Normal Topic Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare (Read 7621 times)
danilo
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Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
07.04.2010 at 11:49:00
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Smettere e dar-di-matto o ...dar-di-matto più essere somaro a vita e non smettere???!!!  Ho bisogno cortesemente di un consiglio da tutti voi, se possibile. Vi ringrazio in anticipo, non solo a chi troverà il tempo di leggermi e scrivermi, ma sopratutto a quelli che, da esperienza (ovvio) diversissime, riusciranno a calarsi nei miei panni. Cosa non facile!! Premessa doverosa: iniziai a studiare musica e contrabbasso, 4 anni fa a 49 anni, SENZA mai aver prima saputo niente di musica, nè mai aver avuto uno strumento in mano. Il fine era molto "semplice": vedere e verificare se potessi un domani, nell'arco di tot anni, accompagnare con altri amici -musicisti ovvio amatoriali- un pò dei soliti standard bellissimi del jazz. "Autumn Leaves", et cetera..chi più ne ha, più ne metta.  Ho iniziato quindi con un maestro, e ne ho cambiato altri. Il più delle volte perchè vedevo che c'era scarsa voglia a strutturare le lezioni, difronte a un compito così difficile come è quello di dover insegnare il mare magnum della teoria jazz a un non più giovane. La scorsa estate si chiuse l'anno, per così dire, di insegnamento col proposito da parte del maestro, di farmi iniziare lo studio di tutte le scale maggiori, in tutte le chiavi, anche nella forma ascendente-discendente (ionica-dorica-frigia su fino di nuova alla ionica per poi tornar giù.........) e questo con l'arco. E questo con la frase <vedrai che poi per l'improvvisazione questo ti aiuterà moltissimo...>. Altre frasi del maestro: <vedrai che quando suonerai con altri......>. Ecc. Insomma si andava avanti, anche se a stento, con le difficoltà del caso. Tipo: c'ho messo molto, alcune settimane, a fare bene la melodia iniziale di Blue Monk: il senso dello swing caratteristico di questo brano, non mi veniva spontaneo. Tipo, c'è della gente, immagino...che sente il brano una volta e te lo rifà subito sulla tastiera...io no, lo devo studiare e ristudiare e poi l ofaccio...ma ci metto anche un mese intero. (Per uno che lavora, come me, un mese vuol dire una media di studio di 1 ora al giorno e circa 3 ore nel fine settimana). Insomma, vado avanti con questo tran tran, e poi trovo un chitarrista amatoriale, e un sabato pomeriggio ci si vede e si cerca di suonare Blue Monk e Autumn Leaves. Lui suona da quando aveva 16 anni. UN DISASTRO! Mi dice che non tengo il tempo e che sono stonato. Faccio dunque sentire la registrazione al mio maestro, e con mio grande stupore, mi dice all'improvviso che io non potrò mai suonare con altri jazzisti, seppur amatoriali, in quanto:
a.-
vado sì a tempo ma in modo "marziale", troppo "quadrato" e non porto il tempo in maniera jazzistica (io facevo un semplice accompagnamento in quarti , arpeggiando gli accordi......non è un walking bass sofisticato....è solo un inizio di walking..)
b.-
più grave ancora: io non riesco a cogliere i cambi di accordo ad orecchio e quindi quando mi perdo nel brano non riesco  a "rientrare" al punto giusto.
E qui mi fa sentire al piano degli accordi che io stento a riconoscere se son maggiori o minori (non so neanche quale dovrebbe essere la differenza!!) e mi dice: <ecco, vedi.....se non hai questo orecchio, puoi fare solo musica leggera>.


Al che, mi casca un mondo. Non pensavo ovvio che fossi Ron Carter, ma mi domando come mai la cosa non è venuta fuori prima. E sopratutto, vale la pena di insistere, a questo punto, visto i sacrifici che si fanno per studiare tutte le scale, le progressioni, ecc. ecc.?
Grazie in anticipo.
« Last Edit: 07.04.2010 at 13:38:25 by VIC »  
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VIC
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Re: Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
Reply #1 - 07.04.2010 at 15:40:43
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E' storica la crisi matrimoniale del settimo anno.
Per un musicista (a qualsiasi livello) sono altrettanto storiche le crisi di tutti i giorni. di tutte le ore, di tutti gli anni.

