Normal Topic a 300 bpm devo resettare il cervello (Read 7645 times)
neroantico
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a 300 bpm devo resettare il cervello
30.03.2010 at 12:02:12
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Esatto !!
Sto cercando di portare il walkin a 300 bpm  il problema non è ovviamente raggiungerlo.....ma mantenerlo.
ecco cosa ho riscontrato:
problema a recepire il bit tenendo il metronomo sul 2 e 4,(tenere l'1 a75bpm è moolto più semplice.
problemi di percorso: non posso permettermi di eseguire progressioni anomale a prima vista,impercettibili indecisioni mi fanno ribaltare ed il 2 diventa un 1....grrrrr.
la maggior tensione delle corde gravi può ritardare la cavata, così pure il salto di corda, 

tutto questo si traduce ad una non padronanza della tecnica, la cavata a dita alternate stile basso elettrico può aiutare...ma non è risolutiva.

quindi per isolare i problemi mi sono semplificato la vita, suono solo le toniche. ok (es donna lee)
solitamente cerco di usare il più possibile la gravità nella cavata, ma a queste velocità non riesco a dosare gli ingredienti: angolazione,inerzia, azione della muscolatura della mano, faccio di tutto un po' per resistere...ma inevitabilmente dopo qualche chorus mi incarto. 
voi come avete risolto il problema? a bpm medi uso solo l'indice per la cavata.
grazie.

Giovanni
  
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VIC
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Re: a 300 bpm devo resettare il cervello
Reply #1 - 30.03.2010 at 20:08:24
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prefiggersi i 300 bpm è cosa buona per il virtuosismo ma come tutti i sogni necessita di una buona dote di realismo e il realismo è che il raggiungimento di tale traguardo è possibile solo lavorando con metodo graduale giorno dopo giorno. Dove il giorno successivo serve a consolidare i risultati del precedente, semprechè alla base ci sia una solida teoria acquisita; anche la tecnica pura prescinde da ragionamenti teorici.
Prima di imparare a correre è necessario saper camminare.

Nel caso tuo mi sembra sbagliato accompagnare un 75 bpm con un solo dito, approfitta invece per fare pratica con due dita facendo in modo che anche il secondo dito prenda forza, nel contempo prova ad usare anche il terzo (anulare) ti sarà molto utile in seguito per le terzine. Nel frattempo le terzine suonale con due dita serve ad acquisire agilità, ricordati sempre l'alternanza tra le due dita.
Altro problema a cui porre attenzione è che da ogni dito devi ottenere la stessa cavata, la stessa intensità sonora e lo stesso timbro.
Prova e ti accorgerai quanto sia difficile, ma anche questo è parte del prezzo da pagare per essere contrabbassisti.

Dimentica il pizzico da basso elettrico o da classico che si esegue con il solo polpastrello agganciando la corda da sotto e tirandola per poi rilasciarla.
Parli di walkin bass contrabbassistico una tecnica che richiede un'action bassa per cui è difficile infilare il polpastrello sotto la corda. Si dice pizzicare le corde, in effetti non si pizzicano, o almeno è un pizzicato molto diverso e particolare  che interessa tutta la prima falange del dito che aggancia la corda sul fianco esterno e la tira verso di te per poi rilasciarla; con il dito quasi longitudinale alla corda e non più trasversale come nel classico o nell'elettrico.

Per il problema nel recepire il bit del metronomo tieni presente che questo non serve per suonare "quadrati", serve a risvegliare ed affinare il nostro metronomo interno (il cervello) e l'1-2-3-4 devi imparare a sentirlo dentro di te altrimenti è inevitabile rovesciarsi. Un'ottimo esercizio è  fare scale a quattro note, ascendenti- discententi e acquisirne il ritmo.

Dici di esserti semplificato la vita suonando solo le toniche. Non sono molto sicuro di aver capito che cosa intendi. Se fosse che per ogni accordo leggendo la sigla suoni la fontamentale è già un buon inizio, ma poi dovrai anche aggiungere qualcos'altro, almeno la quinta per ottenere ciò che viene detto il "cambio del basso" (altrimenti sai che noia), e poi la terza o la settima (caratterizzanti l'accordo) e poi l'ottava, la sesta, la nona, un frammento di scala relativa, i cromatismi e via aggiungendo.

Buono studio
ciao
vic    

 

  

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neroantico
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Re: a 300 bpm devo resettare il cervello
Reply #2 - 31.03.2010 at 09:49:02
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Ciao Vic,

Grazie per i tuoi consigli, avrei bisogno un chiarimento:

impiego movimenti specifici del terzo dito sono su medesima corda o quella sottostante/superiore.
L'approcio scalare è solamente un esercizio o è nella Tua esperienza più funzionale nei tempi veloci?


Sicuramente ogni obiettivo richiede tempo ed impegno, il mio è un percorso che è iniziato anni fa e che non finirà mai !!!

Il walking è una arte che si affina nel tempo.
Pratico sia la cavata tradizionale che quella alternata, nel tempo ho migliorato molto l'aspetto timbrico.
Non penso assolutamente di poter suonare a 300 da un giorno all'altro. mi interessa il metodo di studio e la separazione dei problemi per una migliore soluzione degli stessi.

