brevi spiegazioni didattiche oltre ad altre cose come degli appunti che ho scritto per fare esercizi nel passaggio dal manico al capotasto. Mi è sembrata una cosa giusta fare una sorta di propaganda al Petracchi, sia perchè se lo merita per tutto quello che ancora fà per il Contrabbasso sia per quello che ha fatto. Naturalmente i detrattori ed i critici ci sono e saranno sempre. Ma a livello didattico, cosa che più mi interessa, bisognava parlarne. Una cosa è certa. Che chi vuole apprendere questa metodologia di studio non può comprare solo il suo libro e mettersi a studiare in un certo modo, poichè solo il docente può fornire indicazioni su come quel testo deve essere impostato con una serie di esercizi preliminari. Magari fosse così semplice.

Poi. Non è che gli Americani sono più furbi di noi. Mi spiego meglio facendo un esempio. Michael Wolf usa l' 1-2-3-4 al manico non nella prima mezza posizione ma molto più avanti e non avendo la mano in posizione, cioè con tutte le note sotto ogni dita (esempio su I corda ...
Re-Re#-Mi-Fa). Ogni tanto usa l' anulare che non vibra assolutamente e, oggettivamente, non serve a molto, a meno che i contrabbassi non siano da 60 di diapason tipo i mini bass da 1/8 che si utilizzano con i bambini/e di otto-dieci anni, oppure che nei prossimi cinque secoli le dita degli uomini non si allunghino di almeno due centimetri. Non è una tecnica universale, cioè adatta a tutti, anche se si tratta di un' idea che potrebbe essere sviluppata.
E' come usare il mignolo al capotasto. Certo personalmente ci riesco ma non mi serve a nulla. Chi possiede un mignolo extra long potrebbe permettersi una diteggiatura a cinque dita. Siamo nella fantascienza? No! Tutto può essere possibile, bisogna poi vedere se il fine giustifica i mezzi. Penso che la migliore tecnica sia quella che si possa adattare a chiunque e non a musicisti "super dotati".

Sappiamo che Karr a capotasto non utilizza quasi mai il capotasto od il terzo dito. Eppure ha preso la parte di violoncello del concerto di DvoraK per violoncello è l' ha registrata con un' orchestra giapponese. Come si giustifica cio?
  

vito liuzzi
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esteta.del.grave
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Re: curiosità
Reply #8 - 21.01.2009 at 23:25:14
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Cavolo dovevano arrivarti oggi, domani andrò ad indagare alle poste!
Per quanto riguarda il discorso,ci sono sempre le eccezioni..Non so se è una leggenda,ma ho sentito dire che Karr riesce a recitare poesie e suonare leggendo entrambe contemporaneamente..La mia era più una curiosità..mi chiedevo chi e in che modo al di fuori della scuola Petracchiana,utilizzi diteggiature alternative al Petracchi..Ad esempio il M°Grillo,che non credo ne sia uno dei maggiori stimatori,chissà quale logica applica al capotasto..
  
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Fernando Grillo
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Re: curiosità
Reply #9 - 21.01.2009 at 23:55:36
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Alfine, vedasi la mia “Suite I”, perfettamente descritta (la postura) ed applicata.
M° Grillo

On
Lungi da me stimare od estimare. Non è nella mia attitudine tutto ciò ed altri pensieri più gravi, se possibile, mi occupano.
  
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randoservice
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Reply #10 - 22.01.2009 at 09:04:54
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Buon Giorno e buon anno M° Grillo (questa è la prima occasione che ho di augurarle buon anno!), ..... le sue parole mi turbano, ...... tutto bene??? è da un pò che manca, .... spero solo per impegni di lavoro e non motivi di salute!!......... Non ci faccia preoccupare e ci rassicuri che tutto procede per il meglio!!!
Ossequi
Giannantonio
P.S. scusate se non ho messo OT, .... ma quando si parla del M° Grillo non si è mai OT!!!!!!
  