Nessun musicista è mai morto conoscendo e sapendo fare tutto.
Nonostante ciò ogni musicista si ritiene superiore agli altri, magari non lo esterna pubblicamente ma fa parte del suo DNA.

Detto questo (e per questo corro il rischio di essere lapidato) valutiamo assieme quanto hai scritto 

danilo wrote on 07.04.2010 at 11:49:00:

...Insomma si andava avanti, anche se a stento, con le difficoltà del caso. Tipo: c'ho messo molto, alcune settimane, a fare bene la melodia iniziale di Blue Monk: il senso dello swing caratteristico di questo brano, non mi veniva spontaneo. Tipo, c'è della gente, immagino...che sente il brano una volta e te lo rifà subito sulla tastiera...io no, lo devo studiare e ristudiare e poi lo faccio...ma ci metto anche un mese intero. 

Direi che è tutto sul normale. I miracolati o i presunti tali sono sempre esistiti ma nè tu nè io ne facciamo parte.

I veramente bravi sono diventati tali a costo di notevoli sacrifici. Questa loro passione li ha portati a rinunce anche pesanti che per la maggior parte di noi "esseri normali" sono impensabili.

danilo wrote on 07.04.2010 at 11:49:00:

....... Insomma, vado avanti con questo tran tran, e poi trovo un chitarrista amatoriale, e un sabato pomeriggio ci si vede e si cerca di suonare Blue Monk e Autumn Leaves. Lui suona da quando aveva 16 anni. UN DISASTRO! Mi dice che non tengo il tempo e che sono stonato. 

Difficile dire se aveva ragione oppure no, però tu hai registrato i brani, e quando  li hai riascoltati come ti sono sembrati ? Hai notato problemi di tempo o di intonazione ?
Se la risposta è SI è sufficente fare più attenzione in avvenire, se la risposta è NO la faccenda si complica.    

danilo wrote on 07.04.2010 at 11:49:00:

Faccio dunque sentire la registrazione al mio maestro, e con mio grande stupore, mi dice all'improvviso che io non potrò mai suonare con altri jazzisti, seppur amatoriali, in quanto:
a.-
vado sì a tempo ma in modo "marziale", troppo "quadrato" e non porto il tempo in maniera jazzistica (io facevo un semplice accompagnamento in quarti , arpeggiando gli accordi......non è un walking bass sofisticato....è solo un inizio di walking..)
b.-
più grave ancora: io non riesco a cogliere i cambi di accordo ad orecchio e quindi quando mi perdo nel brano non riesco  a "rientrare" al punto giusto.

I motivi principali che non consigliano all'allievo il prosieguo degli studi musicali non sono molti, tra questi:

* I difetti fisici che non consentono l'indipendenza degli arti  (mani-piedi) neppure con appositi esercizi di volta in volta applicati allo scopo;

* l'essere stonati al punto di non riuscire a cantare correttamente neppure una semplicissima melodia imparandola a memoria.

Qui apro una parentesi con un fatto personale. Mia cugina, suo malgrado, è stonata al massimo grado eppure dentro di sè sente le note giuste ed è convinta di cantarle giuste. Neppure una registrazione fatta da me gli ha fatto cambiare idea. Questo perchè il suo senso dell'udito è diffettoso per tara ereditaria.
Questo è un caso limite Ma non è poi così difficile sentire anche cantanti professionisti che, in misura di gran lunga inferiore a mia cugina sono comunque stonati;

* essere aritmici cioè non percepire il tempo, il ritmo, cioè essere squadratri. Chi ha questo problema non sente gli attacchi, non distingue la divisione delle battute, non riesce a seguire una melodia come una successione di tempi forti/deboli o successione di battute.
Ovviamente il riconoscere e valutare questi problemi è compito dell'insegnante.
      
danilo wrote on 07.04.2010 at 11:49:00:

E qui mi fa sentire al piano degli accordi che io stento a riconoscere se son maggiori o minori (non so neanche quale dovrebbe essere la differenza!!) e mi dice: <ecco, vedi.....se non hai questo orecchio, puoi fare solo musica leggera>.