Le toniche servono a:
semplificare il pensiero musicale
abituare l'orecchio al giro armonico
essere più concentrato sull'aspetto ritmico
potrei usare anche solo le corde a vuoto ma credo sia troppo estremo.

sono d'accordo sulla funzionalità del metrono, il quale non dà alcuna qualità alle note suonate (tenute o staccate, intonate...) però è un ottimo "bastonatore" . 
Quando ho indicato 75bpm intendevo a misura, ovvero la velocità reale è sempre 300, quello che cambia è come percepiamo il beat a seconda del riferimento : già cambiare dal 1° al 4° è diverso eppure è sempre uguale...(magari non a 300 tenere il levare del 2...)
attualmente sto studiando con 2-4 aumentando progressivamente 

L'aspetto musicale è un altro paio di maniche, oltre al timing solido la resa armonica sottindende anche una coerenza stilistica...che si complica quando le funzioni armoniche non risolvono come ci si aspetta, anche questo può portare ritardo al timing !

Grazie a Vic ed a tutti coloro che vogliono intervenire !!

ciao 
Giovanni

  
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VIC
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Re: a 300 bpm devo resettare il cervello
Reply #3 - 31.03.2010 at 13:24:41
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Partiamo da un dato di fatto. Non tutti gli strumenti si adattano alla tecnica del fai-da-te in specie quelli a tastiera cosidetta muta: Violino, viola, violoncello, contrabbasso.
 
Le parole non sono sufficienti per spiegare certi concetti, quindi è  necessario un insegnante che integri con l'esempio visivo  e uditivo le varie tecniche volte all'ottenimento dei migliori risultati.

E' altrettanto vero però, che il migliore insegnante nulla può con un allievo "zuccone" inteso nel senso di quel personaggio, sempre presente alle lezioni durante le quali pende dalle labbra del maestro, non interrompe mai chiedendo spiegazioni semplicemente perchè non ha nulla da chiedere.
Non ha nulla da chiedere perchè è convinto che sia l'insegnante il pagato per insegnargli e non lui a doversi  impegnare per imparare facendo lavorare il proprio cervello.

Premesso questo, è un piacere rispondere per quanto mi è possibile alle tue domande.

Inizialmente si impara utilizzando l'approccio cordale:
*Sviluppando le triadi e le quadriadi;
*arpeggiando gli accordi.

Poi si passa allo scalare aggiungendo scale e frammenti di scale, note di avvicinamento, cromatismi ecc.

L'approccio cordale è prevalentemente utilizzato per lo studio.
Nella pratica di accompagnamento può risultare poco bello e poco scorrevole in funzione degli intervalli troppo ampi.

Il walking deve essere molto scorrevole, non a caso la parola stessa esemplifica questo concetto; walking=camminare
armoniosamente=armonicamente, e sinuosamente accompagnare la melodia e il solista verso i cambi di armonizzazione.

Per ottenere questo traguardo il contrabbassista integra con lo scalare, così facendo funge da navigatore del gruppo.
E' un piacere per tutti suonare o ascoltare un simile contrabbassista.


neroantico wrote on 31.03.2010 at 09:49:02:
 
Quando ho indicato 75bpm intendevo a misura, ovvero la velocità reale è sempre 300, quello che cambia è come percepiamo il beat a seconda del riferimento : già cambiare dal 1° al 4° è diverso eppure è sempre uguale...(magari non a 300 tenere il levare del 2...)
attualmente sto studiando con 2-4 aumentando progressivamente 

Non ti nascondo di essermi trovato in difficoltà nel capire questi tuoi concetti sull'uso del metronomo.

Però una cosa mi sembra chiara: fra te e il metronomo non corre buon sangue. Gli attribuisci dei compiti non suoi.

Il metronomo serve solo a darti un'indicazione di massima sulla velocità di esecuzione del brano e mantenendo meccanicamente costante questa velocità ti segnala se corri o rallenti questa velocità complessiva.

La velocità viene indicata secondo un valore musicale relativo ad un movimento e non ad una intera battuta:
Esempio: in un tempo 4/4 -semiminima = 75- significa che il brano ha una velocità di 75 bpm. Se vuoi avere una velocità maggiore 
-semiminima = 300- indicherà una velocità di 300 bpm.

Non sono però a conoscenza di metronomi che superino la velocità di 250 bpm ma non è un problema perchè un'indicazione come -minima=150- raddoppia il tempo a 300 bpm.

La suddivisione interna di una battuta, cioè la scansione ritmica e il sapere che il 1° e il 3° movimento sono forti mentre  il 2° e il 4° sono deboli è compito tuo.

Così come è utile sapere che per avere tiro cioè swing (nel jazz), contrariamente alla regola dei movimenti piani e forti si devono accentare leggermente i movimenti deboli 2° e 4°); che le crome non vanno suonate (even) cioè pari come sono scritte ma...stiamo andando troppo oltre, ascoltati Ray Brown.

