Trattandosi di una tastiera “muta”, quella del contrabbasso, e non avendo quindi “barrette” di divisione dell’ambito delle altezze del suono, ne consegue, con tutta evidenza, che le dita della mano sinistra sono in funzione della scelta (o determinazione) dell’intonazione dei gradi in un procedimento su scala, maggiore o minore, o cromatico oppure microcromatico.
Si desume, quindi, che il 2 (o secondo dito) è da preferire per la funzione
bemolle (b), mentre il 3 (o terzo dito) per quella
diesis (#).
Ossia, per esemplificare moltissimo (!), in una tonalità maggiore con i diesis il 3 in posizione di settimo grado è un diesis, mentre il 2 in posizione di quarto grado (discendente) è: un “bemolle nascosto”. Cucù.
Insieme formano quello che si chiama, in musica:
“Diabolus in musica” o tritono.
Per le tonalità maggiori con i bemolli, aiutarsi con l’ingegno e per affinità con quella dei diesis sopraesposta. Quella di Do Maggiore la destinerei molto volentieri al piano (o p.forte), ma con un po’ d’arguzia si ottengono ottimi risultati.
Ne consegue, ovviamente, che in un procedimento cromatico, ascendente o discendente rispettivamente con i diesis e i bemolli, 1-2-3-4 assumono e svolgono la medisima funzione articolante e proporzionalmente ravvicinata (in questo caso), sia in senso ascendente (diesis: a
“crescere”) che discendente 4-3-2-1 (bemolli: a
“calare”). Nota: neppure Iannis Xenakis, per il procedimento a discendere, ha avuto il coraggio di ottemperare alla funzione “a calare”!
Continuando … Per il procedimento microcromatico osservare le proporzioni: ascendendo, con i triesis dell’1-2-3-4 e discendendo con i “treemolli” (mia piccola invenzione fonetica) 4-3-2-1.
Ma poiché non siamo delle scimmie, checché se ne dica nell’anno in corso e dell’anniversario del 12 febbraio del 1809, ad ognuno è dato di scegliere. Imitare è altra cosa.
Inutile aggiungere che questi procedimenti influiscono fortemente sulla natura del suono (Natura naturanda!) e che il terzo dito (3, anulare) è quello della fede, quella italica.
Lieta festività pasquale, a tutti. F.G.
ON
Nella mia
“Suite I”, ovviamente per me, ho utilizzato entrambe le articolazioni (come da VIC splendidamente annotato: 1-2/3-4), con le annotazioni come di seguito:
INTAVOLATURA DELL'ALTEZZA
E
TECNICA DELLA DITEGGIATURA
TABLATURE OF THE PITCH
AND
FINGERING TECHNIQUE
TABULATUR DER TONHÖHE
UND
TECHNIK DES FINGERSATZES
La diteggiatura “al manico” è indicata dal compositore con una tecnica mista del 2 e del 3, a seconda dell’intonazione dei gradi delle scale maggiori o minori e della tensione armonica che si vuole ottenere.
Questa tecnica mista unisce le due Scuole, austriaco-tedesca e italiana, che utilizzano rispettivamente il secondo e il terzo dito. /
“Neck" fingering is indicated by the composer with a mixed technique of 2 and 3, according to the intonation of the major or minor
scale degrees and the harmonic tension that one wishes to obtain.
This mixed technique unites the two schools, Austrian-German and Italian, that use respectively the second and the third finger. /
Für den Fingersatz am Griffbrett wird vom Komponist eine aus 2 und 3 kombinierte Technik angegeben, je nach Intonation der Dur- oder Molltonleiterstufen und je nach der harmonischen Spannung, die man erreichen will.
Diese kombinierte Technik vereint die beiden Schulen, die österreichisch-deutsche und die italienische, die jeweils den 2. und den 3. Finger verwenden.