Il non conoscere la differenza tra accordi maggiori e minori non depone certo a tuo favore ma neppure a quello del tuo insegnante.

Oltre a ciò anche l'affermazione riferita alla musica leggera è ridicola.
Uno che non riuscirà (forse) mai a suonare perchè mai dovrebbe dedicarsi alla musica leggera (se lapidazione deve essere  sarò sicuramente in buona compagnia).
 
Stando così le cose io cambierei insegnante.

vic
  

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danilo
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Re: Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
Reply #2 - 07.04.2010 at 15:57:12
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Grazie mille a Vic per la pazienza con cui ha esaminato il mio lungo post. In effetti sentendo le registrazioni miei, io sono il primo a dire che il mio suono del contra, è troppo breve, con poco sustain e ha poche sfumature jazzistiche, e questo non mi piace. Chi vuole, può ricevere un file di una mia regsitrazione e giudicare da lui. Non penso di essere troppo critico su me stesso dicendo quello che ho detto. E' solo che pensavo sarebbe stato meglio saperlo prima dal maestro e non dopo, a "fatto avvenuto". E sopratutto sapere se c'è un minimo margine di miglioramento. Se uno avesse un suono decente, e un portare il ritmo jazzistico, anche con un accompagnamento "basilare" e "scarno" potrebbe sonicchiare con degli amici. Per melodia semplice....beh..io canticchio ad esempio la melodia di Blue Monk....certo è che se mi dici di canticchiare quella di Autumn Leaves, non mi viene adesso alla mente, a meno che non sento il brano 3 volte di seguito! Non so se ho reso l'idea....
  
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VIC
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Re: Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
Reply #3 - 07.04.2010 at 19:33:36
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Lo studio di un qualsiasi strumento jazzistico presuppone una minima ma indispensabile conoscenza della tastiera del pianoforte.
Non serve un vero e proprio pianoforte ma è sufficente una tastiera elettronica da 80/100 euro, sono soldi spesi veramente bene.
Guarda caso tutti jazzisti sono anche pianisti, se non nel vero significato del termine sanno almeno accompagnare un brano.
Una nuova linea di basso generalmente viene studiata al pianoforte. Molti jazzisti sono compositori e arrangiatori, per fare questo usano il pianoforte.
 
Sulla tastiera del pianoforte le note le vedi , sono posizionate una dietro l'altra per mezzitoni che ti fanno capire come dispiegare gli accordi  e le scale, sul contrabbasso invece no.

Sul pianoforte un'accordo di triade maggiore è chiaramente individuabile.
Prendiamo ad esempio una triade di DO maggiore (accordo di DO maggiore) DO-MI-SOL per suonarla sul pianoforte è sufficente partire dal DO saltare il tasto bianco successivo e pigiare il terzo cioè il MI poi saltare quello ancora successivo e pigiare il SOL questa è la triade maggiore. 
Se ripeti la sequenza e al posto del MI tasto bianco pigi il nero subito a sinistra cioè il MI bemolle questo è un accordo di triade minore.
Come puoi notare visivamente  puoi suonare l'accordo maggiore e l'accordo minore alternativamente rendendoti conto della differenza di suono tra maggiore e minore. Sul contrabbasso questo non è possibile per svariati motivi.
Sul contrabbasso le scale e gli accordi si imparano per posizioni ma se non le suoni sul pianoforte per acquisirne le sonorità, col piffero che vengono intonate. L'intonazione sul contrabbasso la si ottiene con  l'allenamento dell'orecchio, questo perchè la tastiera del contra è cieca cioè non ha posizioni fisse come la tastiera di un basso elettrico. E' buona norma allenare l'orecchio facendo scale e accordi sul pianoforte e cantare ciò che si suona. Il cantare Autumn Leaves viene dopo.
Queste cose il tuo insegnante avrebbe dovuto dirtele.
Se poi il tuo strumento non ha sustain può essere che tu smorzi il suono alzando il dito troppo presto o pigi la corda con poca  forza.
Dopo quattro anni di studi con diversi insegnanti non averne trovato uno che ti abbia detto queste cose è molto strano.
 
