Caro Giorgio,
L’esposizione della tua Mezza-Pera mi obbliga a ricordare l’origine della tua, ormai cosiddetta, “Mezza-Pera”.
Nel secolo scorso, a Gubbio (Umbria), un sarto di professione, Enrico Ghigi, s’invaghì della mia pera e anche per competere con il liutaio locale (Guerriero Spataffi), decise di cimentarsi nella liuteria e mi chiese se poteva “copiare” la mia Pera. (Da lì nacque la “guerra” locale ed eugubina con il Guerriero Spataffi).
Io, benevolmente, cercai di dissuaderlo dall’impresa, sottovalutando le sue capacità e anche per l'amicizia che mi legava a Spataffi, e gli suggerii di copiarla “in parte”

, cosa che lui fece e in modo più serioso del mio invito

, genialmente, ma mortificandola, appunto, un pochettino
in parte . . . ) ( , nel "golfo mistico" dello strumento.
L'opera fu concepita nel suo “garage”, adibito, nella circostanza, alla bisogna.
La metratura della mia Pera, utile alla “
semicopia”, avvenne con un “metro di sartoria” (0.9 ca. in più della norma).
Mi chiese di suonarlo/
la “in Concerto”, in prima assoluta, ma il Guerriero Spataffi vegliava su questi “intrighi” e io scelsi per la vita.
All'epoca montava le corde „Spirocore“ Künstler-Seilsaiten Superflexible, Schwach gespannt, da me consigliate.
Trattasi del primo, anche in ordine di produzione, ed unico strumento al mondo conosciuto di siffatta concezione.
Chiede venia, Fernando
ON
In seguito la “Sartoria” di Enrico Ghigi fu sostituita dalla “Liuteria” del medesimo.
OT
A questo punto ( . ) l’incontentabile potrebbe
semi-accontentarsi!