NHOP_Son wrote on 10.06.2010 at 14:13:54:
dinibass wrote on 27.05.2010 at 21:40:47:
beh, innanzitutto grazie per aver guardato il video!
Beh.. Giorgio grazie a te piuttosto per essere in questo forum a condividere la tua esperienza!
Ma a proposito del video, saresti disponibile a raccontare qualcosa (brevemente of course) su come "funziona" una sessione di registrazione come quella?
qualcosa tipo che accordi prendete sulla struttura, che risultato cercate.
La domanda mi viene perché capisco che improvvisate spontaneamente cercando una risposta di tipo intuitivo al suono percepito... ma che vi siete detti prima di cominciare o quando avete deciso di fare il disco insieme?
Grazie
Cristiano
ciao Cristiano,
guarda, su questa musica mi sono fatto un po' d'esperienza e il vero maestro per me è Stockhausen, con cui ho avuto la fortuna di registrare (
http://www.siltarecords.it/ita2ERG.html).
Il discorso sarebbe un po' lungo, ci sono tanti approcci e si possono prendere direzioni diverse, spesso inaspettate ma con grandi rischi che il risultato possa essere deludente.
In risposta alla tua domanda, si entra in studio di incisione e si inizia a registrare senza dirsi nulla assolutamente, senza darsi riferimenti.
Importante è ascoltarsi bene, non strafare e cercare un dialogo, poi si può giocare sulle dinamiche, sui contrasti, sulla melange dei suoni, sulle dinamiche, sui ritmi, sui microtoni....
Io sono per un approccio assolutamente melodico, ma la relazione con la tonalità esiste ma non in maniera convenzionale nè tantomeno jazzistica, piuttosto la si approccia sotto un profilo armolodico (riferimento evidente a Ornette Coleman che ha inventato questo approccio improvvisativo).
Suonare musica inutitiva in libertà non significa suonare a caso, tuttaltro. Questo a volte è il grande fraintendimento di chi giudica male il Free Jazz (che oggi non esiste più, si è evoluto diversamente grazie ad un approccio più europeo dopo un lungo periodo di oblio).
ciao
giorgio