Il ritmo jazzistico cioè lo swing si impara con appositi esercizi. In uno dei miei recenti post spiegavo quale tecnica utilizzare, ma anche in questo caso non esiste il trucco miracoloso. Tutto sta nella passione e nella voglia di imparare, nello studio che deve essere il più assiduo possibile e un consapevole ascolto delle performance dei musicisti che ci piacciono.
Comunque sia nulla di ciò che mi hai detto può far pensare che tu non possa continuare a studiare e riuscire a suonare con soddisfazione.

vic
  

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Re: Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
Reply #4 - 07.04.2010 at 20:12:59
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ciao,
concordo con VIC su tutto quello che ti ha risposto. 
se per caso stai dalle parti di Milano-Pavia mi offro come insegnante Smiley
sono convinto che ce la puoi fare, mi sembri appassionato.
ciao, Tito.
  
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Re: Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
Reply #5 - 08.04.2010 at 07:05:03
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Ciao Danilo, io ho comprato il contrabbasso nel 2005, siccome da giovane suonavo sia il basso elettrico che il contrabbasso, non ho preso lezioni, ho studicchiato a casa per 4 anni, seguendo i consigli utili, che girano sul forum, un anno e mezzo fa, quasi per scherzo, con 2 miei amici fonici ho incominciato a suonare blues, ..... all'inizio, un disastro!
stonato, fuori tempo, poi la passione e il piacere di suonare insieme, mi hanno aiutato a concentrarmi meglio su quello che facevo, .... adesso non è che sono diventato come il M° Grillo, ... però comincio ad avere le mie piccole soddisfazioni. Non ho preso subito un Maestro e di ciò non me ne pento, però dopo un po che suonavo con gli amici è cominciata a crescere in me la voglia di migliorare, ed allora ho chiesto ad un mio amico se mi dava delle lezioni. Sono contento di non avere fatto certe cose nel momento in cui non ne capivo l'importanza anche perchè essendo un pò pigro non le avrei assimilate nel giusto modo. Consiglio a tutti di leggersi jazz theory di Mark Levine, .... mi ha fatto scoprire un mondo nuovo!! Certi esercizi, le scale il circolo delle 4° o 5° a secondo di che direzione prendi, mano mano che suoni, cominciano a prendere un senso, .... non è che d'un tratto ti svegli una mattina e sai suonare, però sono cose che ti arricchiscono giorno per giorno e che poi troverai ricorrenti in tutta la musica blues. Un mio amico trombonista, mi raccontava che all'inizio sembrava tutto difficile, .... adesso, spesso gli risulta tutto banale.
Su una cosa hai fatto centro, ... suonare insieme ad altri, continua così, poi la voglia di studiare aumenterà di giorno in giorno, fino al punto che quando non lo potrai fare, ne soffrirai.
Ciao
Giann
  
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Re: Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
Reply #6 - 08.04.2010 at 07:23:10
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Ciao,

a volte capita di prender porte in faccia !!

Essendo allievo io stesso posso capirti.

Prima di tutto sottoscrivo ciò che musicisti ben più autorevoli di me ti hanno risposto precedentemente.

Un bravo insegnante è in grado di alimentare la tua voglia di imparare.
Un bravo insegnante sa quali sono gli aspetti prioritari del suonare e valuta le eventuali lacune anche teoriche.

Lo sviluppo dell'orecchio è fondamentale e costa molta pratica, non avere fretta,  il consiglio sull'utilizzo di una tastiera  l'ho seguito....ed è veramente utile: oltre ad una intonazione di riferimento puoi allenare l'orecchio a distinguere gli intervalli, dai bicordi ,le triadi ed infine gli accordi.....insomma tutto ciò che trovi sui libri lo puoi riprodurre , lentamente, ma consapevolmente.



Ciao

Giovanni
  
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danilo
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Re: Dar-di-matto o ...smettere-di-suonare
Reply #7 - 08.04.2010 at 07:50:41
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Non ho parole sufficienti ed adatte per ringraziarvi tutti quanti! Grazie ancora!
Per Tito, grazie, ti scrivo un messaggio personale oppure se mi mandi per piacere il tuo cell. con un mess. personale , così ti chiamo.
Grazie!!
  
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