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randoservice
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Reply #11 - 22.01.2009 at 09:19:14
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Tornando alla diteggiatura, M° Vito, non ci giurerei, ma da qualche parte credo di aver visto la posizione 1,2,3,4, proprio in prima mezza posizione, ... le dita di quel signore di colore erano lunghe come un mio avambraccio!! Un altra cosa ho notato, ma più di tanto non me ne rammarico, l'ho notata, ho detto ah però e poi tutto come prima.
Da ragazzo suonavo il basso elettrico (lo sò ogni volta vi rompo coi ricordi....), per tutto il periodo che lo suonai gli esercizi principali erano proprio sviluppare la diteggiatura 1,2,3,4, poi, il contra e adesso di nuovo il contra. Circa 2 gg fà mia nipote mi chiede se può suonare un pò il basso elettrico, glielo preparo, poi gli comincio a far vedere i primi esercizi di scioglimento dita e ...... porca miseria non mi si apre più il 3° e 4° dito!!!! non è che me ne importi nulla, non ho alcuna intenzione di suonare il basso elettrico se non per insegnarlo a qualche nipote, anche 1,3,4, funziona molto bene, ...... però mi chiedevo i Maestri che per lavoro (e ce ne sono soprattutto in RAI), alternano il basso elettrico col contrabbasso, come si regolano con la diteggiatura???
Grazie
Ciao
Giann
  
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esteta.del.grave
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Reply #12 - 22.01.2009 at 09:30:59
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Andrò allora a vedere la suite I del maestro,per quanto riguarda "la stima" non volevo metterle parole in bocca non sue..
Grazie per l'indicazione
  
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vitoliuzzi
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Reply #13 - 22.01.2009 at 10:46:07
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randoservice wrote on 22.01.2009 at 09:19:14:
però mi chiedevo i Maestri che per lavoro (e ce ne sono soprattutto in RAI), alternano il basso elettrico col contrabbasso, come si regolano con la diteggiatura???
Grazie
Ciao
Giann


Giannantonio,
io ho l' esperienza dei miei allievi. Molti di loro mi chiedono di utilizzare la 1-2-4 al posto della 1-3-4 (che è la mia tecnica base) poichè si trovano meglio visto che provengono da basso elettrico.
Per me non ci sono problemi, dopo aver spiegato loro i vantaggi dell' una e dell' altra, o gli svantaggi. Secondo me bisogna impararle entrambe, ma all' inizio è importante insegnare quella che lui sceglie o che eventualmente consiglio. Non hanno alcun problema a passare dalla 1.3.4 al contra e alla 1234 sul basso elettrico. Quanto è lungo il diapasono di in basso elettrico in media? E quello di un contrabbasso 4/4?

La foto che hai visto è stata scattata su di un violone e quindi non fa proprio testo. E' un modo di ingegnarsi per creare curiosità ed avere allievi ai propri Masters. Ma in prima mezza nessuno, forse mi sbaglio, la utilizza sul contra. Dalla quarta in poi forse solo Roelosfen , Silvio Dalla Torre e Wolf la utilizzano, ma con scarsi risultati. L' anulare non preme forte e non vibra. Meglio utilizzare l' allargamento 1-2-4 in certe parti del manico, per non parlare del capotasto arretratissimo, usato spesso come fenomeno circense. Però in futuro non si sa mai cosa potrà succedere.

Confermo l' opinione sulla Suite I del Grillo. Very advanced level.

OT

Ormai è ufficiale:

http://www.vitoliuzzi.com

Bye 
  

vito liuzzi
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Fernando Grillo
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Reply #14 - 22.01.2009 at 13:34:18
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Tranquillo, Giann … il Maestro gode e godrà ottima salute perché questa non è nelle sue mani né tanto meno in quella/e degli scienziati. 
La gravità è d’altra natura. Mi appassiona, infatti, come raggiungere un suono, il più grave possibile, senza appesantire lo strumento con l’aggiunta d’altre corde con più ampio spessore. [[[In altri termini: V.I.T.R.I.O.L. “Visita Interiora Terrae, Rectificando, Invenies Occultum Lapidem”, con atto.]]]

Buon Anno anche a Lei.

Fern

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Per l‘Esteta … tutto chiaro.

  
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Reply #15 - 22.01.2009 at 14:20:44
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vitoliuzzi wrote on 22.01.2009 at 10:46:07:
[date=1232615954] 
Non hanno alcun problema a passare dalla 1.3.4 al contra e alla 1234 sul basso elettrico. Quanto è lungo il diapasono di in basso elettrico in media? E quello di un contrabbasso 4/4?


Mi sembra normale che non abbiano problemi. I problemi semmai si presentano nel passare dall'elettrico al contra dove le misure in gioco sono ben diverse: Per l'elettrico mediamente 85-89 cm., per il contra 105-110 e anche oltre.

Se serve una motivazione di avvallo, eccola: 
Sono numerosi gli elettrici che aspirano di passare al contra ma poco dopo desistono, scoraggiati anche da questa necessità di allargamento per loro, fino a quel momento, sconosciuta e improponibile.
Al contrario invece sono molto più numerosi i casi positivi dal contra all'elettrico.

