Qualche giorno addietro ero dal mio liutaio e da puro auditore ho assistito ad una disquisizione sulla nazionalità dei contrabbassi e sulle loro differenti caratteristiche sonore e costruttive. Mi spiego meglio e in sintesi vi riporto le conclusioni. Premetto che si disquisiva su strumenti del secolo scorso e da quello che ho potuto capire sino ai primi anni 20' di quello in corso, erano presenti un jazzista, un classico un appassionato ed il liutaio con il suo aiutante, oltre al sottoscritto, che cercava di carpire ogni parola con non chalanche, tutti d'accordo sulle caratteristiche che ognuno degli strumenti doveva presentare, ossia la assoluta attinenza alla scuola liutistica del paese di origine, e una valida realizzazione, bene, risultato, gli Italiani a fondo bombato insuperabili per esecuzioni classiche, barocche; I francesi sempre a fondo bombato più adatti al classico con buona predisposizione al pizzicato, i tedeschi a fondo piatto nonostante nessuna controindicazione al classico, molto indicati ad un uso jazzistico. Tra i tedeschi venivano inseriti anche i Boemi, quindi i cecoslovacchi, considerati quanto i tedeschi. (Adolf docet!!) Ho ragionato trasponendo quanto sentito sulla mia passata, ma non troppo, era chitarristica, anche nelle seicorde, (quelle classiche) le scuole costruttive hanno sempre privilegiato un uso diversificato in base al genere musicale eseguito, ad esempio, Liutai come Contreras, Esteso, e molti dei maggiori liutai spagnoli sono famosi per splendide realizzazioni, dalle sonorità incredibili, con i loro strumenti i grandi maestri hanno impresso pagine di lirismo assoluto, sopratutto con composizioni di De Falla, Rodrigo, Sor, Albeniz ecc, ma con l'avvento dei grandi liutai tedeschi, Americani, giapponesi, pochi italiani per il vero, le sonorità delle chitarre si sono indirizzate verso caratteristiche maggiormente idonee alla musica contemporanea o moderna Koshkin, Sulek, Walton, Brower ecc. Per la musica barocca o antica si privilegiano queste ultime!! E' pur vero che nelle chitarre di scuola iberica la tavola è spesso di abete e spesso di cedro, con sonorità totalmente differente, mentre nelle restanti scuole l'essenza più utilizzata rimane l'abete, sia della val di fiemme che tedesco. Ma a parità di costruzione e di legni le diversità ci sono eccome!! Orbene, è risaputo che molti contrabbassisti jazz utilizzano contra tedeschi a fondo piatto, Carter, Mingus (ne utilizzava molti, perchè non se ne curava molto), ma è pur vero che Chambers, La Faro erano famosi per i loro Italiani dalle teste leonine, Holland utilizza un piccolo Francese, e si potrebbe continuare all'infinito. Per "tirare le somme", tralasciando le inevitabili preferenze personali, nel nostro amatissimo strumento, si può intravedere come nelle chitarre ed in altri strumenti ovviamente, una maggiore predisposizione per i diversi generi musicali? Giann, Boogie, Giorgio, M° Fernando, attendo con ansia i Vostri dotti interventi. Ovviamente sono benvenuti tutti coloro volessero partecipare. saluti Marco p.s. Giann, mi auguro questa volta di non farti venire altre folli idee!!
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