Per le toniche è giusto quanto dici ma a certi livelli la tendenza è di sacrificare le toniche a beneficio di una più efficare scorrevolezza nell'accompagnamento.

Questo naturalmente suonando con solisti che sanno il fatto loro e non hanno necessità di farsi portare dal basso ai cambi armonici. Che poi a scalini più bassi questa tecnica venga scimmiottata e che siano in molti a suonare linee di basso incoerenti e incomprensibili è un'altro discorso.

Personalmente consiglio di suonare poche note ma intonate e armonicamente corrette. Per le cazzate c'è tempo.
Prima di trasgredire le regole bisogna conoscerle le "regole", mentre si sente sempre più spesso pseudo-jazzisti che sanno solo trasgredire.      
Perdona lo sfogo.

ciao
vic    
« Last Edit: 31.03.2010 at 15:03:36 by VIC »  

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neroantico
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Re: a 300 bpm devo resettare il cervello
Reply #4 - 31.03.2010 at 15:37:01
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Ciao Vic,

ho timore che tu fraintenda il 'mio approcio. 
da quando studio il contrabbasso :
Ho un insegnante di strumento. (sia arco che pizzicato)
Ho un insegnante di musica d'insieme.
Studio e suono live.
ai miei insegnanti "rompo le balle", quando suono con i professionisti sono rispettoso delle loro opinioni ed aperto a consigli.

Non sono nemico del metronomo, lo trovo al contrario un ottimo approcio per internalizzare la pulsazione e verificare la deviazione dalla stessa.
Forse faccio un po di casino nell'esprimermi ma son sicuro che mi hai capito 75 bpm = un intero.(4/4)  è come 300 bpm = 1 quarto   

sicuramente conoscerai il metodo Zimmermann, il problema diteggiatura viene limitato a favore di una concentrazione sulle arcate e cambi di corda. la stessa cosa si può fare per il pizzicato: Dave Holland docet.

ciao 
Giovanni

  
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Re: a 300 bpm devo resettare il cervello
Reply #5 - 31.03.2010 at 18:00:51
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Ciao Giovanni,

in effetti un fraintendimento ci può stare visto che la prima parte del mio ultimo post parla di studenti zucconi in senso lato  non certo riferito a te....ci mancherebbe...non mi permetterei mai. Tant'è vero che mi riferivo a coloro che non si pongono mai domande e non è certo il tuo caso.

Per quanto riguarda i vari suggerimenti come hai potuto notare sono molto generici e scaturiscono dalle informazioni che mi hai dato e che a mia volta ho dovuto interpretare nell'intento di essere il più esaustivo possibile anche a beneficio dei visitatori del forum magari neofiti del contrabbasso.

La parte finale invece erano considerazioni personali sui contrabbassisti Free Newage che suonano solo pentatoniche scorazzando su e giù per la tastiera senza alcun punto di riferimento.   

 

Ciao Giovanni il prossimo mese festeggi l'anniversario del 6° anno di iscrizione a questo forum. 

A risentirci
vic  

P.S.
Neroantico ha scritto:
"Forse faccio un po di casino nell'esprimermi ma son sicuro che mi hai capito 75 bpm = un intero.(4/4)  è come 300 bpm = 1 quarto" 

vic risponde:
non è così rileggiti il mio precedente post.

ariciao
  

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Re: a 300 bpm devo resettare il cervello
Reply #6 - 31.03.2010 at 18:44:55
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ciao,
in risposta al post iniziale mi permetto di semplificare un po', coi seguenti spunti di riflessione: 
- le problematiche sono due e sono distinte: la testa e le dita. Per risolverle entrambe occorre stare attenti a non mescolarle.
- DITA 1: si tratta di allenamento all'agilità e alla durata fisica; l'unico modo è arrivarci per gradi, come fa quello che si allena alla maratona, partendo da velocità inferiori e poi quando ci si sente a proprio agio aumentando. Bene usare il metronomo. In questa fase non prestare attenzione agli accenti sul 2 e sul 4, quelli dipendono dallo stile in cui si suonerà.
- DITA 2: porsi un obiettivo, tipo scegliere un brano da un disco e dopo qualche giorno di allenamento provare a suonarci insieme. Non male scegliere Giant Steps, ma ci sono blues e anatole veloci che vanno altrettanto bene (o Cherokee o Tune-Up....)
- DITA 3: per evitare di mescolare i problmi di 'testa', suonare senza guardare una partitura, cercando di percorrere le diverse zone della tastiera ma non necessariamente suonando delle armonie. OK per esempio iniziare con scala cromatiche.
- TESTA: qui il discorso è diverso, occorre arrivare ad avere dimestichezza su un'armonia ben definita ma prima bisogna capirla, quindi bene suonarla a tempi medi con Aebersold o meglio ancora dischi, per poi abbandonare i supporti e suonarle 'a solo' - quando hai padronanza dell'armonia (aumentando il metronomo) puoi passare al passo finale:
- mettere insieme DITA + TESTA!

Osservazione: questo non è il metodo di studio necessariamente migliore, ce ne sono diversi ma io mi sento di consigliare questo.

ciao
  
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