P.S.
Maestro Fernando, è un piacere risentirti.
 
vic 

  

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Reply #16 - 22.01.2009 at 16:38:52
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Il mio Maestro mi insegnò la 1,3,4, sarà abitudine ma ormai per me è molto naturale, tranne quando ripresi un mano lo strumento, c.a. 3 anni fa, ma fu questione di un giorno, ..... dopo c.a. 30 anni!!!
La 1,2,4, per la mia mano risulta la peggiore! Mi trovo d'accordo con quanto dice VIC, infatti dopo un primo piccolo smarrimento (...come queste 2 dita non si aprono più?), l' 1,3,4, sul basso elettrico, "viaggiano"  una favola!!! .... però (a parte che il basso elettrico non mi interessa), temo che se ricomincio, a usare sull' elettrico la 1,2,3,4,..... poi sul contra ho il problema inverso, il 2 e il 3 non si chiudono più!!
Maestro Grillo, il suo problema, ..... "barando", ..... lo risolverei in 3 secondi!!! .... potrei dirle la marca, il modello ed il tipo di bank, ...... però, nel suo caso ...... forse, ..... l'unica cosa che mi viene in mente,
(solo come pensiero fisico-matematico, ..... non mi permetterei mai di dare consigli a Lei!), .... questo nuovo tailpiece, di cui parlavamo in questi giorni, potrebbe dare la sensazione che il mi diventi più grave??? .... sempre riguardo al tailpiece, in questi giorni pensavo tra me e me, pensa se lo monta il Maestro Grillo!!! ... Riuscirebbe a fa suonare anche il puntale del contrabbasso!!!!
Ciao
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Reply #17 - 22.01.2009 at 17:27:49
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Giann,

la 1,2,3,4, è una diteggiatura spontanea anche se in mancanza di esercizio il mignolo è più debole.

La 1,3,4 si acquisisce solo con l'esercizio ed una volta acquisita non la si dimentica più.

Puoi passare con facilità da una all'altra. Quindi non si pone alcun problema alternando l'uso dell'elettrico. Considera che anche sul contra nella posizione a capotasto, per questioni di ristrettezza di spazio, si può usare la 1,2,3,4, pur risultando il 4 un pochino corto, poi dipende dalla conformazione della mano.

Ti passo un'informazione riguardo alle cordiere che fanno risuonare anche il puntale. Possiedo un accordatore con pinza, a duplice captazione selezionabile: microfono/vibrazione. Selezionato in vibrazione e applicato al puntale rileva il suono come fosse applicato al ponticello. Cosi in qualsiasi punto del contra io lo piazzi. La mia cordiera è una normalissima cordiera in ebano. Ho fatto un'altra prova con chi abita al piano sotto il mio: con il puntale a terra, pur provvisto di gommino, è come se gli suonassi in casa; con il contra in sospensione la sonorità percepita si riduce (empiricamente) forse più del 50%.    

vic
  

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Re: curiosità
Reply #18 - 22.01.2009 at 18:10:35
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E si, Vic, è la vendetta del contrabbasso!!! da vicino ci fanno sparire, .... ma recuperiamo sulla distanza!!!
Era anche interessante, quel post dove un utente (non ricordo chi) diceva che sopra una pedana quadrata di una ventina di cm. il contrabbasso si sentisse più forte, aggiungo, che, si potrebbe provare a togliere la fascia anteriore della pedana e vedere che succede, oppure fargli 2 buchi tipo bass reflex, oppure costruirgli internamente una guida d'onda, ..... be .... io le proverei tutte prima di rassegnarmi ad un amplificatore, ...... e pensare che potrei avere il Top che un contrabbassista che si amplifica potrebbe immaginare!!!, ... anzi neanche lontanamente si potrebbe immaginare!!!, ..... peccato che ho una crisi di rigetto!!! verso tutto ciò che dovrebbe amplificare uno strumento acustico!!!!
Ciao
Giann
  
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Reply #19 - 22.01.2009 at 20:53:26
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Giann,

per due volte ho riscritto un messaggio abbastanza articolato e tutte due le volte per motivi che non riesco a capire è sparito, perso.
Bho!!!!

Non avendo più voglia di riscrivelo mi limito ad indicarti un link che, ammesso che tu non lo conosca già, parla degli strumenti a corda.
E' una lezione di fisica-acustica tenuta dal Prof. Frova dell'università di non mi ricordo dove, con la partecipazione di una violinista e un octobassista italiano unico al mondo. Molto interessante.

http://tv.unimore.it/index.php?option=com_content&task=view&id=50

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